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Autore: kannuki    28/06/2014    0 recensioni
"Elena Gilbert ha parlato di un incidente con l’Altro Lato. Mio fratello morto carbonizzato è appena apparso nel salotto. La madre che mi detesta ha trovato il modo di reincarnarsi. Che cosa pensate di fare, tu e le altre streghe, per queste fughe improvvise?"
“Un bel nulla, non dipende da noi. L’Ancora è scomparsa e molti hanno trovato il modo di tornare.”
“Puoi rintracciare una persona che potrebbe essere fuggita dall’Altro Lato?”
“Ci provo. Chi è?”
“Damon Salvatore, il fidanzato di Elena.”
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno a tutti! Per come si sta svolgendo la storia, ho deciso di spostarla nella sezione The Vampire Diaries, per dar modo a chi segue il telefilm di leggerla. Si riallaccia per qualche riferimento alla fict 'Nel nome di mia madre' nella sezione The Originals.


Insulti e maledizioni alla solita casella di posta ^^ Buona lettura!

 

 

 

Secondo il telegiornale è l’estate più torrida dell’ultimo decennio. Il noleggiatore alla stazione mi aveva assicurato di aver ricaricato l’aria condizionata dell’auto, ma a quanto sembra, devo tornare a farci una chiacchieratina. Scappotto alla prima piazzola di sosta libera, e lego i capelli per non mangiarli durante il viaggio. Sotto gli occhiali da sole il trucco regge ancora. Mi sono tenuta larga di quattro settimane perché Hayley non aveva idea della scadenza della gravidanza e non volevo piombarle fra capo e collo mentre stava partorendo. Inoltre, ci è voluto del tempo per alzarmi dal letto dopo che Damon e Bonnie se ne sono andati. Arrivo alla dimora dei fratelli e per prima cosa mi rendo conto che non ci sono fiocchi rosa e bardature a festa. Klaus che si tiene sottotono in un evento del genere? Non esiste. Dal portabagagli pesco il bustone dei regali per la bambina e i ‘ragazzi’, e dal sedile posteriore il mazzo di fiori per Hayley. Suono il campanello ed incrocio le dita, sperando di non svegliare la piccola. Elijah apre la porta dopo un lasso di tempo piuttosto lungo. Non sembra felice di vedermi, ma neppure seccato.

“E’ un brutto momento?”

“Non ce ne sono di migliori in previsione.”

Ci guardiamo per un lungo istante.

“La macchina viene dal noleggiatore della stazione?”

“Sì.”

“Non hai attraversato la città per venire qui?”

“No, ho preso strade secondarie. La macchina ha il navigatore.” La mia mente pondera veloce più opzioni, scarta la peggiore di tutti e ritorna con violenza sopra.

Elijah sospira e si scosta dalla porta. “Non lo sai…

Non so cosa?

Elijah devia lo sguardo e un brutto brivido mi attraversa tutta. Penso che è successo qualcosa di orribile ad Hayley – ma Klaus non l’avrebbe mai lasciata morire – o alla bambina – nessuno dei due l’avrebbe lasciata morire! – o ad entrambe.

“Sono successe parecchie cose da quando te ne sei andata.”

Perché non mi risponde? Lo spingo da un lato, abbandonando il mazzo di fiori in terra. Nell’abitazione si sta freschi ma non sento alcun vagito infantile, nessuna cantilena materna… solo un singhiozzo interrotto e poi ripreso… guardo Elijah e lui mi guarda a sua volta. No…

///

Mentre parlavamo in cucina, Hayley è comparsa con la stessa trasparenza di un fantasma. E’ pallida e bellissima ma il suo sguardo è vago, perso nel dolore. Vorrei abbracciarla ma non fin dove posso spingermi. Elijah ha fatto sparire i regali miei e di Caroline. Hayley ha perso il suo branco, il potere, la discendenza e forse non potrà mai più avere figli. E’ un ibrido come… “ma dov’è Klaus?”

Elijah apre la bottiglia di malto invecchiato che ho portato per festeggiare e ci serve tutti e tre. Hayley sussurra che forse è sveglio.

“La strega che ha fatto l’incantesimo per liberare i lupi mannari dalla maledizione ha usato il suo sangue… ad ogni luna piena i dolori sono lancinanti…

C’è stata la luna piena, stanotte. Siamo in estate e la conformazione si vede ancora in cielo. Scopro di avere i palmi delle mani sudati. La voce mi esce dura e senza alcuna inflessione di pietà. “Che problema c’è... la staniamo e l’ammazziamo. Fine della maledizione.”

