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Autore: kk549210    30/06/2014    1 recensioni
Per la grande famiglia Rabb-Roberts sono passati quasi cinque anni dai fatti raccontati ne "Il padre della sposa". I ragazzi sono cresciuti e la bella e tormentata Maria Garcia Rabb si trova di fronte a un passo importante della vita. Non sarà il passaggio dell’Equatore, ma è comunque un momento cruciale…
Sesta "giornata" della serie "Cuore di padre".
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: AJ Roberts, Altro Personaggio, Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di padre'
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-Siamo una squadra fortissima! – esclamò Gabriel incastrando l’ultima pentola nella lavastoviglie.
Maria inserì la tavoletta di detersivo e fece partire la macchina.
-Sì, siamo proprio bravissimi! Vero, Maria? – replicò Zhiqun cercando conferma nella sorella maggiore. Aveva sparecchiato e pulito la tavola a puntino e ora si sentiva davvero fiera di sé. Erano tutti e tre abituati a qualche lavoretto in casa, ma quella sera i piccoli avevano voluto strafare. Avevano lasciato in libertà i genitori, stanchi per il viaggio, e si erano messi alacremente all’opera, sotto la vigile supervisione di Maria, s’intende. In autunno, con la partenza della loro sorella per il College, sarebbero divenuti loro i figli grandi di casa Rabb.
-I più bravi lavapiatti di tutta Washington! – scherzò la ragazza – Ora però, Gabo, mi prometti che mi lascerai un po’ in pace con mamma e papà?
-Ok – rispose lui con un sorrisetto un po’ ironico.
-Non sto scherzando… Devo fare un discorso serio. Non venire come al solito ad allietarci con le tue buffonate!
- Va bene, Mia! – disse il ragazzino, riesumando il soprannome infantile della sorella.
Maria gli scompigliò i riccioli con una mano e lui le cinse affettuosamente la vita. Tra i due fratelli era finalmente tornata la bonaccia.
La ragazza salì al piano di sopra in cerca dei genitori. Affacciandosi alla porta della loro camera, li trovò seduti sul letto che si baciavano con tenera passione. Invece di scandalizzarsi, come avrebbe fatto qualche anno prima, fu felice di constatare che dopo tanti anni erano ancora così uniti e innamorati. E sentì nascere in sé una profonda gratitudine nei confronti di quell’Amore, che aveva fatto sì che le venissero aperte le porte di quella casa e del cuore grande di quell’uomo e di quella donna. Bussò leggermente, per annunciare la sua presenza.
-Vieni, tesoro! – Sarah la invitò ad entrare.
-Mamma, papà… vi devo parlare – esordì la ragazza schiarendosi la voce.
“Che sia arrivato il momento fatidico? Speriamo” pensò Harm.
-Siediti qua, in mezzo a noi… - le disse invitandola ad accomodarsi sul bordo del letto – come quando eri piccola…
“Se fossi piccola la mia vita sarebbe più semplice” si disse Maria mettendosi a sedere. Il padre le mise d’istinto il braccio intorno alle spalle e la madre le accarezzò dolcemente i capelli.
-Papà, mamma… in queste ultime settimane sono stata davvero odiosa…
-Eh sì, stavo pensando di comprare un casco antisommossa a Gabo – scherzò Harm.
La figlia fu incoraggiata da un particolare sorriso,  luminoso e magnetico. Il marchio di fabbrica degli uomini di casa Rabb.
-Però… alla fine ho deciso che cosa fare il prossimo anno! – sentenziò, molto sicura di sé.
-Bene! – disse Sarah.
-Vorrei studiare Psicologia…
-Un’ottima scelta! – commentò il padre.
-Brava! E’ proprio la tua materia! – confermò la madre.
Entrambi conoscevano bene la loro bambina, il suo carattere a volte ombroso e un po’ scontroso e la sua grande sensibilità e capacità introspettiva. Quella scelta avrebbe fatto di lei una persona più consapevole di sé e le avrebbe consentito di aiutare le persone in difficoltà.
-Non siete dispiaciuti perché non voglio fare Legge? O andare ad Annapolis?
-Quella è stata la nostra strada… - disse Harm
-… e tu devi seguire la tua… - continuò la moglie. I loro pensieri continuavano ad essere in perfetta sintonia.
-Vorrei proseguire anche con il disegno, però – osservò Maria.
-Allora bisogna cercare un’Università che abbia un piano di studi adatto – fece il padre.
-Se possibile, vorrei rimanere qui a Washington. Non vorrei farvi spendere troppi soldi.
-Quelli non sono un problema, tesoro – la rassicurò lui accarezzandole la spalla – Tua madre è un’avvocatessa riccona!
-Ha parlato Due Stelle di Simpatia! – lo schernì Sarah. Poi, assumendo un tono più serio, disse alla figlia: -Il College è un’ottima occasione. Devi scegliere quello più adatto a te. Ok, cara?
-Sì -  disse la ragazza e si abbandonò all’abbraccio dei suoi genitori.
“Vola, bambina mia!” pensò Harm.
 
 
      
NdA: Grazie di cuore a tutti i lettori, sia di questo singolo racconto che dell’intera serie.
Si concludono qui la stesura e la pubblicazione di “Cuore di padre”, lunga narrazione in più “giornate” e mi congedo quindi dai miei cari bambini, Maria, Gabriel e Zhiqun, che continueranno a vivere e volare, silentemente, sfuggendo ai radar.
E’ evidente che Gabo è da sempre il mio “cocchino”: il suo nome e il suo “sogno/progetto” sono stati da tempo concepiti – ça va sans dire - come indegno omaggio a uno dei più grandi Meridiani della letteratura, che nel frattempo se n’è andato, lasciandoci in compagnia del suo magico universo. 
  
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