Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Kaninchen    01/07/2014    3 recensioni
E se Elsa non fosse l'unica ad avere dei poteri? Se anche Anna possedesse dei poteri di cui nessuno, nemmeno il re e la regina di Arendelle, ne era a conoscenza? E se qualcuno nell'ombra stesse tramando contro le due sorelle per un torto subito?
- In revisione -
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XV




 

Immobile.

Spaventata.

Timorosa.

Anna non era ancora riuscita a comprendere se lo stato in cui si trovava, era dovuto alla presenza della piccola e terrificante se stessa, al cucciolo di Nefilim o a quello che la bambina le aveva detto poco prima.

 

Credo che tu stia fraintendendo Anna. Brann è un Nefilim non lo nego, ma non è da lui che nostra sorella ci sta proteggendo... o se vogliamo essere più precisi non è solo da lui che sta tentando di proteggerti.

 

La rossa alzò lo sguardo, per osservare la piccola se stessa sorridente mentre accarezzava il cucciolo di Nefilim sulle sue spalle, che con la coda solletica la guancia della bambina; e non poté non sorridere a quella scena, accorgendosi che, per quanto la coppia che aveva davanti la facesse tremare, nel suo cuore stava avvertendo anche uno strano calore.

Anna si portò una mano all'altezza del cuore, confusa da quella sensazione, per poi tornare ad osservare la bambina e il cucciolo, mentre un triste sorriso si dipingeva sulle sue labbra.

Quel sentimento, non era suo, era della piccola Anna...

Quella bambina...

Quella bambina era davvero lei, dopotutto.

Anna si soffermò per qualche minuto ad osservare il sorriso sereno e gioioso della bambina, pensando che sulle sue labbra non era più comparso un simile sorriso da quando Elsa aveva troncato ogni rapporto con lei...

Sorrideva certo, ma non in quel modo...

 

- Anna. -

 

La bambina smise di coccolare il cucciolo, per osservare la più grande incuriosita, facendole così comprendere che aveva la sua attenzione.

 

- Poco fa... hai detto che Elsa mi sta... ci sta proteggendo. Lei però è morta... come... -

 

- Elsa non è morta. - disse la bambina bruscamente, interrompendo la più grande che la osservò confusa.

 

- Come sarebbe a dire che non è morta? È stato il Nefilim, è stato Lui – continuò la principessa, puntando il dito verso il cucciolo - ad ucciderla! Ho sentito delle urla provenire dal palazzo e... -

 

Brann gonfiò nuovamente il pelo, digrignando i denti verso la giovane, mentre la piccola Anna assottigliava lo sguardo minacciosa e con un debole gesto, invitava il cucciolo a scendere dalle sue spalle.

 

- Credo che tu abbia le idee un po' confuse... - cominciò la bambina avvicinandosi alla più grande, mentre le sue iridi diventavano più luminose – Elsa è viva. L'hai salvata proprio tu con il nostro potere... -

 

- Ma... -

 

- Hai avvertito tu stessa la sua vita tornare nel suo corpo! - esclamò infuriata la bambina.

 

Anna indietreggiò di qualche passo, avvicinandosi ancora una volta alla porta posta alle sue spalle, spaventata dalla reazione della bambina; mentre un basso ringhio l'ammoniva nuovamente di allontanarsi, portandola ad avanzare verso la più piccola.

La rossa abbassò lo sguardo, per poi alzarlo nuovamente e posarlo in quello della piccola Anna, che non aveva smesso di osservarla un solo istante.

 

- È vero... - cominciò la principessa, abbassando nuovamente lo sguardo non riuscendo a guardare la piccola - ma ho anche sentito qualcuno che urlava, e diceva che avevo ucciso qualcuno. -

 

La piccola Anna a quelle parole, deformò la smorfia contrariata sulle sue labbra in un piccolo ghigno, cominciando a ridacchiare leggermente.

 

- Oh, certo. Qualcuno è stato ritenuto morto quella notte, ma non era Elsa... purtroppo... Eravamo noi. -

 

Anna sgranò gli occhi, portandosi un dito al mento pensierosa.

