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Autore: virgi_nihal    27/06/2014    6 recensioni
«Sei diversa dalle altre, Lily.» dice diventando improvvisamente serio «Per esempio, non so assolutamente niente di te!»
«Perché dovrei dirti qualcosa di me?» chiedo, riuscendo a sfidare il suo sguardo per un po’.
«E’ esattamente questo di cui parlavo.» continua, scompigliandosi i capelli.
«Conosco praticamente tutte le ragazze del nostro anno. Tu, invece, sei sempre sulle tue.»
Scuoto la testa e sorrido pensando alle “amiche” di James.
Non dubito del fatto che sappia molte cose di loro: è stato praticamente con tutte. [...]
-
Quando alzo gli occhi i suoi sono a due centimetri dai miei e io sobbalzo.
Avevo sempre avuto ragione dopotutto sugli occhi di James che tutti reputavano banalissimi occhi marroni. Li osservo attentamente e noto un cerchio verde scuro intorno alla pupilla e numerose pagliuzze dorate. Sono straordinari.
Mi accorgo di aver messo una mano sulla sua guancia solo quando sussulta lievemente.
La ritiro immediatamente maledicendomi per l'ennesima volta, ma le mie considerazioni vengono interrotte bruscamente quando la distanza tra i nostri visi si annulla del tutto e io mi ritrovo con la schiena al muro a baciare James Potter. [...]
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 9
RIFLESSIONI
Il giorno dopo, nonostante sia Domenica mi alzo prestissimo.
Faccio molta attenzione a non svegliare Marlene che dorme beata e, guardando il suo viso addormentato sono travolta da un’ondata di affetto.
Abbiamo litigato, è vero, ma resta comunque la mia migliore amica.
E in fondo, è normale litigare tra amiche no?
Mi tranquillizzo pensando che sì, è normalissimo e metto da parte i pensieri  che riguardano Petunia e il nostro rapporto rovinato dalla scoperta della magia.
Prendo la coperta di lana rossa caduta a terra e la copro stando ben attenta a non toccarla, per paura che si svegli.
Dopo aver saltato mucchi di vestiti sul pavimento ed aver “preso in prestito” la spazzola di Marlene esco dalla stanza assaporando il silenzio che mi circonda.
Mi avvio verso il bagno dei Prefetti mentre pregusto già di immergermi in quella vasca enorme piena di acqua calda e profumata.
Appena entrata mi chiudo la porta alle spalle e apro tutti i rubinetti, premendo a caso vari bottoni colorati per far uscire il sapone.
Il vapore che si crea dopo qualche secondo mi tranquillizza e comincio a ridacchiare scoppiando le varie bolle colorate.
Smetto quando mi rendo conto che sembro una bambina di due anni, ma il sorriso non mi abbandona le labbra.
Quando finalmente, dieci minuti dopo mi immergo completamente, mi permetto di ripensare alla sera prima.
I ricordi mi investono come un’onda; il vento tra i capelli, il panorama mozzafiato e la schiena di James stretta tra le mie braccia.
Naturalmente era stretta tra le mie braccia solo perché avevo paura di cadere.
Perfettamente ragionevole.
Stupido orgoglio Grifondoro.
La mia vocetta interiore torna a farmi visita.
«Certo che avevo paura di cadere» borbotto da sola «vola come un pazzo».
Annuisco davanti al mio ragionamento, soddisfatta di me stessa.
Mi scappa un’altra risatina pensando a come sono scappata via e cerco di trovare una scusa abbastanza convincente per non ammettere che ero imbarazzata.
Alla fine giungo alla conclusione che sì, ero imbarazzata.
E neanche poco.
Sento le guance scaldarsi al ricordo dei suoi occhi, del suo sorriso dolce e…
«Andiamo basta!» mi rimprovero da sola.
Appoggio la testa sul bordo della vasca e chiudo gli occhi piano, mentre la stanchezza torna prepotente.
Assaporo ancora qualche momento l’acqua calda che mi scorre addosso e per un istante mi sento felice, completamente appagata.
Poi la mia mente scivola nel buio.
------
Mi sveglio di soprassalto quando qualcosa mi accarezza i capelli.
Apro gli occhi e tutto quello che riesco a mettere a fuoco sono un paio di piedi che stanno fermi sul bordo.
Quando poi alzo lo sguardo ho un mezzo infarto.
«Porco Godric!» urlo mettendomi in piedi.
I ricordi tornano piano piano e troppo tardi mi rendo conto di essere nella vasca del bagno dei Prefetti. In piedi. Vicino al bordo. Senza vestiti.
Mi esce un urlo strozzato e tento di rimettermi seduta, inciampando sulle mattonelle scivolose.
