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Autore: theSilence    06/07/2014    4 recensioni
Se non avete letto Baking My Way Into Your Heart, questo allora non avrà probabilmente nessun senso. Qualche materiale extra dalla storia principale.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Stiles Stilinski
Note: AU, Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Baking My Way Into Your Heart - Extras

From Booked Part I (Studying at Derek's Apartment)

Sommario Capitolo: Punto di vista di Stiles durante la sessione di studi con Derek ed Erica.

Non ti accompagnerò a casa questa sera. Studio con Erica.

Stiles fissò le parole sullo schermo del cellulare per quella che sembrava la milionesima volta da quando le aveva ricevute ore fa. Aveva cercato di digitare una risposta; un veloce 'ok no problem' oppure 'c ved dmn allra' oppure anche un 'ok! memo amichvole: ha il ragzzo!' Qualsiasi di queste andava bene. Ma scoprì che ogni volta che ne scriveva una, non poteva inviarla. Non voleva inviarla perché, ad essere quasi franchi, non gli andava bene. Era assolutamente geloso.

Quando Derek aveva suggerito di smetterla di vedersi, fu come se il suo cuore fosse crollato nello stomaco, mentre un milione di pensieri tipo 'cosa ho fatto di sbagliato?' gli volava in testa. Certo, Derek non intendeva in quel modo. Intendeva solo che durante gli esami avrebbero dovuto concentrarsi sui loro studi. E Stiles quello lo capiva appieno. Non gli piaceva per nulla, ma lo capiva.

Così poi, quando Stiles si era diretto verso l'aula di Derek dopo la lezione di letteratura, solo per sentire Erica Reyes dire “-alle 6. Possiamo incontrarci dopo”, questo certamente colpì la sua curiosità. Nemmeno lo turbò quando lei gli passò la mano sulla guancia, perché era tanto curioso di capire quello che lei intendeva dire. E poi, quando aveva chiesto a Derek a riguardo, scoprendo che aveva scelto lei come compagno di studio, fu abbastanza allarmante.

Stiles spinse il cellulare in tasca e si curvò sul posto, non prestando nemmeno attenzione a quello che il professore stava dicendo. Avrebbe probabilmente preso gli appunti persi da Brian, il proprio compagno di studio. Sospirò.

'Così se noi passiamo meno tempo insieme significa che lui può passare il tempo con lei' pensò Stiles, accigliandosi. 'Bene, allora loro possono davvero studiare insieme, che è ciò che implica lo 'smettere di vederci'. Ma lei? Perché lei? Perché ha dovuto scegliere qualcuno con così grandi tette? È una sua cosa? Era davvero serio quella volta, quando aveva detto che gli piacevano belle bionde buone? È per quello che ha scelto lei? Così che potesse fissare le sue tettone e la sua biondezza?'

Le sue gambe iniziarono ad agitarsi su e giù, mentre mordersi il labbro inferiore diventava una fissa con ogni pensiero che passava.

Stiles guardò l'orologio. Erano quasi le 8. C'era ancora un'ora e mezza prima che la lezione finisse. 'Probabilmente stanno studiando insieme proprio adesso. Ma... se avessero finito con lo studio? Se dallo studio fossero passati al sesso? Se stessero facendo sesso proprio adesso?!'

Si raddrizzò, seppellendo la faccia tra le mani, mentre le gambe iniziavano a tremare. 'No, no, no. Questo è ridicolo. Prima di tutto, lei ha un ragazzo. Poi è la settimana degli esami. Derek non sprecherebbe il suo tempo facendo sesso quando deve studiare. Ma...' Stiles unì le mani, premendole contro le labbra. 'Logicamente il sesso sarebbe un grande sollievo dallo stress per tutta la pressione degli esami. Potrebbe probabilmente usare quest'idea per portarla a letto. Diavolo! Come se lui avesse anche solo bisogno di sedurre! Solo a stare seduti davanti a lui e guardarlo farebbe spogliare chiunque al suo desiderio! Oddio, se questo fosse il suo desiderio? Quando è stata l'ultima volta che ha scopato? Se volesse una botta e via? Dannazione, Derek! Non con lei! Io sarei disposto-'

Stiles scosse la testa, questa linea di pensiero non lo portava da nessuna parte. Guardò di nuovo il suo orologio. Era passato solo un minuto da quando lo aveva guardato l'ultima volta. 'Oh mio dio, questa lezione non finirà mai!' Crollò, seppellendo la faccia nelle braccia sul banco, le gambe si agitavano più velocemente. 'Sono ridicolo, vero? Non dormirà con lei. E dovrei darle più credito. Probabilmente non si concederà, specialmente da quando sta con quel ragazzo. A meno che non abbiano rotto. Hanno rotto? Oh mio dio, staranno facendo sesso riparatore!'

Stiles non resisteva più. Buttò le sue cose nello zaino e corse verso la porta, non interessandosi degli sguardi che riceveva o del modo in cui il professore lo chiamava. Con lo zaino che dondolava, raggiunse la tasca, tirò fuori il cellulare ed era pronto a comporre il numero di Derek per controllarlo e sentire la sua voce. Ma quello che Stiles voleva davvero era vedere la sua faccia. Solo vedere la faccia di Derek faceva rilassare Stiles, lo calmava. Stava quasi per chiamare per dire al ragazzo più grande dei suoi piani di fare visita, quando gli venne in mente un altro pensiero.

