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Autore: kannuki    05/01/2005    6 recensioni
Maret fa la killer, è cinica e spietata, ha un loft segreto e un guardaroba da infarto. Una sera sente una pistola puntata alla schiena : Jesus 'il salvatore' Cox è stato ingaggiato per ammazzarla. Una proposta d'affari la salva dalla morte ma il suo spirito ribelle non si piega. Nuova identità, nuova vita nell' America del Sud, nuovo lavoro..ma volente o nolente, arriva il momento di farsi 'salvare'.. NOTA BENE : Il nome del protagonista non vuole essere blasfemo ..mi piaceva e basta! ...e non riesco a trovare una categoria corretta!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Si sistemò nel primo motel che trovò

Seduta nella camera semibuia, teneva il cellulare in mano guardando i due numeri.

Accese l’abat- jour e continuò a fissarli a lungo, appoggiando la schiena alla sponda del letto scomodo.

Chiuse gli occhi e respirò a fondo…si va! Pensò portando il telefono all’orecchio.

Uno squillo...due...tre..

 

Appartamento 327, Sesta strada.

19: 30 p.m.

 

Una gocciolina si staccò dall’indice della mano destra e cadde sul pavimento, andandosi ad aggiungere a tutte le altre. Stavano formando una piccola pozzanghera limpida, sulle piastrelle avorio del bagno. Una musica leggera e calda proveniva dagli altoparlanti che aveva fatto istallare in tutta casa. L’uomo appoggiò la testa fradicia sul bordo della jacuzzi, restando a guardare il soffitto appena riverniciato.

Lo sguardo era perso nel vuoto...non se l’era aspettato...ma in fondo era solo questione di tempo.

Incrociò le mani dietro il collo, facendo ondeggiare lievemente l’acqua che gorgogliava allegra. Spense l’idromassaggio con un gesto d’impazienza…troppo rumore!

Aveva accettato la sua decisione senza una parola. Sapeva per esperienza che era inutile discutere su una cosa del genere. Era uscita dalla sua vita senza strepito alcuno.

Afferrò il bagnoschiuma rovesciandolo nell’acqua senza neanche guardarlo. Gettò lontano la bottiglia ormai vuota e un forte odore speziato lo avvolse, solleticandogli delicatamente le narici.

Uno squillo improvviso lo riscosse leggermente. Guardò con occhio vacuo il cellulare, sperando che fosse lei.

Identità riservata.

“Chiunque tu sia, mi stai disturbando!!” disse con voce allegra all’altro capo del telefono.

 

Maret alzò gli occhi al cielo…però le faceva piacere risentirlo!

“Ehi cazzone...come stai?” domandò all’uomo immerso in un bagno di schiuma.

 

Natt sobbalzò sentendola “Maret?! Maret dove cazzo sei finta? Jesus ti sta cercando come un pazzo da sette mesi!” esclamò spegnendo la radio dalla quale proveniva una musichetta allegra.

La ragazza strinse il cellulare, sentendo quelle parole. ”Mi sta cercando...ancora?” domandò con voce stentata.

Senti caldo all’improvviso. Si spostò verso la finestra aprendola e facendo entrare l’aria fresca.

“Certo! Che è successo? Dove sei?!” la interrogò sentendola respirare male.

“Natt ho bisogno di aiuto…ma non devi chiamare assolutamente Jesus, non devi dirgli dove sono, né quello che faccio! Mi deve dimenticare, ok?!” Gli intimò con voce alterata. La gola chiusa.. a malapena riusciva ad inghiottire la saliva.

Natt restò ad ascoltare in silenzio. Maret in poche parole le illustrò a faccenda, calcando sul fatto che l’avrebbe ricompensato adeguatamente.

Sempre più scuro in volto, annotò mentalmente quello che gli diceva. Quando attaccò, Natt posò il cellulare sul ripiano liscio e asciutto.

I suoi occhi neri vagavano sulle maioliche del bagno…un broncio si formò sulle sue labbra mentre pensava a cosa fare: avvertire Jesus o andare da lei?

Se non vado in paradiso dopo questo...pensò sorridendo e componendo un numero in fretta.

 

Appartamento 102, terza strada

20: 03 p.m.

 

Jesus fumava nel buio della casa, guardando le luci della città attraverso il freddo vetro della finestra chiusa. La tapparella era sollevata a metà; abbassò leggermente la testa invece di alzare le listerelle di plastica azzurrina, sporche di polvere e smog.

Appoggiato al vetro con un braccio e la fronte sopra non pensava nulla, non sentiva nulla. Una sirena passò, le gettò appena un'occhiata.