Batto i piedi cercando di creare più schiuma, o bolle, o qualsiasi cosa che mi possa aiutare a coprirmi dallo sguardo indagatore di James-sono-un-idiota-Potter.
 «Pervertito!» urlo cercando la bacchetta per lanciargli uno Schiantesimo.
Lui alza le mani per coprirsi gli occhi e solo ora noto dalla sua posa rigida che oltre ad essere in totale imbarazzo ha il viso rosso come i miei capelli.
«Lily aspetta!»
Alza le mani per dire che è innocente e così facendo si scopre gli occhi serrati.
«Non volevo..» tenta di spiegarsi, ma io lo interrompo subito.
«Esci.Da.Questo.Bagno..» sibilo nuotando fino a dove l’acqua è più profonda e per restare a galla devo battere continuamente i piedi.
«Lily ascoltami» la sua voce è supplicante.
«Puoi aprire gli occhi» dico rischiando di affogare .
Dio se è faticoso stare a galla.
«Tanto ormai penso che tu abbia visto tutto» continuo acida.
«Non volevo guardare. Te lo giuro!» dice teso lasciando cadere le mani ai lati del corpo.
 «Marlene voleva vederti» mi dice frettoloso «ma siccome non ti trovava da nessuna parte ha chiesto a me di cercarti!»
Si infila una mano in tasca e estrae la chiava del bagno «Remus mi ha prestato la chiave» continua sempre più sicuro «Ti volevo solo svegliare» mugola alla fine.
«Va bene, va bene» dico veloce.
«Esci così mi cambio» ordino.
Lui annuisce.
«Ti aspetto fuori?» chiede con sguardo tornato immediatamente malizioso.
Quasi affogo del tutto.
 «No!»
------
Mi vesto sconvolta per diversi motivi.
Primo: James Potter mi ha visto, spero non completamente grazie alla schiuma, nuda.
Il che mi imbarazza tanto che vorrei rigettarmi nella vasca e affogare, in modo da dimenticare l’accaduto.
Secondo: James Potter è molto probabilmente fuori dalla porta che mi sta aspettando quando io vorrei solo morire dall’imbarazzo.
Terzo: Marlene vuole parlarmi.
Marlene vuole parlarmi!
Mi getterò ai suoi piedi implorando perdono, le racconterò di James e di  Severus  e poi, se mi perdonerà, organizzeremo un omicidio di massa.
Mi fermo un attimo.
Detto così suona molto catastrofico.
«Marlene..» mormoro piano.
Mi manca così tanto, e il fatto che non mi ricordi neanche perché abbiamo litigato mi lascia un po’ spiazzata.
Improvvisamente ho un’illuminazione.
L’Amortentia.
Tutto è iniziato per quella stupida pozione.
Vorrei poter tornare indietro nel tempo ed evitare tutto questo.
Sospiro sconsolata mentre mi allaccio l’ultima stringa e sistemo le pieghe dei jeans.
Respira Lily, respira e stai calma.
Respiro e cerco di calmarmi.
Come da copione James Potter mi aspetta fuori dal bagno.
«Ti avevo detto di sparire» grugnisco cominciando a camminare a passo di marcia per i corridoi.
«Emh.. Lily?» cerca di fermarmi con una mano.
«Cosa c’è?» chiedo scocciata.
«Hai i capelli bagnati» mi dice semplicemente indicandomi la testa.
Mi tocco i capelli e con orrore sento che sono pieni di nodi e effettivamente bagnati fradici.
«Posso morire adesso?» gli dico esasperata.
Lui ride e con un colpo di bacchetta me li asciuga, lasciando però tutti i nodi al loro posto.
«Grazie» dico involontariamente.
Prendo la spazzola e comincio a pettinarli in mezzo al corridoio senza curarmi degli sguardi sorpresi delle persone che nel frattempo si sono svegliate.
Quando ho finito rimetto a posto la spazzola e mi incammino verso la torre di Grifondoro.
«Lily?» mi chiama nuovamente lui.
Mi giro di scatto.
«Cosa c’è?» chiedo leggermente più aggressiva di quando avrei voluto essere.
«Marlene è in Sala Grande» mi dice tranquillo.
«Oh, certo. Lo sapevo» rispondo impacciata.
Cambio direzione e mi avvio verso il corridoio giusto.
«Vuoi che ti accompagni?» mi chiede mentre mi allontano «non vorrei che ti perdessi» mi fa l’occhiolino.
Ecco il vero James Potter che torna a galla.
«NO!»
Lo sento ridacchiare in sottofondo.
Solo allora mi lascio sfuggire anche io un piccolo sorriso.
 ***
ANGOLINO AUTRICE
So cosa state pensando e sì, riesco a sentire i vostri insulti anche a chilometri di distanza ahahahahah.
Mi dispiace di non aver aggiornato per così tanto tempo, ma ho avuto alcuni problemi in famiglia e Ire si è ritirata.
Quindi mi trovo ora sola soletta a scrivere questa fan-fiction che però amo alla follia.
Sono pronta anche a eventuali critiche.
Volevo sapere da voi se la storia continua a piacervi e se vale la pena di continuare anche da sola.
Grazie
Nihal
 
 
 
 
 
 
  
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