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Autore: Elsker    10/07/2014    1 recensioni
«Pensavo che cambiare parole, avrebbe aiutato» si lagnò Louis, lanciando i popcorn rimanenti addosso a Harry. «Non apprezzi mai i miei sforzi quanto io apprezzo i tuoi!»
*
Elle aveva più o meno capito. Niall era il leader non dichiarato del gruppo, Liam il babysitter ormai sulla via della pensione, Louis il tenerone, Harry l'ingenuo e Zayn il buffone e quello più passionale (nel senso peggiore del termine).
*
Louis doveva farlo, doveva confessare i suoi veri sentimenti a lui che gli aveva dichiarato tutto il suo amore.
*
Harry si guardò intensamente nei propri limpidi occhi: la amava? La amava veramente?
*
Niall, incredulo, dischiuse le labbra per prendere fiato a fatica mentre reprimeva le lacrime. No, non poteva essere vero. No, non poteva essere lei.
*
{2 coppie het + 1 slash}
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Coso prima
Questa storia è da considerarsi ambientata nel 2014.
I primi capitoli si riferiscono all'inizio dell'anno, verso la metà del gennaio.
Nella storia tutti i cinque e cantanti sono single, almeno all'inizio. ;)
Ho cercato di portare molto fedelmente alcune cose, ma questa è una storia inverosimile che avrà vita solo in queste pagine.








Capitolo tre
Una strana accoglienza



«Benvenuta!» gridarono in coro, gettandole addosso dei coriandoli. «Speriamo che ti possa trovare bene qui!» si avvicinarono tutti e cinque a lei e l'abbracciarono.
Elle si liberò dagli abbracci e si pulì la giacca dai pezzettini colorati di carta.
«Dove posso stare?» chiese senza caricare la voce di alcuna emozione.
Tutto si aspettavano fuorché una reazione così disinteressata. La loro intenzione era di addolcirla con un caloroso abbraccio di benvenuto per poi lavorarla lentamente come avevano fatte con le altre.
Il primo punto del piano era la sorpresa: dovevano assecondare l'idea del ragazzo dolce, gentile e sensibile che vi era nella mente delle fan per poi chiedere le cose più astruse, ottenere il consenso e rovinarle amorevolmente.
Il piano era pure diviso in vari livelli. Dopo averla fatta sistemare come se fosse a casa sua, la facevano molestare prima da Zayn (livello 1), se superava i suoi tormenti veniva mandata casualmente da Liam che la pregava di ascoltare, a un volume insopportabile, un nuovo pezzo – appena registrato – che stranamente durava più di un'ora finché non fosse finito (livello 2). Generalmente non andavano oltre al secondo livello, ma al terzo vi era Louis con la sua passione per la cucina e al quarto vi era Harry che si improvvisava parrucchiere. Non c'era mai stato bisogno di arrivare sino a Niall, il quale in teoria doveva aver ideato la tortura peggiore, ma, difatti, aveva passato tutto il tempo a giocare al suo gameboy.
«C'è una stanza vuota riservata a te nel secondo piano» le rispose garbatamente Niall, allungando una mano per prenderle i bagagli.
Lei lo fermò. «Grazie, ma posso fare da sola» disse con tono arrogante.



