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Autore: xsusanbo    09/07/2014    0 recensioni
Una vita liceale che quasi tutti i sedicenni vivono. Siamo nella Linguist High School, luogo in cui quasi tutta l'adolescenza trova amicizie, primi amori, litigi e inganni.
Susan e Alexya sono due ragazze comuni, divertenti e simpatiche, frequentano il terzo anno e non si separano mai. La loro vita però sta per cambiare, entreranno due ragazzi, belli e forti che fanno parte della squadra di basket della scuola. Susan conoscerà il suo terribile incubo e Alexya il più ingenuo della classe, ma entrambe avranno due nemiche, ma più che nemiche....Troie.
Susan vive con suo fratello maggiore Thomas e con sua sorella minore Hally, hanno perso da poco i genitori. Alexya vive con sua sorella Maggie anch'essa ha perso i genitori in un terribile incidente, tre anni fa.
Cosa succederà a queste due ragazze? Indifese e deboli...Entreranno a far parte di un nuovo mondo, conosceranno nuove persone, nuovi modi di fare...
Entreranno a far parte di una vera e propria vita da liceale.
Continued.
Genere: Azione, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 5 .
The man prevails.




-Oh guarda ho un coniglio in testa.- Edward continuava a barcollare e a dire cose insensate. Non so più cosa fare, si sta facendo riconoscere da tutti, come sempre. Per niente calma mi avvicinò a lui e lo annuso bene.
-Vodka.- Incrociai le braccia al petto.
-Ah si, sai dov'è finita la mia bottiglia? Mi sa che si è messa a correre.- Rise a squarciagola e si appoggiò a me. Queste situazioni mi sono sempre parse imbarazzanti, purtroppo non posso lasciarlo marcire qui, combinerebbe un casino, sinceramente non so neanche io perchè voglio portarlo a casa, forse perchè io, al contrario di lui, ci tengo alle persone.
Presi il cappotto e la borsa, uscì dalla villa e trascinai Ed in macchina. L'unica cosa che mi preoccupa in questo momento è il fatto di saper guidare una macchina come questa, non ho la patente, ho speso il corso da qualche giorno per via della scuola quindi se faccio un'incidente farò pagare al signorino qui affianco.
-Lo sai che sei davvero bella!- Continuava a parlare con quel tono confuso, dove non sapevi se era serio o scherzava. Aveva gli occhi rossi e puzzava da impazzire.
Misi in moto la macchina e mi diressi verso casa mia. Mentre guidavo diedi un'occhiata al cellulare, c'era un messaggio da parte di Thomas che diceva di essere andato a casa di un suo amico e che si era portato anche Hally.
Feci scendere Edward dalla macchina e misi il suo braccio dietro al mio collo, menomale che in questa strada vanno a dormire quasi tutti alle otto e mezza. Inserii le chiavi nella serratura e girai velocemente, entrai dentro e catapultai Edward sul divano. 
La casa puzzava anch'essa di un odore strano, sembrava che qualcuno avesse scaricato quintali di pappine per bambini. Levai il cappotto, mi lavai e feci lo stesso con Edward. Ero costante, indifferente, ormai era come se stessi rivivendo quei momenti passati un anno fa con lui, quelli però erano ingenui, non sapevo cosa mi sarebbe successo. 
In tutto ciò Ed continuava a delirare, lo misi a dormire nel mio letto, non avrei voluto ma ho dovuto farlo per forza, farlo dormire a terra in quelle condizioni non era proprio la cosa giusta. Io invece andai a dormire sul divano del salone, mi odio, lo odio, andate a fanculo tutti.



Alexya Pov's.

