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Autore: millyray    03/07/2014    1 recensioni
Pare che finalmente la vita di Max e del suo Stormo stia per prendere una svolta decisamente importante e, forse, persino irreversibile con l'incontro di due ragazze, Jo e Shary, non molto diverse da loro, che sanno cosa significa essere in fuga, rischiare la vita e vivere nella paura.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA LUCE DEI MIEI OCCHI

CAPITOLO VENTIDUE

Iggy era tornato a casa ormai da un paio di giorni, le ferite erano quasi completamente guarite sebbene lui si sentisse ancora piuttosto debole e non era ancora in grado di affrontare voli troppo lunghi, tanto meno un combattimento.
Shary praticamente non lo mollava mai, così come nemmeno i più piccoli dello Stormo; non che a lui dispiacessero tutte quelle attenzioni, specialmente se erano da parte della ragazza, però ogni tanto si sentiva quasi soffocare.

Si trovava nella stanza di Shary, sdraiato sul letto con la camicia aperta mentre la ragazza, seduta per terra, lo osservava attentamente.

“Ti va se usciamo stasera?” gli chiese a un tratto lei.

“Dove?”

“Non so… potremmo andare al cin…ehm, a cena fuori”.

Iggy aveva iniziato a sghignazzare. “Stavi per dire al cinema?”

Shary impallidì. “No. Affatto. Non stavo per dire cinema”.

“Sì, invece”, la contraddisse lui con un sorrisetto divertito sulle labbra; a volte gli piaceva prenderla in giro.

“No, io non lo stavo per dire!” si impuntò Shary ben consapevole di star negando l’evidenza.

“Dai amore, ammettilo. E poi mica mi arrabbio”. Questa volta il suo tono e il suo sguardo erano diventati più dolci; si era messo seduto sul letto così da ritrovarsi faccia a faccia con la ragazza.

Shary sbuffò. “E va bene!” confessò alla fine lei, incrociando le braccia. “Stavo per dire cinema. Mi dispiace!”

Il ragazzo si alzò per sedersi sul pavimento di fronte a lei. “E di che? Se vuoi ci possiamo andare al cinema”.

“Non voglio andare al cinema”.

“Sicura?”

“Sì, sicurissima. E poi non fanno niente di interessante”.

Iggy scoppiò a ridere facendo leggermente imbronciare la ragazza. “Sei forte, Shary, sei veramente forte!”

Lei inarcò un sopracciglio non sapendo se sentirsi offesa o lusingata. “Dovrebbe essere un complimento?”

“Sì, lo è. Tu sei forte, sei bella, sei intelligente, sei coraggiosa… sei la mia Sirenetta”. La stava fissando dritto negli occhi, anche se non la vedeva, e così lei si era trovata di nuovo a sprofondare in quel cielo azzurro.

“Ti amo, Ig”.

“Anch’io ti amo, Sharon”.

Si baciarono appassionatamente facendo giocherellare le lingue l’una con l’altra; sarebbero rimasti così per un bel po’ se non avessero avuto bisogno di recuperare ossigeno.

“Allora stasera andiamo a cena?” le chiese lui con voce leggermente roca,  la fronte appoggiata a quella della ragazza.

“Ovvio! E conosco anche un bel posto dove portarti!” rispose Shary con un sorriso.

“Ehi! Ma sono io l’uomo! Sono io che dovrei portarti fuori e farti le sorprese”, si lamentò il ragazzo aggrottando la fronte.

“Mi dispiace ma da noi non funziona così. Io guido perciò io decido dove andare”, gli rispose la ragazza prendendolo un po’ in giro.

“Evita di girare il coltello nella piaga”.

Shary scoppiò a ridere allontanandosi leggermente da Iggy e beccandosi un’occhiataccia da lui.

“A parte gli scherzi”, aggiunse subito il biondo tornando serio. “Dovremo stare attenti che non ci trovino e non ci attacchino di nuovo”.

“Terremo gli occhi aperti”, gli rispose lei. “Metaforicamente parlando”.

“Ahahah… che spiritosa!”

“Dai amore, non prendertela!” esclamò la ragazza ridendo divertita e abbracciandolo per farsi perdonare.

“Eh, no! Adesso però non mi abbracci!” fece lui allontanandola da sé.

“Uff… che permaloso!”

Shary allora si alzò avviandosi alla la porta.

“Shary!” la fermò Iggy; lei si girò aspettandosi qualche parola dolce da parte sua o qualcosa di simile. Invece il ragazzo aveva messo un broncio terribilmente serio e ciò la preoccupò non poco. “Secondo te, come hanno fatto a trovarci? Gli Eliminatori, intendo”.

La ragazza scrollò le spalle prima di rispondere. “Non ne ho idea”.

“Mi sa che è colpa nostra. Insomma, loro non sapevano nemmeno di te e Jo mentre devono aver rintracciato noi dello Stormo in qualche maniera. E abbiamo messo in pericolo te e tua sorella…”.

Shary lo bloccò prima che cominciasse a dire cose senza senso che forse l’avrebbero ferita. “Ehi, Iggy! Non dirlo neanche per scherzo. È successo e basta. E tu non hai affatto messo in pericolo me o mia sorella, anzi, sei stato tu quello che se l’è vista peggio”.

Iggy le sorrise dolcemente. “Ti amo, Sirenetta”.