'Se dicesse no? Voglio dire, mi manca e voglio vederlo, ma non sono io quello che vuole passare meno tempo insieme. Se lui non vuole che passi, non avrà nessun problema a dirlo'. Stiles infilò di nuovo il cellulare in tasca, un cipiglio gli guastava la faccia. Poi sentì la sua chiave in tasca. Sentì la chiave dell'appartamento di Derek in tasca.

Stiles picchiettò il piccolo oggetto di metallo, scorrendo il polpastrello del pollice sul lato frastagliato. 'Potrei andare. Potrei andare proprio adesso e dare un piccolo sguardo a quello che stanno facendo. Potrei vedere da me quello che non stanno facendo'. Stiles si morse di nuovo il labbro inferiore, abbastanza sicuro che fossero quasi pronti per iniziare a questo punto. 'Sarebbe strano passare? Potrei... potrei dire che sono lì per aiutarli a studiare! Potrei mostrare la mia tecnica! E nel mentre potrei anche cucinare qualcosa per lui. Questo lo rende sempre felice. Felice con me e nessun altro', Stiles sorrise fiduciosamente, compiaciuto di questo fatto.

Mentre usciva dall'edificio, i suoi occhi sfrecciarono immediatamente al vaso di fiori dove di solito Derek si sedeva per aspettarlo. Anche se sapeva che non sarebbe stato lì, Stiles non riuscì a fare a meno di sperare che forse sarebbe comunque passato. Lasciò uscire un sospiro di disapprovazione. Non era passato.

'Questo significa che è a casa a studiare con quell'Erica'. Prima che il suo cervello potesse ricostruire i diversi scenari che potevano potenzialmente essere in corso nell'appartamento di Derek, Stiles corse verso casa sua, dovendo prendere alcune cose.

“Ehi amico” disse la voce di Scott, mentre Stiles apriva la porta, gettando lo zaino da qualche parte nella sala.

“Non ho tempo! Devo correre!” si sbracciò Stiles, afferrando una borsa e gettandoci dentro diversi ingredienti di cui aveva bisogno. “Ummm... zenzero! Biscotti allo zenzero. Gli piaceranno i biscotti allo zenzero. Lo zenzero è un po' aspro come il limone. Gli piaceranno”.

“Cucini di nuovo per il Signor Hale?” dedusse Scott, avvicinandosi per guardare il suo amico agitarsi intorno alla cucina.

“Sta studiando con quell'Erica. Ho pensato che possano volere una piccola pausa per uno spuntino”.

“Mm-hmm” sbuffò Scott, afferrando il barattolo di zenzero cristallizzato e giocandoci. “Stai andando davvero lì per spiarli, vero?”

“Assurdo” si accigliò Stiles, afferrando il barattolo dal suo amico e buttandolo nella borsa. “Hai bisogno di cibo per far lavorare il cervello a pieno potenziale”.

“Sì, sicuro. È per questo che sei uscito prima dalla lezione? Per assicurarti che il cervello di Derek funzioni a 'pieno potenziale'? Perché, per come la vedo io, sembra che stai andando lì per spiarli”.

Stiles sbuffò, fermandosi per scuotere la testa verso il suo amico. “Beh... ti sbagli”.

“Allora non stai impazzendo perché il Signor Hale è da solo nel suo appartamento con una ragazza carina?”

“Pffft. No”.

Non stai pensando a come potrebbe usare i suoi fianchi a 'pieno potenziale'?”

Stiles allontanò di corsa gli occhi, un'immagine mentale in mente.

Spingi-”

Stiles afferrò la borsa e corse verso la porta. “Sei un terribile amico!”

“Mi tiene sveglio la notte”.

“Niente biscotti per te!”

“Ti voglio bene, amico!”

Stiles scosse la testa, mentre la porta dell'appartamento si chiudeva dietro di lui. Corse per tutta la strada verso l'appartamento di Derek, cercando di togliersi dalla testa l'immagine dei fianchi di Derek, o almeno riservarla per dopo per uso personale.

Una volta fuori dalla porta, Stiles si fermò per riprendere fiato, calmarsi e prepararsi mentalmente per qualunque cose potesse interrompere. 'Va bene. Andrà bene. Probabilmente sto facendo un gran problema per niente. Derek non è quel tipo di ragazzo. Non inviterebbe qualche ragazza con cui va a scuola per ritornare a casa per sollevarsi un po' dallo stress, giusto?' annuì da solo come se fosse d'accordo con la precisione del suo pensiero. Espirò, dandosi forza, inserendo la chiave nella porta e aprendola.

“Stiles?”

Il ragazzo guardò dove i due erano seduti al tavolo della cucina tra un mucchio di carta, appunti e libri.

“Ehi bellezza” sorrise Erica.

Stiles sospirò di sollievo. 'Okay, bene. Non stanno facendo sesso riparatore. Stanno solo studiando dopotutto'. Sorrise, sinceramente felice e rassicurato, e salutò la coppia studiosa. “Come sta andando lo studio?”

“Bene. Potremmo fare una pausa però, giusto?” chiese lei, alzandosi per stirarsi.

