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Autore: LadyBelleMagicRose    06/07/2014    1 recensioni
Non è tra gli ordini. Non é quello per cui è stato addestrato.
Genere: Angst, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James 'Bucky' Barnes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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La cicatrice sulla schiena tende la sua pelle.
Tende, pulsa e duole. Si trascina lentamente, e con fatica raggiunge lo specchio.
Un lembo di pelle si strappa. Un rivolo di sangue gli solletica la pelle nuda.
Guarda, per quanto gli è possibile, il suo riflesso nello specchio.
La luce artificiale del neon rende ancora più artificiale l’immagine.
Un rigonfiamento violaceo sporge dalla sua schiena e la cicatrice che fa da collegamento tra il suo corpo e il suo arto artificiale,
che dovrebbe essere il suo braccio, gli fa di nuovo male. Dovrebbe essere un braccio, ma Bucky non riesce proprio a definirlo tale,
per lui è solo un oggetto metallico attaccato al suo corpo, che può risultare utile in battaglia. Lo vede ogni giorno.
Anche se la vista quotidiana di quel orrore attenua ogni cambiamento in modo da renderlo impercettibile. Lui lo vede.
Non ricorda come quella cosa sia arrivata li, come abbia perso il suo vero braccio, e allora pensa, pensa al giorno prima di oggi, approssimativamente identico a oggi.
Pensa al giorno prima di ieri.
Uguale.
E al giorno prima ancora.
Uguale.
E così si sforza di andare indietro alla ricerca di un giorno diverso.
Ma non ne trova.
Forse la memoria si diverte a prenderlo in giro.
Forse più semplicemente lui non esisteva prima del giorno prima di ieri.
Non ricorda niente della sua vita passata. Genitori, amici. Niente.
Non sembrano mai esistiti.
Sa solo che si chiama Bucky. No, non lo sa in realtà.
Non ricorda nemmeno quello. Lo sa perchè quel tipo lo ha chiamato così. E subito gli è piaciuto.
Bucky, così lo aveva chiamato.
Quel tipo era stato il primo a chiamarlo con qualcosa che non fosse “soldato”.
Anche il modo in cui lo aveva guardato gli era parso strano, non avrebbe saputo descrivere che tipo do sguardo fosse …
era un misto tra sorpresa, gioia e disperazione, però era uno sguardo piacevole, come quando dopo tanto tempo torni a casa e trovi le persone che ti vogliono bene ad aspettarti a braccia aperte. Ma di che sta parlando? Sta forse delirando? Si, sicuramente. Lui che ne vuole sapere di casa o famiglia, lui è un soldato.
Non è tra gli ordini pensare a certe cose. Non é quello per cui è stato addestrato.
 
Si apre la porta della stanza. Entra una donna con un camice bianco.
Bucky chiude gli occhi e immagina il viso di quella donna avvicinarsi a lui.
Occhi azzurri, capelli biondi e pelle rosa.
Bucky la conosce già.
Si chiama Vera. No, non gli ha detto come si chiama, ma l’ha sentito.
Una voce oltre la porta l’ha chiamata.
Non gli ha detto come si chiama, perché Vera non gli rivolge la parola.
Non è tra gli ordini. Non é quello per cui è stata addestrata.
Però mentre Vera gli disinfetta delicatamente la ferita, con le piccole dita affusolate, non riesce a non pensare che Vera,
di cui vede il riflesso attraverso lo specchio, sia terribilmente adorabile.
E’ minuta e magrolina, sembra così indifesa, e vedere l’impegno e la concentrazione con cui si preoccupa ogni volta di disinfettare al meglio le sue ferite,
gli scalda in qualche modo il cuore.
Gli porta un senso di nostalgia, e non riesce a scacciare quello strano fastidio alla bocca dello stomaco.
Sente di dover chiedere scusa a Vera. Non a Vera, a qualcuno come Vera.
Qualcuno così uguale, ma allo stesso tempo così diverso da Vera.
Sì, deve avergli fatto qualcosa di orribile, ma lui non riesce a ricordarlo...
   
 
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