«Ehm... urge riunione» affermò Louis una volta che Elle si era allontanata per portare su le valigie.
I ragazzi si abbracciarono a cerchio e si guardano tutti occhi negli occhi.
«È tutt'una facciata: nessuno resiste al fascino di Zayn Malik» Zayn si sarebbe baciato i bicipiti, ma in quella posizione non ci riusciva, perciò si accontentò delle spalle.
«Concordo solo sulla prima parte» replicò seccamente Liam.
«Ehi! Cosa vorresti insinuare?» Zayn gli diede un calcio, beccando però un altro ragazzo.
«Ahi! Ma sei fuori?» strillò Louis, cercando di fargli male a sua volta.
«Scusa, ho sbagliato... ma tu mi hai fatto male! Dove sono i piedi di Liam?»
La situazione precipitò e ben presto, a furia di darsi calci, le loro gambe si intrecciarono e caddero a terra, incastrati.
Elle scese in quel momento: aveva solo appoggiato le valigie al secondo piano dato che non aveva capito quale fosse la sua camera. Li guardò, sorpresa.
«Orgia con i vestiti. Esiste» cercò di spiegare Zayn, guadagnandosi delle occhiate furiose, dei pizzicotti e un calcio nelle parti basse da parte di Louis.
Cercò di urlare, ma emise solo un suono acuto, rannicchiandosi su se stesso.
«E ora non fare il volgare e dire il mio bellissimo tu-sai-cosa» Louis si alzò sistemando le pieghe del suo completo impeccabile.
Zayn si alzò dolorante. «Ora te la faccio vedere io la mia volgarità!» dopo il suo solito grido di battaglia, cominciò a inseguire Louis che aveva guadagnato già abbastanza vantaggio per mettersi in salvo.
Se non fosse stata distrutta, Elle sarebbe scoppiata a ridere davanti a una scena così buffa e infantile.
«Che ne è della nostra riunione?» bisbigliò Harry dopo aver districato le sue gambe da quelle di Liam.
«Attuiamo il piano così come l'avevamo progettato» rispose semplicemente Niall, alzandosi per dirigersi verso la sua poltrona e prendere in mano il suo game boy azzurro poggiato su un tavolino.
«Dato che Zayn è già stato sconfitto, partiamo direttamente da me» annunciò Liam a Harry, poi guadagnò passi verso Elle e, quando le fu a un metro di distanza, aprì bocca, ma, dopo aver incrociato quello sguardo freddo e così vero, fece l'inversione e ritornò frettolosamente dal castano.
«Non non ce la faccio... come posso rivolgerle una faccia supplichevole e pregarla di fare una cosa che la distruggerà, quando mi guarda così freddamente? Ah, solo inutile. Io mi ritiro» disse affranto, appoggiandosi melodrammaticamente all'amico.
Harry, se fosse stato un ragazzo con una mente ordinaria, avrebbe dovuto chiedersi perché Liam non poteva far male a una ragazza che lo guardava freddamente, invece pensò ad altro. «No, non lo fare! Non ritirarti in convento!»
«E chi ti ha detto che voglio andare in convento?! Poi è monastero, non convento!»
«Ti sei già rasato i capelli! Ah, no? Allora, per caso desideri recarti sui monti tibetani e diventare un monaco? No, non prendere questo fallimento con quest'ottica. Vai avanti, pensa a noi, alla tua banda... senza di te, senza di te, saremo in quattro e.. e... quattro... beh è il mio numero preferito...» si bloccò pensieroso, grattandosi il mento.
«Io vado...»
«Buon viaggio!» Harry sventolò le mani, soffiandosi il naso.
«Oh, cara, vuoi che ti lavi i capelli? Sarai stanca dopo questo lungo viaggio! E, già che ci sono, ti faccio anche una nuova bellissima pettinatura!» le disse amorevolmente Harry, sedendosi, accanto a lei, sul divano.
«No, grazie» Elle cercò di non essere sgarbata, poiché era il preferito della sua migliore amica.
«Dai, ti prego, per favore! Non puoi dire no a un faccino così!» Harry appoggiò il suo viso sulle sue gambe, rivolgendole due occhi limpidi e supplichevoli.
Elle si alzò, infastidita: l'unico ragazzo che aveva il consenso di accoccolarsi a lei era Davey e quel buffone non era il suo migliore amico. Harry rotolò a terra in modo spettacolare mentre Elle si allontanava da lui con classe.
Niall, seduto al divano aveva assistito a tutto, scoppiò a ridere fragorosamente.
«Una disfatta totale» osservò in lacrime.
«Ingrato! Io lottavo per la salvezza del nostro popolo e tu ti metti a ridere! Torna al tuo videogioco» rispose Harry, girando velocemente i tacchi: se aveva fatto ridere uno che non trovava nulla di diverte in nessuna occasione era grave.
Siccome non sapeva dove recarsi, Elle ritornò al divano e osservò silenziosamente il ragazzo taciturno che giocava incessantemente al videogioco. Si chiese a cosa stesse giocando. Stranamente provava delle sensazioni positive verso quel ragazzo, che a differenza degli altri pareva essere più normale, come se non si scomodasse troppo per la sua presenza.
Mentre era immersa nei suoi pensieri, arrivò Zayn che si sedette pesantemente nell'estremità opposta del divano, abbastanza vicino a Niall.
«Oh, ciao! Scusa se prima sono stato sgarbato!» assunse un tono dispiaciuto.
«Ahimé, come sono sudato...» proseguì davanti al suo silenzio. «Ho tanto caldo...» disse maliziosamente, togliendosi la canottiera nera e buttandola casualmente davanti ai piedi di Elle.
«Ma ho tanta voglia di... tu sai cosa intendo, vero?» sospirò iniziando a gattonare verso di lei.
Lei lo guardò inorridito. «È perché sei grasso» gli rivelò senza emozioni.
«COSA?!» gridò lui guardandosi la pancia.
«Se sei così sudato e ansimante per una corsetta di neanche due minuti, significa che non hai un fisico forte e hai caldo perché sei grasso. Lo sai che i pinguini e gli orsi polari riescono a non soffrire il freddo perché hanno uno strato consistente di ciccia ovunque? E anche tu stai cominciando ad accumularla» proferì Elle con tono professionale, lasciando Zayn a bocca aperta.
Siccome il cantante rimase immobile, lì, Elle si alzò poiché la sua presenza gli era sgradita.
Decise di lasciare l'ampio salotto bianco e illuminato arredato in modo essenziale per dirigersi verso un'altra stanza: una qualunque, bastava che non vi fossero dei pazzi scatenati.
Raggiunse la cucina ove, stranamente, vi era un buon profumino.
Davanti a un tavolo metallico trovò Louis che stava preparando dei biscotti o ciò che avrebbe dovuto avvicinarsi a quell’idea.
«Ciao!» squittì amabilmente. «Sto facendo dei biscotti!»
«Lo vedo...» disse cercando di essere disgustata dal colore dell'impasto.
«Hai fame per caso? Prima ho preparato dei muffin al cioccolato davvero gustosi... potresti assaggiarne uno? Mi piacerebbe avere un tuo parere.»
«Ehm... no grazie. Non ho fame» rifiutò scuotendo la testa. Non si fidava di prendere qualcosa dalle loro mani.
«Ma... ma... li ho fatti io con le mie manine.»
Come se ciò cambiasse qualcosa.
Li sopraggiunse Liam, mentre Louis continuava a insistere ininterrottamente.
«Che succede?»
«Nulla, ho assaggiato un suo muffin. Dice di non meritarsi i complimenti che gli ho appena fatto» ironizzò Elle, ritornando in salotto visto che li aveva raggiunti anche Harry.
«Davvero? Sei migliorato a tal punto?» esclamò sorpreso Harry, allungando immediatamente una mano per afferrare un muffin e inghiottirlo in un solo boccone.
Annaspò per ritrovare aria dopo essersi quasi strozzato.
«Ma fa schifo!» sputò nel cestino. «Bleah!» aveva un'espressione disgustata.
«Ma come? Avete sempre detto che non era male... che avevo talento, l’avrebbe ammesso anche Gordon Ramsey!»
«Infatti, sta scherzando. Stai scherzando, vero?» sibilò duro Liam rivolto a Harry, coccolando Louis che era ormai in lacrime.
«Ma certo... ma ora lasciatemi scappare in bagno!» annunciò, correndo immediatamente.
«Non può fare così schifo... Liam» si lamentò il dolce ragazzo.
«No, certo che no...» cercò di annuire convinto.
«Potresti assaggiarne uno e dirmi che gusto ha?» Louis offrì una delle sue creazioni allo sguardo terrorizzato di Liam, che indietreggiò impercettibilmente.
«Eh, cosa? Hai sentito? Zayn mi ha chiamato! Devo accorrere in suo aiuto!» recitò, allontanandosi da quelle schifezze mezze bruciate.
«Non possono essere così schifose» si consolò da solo. Deglutì, guardando i suoi meravigliosi muffin sfornati poco prima. Avrebbe dato uno strappo alla regola e mangiato qualcosa di calorico... dopotutto era per farsi una critica costruttiva.