Vide Derek annuire leggermente, mentre si dirigeva in cucina. “Stiles, cosa ci fai qui?” chiese.

'Osservo' sorrise Stiles. 'Mi assicuro che tu tenga le mani lontano dalle sue tette. Mi assicuro che il tuo pene rimanga nei tuoi pantaloni. Mi assicuro- oh, giusto, dovrei rispondere'. “Sono qui per aiutare. Te l'ho detto. Il mio modo accertato per aiutarti a ricordare i fatti”.

“Non sapevo intendessi oggi. Ora”.

“Beh, forse anche Erica può trovarlo utile” disse, cercando una scusa.

“Quanto è premuroso da parte tua” lei sorrise.

Stiles sistemò la borsa sul bancone, organizzando i suoi ingredienti, mentre Erica si avvicinava per sedersi di fronte a lui. 'Chiedile del suo ragazzo!' pensò Stiles. 'Se sta ancora con il suo ragazzo allora non c'è bisogno di preoccuparsi del sesso riparatore!' la guardò tranquillamente. “Come sta il tuo ragazzo?”

“Boyd? Sta bene. Non era davvero a suo agio con l'idea che sarei stata qui. Da sola. Con Derek. Ma per il resto sta bene”.

'Questo è un sollievo' espirò Stiles, sentendo le spalle rilassarsi un po'. 'E questa non è una sorpresa. Neanche io sono a mio agio con l'idea. Ma buon per te Erica! Non ti sei arresa al sexy 'sguardo invitante' di Derek. Mi piaci già di più'.

“Cosa c'è per essere a disagio?” Derek si accigliò, avanzando al tavolo per prendere posto accanto alla ragazza. “Stiamo solo studiando”.

'Oh, Derek, come puoi essere così ottuso? Sei davvero così inconsapevole di quanto sei attraente?' Stiles sorrise contento al cosiddetto ragazzo attraente. '… Oops, stavo fissando? Meglio recitare...'

“Derek, se hai una bella donna come Erica” le fece l'occhiolino, guadagnandosi un ghignò, “saresti preoccupato a lasciarla sola con qualsiasi uomo, anche se state 'solo studiando'”.

“Oh mio, oh mio, tesorino” svenne giocosamente Erica “Sicuramente sai come parlare a una signora”.

'Missione compita. E ooh, mi piace. È divertente' sorrise. Poi la guardò, cambiando faccia in un'espressione seria. “Faccio anche i piatti”.

“Bene” rispose lei, altrettanto solenne. “Puoi farlo mentre Rufus e io prendiamo a calci il culo di Ryu”.

Stiles rimase a bocca aperta. “Oh mio dio, riferimenti a Street Fighter! Sposami!”

“Mi dispiace bellezza. Già presa” sorrise lei.

'Beh, bene' pensò Stiles, 'perché lo sono anche io. Solo che lui ancora non lo sa'. Guardò Derek, il cuore che si scaldava solo alla vista. 'Ti sposerò un giorno Derek, anche se dovrò farlo online e compiere la cerimonia, mentre dormi'. Ridacchiò mentalmente al pensiero prima di cercare negli armadietti per trovare le cose di cui aveva bisogno per fare i biscotti. Allontanandosi dai pensieri di Derek in un abito da matrimonio, ritornò con la mente in carreggiata. “Okay, allora, che tipo di cose state studiando voi ragazzi?”

“Ooh, aspetta” disse Erica, saltando giù dal suo posto per afferrare il foglio con gli esercizi. Lesse la prossima cosa sulla lista. “Abbiamo letto un mito chiamato La Sposa e il Mostro. In esso c'è questa cosa chiamata Moselantja. È questa creatura con una lunga coda che ha una bocca alla fine”.

“Oh, perfetto“ disse Stiles, raggiungendo la sua borsa e tirando fuori una stecca di cannella. “Questa stecca di cannella è lunga e sembra che abbia una bocca, le quali sono due delle caratteristiche che ricordi della Moselantja“. Stiles sorrise. “Capito? È meglio associare un'immagine con le cose che state cercando di ricordare. E una volta che ricorderete l'immagine, potete ricordare – come mi piace dire – il vostro 'potere di affermazione'. Ho anche trovato che funziona ancora meglio con cose che si possono ricordare attraverso il gusto e l'odore”. Macinò un po' della stecca finché non andava bene per immergerci il dito e mettendolo in bocca. “Pertanto, cannella. M-Mose... Mosley-

Moselantja” suggerì lei, immergendo il proprio dito e gustando la cannella.

'Sì! Ha capito!' guardò Derek, tendendogli la cannella per assaggiarla, ricordandosi di concentrarsi sul lavoro e non nel modo in cui la lingua di Derek gli sfiorò il dito. Ritornò a guardare Erica, perché solo la faccia di Derek era già troppo una distrazione. “Ora, quando penserete al mito, penserete alla cannella. E poi vi ricorderete la stecca di cannella, che sembra avere le caratteristiche di una moose-ly-ja. Va bene, qual è la prossima cosa?”

“I tre fratelli: Zeus, Poseidone e Ade. Loro dovrebbero essere abbastanza facili da ricordare, no?“ disse lei, guardando Derek. “Zeus dei cieli”.

“Poseidone dei mari“ aggiunse Derek. “Ade degli Inferi”.