 

- Noi? Cioè, io... Certo, tutto questo avrebbe un senso. Dopotutto la camera era un macello, oltre ad essere ricoperta di sangue, ed io sono sparita praticamente nel nulla... L'unica ipotesi che avranno avanzato è che... si insomma che mi sono mangiata da sola... No, aspetta questo non ha senso... -

 

- Secondo te, con la camera in quelle condizioni, Elsa apparentemente morta e un animale feroce e gigantesco nella nostra stanza... pensi veramente che si siano, anche solo per un secondo, fermati a pensare che, magari, quella creatura eravamo noi? - chiese la piccola, scuotendo la testa e incrociando le piccole braccia sotto il petto - Senza contare che pure nostra sorella ci ha attaccato subito... - concluse in un sussurro iracondo e appena percettibile.

 

Anna annuì, tambureggiando con il dito sul proprio mento.

 

- Anche questo è vero... Se è andata così allora... vuol dire che... Elsa è viva?!! - esclamò esultante la principessa, per poi bloccarsi di colpo, ripensando ad un particolare.

 

“Aspetta un secondo Anna, per quale ragione quando mi ha detto che Elsa è viva lei...”

 

I pensieri della principessa furono interrotti da un vento gelido, che la portarono a piegarsi sulle ginocchia, tenendosi con una mano la testa e con l'altra il cuore. Si sentiva come immobilizzata da una morsa ghiacciata, che la stava soffocando, impedendole quasi di respirare.

Un piccolo urlo uscì dalle labbra delle giovane, quando vide una lieve patina azzurra sui vestiti e poi sulla sua pelle.

Anna sgranò gli occhi inorridita, ripensando a quando Elsa l'aveva colpita accidentalmente con il suo potere, portandola a diventare una statua di ghiaccio.

No...

Non poteva essere stata lei, non avrebbe avuto senso!

Un'improvvisa risata, distolse Anna dai suoi pensieri, prima di sentire il proprio mento venire sollevato da una piccola e paffuta mano.

Nel momento in cui la mano della piccola Anna toccò il mento della se stessa più grande, un improvviso calore travolse il cuore e la mente della principessa, sciogliendo quella sensazione di gelo che l'aveva investita, mentre la piccola, la costringeva ad incrociare i suoi occhi dorati.

 

- Esatto. È esattamente come quando Elsa ci colpì con il suo potere. Quando ci colpì con il suo potere per ben due volte. - sputò con rabbia mal celata la piccola Anna.

 

- P-perché... Perché l'hai fatto... perché quando... quando mi hai detto che Elsa è ancora viva... hai detto purtroppo... - chiese la più grande tra un respiro mozzato ed un altro, tenendosi il petto con le mani.

 

Le iridi della bambina si fecero più accese, mentre un sorriso crudele si formava sul suo viso .

 

- Perché mi chiedi? - una leggera risata riempì l'aria, facendo rabbrividire la più grande – Per farti ricordare... Ad ogni modo è davvero paradossale che sia io a dovertelo dire, quando in realtà dovresti saperlo tu stessa; ma te lo dirò comunque, dopotutto tra noi due non devono esserci segreti... -

 

La piccola Anna ampliò il proprio sorriso, mentre si avvicinava all'orecchio della più grande, come a svelare in quell'unico sussurro il più grande dei segreti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nelle profondità più oscure e inesplorate dell'oceano, una figura incappucciata osservava quattro sfere iridescenti, che debolmente, con la loro luce, ne illuminavano i contorni.

La figura appoggiò la propria schiena sullo scarno del suo trono, realizzato con la pietra di quel fondale marino, per poi appoggiare il proprio mento sulla mano, rivelando parte del suo volto.

Un viso di donna, sulla cui pelle si potevano scorgere delle piccole squame verdognole che poco si intonavano con il resto della pelle liscia e pallida; era intenta ad osservare distrattamente le sfere dinnanzi a lei che, illuminandosi con una fioca luce, le mostravano cosa stava avvenendo in quattro luoghi diversi, onirici e terrestri.