«A quanto pare i dolci di Louis hanno un effetto lassativo immediato» realizzò Harry, strisciando verso il divano occupato da un Zayn in versione statua e da una Elle abbastanza annoiata.
«Ah, il pancino! Bagno! Bagno!» gridò Louis, uscendo dalla cucina per fiondarsi nel bagno che Harry aveva appena lasciato.
«No, aspetta, devo ritornarci io!» cercò di fermarlo per arrivare nel suo personale paradiso prima di lui.
Ma a raggiungerlo per primo fu Louis, il quale, dopo essersi lamentato della puzza, si sistemò comodamente.
«Ti prego esci... esci!» Harry continuò a bussare incessantemente la porta.
«Se stai veramente così male, usa il tuo bagno personale, no?» suggerì Niall che non ne poteva più delle sue lagne,
«Louis, userò il tuo bagno!» annunciò prima di alzarsi con aspetto quasi trionfale per poi camminare in modo malfermo.
«No! No! Che schifo! Non osare toccare il mio gabinetto con il tuo sudicio fondo schiena» dal bagno uscì un tono determinato. «Non osare!» spalancò la porta del bagno e si mise all'inseguimento del fuggiasco che aveva già raggiunto le scale.
«Sono un po' fuori» spiegò Liam, come per scusarsi.
«Solo loro?» chiese lei con tono sarcastico.
«Anche lui» Liam, scuotendo la testa, indicò Zayn, che era ancora appoggiato al divano, immobile.
«Buono a sapersi.»
«Siccome mi pare che abbiate tutti escogitato qualcosa per farmi del male, voglio sapere cosa hai in mente tu
«Ah, io non farò niente» fece Liam con fare arrendevole, alzando le mani in segno di resa.
Lo sguardo di Elle si posò sul silenzioso biondo. «Io non ho pensato a nulla. Loro quattro bastano e avanzano per vincere contro una ragazza.»
«Mi potreste dire qual è la mia camera cosicché possa levarmi dalle scatole?»
«Piano di sopra, terza porta da sinistra» le spiegò Niall «e stai attenta a quando entri.»
«E seconda dalla destra» aggiunse Liam, dopo che Elle si era avviata.