“Sì, e ciascuno di loro aveva i loro oggetti di potere. Zeus aveva i suoi fulmini, Poseidone aveva il suo tridente e Ade...” Erica si spense, mentre cercava di ricordare l'ultimo oggetto.

“L'elmo. Dell'invisibilità” finì per lei Derek.

'È così intelligente...' pensò sognante Stiles, prima di ritornare attento. “Va bene, ecco! Chiaramente hai bisogno di aiuto per ricordare l'oggetto del potere di Ade” Stiles si guardò intorno. “Oh! Ecco. Sale marino”.

“Il sale marino? Non mi aiuta a ricordare più Poseidone che Ade?” chiese lei, scettica.

“No, se la pensi in questo modo” prese una delle sue mani tra le sue, versando un po' di sale nel palmo della mano. “Non puoi vedere concretamente il sale nel mare. Il sale è invisibile come l'elmo di Ade. Ora lecca il sale”.

Lei fece come le era stato detto, facendo una smorfia prima di ridere.

Stiles sorrise. “Vedi? Okay, ora provaci tu”.

“Va bene...” osservò gli elementi rimanenti della sua lista. “Ooh, Pele, la dea hawaiana nota per il suo temperamento focoso. È stata... espulsa dalla sua casa perché sua sorella pensava fosse troppo ambiziosa. Quindi... Pele” esaminò gli elementi di fronte a Stiles e vide lo zenzero candito, “lei è un po' amara e piccante come lo zenzero”.

“Sì! Funziona!” Stiles sorrise con orgoglio, tirandone fuori un pezzo e tagliandone un po' per darlo a Erica e a Derek. “Va bene, Derek, ora provaci tu”.

Derek guardò il foglio nella mano di Erica, poi gli oggetti di fronte. “Questa farina per dolci“ disse, afferrando la scatola “è come il fiore Ketaki, che è stato respinto da Shiva per aver mentito a Vishnu”.

Stiles rise piano. “Questo era facile. E avresti preso una delle uniche cose che non si possono mangiare crude”. Poteva almeno mostrare loro la farina. L'immagine di quella sarebbe stata abbastanza perché la tecnica funzionasse. Cercò di aprire la scatola, accigliandosi quando non si aprì facilmente come aveva sperato.

“Dai, lascia che ti aiuti” si offrì Derek, allungando la mano per la scatola.

“No, ce l'ho quasi fatta” disse Stiles, accigliandosi. Non ce l'aveva quasi fatta, ma sentiva di dover affermare la sua mascolinità di fronte al proprio compagno.

Derek fissò e girò intorno al bancone. “Stiles, lascia-”

“Derek, ho detto che-”

Con un forte strattone, Stiles strappò la parte superiore della scatola, facendo sì che questa esplodesse per tutta la cucina... e anche su tutto Derek.

Si sentì un forte sussulto, mentre Erica guardava sorpresa e puramente divertita. Stiles sembrò inorridito, colpevole, mentre Derek rimaneva immobile sul posto in stato di shock, coperto dalla testa alla vita di farina.

'Foto! Foto! Scatta. Foto. Adesso!' con la scatola rotta ancora cullata in un braccio, Stiles raggiunse il cellulare e scattò una foto del suo scioccato amico.

Stiles!” fece una mossa per prendere il cellulare, ma Stiles si allontanò da lui con una fantastica mossa di piedi.

“Mi dispiace! È stato un incidente!” disse da sopra la spalla, sapendo che Derek era dietro vicino a lui.

“Stiles, dammi il cellulare!” ringhiò Derek.

Stiles prese il sentiero bianco che avevano fatto correndo intorno al divano. “Davvero non dovresti rincorrermi quando sei coperto di farina, Derek! Stai facendo un casino!”

Questo fece fermare Derek, mentre Stiles festeggiava silenziosamente per la breve tregua. Prese l'opportunità per mandarsi la foto via e-mail, così se Derek avesse presso e distrutto il cellulare come era pienamente capace di fare, almeno aveva ancora la foto che gli teneva compagnia.

Stiles!” sentì Derek ringhiare di nuovo. Si chiese brevemente se questo sarebbe stato il suono della voce di Derek se avesse detto il suo nome, mentre raggiungeva l'orgasmo. O se sarebbe stato più morbido, uno 'Stiles' più romantico, seguito da un respiro affannoso e sudore, dolci baci, mentre le sue mani scorrevano sulla pelle umida di sudore, leccando-

L'improvviso movimento nella coda dell'occhio lo buttò fuori dai suoi pensieri, mentre Derek si avvicinava. 'Uh, oh. Non sembra divertito'. Stiles alzò la sua mano libera, fermando la camminata di Derek. “Puoi prendermi il cellulare, ma tu e io sappiamo che la foto è mia, non importa quello che ci farai. Quindi, puoi inseguirmi ancora, mentre la scatola nella mia mano si svuoterà lentamente ancora un po', o puoi rinunciare ora e lavarti, mentre io spontaneamente e umilmente pulisco il pavimento e la cucina, mentre ti cucino dei deliziosi biscotti allo zenzero come avevo programmato di iniziare”.

Derek lo fissò intensamente. Alla fine si arrese. “Non voglio vedere un granello di farina sul mio pavimento, Stiles” ringhiò.