La strada era bagnata, pioveva…da molti giorni ormai. Il cielo piangeva. Il suo cuore anche.

Deglutì il liquore forte senza neanche sentirlo.

..dio, quanto fa male..

Te ne sei andata senza neanche salutarmi, senza darmi uno straccio d’indirizzo..

Bevve nuovamente, stavolta direttamente dalla bottiglia.

Mi fa anche schifo, che lo bevo a fare? Si chiese buttandola in un angolo con un gesto violento. Si passò più volte le mani sulla faccia e fra i capelli corti…era ridotto uno schifo, la camicia spiegazzata, la barba di giorni..

..sette mesi e ancora ci penso...

Come faceva a dimenticarla?! Gli si era impressa dentro come un marchio infuocato...certe volte, nel dormiveglia, risentiva il suo corpo morbido accanto a se.

Ci pensava e ne rideva: mi ha sedotto e abbandonato! Esattamente quello che volevo fare io, prima di...di...

..di innamorarmene..

Maret...con quel sorriso ironico perenne sulle labbra, l'espressione che aveva quando la baciava...perché cazzo te ne sei andata!?

"Brutta figlia di puttana! M' hai spezzato il cuore!" Urlò calciando tutto quello che gli veniva a tiro.

 

Il telefono che squillò lo fece imprecare."Va al diavolo anche tu!"

Prese la cornetta di malavoglia urlando un 'pronto' infuriato.

Si placò subito, sentendo la voce dell’amico “Ah…sei tu Natt..” Mormorò sedendosi di schianto sulla poltrona.

“Stai comodo?”

“Si..” Borbottò grattandosi la testa depresso “che c’è?”

Natt imprecò dentro di sé, sentendo quella voce ancora demoralizzata. Devo dirti una cosa..

 

Messico: scalo Benito Juarez International

10: 30 a.m.

 

Maret lo vide arrivare col suo solito sorriso scanzonato e un nuovo paio di occhiali da sole. Meno male che si era adeguato al clima! Pensò scrutando Natt che osservava compiaciuto due ragazze in short aderenti.

I semplici jeans e maglietta che indossava, sebbene di ottima fattura, lo mimetizzavano fra la folla dei vacanzieri...nessuno si sarebbe aspettato che quel tipo fosse un sicario.

Era quasi contenta di vederlo, quello stupido babbeo.

Si avvicinò a lui con un sorriso divertito. Gli prenderà un colpo quando mi vedrà! Già da lontano notò i capelli leggermente più lunghi…gli davano un’aria rilassata, pensò Maret aspettando che si girasse. O forse sono io che lo vedo in maniera diversa.

 

Natt la guardò per un attimo, voltando subito lo sguardo altrove. Alzò un sopracciglio e tornò a guardarla divertito “non ci posso credere..” Mormorò guardando i dreadlocks.

Le si avvicinò trattenendo le risa “sei uno spettacolo, Maret!” esclamò prima di abbracciarla con forza.

La ragazza restò immobile, troppo stupita della sua foga “Ehi calma” balbettò mentre la tirava su. “Stai facendo girare la gente” borbottò a disagio.

“Fanculo tutti, è un mucchio di tempo che non ci vediamo!” le disse commosso. La posò a terra e si spostò leggermente, guardandola da capo a piedi. “Nuovo look? Ti sta bene...tappa!” la prese in giro stringendola nuovamente a sé.

“Non sono bassa!”mormorò Maret imbarazzata dall’eccessiva confidenza, cercando di sciogliersi dal suo abbraccio avvolgente.

“Senza quei trampoli sei diventata tascabile!” le disse divertito indicando gli anfibi slacciati che portava.

Accidenti, com’era cambiata!

Quei capelli rasta erano un vero sballo su di lei e i jeans bucherellati le mettevano in vista lembi di pelle abbronzata…le facevano un culo…”gli manca la parola!” esclamò dandole una pacca sul sedere.

Maret sobbalzò arrossendo “Natt! La prossima volta ti strappo quelle manacce luride che ti ritrovi!”gridò mentre l’uomo sghignazzava divertito.

Si si…sei decisamente uno schianto!”commentò allegro. Che strano, pensò dopo un attimo...faranno 30 gradi fuori e lei sta in maniche lunghe?

 Maret tornò serio quando gli chiese di Jesus “non ti dico niente, te lo scordi!” le disse arrabbiato. “Se vuoi sapere come sta, alza quella cazzo di cornetta e chiamalo! Anzi, meglio: metti le chiappe sull’aereo e torna da lui!”

Maret non l’aveva mai visto così serio “non posso farlo..”mormorò depressa.

