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Autore: FairyQueen78    12/07/2014    8 recensioni
Eccovi lì! Già vi vedo! Tutti a spremersi come limoni nel disperato tentativo di ricordare in quale capitolo/film/episodio di Inuyasha compare un personaggio di nome Kaito... Ve lo dico subito: fatica sprecata!
ATTENZIONE
Questa storia è tutto meno che una normale FF su Inuyasha:
- è una follia, nata dall'unione di due menti folli, quelle di FairyQueen78 e Fantasy25
- è un regalo, nato quasi per scherzo, per Fantasy25 che ha scritto il 100° commento a una mia storia (piccolo grande traguardo nella mia modestissima carriera di autrice amatoriale)
- ma soprattutto è un omaggio ad un'altra FF che adoriamo entrambe e che ci ha ridotte in questo stato: “Lezioni d'amore” di serin88! Se siete tra i pochi che non l'hanno letta rimediate subito o saltate anche questa... perché leggerla da sola non avrebbe senso (ancor meno di quel poco che già ha).
Sì, avete capito bene: questa storia è una fanfiction di una fanfiction su Inuyasha.
Lasciate ogni speranza, o voi che entrate!
Approvata da serin88
(quindi... continua! ;) )
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Missing Moments, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PREMESSA IMPORTANTE

La longevità, anzi l'esistenza stessa, di questa FF è affidata interamente all'insindacabile giudizio di serin88, unica e assoluta autrice e creatrice della storia a cui si ispira e dell'odioso personaggio contro cui si accanisce.

Serin, se deciderai che non ti piace siamo pronte a cancellarla; se invece sei disposta a tollerarla possiamo lasciarla così com'è; se in un momento di follia ti dovesse addirittura piacere siamo pronte anche a proseguirla, giurando fedelmente di attenerci il più possibile alla tua storia senza però interferire troppo... insomma... finché Kaito ti serve vivo ci limiteremo a strapazzarlo solo un po' (forse) XD

A te la scelta Serin.

Noi, sperando comunque d'averti fatto cosa gradita, “ci rimettiamo alla clemenza della corte”.


 

La nostra storia ha inizio poco prima della fine del capitolo 8 di “Lezioni d'amore”

Buona lettura


 

Fairy e Fantasy


 

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Tokyo. Una giornata come tante in un certo ufficio, all'ultimo piano di una palazzina in centro.

- Pronto, mamma. Sì sono io. Tutto a posto, sì, sto bene... Ah! Bene bene, il Giappone è una favola! Come?! No, tranquilla mi sto abituando... No, i kanji non sono poi così incomprensibili quando c'hai a che fare tutti i giorni... - “e ne va della tua sopravvivenza!” pensò la ragazza al telefono, rigirandosi distrattamente una ciocca di capelli biondi tra le dita – Senti... piuttosto... ti chiamavo perché avrei bisogno di nuovo di quella roba... sì, lo so ma ho cercato dappertutto e qui proprio non si trova! Dai, mammina, sono disperata! Non posso resistere senza, lo sai! Cosaaa??!!! E con questo??!!! Sì, t'ho chiamato alle tre di notte per questo, e allora?! Certo che è un'emergenza!! Lo sai quanto è grave per me restare senza!! E poi quante storie, tanto tu non dormi mai!!! Eh sì certo... giusto adesso t'eri addormentata! Allora domattina, prima cosa, spedisci quel pacco! No, non ci saranno problemi, le amicizie non mi mancano... soprattutto in certi posti, lo sai. Dai un bacio a papà... ma non adesso, lui dorme davvero! Ciao... sì, ciao! -

- Uuuhhh... che stress! - borbottò riattaccando il telefono

- Guarda che non ha tutti i torti! - la rimproverò la collega seduta all'altra scrivania – Quando ti ficcherai in testa che esistono i fusi orari?! -

- Bah... dettagli! - rispose la bionda

In quel momento furono interrotte dallo squillo del telefono. La collega afferrò il ricevitore e, continuando a leggere le carte che aveva davanti, rispose svogliatamente:

- Fantasy & Fairy A.p.D., come possiamo esservi utili... Come?! No, non è un errore, è proprio ApD... “Associazione per Delinquere”, ovvio! - disse in tono piatto e indifferente