'Oh, mio prezioso Sourwolf. Ringhiando e brontolando come il lupacchiotto che è' sorrise Stiles, annuendo d'accordo.

Derek camminò verso il bagno, una nuvola di polvere bianca si gonfiava al suo passaggio.

Stiles aveva quasi dimenticato che Erica fosse lì. Non fu fin quando lei scoppiò in una risata che si ricordò della ragazza.

“Oh mio dio, questo è stato divertente! Sarà meglio che mi mandi una copia della foto” abbaiò.

Stiles rise con lei, ma scosse la testa. “Assolutamente no. Mi ucciderà se lo faccio”.

“Aw, amico” gemette.

“Ehi” si strinse nelle spalle, sistemando la scatola mezza vuota di farina sul bancone. “Almeno hai i tuoi ricordi”. Organizzò gli ingredienti, decidendo di occuparsi prima dei biscotti. Pre-riscaldò il forno prima di girarsi per sorriderle. “E tra circa quindici minuti, avrai qualche squisito biscotto allo zenzero”.

“C'è qualcosa che posso fare per aiutare?”

“Mmm...” Stiles si guardò intorno. “Oh, lo so! Ecco. Mescola questo, mentre io doso il resto delle cose” disse, consegnandole una piccola ciotola, una forchetta e un uovo. “Ed ecco. Dosa due cucchiai di melassa e mischia con l'uovo”.

Erica fece come le era stato detto, mentre Stiles – veloce grazie alla pratica e dall'abilità – gettò il resto degli ingredienti nella ciotola. Quando fu pronto, le fece cenno di aggiungere il suo miscuglio.

“Beh, non sei una piccola domestica perfetta?” meditò Erica. “Da quanto voi due vivete insieme?”

Le sopracciglia di Stiles saltarono dalla sorpresa. “Oh, no. Non viviamo insieme” chiarì. “Voglio dire, l'abbiamo fatto per tipo due giorni, ma solo perché l'appartamento che divido con l'altro mio amico bisognava di un nuovo soffitto”.

Ci volle un secondo per Erica per registrare tutto quello che lui aveva detto. Inclinò la testa da una parte, curiosa. “Non vivete insieme, ma hai una chiave? Voi ragazzi dovete essere vicini. Da quanto vi conoscete?”

Stiles rise nervosamente. “Um, beh. In realtà ci conosciamo davvero solo da qualche mese...”

“Oh” si accigliò, cercando di capire. Poi sorrise. “Oh, ho capito. Voi ragazzi vi frequentate allora. Buon per te, tortina. Te ne sei preso uno sexy. È un po' troppo scontroso per i miei gusti, ma ehi. Non puoi negare che è una bestia attraente”.

Doveva concordare con lei. Ma scosse la testa. “In realtà no. Non usciamo neanche” spiegò. “Siamo solo amici”.

Erica rimase seduta, sbalordita. Stiles poteva praticamente vedere i pensieri correre nella testa della ragazza. Non fece commenti, mentre iniziava a spianare le piccole bolle nell'impasto dei biscotti e lo sistemava sul foglio da cucina.

“Allora, non state uscendo” ripeté. “Come potete voi ragazzi non uscire? Voglio dire, avrei potuto giurare che dopo tutta quella cosa dove ti ha trascinato fuori dalla nostra classe – il che è stato anche divertente, tra l'altro – qualcuno doveva aver fatto una mossa dopo tale dimostrazione palese di mascolinità e possessività territoriale” ridacchiò al ricordo. “E ogni volta che viene catturato a messaggiare in classe, ha sempre questo piccolo sorriso sciocco sul volto e so per certo che messaggia con te, perché fissa sempre quella tua foto e fa solo quel sorriso sciocco quando ti guarda”.

Stiles sentì il viso arrossarsi, mentre spargeva il sale sopra la pasta dei biscotti. “Succede?” non riuscì a fermare un sorriso nei suoi lineamenti.

“Si caccia nei guai quasi ogni giorno. , succede”.

Stiles sistemò il foglio da cucina nel forno prima di lavarsi le mani. La verità della faccenda era che anche Stiles lo faceva. Certo, era chiaramente molto più esperto non essendo stato catturato da nessuno dei suoi insegnanti, finora.

Sentì la ragazza sospirare profondamente. “Voi ragazzi siete due idioti. Dove tiene la scopa? Puliamo la cucina, così speriamo che puoi scopare questa sera”.

Okay. Era ufficiale. Davvero gli piaceva questa Erica.

Pulirono insieme il pasticcio. Lei optò per spazzare la cucina, mentre Stiles affrontava il percorso intorno al divano. Chiacchierarono un po', mentre lavoravano. Era grato per il suo aiuto, perché prima che lo sapesse, il suo cellulare suonò, avvertendolo che era ora di togliere i biscotti dal forno.

“Dio, Stiles, quest'odore è delizioso”.

“Ecco” ne afferrò uno, spezzandolo a metà e soffiandoci sopra prima di lanciarne una parte a lei. “Provali quando sono super freschi”.

Stiles prese la sua metà in bocca, mentre lo faceva anche lei, prima di succhiare una boccata d'aria. “Scotta, scotta, scotta“ rise quando realizzò che lei aveva fatto lo stesso. Si penserebbe che, dopo tutti questi anni di cucina, avrebbe saputo quanto sarebbero state calde le sue prelibatezza quando erano appena uscite dal forno. Si penserebbe così, ma sarebbe sbagliato. Stiles era attratto dagli odori della sua cucina come chiunque altro.