La donna sorrise lievemente, mentre con un unghia scavava nella propria pelle, strappandosi alcune squame dal volto che, insieme al proprio sangue, cominciarono a risalire verso la superficie, trasportati dalla corrente.

 

- Muspell... mio caro e vecchio Muspell... non avrei mai creduto che saresti caduto così facilmente nella mia trappola. - cominciò la figura ridendo sguainatamene.

 

- In ogni caso non mi sarei mai aspettata un risvolto simile... L'Io interiore di quella bambina è in grado di usufruire dei poteri della regina di Arendelle, anche se dubito fortemente che sia in grado di usufruire di tali poteri anche all'esterno dello spazio in cui si trova ora; ma non ha importanza, il cucciolo di Nefilim ne è stato almeno in parte investito, e questo si sta rivelando un vero e proprio colpo di fortuna! Insieme a quel vecchio inetto ho a disposizione le tre chiavi per aprire finalmente il varco... - un ghigno si formò sulle labbra della donna, che compiaciuta osservò due sfere in particolare - Sembra che uccidermi e poi rompere lo specchio non sia servito proprio a nulla Muspell. Finalmente, dopo tutti questi secoli, avrò la mia vendetta...- la donna guardò un'ultima volta una delle sfere, per poi con un debole gesto farle sparire tutte, celando nuovamente nell'oscurità la sua figura.

 

- A questo punto, se quella mocciosa prende il controllo del Nefilim potrebbe risultare addirittura controproducente. Inoltre... ho come l'impressione che quei due sappiano cosa si celi oltre quella porta... -

 

Un nuovo ghigno si formò sulle labbra della donna, mentre un vortice di fredde fiamme avvolgevano la sua figura.

 

- La giovane principessina mi è sembrata piuttosto curiosa di aprirla... direi che è arrivato il momento di accontentarti mia cara Anna, e dopo ciò che ti ha detto quella bambina.. sono sicura che vorrai svegliarti ancora più velocemente da questo tuo piccolo incubo... -

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anna sgranò gli occhi, mentre la più piccola si allontanava dal suo orecchio, con un sorriso crudele dipinto sul volto.

No...

Non può essere...

Quello...

No...

Lei...

 

- NO! -

 

Anna allontanò da se, con uno spintone, la più piccola che cadde a terra.

 

- NO! - ripeté scuotendo la testa, per poi alzarsi barcollante e allontanarsi da lei.

 

Brann gonfiò il pelo ringhiando in sua direzione, pronto ad attaccarla, ma la piccola Anna lo fermò ancora una volta, afferrandolo e imprigionandolo tra le sue braccia.

 

- Tranquillo Brann, non mi sono fatta nulla... - riprese la piccola Anna, accarezzando la testa del cucciolo, che alzò il muso verso la bambina guardandola con occhi tristi, per poi voltarsi nuovamente verso Anna e digrignare i denti verso di lei.

 

- Immagino il tuo choc o il non voler credere a ciò che ti ho detto, ma non è stato Brann ad attaccare Elsa quella sera... -

 

- NO! NON RIPETERLO! -

 

La piccola Anna sorrise malignamente.

 

- Sono stata io! Anche se volendo... potremo anche dire che sei stata Tu! Perché anche tu volevi che nostra sorella morisse, tanto quanto l'ho desiderato io! -

 

Anna indietreggiò, portandosi le mani al volto.

 

- Non è vero! Non l'avrei mai fatto! -

 

- No, ne convengo. Tu non ne saresti stata capace, ma la parte che per tutti questi anni ha odiato Elsa sì... io sì che ne sarei stata capace! -

 

- Io non ho mai odiato Elsa! -

 

- Oh, sì che l'hai odiata! L'hai odiata talmente tanto da non essere nemmeno più in grado di essere te stessa! L'hai odiata così tanto, da arrivare ad odiare anche te stessa! Così facendo tu... io... mi hai rilegato in un angolo del tuo cuore, dimenticandoti persino di me! - urlò la bambina, mentre le sue iridi diventavano più scure.

 

Anna indietreggiò spaventata.

Non era vero.

Stava mentendo.