-Allora è così che ti ha tradito quel bastardo?!- Imprecò Cory con i denti stretti. Mi asciugai il viso e sospirai.
-Non stiamo insieme.- Appoggiai la testa al finestrino e fissai la linea bianca sull'asfalto.
-Capisco. Giuro che lo uccido.- Continuava ad imprecare e ad alterarsi, cià che fa anche nell'orario di grado scolastico anche se in quel caso è molto più stupido e meno intelligente, tanto da non capire il filo logico di ciò che accade.
-Forse è meglio se ti concentri sulla strada.- Asserii dopo che la macchina ebbe quasi sfiorato un camion di scatolette di tonno. Cory correva come un matto e mi faceva altamente paura.
-Scusami. Dovrei distrarti invece sembro tuo padre.- Rise scostando lo sguardo prima su di me e poi sulla strada. 
Risi anch'io, ma per poco.
-Grazie comunque.- Tirai su col naso. Il sedile su cui ero seduta era bianco in pelle e sentiva un certo odore di menta.
-Dovrei ringraziarti io visto che stavo quasi per bere della vodka, mi spiace per Edward che invece è rimasto lì a sbronzarsi.- Mi fece capire che se non era per questo spontaneo incidente lui adesso starebbe scopando qualcuno per via di una cattiva vodka andata a male.
-Susan mi ha detto che ci pensava lei, perciò non hanno potuto accompagnarmi loro.- Gesticolai con le mani.
-E' qui casa tua?- Cory chinò la testa fuori al finestrino e gli indicai dove fermarsi. Scendemmo dall'auto ed io entrai in casa.
-Posso entrare? In questo momento dovrei essere a dormire da mio cugino, ho dovuto mentire oppure non sarei andato alla festa.- Che cosa strana. Ieri mattina sembrava cretino adesso si è trasformato in uno di quei ragazzi nelle case di lusso. Aggrottai la fronte e mi scansai per farlo passare.
Entrò calmo e osservò il salone, sembrava compiaciuto.
-Siediti pure sul divano. Prendo un paoio di barattoli di gelato.- Mi diressi in cucina con lo scopo di deprimermi ingozzandomi di gelato al cioccolota, eh si. Non m'importa se ingrasso.
Prendo i brattoli dal congelatore e mi andai a sedere sul divano, affianco a Cory.
Incomincia ad ingoiare cucchiaiate di gelato osservando il film in tv. Cory scostò lo sguardo su di me e poi di nuovo alla televisione. Ho una tremenda voglia di morire.
-Comunque se vuoi...puoi abbracciarmi...se ti consol...- Non finì la frase che mi precipitai nelle sue braccia, dopotutto qualche lacrima non poteva mancare, avevo bisogno di conforto e visto che in quel momento Susan non c'era ma aveva preso il suo posto Cory, tanto vale che sfruttare l'occasione.
Mi sono illusa troppo. Credevo di essermi innamorata seriamente di Dav, ma invece, lui non ci tiene per niente a me. Ho soltanto porso la mano a chi, senza accorgersene, me l'ha respinta.
Appoggiai la testa sul petto di Cory, mi accarezzò i capelli e continuammo a guardare il film, sempre se un film può tirarmi su di morale, o addirittura, tirarmi su la vita.