A quella frase la bionda drizzo le antenne allarmata, cominciando a fare segnali incomprensibili alla collega, tra cui alcuni sembravano palesi minacce di una morte atroce. Ma l'altra riattaccò quasi subito, visibilmente scocciata:

- Bah! Che gente! Ha riattaccato! - sbottò

- Ma sei fuoriiii!!!! Quante volte devo dirtelo che certe cose non le puoi spiattellare così per telefono! Vuoi far saltare la copertura?!!! Soprattutto se quello dall'altra parte ti dimostra così chiaramente di non sapere con chi ha a che fare!! I nostri clienti, quelli veri, sanno benissimo chi siamo e cosa facciamo! - sbraitò furibonda la bionda, mentre i ricci indomiti le si agitavano in testa come i serpenti di Medusa.

- Uffa! Ma chi se ne importa, se tanto non è un cliente serio! Perché dobbiamo perdere tempo anche con certa gente, che ti chiede le cose più assurde? - si schermì la collega

- Per mantenere la coperturaaa.!!!! - sibilò a denti stretti l'altra, esasperata

- E allora, visto che sei brava solo tu, il prossimo tocca a te, cara Fairy! - sentenziò con un sorrisetto perfido e, manco a farlo apposta, il telefono si mise a squillare di nuovo.

- E va bene, Fantasy! Guarda e impara! - rispose Fairy guardandola di sottecchi con aria di sfida.

Si prese un attimo per schiarirsi la voce , si stampò un sorrisone ebete in faccia e infine sollevò il ricevitore:

- Fairy & Fantasy A.p.D.! Risolviamo i vostri guai con fantasia e pizzico di magia! Buongiorno sono Fairy, come posso esservi utile?! - cinguettò con una vocetta fintamente gentile, a metà tra una segretaria in calore e una presentatrice di televendite.

- Ehm... Salve... Ecco io... Beh non so nemmeno da dove cominciare... - balbettò imbarazzata una calda voce maschile dall'altra parte del telefono. Fairy non riuscì a non arrossire, c'era qualcosa di terribilmente sexy in quella voce vagamente roca.

- Beh... cominciare dall'inizio di solito è la scelta più saggia... - gli consigliò addolcendo istintivamente la voce – Le dispiace se la metto in vivavoce?! Così la sente anche la mia collega, Signor... ?! -

- Ah! Giusto, che sciocco! Non mi sono nemmeno presentato! - rispose il ragazzo dall'altra parte mentre Fairy schiacciava il tasto sul telefono e la calda voce di lui invadeva la stanza... più la ascoltava e più le sembrava familiare... come quella di qualcuno alla tv... sembrava quella di... ma sì! Massimiliano Alto! Da brava otaku non poteva che pensare a un doppiatore! - Il mio nome è Inuyasha, Inuyasha No Taisho! -

A quelle parole Fairy e Fantasy si guardarono in faccia sbalordite, sembrava una gara a chi delle due riusciva ad aprire di più la bocca e a trattenere il fiato più a lungo, gesticolando come pazze. Fairy si buttò indietro contro lo schienale della poltrona di pelle, tenendosi alternativamente prima il petto e poi la testa, boccheggiando, mentre Fantasy correva per tutta la stanza, con le mani affondate nei suoi scompigliatissimi capelli castani, gridando come un'ossessa (si fa per dire, perché in realtà non emetteva alcun suono):

- Ommioddio!!! E' lui!!! E' veramente lui!!! -

Ignaro del muto putiferio che aveva scatenato, il povero Inuyasha continuava il suo monologo:

- Ho avuto il vostro numero da un'amica, Kikyo, non so se vi ricordate di lei... mi ha detto che è merito vostro se adesso sta per sposare Naraku... -

Fairy deglutì a fatica e si schiarì di nuovo la voce, sforzandosi si recuperare il controllo:

- Ehm... ma sì, certo... la Signorina Kikyo... non potremmo mai dimenticarci di lei: uno dei nostri migliori lavori! - “E uno dei meglio pagati!” pensò soddisfatta mentre Fantasy la guardava dubbiosa e bisbigliava:

- Kikyo??!!! -

- Mi scusi un attimo Signor No Taisho... Sì, guarda in archivio sotto la K... - rispose Fairy rivolgendosi in italiano alla sua collega

- Guarda che lo so anch'io che Kikyo si scrive con la K! - rispose stizzita Fantasy aprendo uno dei cassettoni di un enorme schedario di metallo

- No, è K come Krakatoa! - ribatté Fairy

- Aaahhh... è la tipa del Krakatoa!!! - esclamò Fantasy come se finalmente le fosse tutto chiaro, ma estrasse comunque un grosso fascicolo dal cassetto e si mise a sfogliarlo ridacchiando tra sé e sé.