Elle aprì la porta lentamente e cautamente. Un pacco di farina cadde dalla soffitta disperdendosi sul pavimento, me lei si era prontamente spostata da lato, aspettandosi una cosa simile. Dopotutto era piuttosto abituata.
Tirate dentro le valigie cercando di non sporcarle con la farina, si chiuse la porta alle spalle e decise che la stanza non le dispiaceva.
Non era immensa, ma nemmeno piccola: era giusta. Aveva le pareti tinte di un caldo arancione e il pavimento in legno, il suo ideale. Un letto singolo era adiacente a uno scaffale altissimo e dall'altra parte della stanza vi era un grande armadio accanto a una scrivania con un computer bianco appoggiato.
Scostò le tende gialle e spalancò la finestra.
Si sedette sul davanzale e lo trovò comodo.
Il giardino di quelle mastodontica villa era molto curato. Oltre alla recitazione si estendeva un infinito campo brullo. L'ambiente era piuttosto sterile e inospitale.
Guardò l'immenso cielo azzurro d'Inghilterra e tutto sommato non vi erano troppe differenze con quello d'Irlanda.


Angolino mio:
Ancora una volta vorrei ripetere che non intendo offendere i cinque cantati: ho solo dato loro un carattere divertente.
Spero vi sia piaciuto. ^_^
Se qualcuno ha da suggerirmi delle scene comiche, sarò bel felice di ascoltarvi: perché scrivere il comico (o qualcosa che possa avvicinarsi) non è il mio forte!
Il banner è stato creato da una persona che stimo immensamente come scrittrice *-*, ma non vuole essere nominata. XD
Alla prossima!
Elsker.









   
 
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