Edward Pov's

Un mal di testa terribile mi svegliò d'improvviso, mi guardai attorno e realizzai che non mi trovavo nella mia camera, o meglio, nel mio sgabuzzino. Era una stanza rosa, abbastanza grande e profumata, ma quell'odore sparì quando sbadigliai, il mio alito puzzava di Vodka. Le coperte erano di cotone, decorate con dei fiori strani. L'arredamento era quello tipico di una ragazza e non ci misi tanto a capire che mi trovavo nel letto di qualcuno, dopo aver fatto qualcosa, anche se....Ho capito tutto. Mi alzai dal letto per andare in bagno ma scasualmente calpestai qualcosa.
-Mhh.- Mugugnò Susan sdraita sul tappeto.
-Sei caduta?- Domandai in preda ad una risata.
-No, cretino!- Si alzò portando una mano dietro la schiena. I suoi capelli disordinati le donano.
-Ho dormito sul tappeto per far dormire te...- Puntò il dito contro il mio naso. -Perchè eri ubriaco, per tenerti sotto controllo e perchè non avevo un altro letto a disposizione.- Sbuffò uscendo dalla stanza.
-Addirittura ieri hai urlato: 'Giuro su ubriaco che non sono Gesù'.- Continuava a blaterare, intanto io non mi ricordo un cazzo. Passai davanti allo specchio del corridoio e mi bloccai davanti ad esso. Avevo degli occhi rossi, occhiaie nere e il viso di uno che ha appena partorito. Minchia.
-La colazione?- Gli corsi dietro aspettando una risposta.
-Un grazie non sarebbe scortese.- Effettivamente...
-Grazie.- Mi sedetti sul bancone della cucina, un rumore da tromba mi fece sobbalzare.
-Non farci caso, sono i giocattoli di mia sorella. Orrendi.- La fissai, indossava una canotta blu e un pantaloncino bianco. La cucina era moderna, del resto la casa per intero non era di meno. In confronto alla mia spacca, anche se la mia non è una vera e propria casa, più che altro è un appartamento, sfatto e mal ridotto, d'altronde ci vivo solo io e mio fratello.
-Non sei male come sorella.- Fece cadere un bicchiere e si girò di botto verso di me.
Un lungo silenziò cadde in cucina, poi...
-E tu cosa ne sai del mio ruolo da sorella?- Strinse i denti ed alzò il tono. Quando fa così mi fa sentire colpevole, lo sono è vero, ma io sto cercando terribilmente di rimediare.
-Tu non sai niente di me.- Sussurrò quasi calma. Scesi dal bancone e mi imposi davanti a lei.
-E' vero. Non so niente di te. Non so cosa hai provato in passato, non so cos'hai fatto per tua sorella e per tuo fratello, non so cosa provi quando ti innamori cercando di dimenticare tanto dolore. Ma una cosa è certa. Io so cosa si prova dopo aver violentato una ragazza, e credimi, i rimorsi e i sensi di colpa valgono di più del dolore di una vittima, soprattutto se quella vittima è stata la tua ragazza e che dopo un'anno che non la vedi più, tutto ad un tratto la trovi dietro ad un tuo amico che guarda caso fa di tutto per conquistare, e mi sento male, al solo pensiero che tu possa finire nelle mani di qualcun'altro come un oggetto, ed io odio trattare qualcuno come se fosse un oggetto.- Alzai i tacchi e presi la giacca sul divano, uscì e mi avviai a scuola.
Avrei preferito non dirgliele tutte quelle cose, ma almeno adesso sa che non è stata l'unica a soffrire e che anche io dopotutto ho avuto il ruolo di vittima.



Alexya Pov's 

-SVEGLIA!- Urlai tirando un cuscino addosso a Cory. Osservai  attentamente ciò che c'era attorno e mi accorsi che non mi trovavo nel soggiorno ma nella mia stanza, nel letto con Cory. Io lo ammazzo.
-Sei un cogline!- Gridaiv continuando a tirargli il cuscino in faccia finchè non prese il cuscino e lo lanciò per aria.
-Ma sei pazza? Sarei potuto morire, non ci si sveglia così.- Sbuffò ritornando con la faccia nel suo cuscino.
-Perchè ci troviamo nel mio letto?!- Sbottai levandogli la coperta di dosso. Era in mutande, okay mi sto preoccupando. Spalancai gli occhi.
-Ieri ti ho portata a letto e ci sono rimasto anch'io, ma non abbiamo fatto niente di ciò che stai pensando.- Si alzò è andò in bagno.
-Stai facendo come se fosse casa tua.- Urlai dietro la porta.
-No, sto soltanto facendo ritardo per la scuola!- Aprì la porta di botto e mi scansò per passare. E' ritornato il solito rompicoglionicoryvaivia.
-E io che credevo ci fosse stato un miracolo. A quanto pare sei rimasto lo stesso coglione di prima.-Sbuffai prendendo una bottiglia di latte dal frigo.
-Se non vuoi farti vedere da mia sorella meglio che te ne vai adesso!- Gridai per farmi sentire. Cory prese le sue ultime cose dalla cucina e si avvicinò a me.
-Sono sempre lo stesso.- Asserì e se andò.
Giuro che vorrei offrire un girone all'inferno a tutti quanti. Prima Dav, poi lui adesso chi altro? Mi sto leggermente scocciando di essere l'ostaggio di tutti, non sono fatta per essere presa per il culo io. 
Bevvi il latte e andai a vestirmi. Oggi c'è lezione di canto, quindi dovrei portarmi dietro quella specie di karaoke visto che il mio professore ha dato l'incarico a me di portarlo, giusto, devo sempre tutti io, che palla.
Dopo qualche secondo suonò il campanello e andai ad aprire.
-Tutto apposto? Stai bene? Come cazzo ha potuto? Io lo uccido.- Susan si precipitò su di me e mi controllò dalla testa ai piedi, era euforica.
-Tranquilla. Sono ancora viva...esteticamente, tralasciamo. Comunque devi farmi un favore.- La guardai seria.
-Dimmi..-
-Non devi opporti a Dav. Non voglio fargli sapere che l'ho visto con Avila, così almeno avrò la possibilità di allontanarmi da lui senza creare casini.- Misi le mani in tasca, lei mi guardò perplessa.
-Peccato, volevo spaccargli la faccia, anche se qualcuno forse gia lo farà.- Fece spallucce.
-Come scusa?- Aggrottai la fronte, in che senso qualcuno già lo farà?
-Bhe, ho visto Cory qualche minuto fa e credimi, era furioso.- Abbassai lo sguardo. Adesso capisco perchè era così calmo e strano. Comunque non è affatto di aiuto, anzi, ci saranno soltanto problemi.
Presi lo zaino e tirai Susan per un braccio, dobbiamo arrivare in tempo a scuola prima dell'ambulanza o addirittura del preside in encandescenza.