Elijah non commenta la sparata priva di morale. “E’ morta.”

“E’ stata la prima cosa che ho fatto… aveva preso la mia bambina, quella troia.”

Non dovrei dirlo ma sono contenta. Incrocio lo sguardo di Hayley. Fa paura. E’ una bestia feroce ora che ha perduto la piccolina. Si alza facendo strusciare la sedia sul pavimento della cucina. Se ne va senza dire una parola, terribile e dura come un diamante. Restiamo io ed Elijah, di fronte a due bicchierini vuoti e alla bottiglia di malto invecchiato. “Posso vederlo?”

///

Avevamo sempre scherzato sul fatto che dalla sua camera si sprigionassero vapori sulfurei, ma la prima cosa che respiro, è l’odore dei dipinti appesi alle pareti, poi il profumo dell’erba tagliata del prato che attraversa la finestra aperta dello studio, ed infine il classico sentore maschile, un misto di colonia e dopobarba che a volte può rendere piacevole una vicinanza. Non ci ho mai messo piede, ma un mese fa, in un momento di follia post Royal Street, mi sono   ritrovata a metà del corridoio. 

“Aspetta.”

Mi blocco davanti alla porta socchiusa. Ho fatto la stessa cosa, la sera della festa. Mi sono fermate e sono tornata indietro.

“Entra, è cosciente.”

‘E’ cosciente’ è ben diverso da ‘è sveglio’. La stanza è in penombra e Klaus raggomitolato nelle coperte. Fa un caldo boia, l’aria condizionata è spenta e mi sento soffocare. La prima cosa che sento è il battito violento del cuore. Non sono un medico ma so quando aprire una finestra. Un venticello proveniente da chissà dove, alleggerisce l’aria irrespirabile. Klaus non si è mosso e giace in posizione fetale, il cuscino stretto contro lo stomaco. Non per comodità, penso. Ci si è aggrappato.

“Elijah mi ha detto che fai le ore piccole, nelle notti di luna piena.”

“Per quanto apprezzi… l’ironia… non è un buon momento…

La voce è cavernosa, ma il bell’accento inglese non è scomparso. L’aritmia dei muscoli è spaventosa. Il corpo pulsa contro la sua volontà.

“Fatto pace… col fidanzato?”

Me l’aspettavo, la domanda. “C’è stato un incidente con l’Altro Lato.”

La voce è un sussurro. Mi sforzo di decontrarre i muscoli del collo per guardarla ma posso restare solo in questa posizione. Troppo dolore, non azzardo alcun movimento.

“E’ rimasto intrappolato dall’Altra Parte.”

Intrappolato cosa significava? “Le mie facoltà… celebrali… sono offuscate… usa parole semplici…

“E’ morto. Damon è morto e Bonnie…” mi mordo le labbra e alza gli occhi al soffitto per non piangere ancora. “Bonnie non sapeva come fare a riportarlo indietro… e alla fine, se n’è andata anche lei…

Idiota di un Salvatore. Non sapeva neppure morire definitivamente.

Raccolgo la lampada rovesciata del comodino e i suoi vestiti da terra. Per tutto il tempo, Klaus non cambia posizione. Mi inginocchio, cercando il suo sguardo. E’ febbricitante e sudato. Caroline mi ha convinto a fare un po’ di tirocinio all’ospedale per capire qualcosa in più degli esami e fare bella figura con i professori. Pesco un fazzoletto con tanto di iniziali da uno dei cassetti, lo bagno con l’acqua fresca e torno nella camera. Lo poggio con delicatezza sulla fronte e sulla tempia e ritiro la mano appena il suo corpo ha una contrazione.

Avvertimi… cristo…

“Ti ho fatto male?”

No…” sospira. “Non… mi… aspettavo… di essere toccato… 

“Posso toccarti?”

Dipende… dalle intenzioni...”

Sorrido e faccio un paio di viaggi fra la stanza e il bagno. Elijah mi chiede se ho bisogno di qualcosa. “Cubetti di ghiaccio, acqua da bere in quantità… e riempi una vasca, per favore. L’acqua deve essere calda.” Mi guarda e non capisce se sto scherzando o meno. “Ha la febbre: se non abbassiamo la temperatura gradualmente, gli andrà in pappa il cervello.”

“Vedo cosa posso fare” mormora. “Elena, non provare a nutrirlo.”

Era proprio quello che pensavo di fare.

“Se ingurgita sangue, le ferite si riapriranno.”

Che ferite?

Tutte le ferite. E’ uno spettacolo sgradevole, Elena.”