 

“Shary è pronta?” chiese Jo vedendo Iggy che entrava in cucina, dove lei era seduta con tutti gli altri, per prendersi un bicchiere d’acqua.

“No, non ancora”. Le rispose lui un po’ annoiato.

“Dove andate di bello?” gli chiese Nudge curiosa alzando lo sguardo dalla rivista di moda che stava leggendo.

“Ah boh, a cena da qualche parte”.

A un tratto la porta si aprì facendo entrare Shary che si vide subito puntare addosso gli sguardi di tutti quanti.

“Sei pronta, finalmente!” esclamò Jo squadrando la sorella dall’alto in basso.

“Sì, sono pronta”.

“Che si dice in questi casi?” fece Iggy avvicinandosi alla sua ragazza. “Sei bellissima?”

“Dai scemo! Esci!” la ragazza lo spinse fuori dalla porta della cucina seguendolo poco dopo; effettivamente era carina quella sera, con un vestito a fiori lungo poco più su delle ginocchia e i capelli rossi conciati in morbidi boccoli che le scendevano lungo le spalle. Si era anche truccata leggermente anche se doveva ammettere che in genere ci metteva molta più cura e perfezione nel prepararsi ad uscire; la fortuna di avere un ragazzo cieco è che non devi badare tanto all’aspetto fisico.

“Guidi tu o guido io?” si sentì la voce di Iggy chiedere dal salotto.

“Io. Se no mia sorella mi ammazza!” gli rispose Shary.

“Oh, sono così carini insieme!” esclamò Nudge con un paio di occhi da cucciolo non appena sentì la porta d’ingresso chiudersi.

 

Iggy e Shary erano seduti ad un tavolo vicino alla finestra che dava sulla strada; era un piccolo ristorantino molto accogliente nel quale si mangiava anche piuttosto bene.

“Sai che sei proprio bella stasera?” sbottò a un tratto il ragazzo che era seduto vicino a Shary e la teneva per mano.

“Me lo hai detto almeno dieci volte”, gli ricordò lei alzando gli occhi al cielo.

“Beh, ma è vero”.

“Ma manco ci vedi!”

Iggy scoppiò a ridere. “Sì, ma so che indossi un vestito a fiori, che i tuoi capelli stasera sono ricci e che hai un profumo talmente buono che ti salterei addosso qui in questo istante davanti agli occhi di tutti questi clienti”.

“Pervertito!”

“Sì, ma sono il tuo pervertito”, le sussurrò all’orecchio con voce sensuale per poi baciarle le labbra lasciando leggermente giocherellare le lingue. Avrebbero continuato così per un bel po’ se poi non fosse arrivato il cameriere a portare loro i menù. Il poveretto però fece finta di niente.

“Forse sarebbe meglio se la smettessimo”, sospirò la ragazza con la fronte appoggiata a quella del ragazzo.

“Allora allontanati e dimmi quello che c’è scritto nel menù”.

Shary ridacchiò e cominciò a leggergli il menù ad alta voce.

“Ehi, senti che bella questa canzone!” esclamò a un tratto interrompendo la lettura dei cibi e mettendosi in ascolto della canzone che avevano appena mandato alla radio del ristorante; You saved me, degli Skunk Anansie.

“Sì, è carina”. Commentò il ragazzo. “Skin ha una gran bella voce”.

“Un giorno mi piacerebbe andare a un suo concerto”.

“Ti ci porterò”.

“Davvero?”

“Certo. Ormai dovresti aver capito che per te farei di tutto”.

La ragazza lo guardò sorridendogli dolcemente.

“Ma secondo te qua ci portano gli alcolici se li chiediamo?”

“No, penso di no. Siamo minorenni”.

Iggy sbuffò.

Poco dopo, quando le ebbero ordinate, arrivarono le loro bibite, analcoliche, e il ragazzo, prendendo il suo bicchiere, lo alzò in alto volgendosi verso Shary.

“Io direi di brindare”.

“Mmmh, sì hai ragione. A questo primo appuntamento? Perché effettivamente è il primo appuntamento al quale usciamo noi due da soli”.

“E’ vero. Ma io proporrei qualcosa di più importante”, le sorrise Iggy.

“Cosa?”

“A noi due. Che siamo una strana coppia di mutanti, un uccello e un pesce che, nonostante la differenza, si amano lo stesso”.

La ragazza rise di gusto. “Siamo strani anche senza essere una coppia. Però sì, direi di brindare a noi due”.

“Allora a noi due”.

I ragazzi batterono leggermente i propri i bicchieri facendoli tintinnare.

“Però bello questo paragone, uccello e pesce. Però l’uccello si mangia il pesce”. Aggiunse Shary dopo aver bevuto un sorso della sua bibita.

“Infatti io ti mangerò”, le rispose lui digrignando i denti come le tigri.  

 

 

MILLY’S SPACE

Ehilà! Lo so, è da un po’ che non aggiorno ma sono stata impegnata con lo studio per gli esami e davvero non riuscivo a trovare né il tempo né la concentrazione. Adesso che però sono finiti, eccomi qua ^^
Allora, che dire??
Niente, solo un innocente capitolo che volevo dedicare a Shary e Iggy. Come se non l’avessi già fatto prima ^^
Dai, ditemi cosa ne pensate.

Un bacione,

M.

MAXBARBIE: una tragedia greca? Addirittura ^^ be’, mi fa piacere. Grazie per la recensione, sei sempre fedelissima tu. Un abbraccio, Milly.

  
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