[Punto di vista del narratore]

La campanella che suona, boati nei vari punti del cortile, incominciava la prima ora di scuola. Di Cory non si vedeva neanche l'ombra, stessa cosa anche per Edward mentre David e Jace erano appoggiati ai propri armadietti facendo da scudo ad una ragazza, molto carina, anche se ciò che aveva di più carino era soltanto il lato B. 
-Smettila di tirarmi il braccio, hai avisto anche tu no? David è ancora intatto.- Sussurrò Susan dando uno schiaffo sulla mano di Alexya. Si trovavano dietro al muro di un corridoio e stavano sbirciando i due ragazzi.
-Possiamo andarcene prima che si mettono a fare una cosa a tre nei corridoi della scuola?- Susan sembrava infastidita da ciò che vedeva ma più che altro era infastidita da Jace.
-Aspetta, vedo qualcuno.- Le due ragazze chinarono il capo e videro Cory che si avvicinava, senza farsi vedere, a David.
-Ma non hai niente di meglio da fare?- Sputò il ragazzo dagli occhi blu.
-Oh, ma guarda chi si rivede.- Dav e Jace spinsero via la ragazza con cui stavano 'giocando' e si avvicinarono a Cory.
-Sono due contro uno, è ingiusto!- Tifò Susan.
-Smettila cogliona.- Sbottò Alexya che con uno scattò passò dietro ad un armadietto per avvicinarsi e osservare meglio la situazione, stessa cosa Susan.
-In questo momento vedo solo un coglione. Ti sei divertito ieri?- Sputò di nuovo Cory che si trovava ad un cm di distanza dal viso di Dav. Di sua spontanea volontà Jace si allontanò quando vide il suo schermo del cellulare accendersi e spegnersi, lasciando i due da soli in preda ad una rissa.
-Stai parlando di Avila?- Cory alzò le sopracciglia.
-Oh, mi hai messo in difficoltà, sono talmente tante quelle che ti sei scopato. Comunque si, sto parlando di Avila.- Dav fece un passo indietro.
-E' scontato se ti dico si?- David fece spallucce e sorrise maliziosamente. Dopo due minuti di puro silenzio Cory sferrò un pugnò drittò al viso di Dav che cadde a terra senza la forza di ricambiare.
Dopo qualche secondo si rialzò e ricambio il pugno, questa volta con più forza. 
-Sei un grande bastardo!- Cory si alzò e diede il pugno finale facendo cadere di testa Dav che perdeva sangue dal naso. Si guardono per l'ultima volta poi David si arrese e scappò via. 
Nel frattempo Alexya e Susan erano rimaste in silenzio per tutto il tempo ad osservare la scena, poi se ne andarono in classe, dritte al corso di biologia. Erano rimaste a bocca aperta. Non avevo mai assistito ad una rissa, soprattutto se fatta all'oscuro di tutti in un corridoio della scuola. Comunque sia David ha avuto una lazione che non si dimenticherà mai, per quanto riguarda il naso di Cory, bhe, quello neanche si dimenticherà.


SHAAAAALAAAAAAAA
Lascio la scritta rossa perchè me garba.
Allora volevo avvisarvi che la ff sarà continuate sul mio
profilo wattpad, visto che niente è sicuro vi avviserò io, per ora
questo sarà l'utlimo capitolo su efp, tranquilli vi avviserò. adiooos.
scappooo.

 


   
 
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