They make me scream your scream....

Apro gli occhi.

Nebbia. Tutto è nebbia.

Ho un peso che mi opprime il petto e ho fitte di dolore ovunque. Il braccio di metallo è bloccato e lo sento rigido.

“Sono morto”

Per la prima volta in vita mia penso di essere morto. Ma non ho paura, anzi sento solo sollievo.

Per la prima volta in vita sua il Soldato d'Inverno è convinto di aver fallito la sua missione.

L'unica.

La più importante.

E non sente rabbia solo sollievo.

Da quando ho iniziato a vedermi separato da quello che sono realmente?

Ma poi la vista migliora e sento del gran frastuono attorno a me.

Il peso sul petto è dovuto ad una trave di acciaio o ferro che neanche il mio braccio riesce a rimuovere. L'helicarrier sta precipitando, distruggendosi.

Poi, poi ti vedo. Tu stai portando a termine la “tua” missione.

Tu ci sei riuscito.

Io no o forse non ancora?

Una parte di me è convinta che verrai ad aiutarmi. Non mi lascerai qui.

Il perché non lo so.

Non so perché lo farai e non so perché ne sia così convinto.

Ma come volevasi dimostrare, appena inserisci il chip sostitutivo al macchinario di comando, ti volti e ti fissi su di me. Un attimo e sei vicino a me, mi aiuti ad uscire da quella trappola di ferro.

-Bucky!- ti esce una voce quasi strozzata.

“Bucky! Bucky! Bucky!”

E' da quando mi hai chiamato così, su quel maledetto ponte che ho quel nome in testa. Lo sento rimbombare ogni secondo della mia vita. Mi sta perseguitando.

Chi cazzo è Bucky? Sono, sono io?

Io sono questo Bucky?

Ti fisso negli occhi, due pozze azzurre piene di speranza, anche i tuoi occhi mi perseguitano da quando li ho fissati la prima volta. Mi sono famigliari.

Troppo famigliari.

E mi sale una rabbia nella vene che non riesco a controllare.

Sono i tuoi occhi a mettermi rabbia, sono lucidi, così...così pieni di amore?

Io non ho mai ricevuto amore, io non ho mai dato amore.

Loro vogliono così....

Loro mi vogliono così...

Io devo essere così!

Da quando ti ho incontrato però non sono più me stesso.

La rabbia mi ottenebra il cervello e ti salto addosso senza neanche un vero motivo. Tu continui a chiamarmi Bucky e io voglio che tu smetta.

Voglio solo che tu la smetta!

Non ti voglio morto, non più ma voglio che la smetti di chiamarmi così!

Io non sono questo Bucky! e se lo sono davvero stato ora non lo sono più!

Io non sono il “tuo” Bucky! E vorrei lo capissi.

Ma insisti e io continuo a picchiarti forte, troppo forte.

-Tu sei la mia missione!- ecco cosa sei. Te lo urlo contro perché così me ne convinco di più anche io.

Io non sono il tuo Bucky, io...io sono una loro creatura.

Loro mi controllano, loro controllano tutto di me, loro mi danno gli ordini e io li eseguo. Io vivo per questo! Ma con te è stato diverso.

Io ti conosco è vero.

Ti ho conosciuto in un passato troppo lontano perché io possa usarlo per salvarmi. Per loro ho macchiato la mia anima, il mio cuore è morto per loro, loro mi hanno fatto “sognare” i tuoi sogni, i sogni di ogni mia vittima, loro mi hanno fatto urlare le tue urla, le urla di ogni mia vittima!

Le tue urla, già! ho un grido in testa, un grido avvolto dal freddo di un Inverno che non mi apparteneva ancora.

“Bucky!” Lo urli e ti vedo disperato mentre crollo non so bene dove. Lontano da te.

Le tue urla.

-Tu sei la mia missione!-

-Allora finiscimi...- spalanco gli occhi.

Tu sei un guerriero, un eroe, un simbolo, tu non devi arrenderti così.

Non puoi. Tu devi combattere contro di me. Tu devi uccidermi. Tu sei l'unico che può farlo.

Tu sei l'unico da cui mi lascerei uccidere.

Per eliminare quello che sono.

Non più il “tuo” Bucky ma una macchina da guerra, un Soldato pieno di gelo, di freddo, di vuoto, che ha ucciso persone innocenti senza un vero motivo.

“Uccidimi!”

Vorrei dirtelo. Urlartelo contro.

Ma non ne ho il tempo.

Ti vedo cadere. Ti stacchi dalla mai presa e precipiti nel vuoto. E mi sembra di vivere una scena già vissuta ma con ruoli invertiti.

Tu mi hai visto cadere, tu hai provato a salvarmi ma non ci sei riuscito e quello che ho nel petto è lo stesso terrore che devi avere provato tu, il terrore dell'impotenza! Del non poter fare niente per aiutarmi! “Steve”? ti chiami così?

Rimango senza respiro per un secondo, mi sento perso senza il tuo contatto, la testa mi batte con rabbia e ho un ricordo che limpido mi si forma nel cervello.

“E tu? tu mi seguirai?”....sei tu, seduto con me al bancone di un locale, molti anni fa. Troppi.

“No! il piccoletto mal messo di Brooklyn, quello che voleva fare a botte con tutti per difendere i suoi ideali, io seguirò lui!”

Quando è successo? quando avevamo questo rapporto? un rapporto per il quale avrei dato la mia vita per te?

Un te più piccolo, esile e magrolino ma con il tuo stesso cuore, il tuo stesso sorriso e il tuo stesso cuore.

-Steve...-

Devo salvarti. Io posso salvarti.

E lo faccio.

Ti trascino fuori dall'acqua gelida. Mai quanto il freddo che ho avuto nel cuore fino ad ora.

Sei svenuto ma respiri e io mi sento meglio.

Più leggero.

Ma non posso restare. Non posso!

E spero tu lo possa accettare.

Devo capire molte cose. Devo rimetter insieme i pezzi di una vita che ho perso molti anni fa.

Devo trovare chi mi ha distrutto la vita.

Io ho un nome: “Bucky”. Io non sono solo un Soldato d'Inverno.

Una loro creazione, la loro macchina da guerra perfetta.

Io ho un nome e mentre mi allontano dentro di me si forma un pensiero che mai e poi mai avrei creduto possibile....

“Ho un nome e forse, Steve? forse ho anche un amico....”

*Vi chiedo perdono!

Ho letto molte storie belle in questo fandom e credo di non essere al loro livello! Ma è da molto che vorrei scrivere di questi due e mi è venuta questa cosa di colpo.

Mi piacerebbe un vostro commento, anche negativo, per sapere se può andare o no!

Come sempre puntualizzo che i personaggi non mi appartengono e che quello che ho scritto è un mio personalissimo punto di vista!

Grazie a tutti!