Eppure molta gente avrebbe un orgasmo vedendolo sanguinare. “L’ha proprio fatta arrabbiare, quella strega…

“Le ha spezzato il cuore.”

Non commento la scelta di farsi spezzare il cuore da Klaus ma se fossimo tutte streghe, metà della popolazione maschile sarebbe spazzata via in un attimo. Torno nella camera e mi siedo nella parte lasciata vuota dal suo corpo. “Ho visto il video caricato da Marcel, sei carino quando ti inginocchi.”

“Non farci... l’abitudine…

Infilo le dita fra i capelli, muovendole piano piano. Il contatto fisico rassicura bambini, adulti e bestie feroci. “Neppure tu.”

Il solletico piacevole scivola lungo la schiena, alleviando un briciolo il dolore sordo che continua imperterrito da ore. La carezza si sposta sulla nuca e sulla schiena. E’ come essere toccato da piccole farfalle in tutti i punti sensibili.

“Accontentati. Se fossi un medico vero, ti somministrerei un decontraente muscolare.”

Chi si lamenta. L’ultimo contatto fisico che ricordo, è stato il pugnetto di Hope stretto attorno al dito.

I muscoli hanno smesso di contrarsi in quel modo violento che lo faceva sobbalzare, ma forse è solo l’effetto del giorno: la luna è del tutto sparita in cielo. “Apro le tende.”

No…

“Ti infastidisce il sole?”

“Non voglio… sembrare… un patetico… idiota… arrapato…

“L’innalzamento della temperatura oltre i 37 gradi porta alla perdita della libido e alla  diminuzione della capacità erettile…

“Vuoi saperlo meglio di me… saputella?”

Rido sotto i baffi e appunto le tende. Il sole illumina il pavimento schiarendo la stanza. Quando mi volto, sento il sangue gelarsi nelle vene. E’ ancora in piena trasformazione, ha le pupille giallognole e i capillari in rilievo. “Ma da quanto tempo…

Tutta… la notte… credo…

Deve essere stremato. “Il giallo stona un casino con la tua carnagione.” Mi siedo sul letto, infilando piano la gamba sotto il suo collo. Brucia fra le mani, deve avere la febbre a quaranta. Sistemo i cuscini dietro la schiena per tenermi dritta. “Non raccontiamolo a nessuno.”

“Non fare cose… di cui ti pentiresti…

“Non ho la scatola di gattini per la petteraphy” mormoro accarezzandogli i capelli e la spalla nuda. “Ad un licantropo piacciono, i felini?”

Elijah mi annuncia che è tutto pronto e si stupisce un po’ di vedermi con la testa di Klaus in grembo. E’ stato lui ad affibbiarmi l’immagine della madonna compassionevole. Non posso deludere la massa. “Ascoltami ora, dobbiamo abbassare la temperatura e possiamo farlo solo infilandoti in una vasca d’acqua.”

Saputella…

“Tu farai quello che ti ordinerò di fare senza storie, intesi?” sussurro nel suo orecchio. “Un po’ di entusiasmo. Non andrai da nessuna parte con quest’atteggiamento disfattista.”

///

“Elena, ti ho preparato la tua vecchia camera.”

“Grazie” mormoro digitando un messaggio a Caroline. Elijah ha la camicia macchiata d’acqua, le maniche arrotolate e l’aria stanca. Hayley segue la diretta con poco interesse e quando si accorge della stanchezza del vampiro, si avvicina in punta di piedi, posa il mento sulla sua spalla e lo abbraccia. Si vogliono un gran bene. Sono un po’ invidiosa… la risposta immediata di Caroline fa ridere. No, non possiamo abbatterlo, digito veloce. Non riesce a smettere di trasformarsi.

Trova una strega e compi il rituale inverso, risponde. Ti secca se esco con Stefan, domani sera?

No, perché dovrebbe… perché escono insieme? Perché Caroline mi chiede il permesso?

Mi infilo silenziosa nel bagno. Klaus ha gli occhi chiusi ma le venature sono scomparse. Batte le palpebre e mi guarda, spostando il braccio penzoloni all’interno della vasca. Sul serio? Ha un attacco di pudore? “Tanto per saperlo, hai fatto un torto anche a Davina?”

“Sai cosa stai facendo o precedi a tentoni? Comincio ad avere freddo…

Infilo le dita nell’acqua. E’ gelata.

Davina non può usare la magia… punizione degli Antenati…

“Stronzate, c’è sempre un modo di aggirare i divieti.”

Mi stupisco dell’irruenza della mia voce e lo stesso fa Klaus. Gli allungo un asciugamano e leggo di nuovo il messaggio. Non so come rispondere. Non la testa in questo momento, ho ancora il braccio steso verso il vampiro. “Non ti aspetterai che lo faccia io.”