Si sedette sulla sua valigia rigida, guardando gli anfibi slacciati “cerca di capire…non lo posso chiamare...non dopo..”

 

Alzò lo sguardo, vedendo due scarpe accanto alle sue …

 

I suoi occhi percorsero il corpo di Jesus al rallentatore...non è vero…non è lui, pensò quando lo fissò in volto.

Restò senza parole a guardarlo, seduta sulla valigia blu. Si è tagliato i capelli…è ancora più attraente così… delle leggere rughette attorno agli occhi.. non le aveva prima…lo rendevano ancora più affascinante.

..Jesus..

Lui la fissava con una gran voglia di ucciderla...e di baciarla. Quando Natt l’aveva chiamato non era riuscito a credere alle sue orecchie.

Quando l’aveva vista avvicinarsi al suo amico, conciata in quel modo strano, a stento aveva riconosciuto la perfetta donna con cui aveva lavorato mesi prima...quella che gli aveva spezzato il sasso che credeva avere al posto del cuore.

..Maret..

Maret si girò verso Natt che fischiettava soddisfatto “ti avevo detto..iniziò con voce nervosa e con le lacrime agli occhi “che non lo dovevi chiamare...non dovevi..”

Un singhiozzo le scappò all’improvviso. Deglutì a stento...niente scene da film di serie B! Guai a te se cominci a frignare! Si urlò dentro.

“Non farti venire un infarto...Natt mi ha detto che ti serve aiuto. Sono qui solo per questo” le disse con voce dura.

Maret restò impietrita ascoltando le sue parole fredde.

..e che ti aspettavi ? Che ti corresse incontro urlandoti il suo amore?! L’hai lasciato per questo! L’hai mollato senza una parola, lui si fidava di te e tu l’hai tradito!

Si tolse gli occhiali da sole mostrando un occhio violaceo. Li pulì velocemente mentre i due uomini la fissavano interrogativi e con le facce indurite.

"Ma che hai fatto?!" le chiese Jesus avvicinandosi a lei e sfiorandole l'occhio. A quel contatto Maret si ritrasse, non perchè le avesse fatto male ma perché era di nuovo vicino a lei…così vicino…Jesus..

..amore mio..

"Incidenti del lavoro" rispose brusca, rimettendosi le lenti scure.

Le sue mani fremevano dalla voglia di toccarlo. "Andiamo ...dovrete stabilirvi in un motel, quel figlio di puttana mi ha bruciato casa" brontolò afferrando la valigia con le rotelle sulla quale era seduta e tirandosela dietro.

 

Maret guidava tranquillamente e  Jesus l’osservava...l'avevano pestata per bene e anche da poco! Aveva intravisto alcuni lividi, quando si era tirata su le maniche per l’eccessivo caldo. S’incazzò parecchio...ma che le era successo? Che le avevano fatto, a parte quello?

“Che bagnarola ti sei comprata? Cristo, non c’è neanche l’aria condizionata!”esclamò Natt spostandosi la maglietta leggera dal collo.

“Mi piaceva questa..”mormorò aprendo il cruscotto e passandogli un foglio “sventolati come ogni altro comune mortale!” lo prese in giro ridacchiando.

L’uomo le fece una smorfia divertita notando delle scritte sul pezzo di carta "Ma che fai adesso? Il solito lavoro?"le chiese Natt osservando annoiato, il paesaggio invariato ormai da ore.

"Spaccio " gli disse a bassa voce " e nei tempi morti stendo qualcuno"

"Non ti farai di quella merda?" le domandò preoccupato: fusa com'era, ci mancava pure che si drogasse!

Maret gli lanciò un’occhiata divertita che l’uomo non poté vedere, dietro gli occhiali da sole.

“Non dire stronzate…”borbottò guardando nello specchietto retrovisore.

Jesus era furibondo.

La stava ad ascoltare trattenendo a stento l’ira...gli doveva dare parecchie spiegazioni.

 

Giunti al sordido motel, dopo ore di macchina,  Maret mise subito in chiaro la faccenda.

Jesus aveva avuto tutto il tempo di studiarla. Da quello che aveva capito era stato una specie di avvertimento, la prossima volta l'avrebbero ammazzata.

Le occhiate che gli aveva lanciato sarebbero state chiare, se l'avesse fatto un'altra donna, ma qui si parla di Maret...e con lei niente è mai facile.

Il tono bellicoso che la ragazza aveva assunto, parlando di quel Jeriko, lo riportò alla realtà : avrà cambiato look ma è sempre una stronza!

"Ovviamente non mi aspetto che mi aiutate gratis..