“Hai un po' di farina sul naso” disse Erica, indicando dove sul proprio naso.

Stiles si sfregò. “Sparito?”

“Aspetta” disse ridendo, mentre prendeva un asciugamano, lo bagnava d'acqua e si avvicinava per pulirlo. “Ecco. Ora è sparito”.

“Grazie, mia Signora” sorrise Stiles, inchinandosi leggermente.

“Prego, buon Signore” s'inchinò.

Stiles rise. Questa ragazza era fantastica. Boyd era un ragazzo fortunato.

Sentendo qualcuno schiarirsi la gola, Stiles si girò per vedere Derek fresco di doccia. I suoi capelli erano ancora un po' umidi. Stiles voleva passarci un asciugamano caldo prima di posare le braccia sulle spalle di Derek e dargli infiniti baci eschimesi. L'idea lo scaldava più di ogni biscotto appena sfornato mai avuto.

“Penso che sia abbastanza studio per oggi. Va bene se finiamo il resto della lista domani?” chiese a Erica.

“Sì, certo” annuì lei, alzandosi e dirigendosi al tavolo per raccogliere le sue cose. “Devo tornare da Boyd comunque. Probabilmente si sta rilassando quando dovrebbe studiare per i suoi esami”.

'Sembra familiare...' Stiles trasalì interiormente, rendendosi conto che aveva saltato il suo studio per essere qui. “Oh, ecco” disse Stiles, tirando fuori un contenitore colorato dalla sua borsa e inserendoci alcuni biscotti. “Dovresti prenderne un po'. Posso farne di più per Derek più tardi”.

“In realtà dovresti prenderli tutti” disse Derek con voce spezzata. “Tanto non mi piace molto lo zenzero”.

'Cosa?' si accigliò Stiles, percependo qualcosa di sbagliato. 'Non è vero... gli ho fatto del pan di zenzero prima e ha divorato quella roba. Inoltre non è mai stato un grande orso condivisore...' studiò Derek, cercando di capirlo prima di mettere nel contenitore il resto per Erica. “Non mettere il coperchio per un po' per farli raffreddare ancora. Puoi restituire il contenitore domani. Lo prenderò io da Derek” le consigliò.

Lei annuì comprendendo, prendendo la scatola e dirigendosi verso la porta che Derek teneva aperta.

“Ci vediamo domani, Derek. Anche tu, Stiles” sorrise, salutandoli.

“Ciao Erica. Godetevi i biscotti” salutò in risposta, guardandola sparire nel corridoio. 'Yay! Ora siamo solo io e Derek!' sorrise al suo amico. “Allora? Se non lo zenzero, cosa posso fare per te?”

“In realtà, Stiles, penso che dovresti andare a casa anche tu”.

Il sorriso scivolò rapidamente dal viso di Stiles. 'Cosa?' cercò di leggere l'espressione di Derek, ma il ragazzo era solenne, gli occhi chiusi. Stiles sentì una fitta colpirgli il petto. 'È arrabbiato? Voglio dire, so che ho fatto un casino, ma non sembrava arrabbiato arrabbiato...' Stiles inghiottì il groppo in gola, trovando la voce. “Derek... ho detto che mi dispiace. La farina... io non volevo-”

“So che non volevi” disse bruscamente, interrompendolo.

Aggrottò leggermente le sopracciglia, cercando di scoprire dove avesse sbagliato. “E ho tolto ogni granello, proprio come hai detto tu. Erica mi ha aiutato e abbiamo fatto in modo che tutto fosse pulito”.

Derek era ancora impassibile. “Grazie per questo. Sono grato-”

Anche se l'aveva detto, la sua voce era ancora disarticolata e frustrava Stiles come nient'altro. “Non lo sei! Sei arrabbiato!”

“Stiles, non sono arrabbiato-”

“Allora perché non mi stai neanche guardando?” chiese disperato. Aveva bisogno di sapere cosa aveva fatto in modo da sistemarlo. Aveva bisogno di sistemarlo. Non gli piaceva quello che stava accadendo.

Derek finalmente aprì gli occhi e lo guardò con occhi passivi. “Stiles. Non sono arrabbiato”.

'Allora sorridimi e dimmi che andrà tutto bene' urlò mentalmente Stiles. Sforzò il cervello per cercare qualcosa di cui Derek poteva essere arrabbiato. “Senti, se si tratta della foto, se vuoi veramente, la elimino”.

“Non mi interessa della foto, fin quando rimane con te”.

“Sai che non ci farei nulla”.

“Lo so”.

'Non è la foto e non è quel casino... ha rifiutato i miei biscotti... cosa sta succedendo? Perché è arrabbiato? Non mi voleva qui? Passare del tempo solo con Erica significava tanto per lui?'

Sentì Derek sospirare, rompendo i suoi pensieri. “Stiles, si sta facendo tardi-”

Aggrottò la fronte. “Sono solo le 9:30-”

“Ho ancora altre lezioni che devo studiare per-”

“Posso aiutarti-” cercò.

Stiles”.