Lei non aveva mai odiato Elsa, lei...

Anna osservò la piccola se stessa abbassare lo sguardo, mentre calde lacrime cominciarono a rigarle le guance paffute.

La rossa guardò la bambina davanti a lei e, seppur spaventata da quello che le aveva appena detto, avvertì nel proprio cuore la profonda tristezza di quella bambina, che la spinse ad accorciare le distanze tra loro due; ma non appena la giovane fu sufficientemente vicina, ritornò velocemente sui suoi passi, lanciando un piccolo gemito strozzato.

Delle lunghe scie rosse.

Dei fili scarlatti, che inizialmente Anna aveva scambiato per i capelli della piccola, stavano percorrendo la guancia della bambina.

Anna osservò inorridita quei piccoli fiumi rossi rigare il volto della piccola se stessa; le cui foci di quel piccolo fiume altri non erano che gli angoli di quegli occhi neri, il cui percorso era stato segnato dalla curva infantile della guancia e in cui il liquido rosso, dapprima lento, procedeva sempre più spedito fino ad arrivare al mento e infine, assumendo la forma di una piccola sfera informe, cadere nel vuoto.

La giovane guardò la bambina in lacrime per diversi istanti, prima di piegarsi lievemente in avanti e portasi una mano a coprire il naso, odorando nell'aria un gusto ferroso che riconobbe all'istante e che le infiammò la gola.

Sangue.

La piccola Anna, lei... stava piangendo sangue...

 

- Ogni giorno... - cominciò la bambina asciugandosi le lacrime e guardando rabbiosa la se stessa più grande - ogni giorno quando lei ci rifiutava... vedevo il nostro cuore frantumarsi, spaccarsi... ma tu... tu continuavi a sorridere! Calpestavi i tuoi stessi sentimenti, le tue stesse emozioni! E quella tua felicità... quella farsa di vita che conducevi, che conducevamo... ha portato l'odio che provavo per lei, per i nostri genitori a crescere! -

 

- Ti sbagli! Io... -

 

- No che non mi sbaglio! L'hai provata anche tu quella rabbia! - cominciò la bambina, mentre nuove lacrime minacciavano di scendevano dai suoi occhi, ormai ridotti in due fessure.

 

Anna guardò tristemente la bambina, per poi portarsi una mano al petto, sentendo il suo cuore improvvisamente duro e pesante come un macigno.

Rabbia...

Solitudine...

Incomprensioni...

Paura...

Dolore...

La giovane strinse la mano intorno alla stoffa del suo vestito, come a placare, almeno in parte, il dolore che stava provando mentre era investita dalle emozioni e dei sentimenti con cui la piccola Anna la stava travolgendo, paralizzandola sul posto.

Però...

Anna osservò con più attenzione la bambina che aveva davanti: i capelli rossi come il fuoco, che incorniciavano un viso paffuto, liscio e pallido, in cui minacciosi troneggiavano quegli occhi...

Occhi neri come la pece, che parevano voler inghiottire quell'iride dorata, macchiata da delle vene rosse, che andavano a perdersi nella pupilla...

La giovane principessa chiuse gli occhi, sorridendo mestamente.

Aveva finalmente capito.

Quella bambina, le emozioni che stava provando...

Erano sue, erano della se stessa bloccata in quello spazio e... ed erano anche quelle del Nefilim.

 

Era vero, lei aveva provato rabbia mischiata a molte altre emozioni in passato, ma non odio...

Almeno non nella misura in cui sosteneva lei.

Non avrebbe mai ucciso Elsa, ne avrebbe mai desiderato farlo.

Perché per lei, Elsa, era tutto...

Ogni mattina, per quasi tredici anni si era svegliata con un solo pensiero in testa...

Vederla.

Parlarci.

Abbracciarla e magari giocarci...

Ma ucciderla... No, quello mai.

 

- Ammettilo... Ammettilo di odiare anche tu Elsa! Ammettilo di aver desiderato anche tu la sua morte! - urlò disperata la bambina, lasciando la presa sul Nefilim che ancora teneva tra le braccia.