Natt la stava ad ascoltare in silenzio, continuando a fumare tranquillamente.

“Va bene il 10 % ciascuno? " chiese guardandoli a turno.

Natt sbuffò divertito "per il 10 % neanche mi alzavo! " le ridacchiò in faccia "minino il 20% " disse lapidario.

Maret lo guardò con stizza “strozzino!” esclamò incrociando le braccia.

“Me ne fotto dei tuoi soldi “

La voce dura di Jesus la fece girare preoccupata.

Si alzò in piedi, sporgendosi verso di lei “mi devi le tue scuse e qualche spiegazione “ le disse a bassa voce.

"Non ti devo proprio niente" rispose a  mezza bocca.

...non è vero...

La fissò indeciso se baciarla o prenderla a schiaffi "Natt...lasciami discutere con la signora" disse all’amico che ben volentieri, si defilò dalla stanza in cui l’aria si stava facendo pesante.

Quando furono soli restarono a guardarsi "te ne sei andata senza una parola" la rimproverò fissando quei capelli strani che aveva.

"Faccio ciò che voglio" gli rispose acida incrociando le braccia  e sedendosi sul tavolinetto scrostato della stanza.

"Mi viene voglia di prenderti a schiaffi!" alzò la voce spazientito "sei la solita isterica, non sei cambiata. Ti pesterei io se non l'avessero già fatto! Te ne sei andata senza una parola!" urlò fuori di testa " mi hai mollato come uno stronzo!"

Maret si riprese con un lungo sospiro.

...non me lo ricordare...mi fa troppo male..

"Lo dovevo fare.." rispose senza guardarlo "ti concedo il 20% ma scordati le scuse" disse gelida.

"Vaffanculo Maret" le disse alla fine troppo stupito dalla sua freddezza " Non t’avessi mai incontrato!" sbraitò uscendo e sbattendo la porta con una violenza tale che la ragazza pensò che si sarebbe staccata dai cardini e che il gestore le avrebbe fatto pagare come nuova, quella porcheria che a malapena si chiudeva.

"La strega ci concede il 20%.." disse a Natt quando entrò nella sua stanza. Si accese un'altra sigaretta con le mani tremanti dal nervosismo.. perché doveva fare la stronza in quel modo e poi perché proprio con lui?

Il suo tentativo di fare un anello fallì miseramente e si arrabbiò ancora di più. Accartocciò il pacchetto ormai vuoto e lo gettò lontano, dando un calcio alla sedia che aveva davanti.

Natt lo guardava calmo ”prendi un respiro profondo” gli disse sbracandosi sul letto.

“Quella ti muore dietro…dalle tempo

Jesus lo fulminò con un’occhiata “un altro pò?”

 

Maret si sedette sul letto stilando un piano niente male. Il tempo di organizzarsi e avrebbero messo col culo a terra quel maledetto : una bella irruzione senza farsi scoprire , liquidare lo stronzo e prendersi tutto il malloppo, rilevare i campi e vivere di rendita.

..Jesus..

Aprì l'unica valigetta che le era rimasta con la pistola preferita.

..fa ancora più male adesso...

La controllò per bene pulendo i proiettili uno ad uno...quello era per Jeriko e quell' altro per il porco che le aveva sputato in faccia...e l’ultimo per Arlo. Glielo doveva. Se non fosse stato per lei a quest’ora starebbe a prendere il sole sulla sua barchetta.

Si fermò un attimo a guardare la finestra che dava sulla strada polverosa. Stava tramontando il sole, era un vero spettacolo di quei tempi.

Uscì sulla stradina e si mise seduta sulla sua carriola a guardare il disco rosso fiammeggiante.

Jesus la osservava dalla finestra.

La vide sgranchirsi la schiena, mettendo in risalto il seno prosperoso. Batté la terra dagli anfibi mentre il ginocchio serico spuntava dal taglio sfilacciato che lacerava il jeans...ma quanto era cambiata? Un taglio così radicale di look voleva dire che aveva avuto n grosso sconvolgimento…o per lo meno, questo è quello che si dice.

Maret si girò, si sentiva spiata.

Lo vide affacciato alla finestra che fumava, seduto mezzo fuori e mezzo dentro, una gamba che penzolava nel vuoto...non è cambiato, pensò trattenendo un sorriso.

Il sole rosso la illuminava rendendola simile ad un miraggio. Maret lo poteva vedere aggrottare gli occhi alla luce calante. I capelli assumevano riflessi rossicci, la maglietta tesa sul torace era un invito a toccarlo.

...Che ti sei fatto scappare,  Maret?

 

  
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