'Uh, oh'. Conosceva quel tono. Era lo stesso che usava suo padre quando superava i limiti. 'Li ho superati qui?'

Derek sospirò ancora. “Ci vediamo domani, va bene?”

'No, non va bene. Cos'è successo? Per favore dimmelo, così posso sistemarlo...' stava per dire altro, ma Derek lo interruppe.

Va bene?”

Stiles sobbalzò interiormente al tono. Era tutt'altro che contento. Stiles non voleva andarsene. Voleva rimanere e far funzionare le cose. Ma Derek non sembrava essere nello stato d'animo giusto per avere ancora intorno Stiles. Non volendolo turbare ulteriormente, Stiles alla fine annuì. Senza dire una parola raccolse le sue cose, desiderando di aver avuto il tempo per lavare i piatti perché non fossero un problema per il ragazzo più grande. Tirandosi la borsa in spalla, si diresse verso la porta che Derek teneva ancora aperta. Si fermò proprio davanti a lui. “Derek, mi dispiace-”

“Ho detto che va bene, Stiles. Non c'è niente di cui dispiacersi”.

'Sta mentendo' decise Stiles immediatamente. Cercò di nuovo di leggere l'espressione di Derek, ma ancora non riuscì a ottenere nulla da lui. “Domani, allora?”

Derek si limitò ad annuire.

“Notte, Derek”.

“Buona notte, Stiles”.

Stiles alla fine si incamminò verso il corridoio, trascinando i piedi. Sentì la porta chiudersi dietro di lui, il suono a suo parere forte nel condominio tranquillo. Stiles si girò, guardando la porta chiusa, sentendosi triste e confuso.

Replicò gli eventi nella sua testa da quando era entrato da quella porta a quando ne era uscito. 'Cos'è successo? Pensavo ci stessimo divertendo' si accigliò, abbassando lo sguardo al tappeto sotto i piedi. 'No... ora che ci penso, eravamo io ed Erica ad avere tutto il divertimento. Sono arrivato, interrompendoli, fatto un pasticcio e poi riso di questo. Nessuna sorpresa che sia arrabbiato'.

Stiles ritornò lentamente alla porta, appoggiando i palmi sulla superficie. Voleva ritornare dentro, scusarsi per essere un fastidio, assicurarsi che lui e Derek fossero ancora amici dopo il suo stupido errore. Diavolo, non avrebbe mai nemmeno guardato quella foto un'altra volta. Gli avrebbe solo ricordato come stava adesso.

Si porse in avanti, premendo la fronte contro il legno. 'Derek, mi dispiace. Non volevo farti arrabbiare. Volevo... solo vederti. Essere vicino a te. Per favore non essere arrabbiato con me...'

Stiles chiuse gli occhi, combattendo la dolorosa sensazione, mentre cercava di calmarsi. 'Lei ti piace? È per questo? È per questo che hai scelto lei? È per questo che volevi stare da solo con lei?' il pensiero gli mandò un'ondata di dolore in ogni centimetro dei suoi nervi. 'Ho interrotto più del semplice studio?'

Non riuscì a scacciare l'ondata di gelosia che sentì all'idea. 'Per lui sono probabilmente solo un ragazzo noioso che non lo lascia in pace e che fissa troppo. Probabilmente gli piaccio a malapena come amico, figuriamoci per altro... e ora ho interrotto qualsiasi cosa stesse succedendo lì e scommetto che Derek sta desiderando di non avermi mai dato quella stupida chiave e anche questo è qualcosa, no? Nemmeno l'ha fatta lui la chiave. L'ho semplicemente presa! Solo un'altra aggiunta alla lista delle cose stupide auto-imposte che Stiles fa per disturbare Derek...' il pensiero gli fece contrarre il cuore.

“Derek...” sussurrò, desiderando di non essersi mosso e di non aver mai abusato del suo privilegio-chiave. Alla fine fece un passo indietro per fissare ancora una volta la porta chiusa. Si trattenne dal voler rientrare, per non causare più danni di quanti ne avesse già fatti. Si costrinse ad allontanarsi, forzandosi di tornare nell'ascensore e andare a casa, dove avrebbe dovuto stare invece di rovinare la loro sessione di studio.

“Ehi amico” sorrise Scott, mentre Stiles attraversava la porta del loro appartamento. Il suo sorriso vacillò immediatamente nel vedere l'umore tetro del suo amico. Si avvicinò per stargli di fronte. “Cos'è successo? Di solito quando torni dal Signor Hale sorridi da un orecchio all'altro”.

“Pensi che sia fastidioso?”

“Cosa? Chi l'ha detto? Il Signor Hale l'ha detto?” ringhiò Scott. Si avvicinò verso la porta, infilando i piedi nelle scarpe.

“Scott, cosa stai facendo?”

“Vado a prenderlo a calci in culo, ecco cosa sto facendo”.

“Scott, no. Solo... penso di aver fatto un errore andando là. Ho fatto qualcosa di stupido e ora penso che sia arrabbiato con me”.

Scott ritornò dal suo amico. “Cos'è successo?”