 

Brann, travolto dalle emozioni della bambina, corse come impazzito verso Anna, ringhiando minaccioso; mentre la sua pelliccia, dai morbidi ed ondulati guizzi di fiamme, assumeva velocemente come unica tonalità il rosso, che ad ogni nuovo guizzo delle fiamme pareva gonfiare ed aumentare la mole del cucciolo.

Non appena fu a pochi metri dalla sua preda, la creatura, spalancò le proprie fauci, pronto a balzare e ad infierire su Anna che, nell'inutile tentativo di proteggersi, aveva sollevato un braccio per difendersi dall'animale.

Tuttavia, nel momento in cui il Nefilim si apprestò a compiere il balzo, con la quale avrebbe atterrato Anna inchiodandola al terreno; una violenta tempesta di neve si frappose tra i due avversari, generando, con il proprio vento, un muro difensivo per la giovane e, al tempo stesso, una devastante raffica di neve e ghiaccio, che sbalzò la creatura lontano dalla ragazza, rispedendola verso la sua piccola padrona.

 

Anna...

 

- Elsa? -

 

Anna sgranò gli occhi confusa, guardandosi intorno freneticamente, nella speranza di scorgere la sorella nella sala.

Ma lei non c'era, non era lì.

Eppure...

La giovane abbassò appena lo sguardo, corrugando la fronte.

Quel vento...

Era certa di aver udito, anche se solo per un istante, la voce di Elsa trasportata da quella piccola tormenta.

Era stato quasi un sibilo, un sussurro forse; ma era stato così vicino, così reale...

Non se lo era immaginato.

Elsa...

Elsa l'aveva protetta, lei...

 

Non è da lui che nostra sorella ci sta proteggendo...

 

Era stata davvero lei...

Era stata davvero Elsa a proteggerla!

Questo voleva dire che Elsa, che lei...

Anna si portò una mano agli angoli degli occhi, asciugandosi le lacrime che avevano cominciato a scendere.

Elsa...

Elsa era viva.

Elsa era davvero viva!

 

- Elsa... - soffiò sorridente la principessa.

 

La felicità della giovane tuttavia durò poco minuti, spaventata da un ringhio, più profondo e prolungato degli altri, che la portò nuovamente sulla difensiva, mentre con lo sguardo vagava alla ricerca del piccolo lupo; ma non appena scorse la pelliccia scarlatta della creatura, tirò un sospiro di sollievo constatando che il Nefilim non aveva ringhiato verso di lei.

Incuriosita dallo strano comportamento del Nefilim, Anna osservò la bambina avvicinarsi apprensiva verso l'animale, che continuava a guardarsi intorno guardingo, ringhiando minaccioso verso il nulla ed emettendo di tanto in tanto quello strano e profondo verso.

 

- Brann.. che succede? - chiese la piccola Anna, spaventata e confusa dalla strana reazione del cucciolo.

 

Il piccolo lupo guardò la bambina per pochi secondi, agitando la coda nervosamente e generando, con quel piccolo movimento, un sfarfallio di scintille scarlatte.

 

Lei... sta arrivando.

 






Angolo dell'Autrice:
Ehm...
Salve ^^
Lo so che sono in ritardo con l'aggiornamento, come so che è un pò corto e che avrei dovuto concludere con la questione Anna...
Ma il capitolo si stava rivelando un tantino troppo lungo °-°
Però suvvia e.e
Non credo vi possiate lamentare...
Anche se corto è bello carico, no? :D
...
e.e"
Spero in ogni caso che questa ultima versione (che con il tempo si è alquanto arricchita e modificata <.<) vi sia piaciuta :)
Mentre la speranza che non ci siano errori, credo che quella ora mai sia morta e sepolta...
Abbiate pazienza ._.

Anyway...
Questa sera vi lascio con una buona notizia *-*
Gli aggiornamenti torneranno ad essere settimanali! *-*
In caso di qualche problema bisettimanali...
Felici? *w*

Ringrazio tutti i vecchi e i nuovi lettori, e ovviamente i recensori che mi lasciano un loro commento ;)
E con ciò vi saluto ù.ù
A presto ^^
  
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