“Ho una pressa da mille chili posata sul torace… non riesco a respirare, figurati uscire da quest’affare…

“Sono il medico, Klaus, non l’infermiera.”

Chiamo Elijah, abbandonando l’asciugamano nelle sue mani. Giro su e giù per il corridoio e sento gli occhi di Hayley su di me. Non posso nemmeno immaginare cosa si provi a perdere tua figlia. Sto così male per loro che dimentico la mia perdita.

“Non fare così…

Essere consolata dalla madre è il colmo. “Scusa…

Hayley guarda l’interno del bagno e subito torna a guardare me. “Abbiamo dovuto allontanarla per il suo bene. E’ in un luogo sicuro, con una persona fidata.”

Tiro un sospiro di sollievo che è un vero e proprio singhiozzo.

“Non deve saperlo nessuno.”

Annuisco e spingo le dita sotto gli occhi. Mi stupisco di come riesca a mantenere la calma in questa situazione. “Grazie della fiducia…

“Non farmene pentire.”

///

Non ho risposto al messaggio di Caroline. Ho preso la macchina e vagato un po’ fra le viuzze di New Orleans per rendermi conto dell’atmosfera che regna in città. C’è un intero muro dedicato alle vittime cadute nella battaglia. Tutta la crew di Marcel e un quadretto con un angelo dedicato alla piccola che mi fa rabbrividire. Hanno sterminato quasi tutti i vampiri di New Orleans. Sento il fiato dei lupi mannari sul collo, il Rousseau’s ha cambiato gestione e Camille è stata licenziata. Mi dirigo nel bayou a cercare il branco di Hayley ma trovo solo roulotte vuote. Serve lucidità e gioco di squadra, mi ripeto incessante. Devo restare lucida… ma perché Caroline chiede il permesso per uscire con Stefan se sono solo amici?

“E tu chi sei?”

Mi balza il cuore in gola, faccio un passo indietro e chiudo la porticina della roulotte. Non l’ho mai visto prima d’ora.

“Cosa stai cercando?”

“Mi chiamo Elena” mormoro prendendo tempo. “Se ne sono andati tutti?”

“O forse sono nascosti. Chi può dirlo… tu sei un vampiro?”

Beccata. Come se n’è accorto? Il ragazzo mi guarda da capo a piedi, pensoso. “Ne è rimasto qualcuno vivo, allora.”

Senti…

“Jackson.”

“Non facciamo balletti inutili. Sono un’amica di Hayley e sto cercando il suo branco.”

Hayley non è più a capo di un branco da quando è cambiata.

Ma è stata uccisa, cristo santo! Non ha un po’ di pietà? “Per quel che mi riguarda, è ancora il tuo boss. E’ solo… potenziata.”

“E’ un altro ibrido come Klaus. Nessuno dei due è benvenuto qui.”

“Peccato, sono amica di entrambi.”

“Cioè, la puttana di Klaus.”

Come mi ha… arrossisco di rabbia che si somma a quella latente causata dal messaggio di Caroline. “Dillo di nuovo e ti strangolo con i tuoi stessi capelli, Jack!”

“Jackson. Ti scaldi per niente, bellezza. Se ne sono andati quasi tutti, gli altri sono nascosti. Senza un capobranco, non possiamo affrontare il clan Guerrera.”

“Ce l’avete, il capobranco!”

“Sei solo un vampiro, non puoi capire...”

“Sono un vampiro incazzato, Jack. Ora tu mi porti dal tuo branco ed insieme facciamo una visita di cortesia ad Hayley che come ben saprai, sta passando un momentaccio e ha bisogno della sua famiglia.”

“Jackson. Il mio branco, come lo chiami tu, è passato sotto un nuovo capo, Oliver. Il traditore si è alleato al clan Guerrera. Fine della storia. Riferisci ai tuoi amici Originali che hanno chiuso con New Orleans.”

Lucidità e gioco di squadra, mi ripeto, paziente. “Di cosa hai bisogno?”

Jackson allarga le braccia. “Uomini, donne. Fedeltà e sincerità.”

“Se faccio questa cosa per te, acconsentirai ad incontrare Hayley?”

Il ragazzo mi guarda, dubbioso. “Conosci un branco di lupi mannari ansiosi di perdere a vita in una battaglia che non li riguarda?”

“Conosco un sacco di gente, Jack. Sono carina” mormoro sapendo finalmente cosa rispondere a Caroline. “Sali in macchina, andiamo a fare una passeggiata.”

 

  
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