“Ecco cosa. Non lo so nemmeno!” la sua voce si alzò, spezzandosi un po'. “Pensavo ci stessimo divertendo, ma poi ho accidentalmente buttato addosso a lui e in cucina della farina e posso o no aver fatto una foto, ma mi sono scusato per questo e ho pulito il casino e gli ho cucinato un po' di biscotti ma li ha dati via e non li dà mai via. Devo praticamente pregare per una briciola dalle sue mani se voglio solo un morso dello strudel che io ho fatto – ma aspetta. Questa è un'altra imposizione? È stanco anche di questo? Comunque – lui ha detto che non era arrabbiato, ma non lo so. Non penso mi stesse dicendo la verità. Penso che fosse davvero arrabbiato con me per essere andato ed essere una spina nel fianco e-”

“Ehi, ehi...” lo confortò Scott, avvolgendo le braccia intorno al ragazzo distrutto. “Calmati. Come tu hai detto, è stato un incidente. Non volevi fare un casino. E ti sei scusato e hai pulito. Tutte queste cose andavano bene”.

Seppellì la faccia nella spalla familiare, prendendo conforto dalla sua solidarietà. “Ora sto pensando che forse non mi vuole intorno. Forse mi sono allungato troppo”.

“Amico, Derek è pazzo di te. Anche io lo so. Ha saltato delle lezione per assicurarsi che tu e tuo padre steste bene. L'ultima cosa che pensa è che sei una spina nel fianco. Forse ha solo avuto una brutta giornata e voleva finirla presto”.

“... Sì, forse” disse Stiles, anche se difficilmente ci credeva.

Scott prese l'amico per le spalle e lo guardò negli occhi. “Stiles, fidati. Rilassati, dormici su e in mattinata vedrai Derek e realizzerai che ti sei preoccupato per nulla. Hai la tendenza ad andare davvero troppo in fondo nel tuo cervello. Se ha detto che non è arrabbiato con te, allora non è arrabbiato. Solo... calmati. Domani è un altro giorno. Tutto sarà meglio in mattinata”.

Stiles sentì alzarsi un angolo delle labbra. Scott rendeva sempre le cose migliori. E anche se non era esattamente sollevato dalla situazione, si sentì meglio dopo la rassicurazione del suo amico. “Grazie Scott”.

“Nessun problema” sorrise.

“Ora vorrei averti salvato qualcuno di quei biscotti”.

Scott rimase a bocca aperta in una finta espressione offesa. “Cosa? Non mi hai salvato nessun biscotto? Hai un solo lavoro, Stiles. Un lavoro!”

Stiles ridacchiò. “Ho paura di no. Li ho dati tutti a Erica. Mi ha aiutato a pulire in un tentativo di aiutarmi a scopare”.

“Beh, in questo caso, quei biscotti erano ben meritati. Ma! Farai ancora meglio a portare il sedere in cucina e farmene qualcuno. Sono sconvolto proprio adesso e l'unica cosa che mi farà stare meglio sono dei freschi buoni biscotti. Forza, forza”.

Stiles non poté fare a meno di ridere al suo amico, mentre veniva portato in cucina.

Scott aprì il frigo e tirò fuori un cartone di uova. “Hai bisogno di uova, giusto? Le uova sono una cosa da cucina?”

“Sì, sì” sorrise, guardando Scott muoversi nel piccolo spazio. Era consapevole di quello che Scott stava cercando di fare: distrarlo da quello che era accaduto a casa di Derek. E, mentre questo stava funzionando, diede a Stiles anche un'idea.

'Forse... forse domani posso provare a fare pace con lui. So quanto a Derek piacciano i limoni. Quindi domani gli farò tutti i suoi dolci al limone preferiti' decise Stiles, sentendo la tensione addosso alleggerirsi solo un po'. 'Cucinare dolci al limone rende sempre felice Derek. Forse questo sarà abbastanza per chiarire le cose'.

Ma per ora, aveva un altro ragazzo speciale per cui doveva cucinare. Secondo Stiles, ogni amico che era disposto a uscire e calciare il culo di qualcuno, mentre indossava i pantaloni del pigiama con i pinguini meritava i biscotti. Scott aveva ragione. Domani era un altro giorno. E domani, dopo una notte di cucina con il suo migliore amico, Stiles sarebbe stato pronto a cucinarsi la strada per ritornare nelle grazie di Derek, pronto a corteggiarlo con il suo sapore preferito.

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Note Autrice: lol, per favore, scusatemi per quest'ultima riga. Una volta scritta non potevo cancellarla. È solo così stupida.

Allora, un paio di persone ha chiesto di vedere il punto di vista di Stiles durante questa parte, così ecco qui. Divertitevi con un po' di preoccupazioni à la Stiles Stilinski. Ho trovato che più scrivo di Erica, più mi piace, anche se causa così tanti problemi per entrambi i ragazzi senza neanche saperlo. Ora con bonus broments con Scott, che amo teneramente.

Note Traduttrice: finalmente, dopo mesi e mesi, ritornano gli Extra di Baking My Way Into Your Heart. Prometto di non farvi aspettare di nuovo così tanto, il prossimo sarà pubblicato tra qualche settimana!

Ringrazio eos_92, che ha betato il capitolo in tempo record. La mia beta ♥ E non smetterò mai di ringraziare tutti quelli che hanno letto Baking My Way Into Your Heart! Siete tantissimi e bellissimi.

Se volete potete leggere qui la nuova fanfiction che sto pubblicando ♥

  
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