- Dicevamo Signor No Taisho... - riprese Fairy con voce decisamente più gentile di quella che avrebbe riservato a chiunque altro, tornando a rivolgersi in giapponese al suo interlocutore.

- A dire la verità non so in cosa l'abbiate aiutata di preciso, ma lei ha insistito tanto perché vi contattassi... dice che deve tutto a voi... e così mi sono deciso... anche se non vi nascondo che mi sento piuttosto stupido a chiedere aiuto a un'agenzia specializzata in problemi di cuore... - ammise titubante

A quell'affermazione Fairy e Fantasy si guardarono perplesse non riuscendo a trattenere un:

- EH???!!! -

- Sì... insomma... è di questo che vi occupate, no?! Kikyo non ha voluto dirmi niente ma “ApD”... immagino stia per “Amore per Disperati” o qualcosa del genere. - spiegò incerto Inuyasha

Le due ragazze rimasero impietrite a fissarsi l'un l'altra sconvolte... poi Fairy recuperò l'uso della parola:

- C-certo! Ma... sa che lei... è... il primo che... capisce al volo il significato di quella sigla! - esclamò con una vocetta più stridula di quanto avrebbe voluto, tirandosi fuori di bocca ogni parola con la forza.

Fantasy la guardò ancora più sbigottita bisbigliando:

- Ma che stai dicendooo???!!! -

Fairy le rispose con un gesto stizzito della mano come per dire

“Zitta! Lascia fare a me!” e tornado a rivolgersi a Inuyasha:

– Senta... che ne direbbe di fissare un appuntamento così ne parliamo con calma... di persona?! - propose accattivante – Mi dica lei quando preferisce ... - disse Fairy aprendo una grossa agenda

- Beh... quando va bene a voi... direi... il prima possibile, anche subito! A-a dirla tutta sono qua sotto... in strada... - rispose imbarazzato

- Oh! Ma perché non l'ha detto subito! Prego prego, salga pure. Casualmente siamo libere in questo momento... le apro subito il portone! - rispose Fairy entusiasta riagganciando e correndo a premere uno dei tasti del citofono.

- Ma come “siamo libere”?! - la rimproverò Fantasy – Lo sai che da un momento all'altro dovrebbe venire Tony a riscuotere la sua parte! Non eri tu quella che si preoccupava della copertura?!!! -

- E non eri tu quella che sbavava dietro a Inuyasha insieme a me?! Lo capisci che abbiamo l'opportunità di conoscere il nostro idolo!!! Vuoi forse gettarla al vento?! E' per momenti come questi che abbiamo fatto carte false per farci assegnare la gestione della filiale giapponese dell' “azienda di famiglia”, te lo sei già dimenticato, cugina???!!! - ribatté furiosa – Non voglio rischiare che si rivolga a qualcun altro, magari a una vera agenzia matrimoniale o qualsiasi cosa stia cercando. -

- Ma che vorresti fare?! - le chiese ancora Fantasy – Non sappiamo nemmeno cosa vuole! -

- Beh... improvviseremo... come al solito! - tagliò corto Fairy rimirandosi allo specchio appeso al muro vicino all'ingresso e cercando, senza successo, di domare i suoi maledetti capelli, subito imitata da Fantasy – Al diavolo l'umidità!!! E i capelli della nonna! - imprecò, mentre Fantasy concordava annuendo alle sue spalle sopraffatta dallo stesso problema. Poi Fairy afferrò la giacca del suo tailleur dall'attaccapanni vicino alla porta, dove l'abbandonava ogni mattina, e la indossò velocemente per darsi un contegno.

In quel momento la sagoma di un uomo alto, dai lunghi capelli chiari e due graziose orecchie da cucciolo sulla testa fece la sua comparsa dall'altra parte della porta a vetri su cui era riportata la scritta “F&F A.p.D.” e il suono del campanello irruppe nell'aria.

- Buongiorno, lei dev'essere il Signor No Taisho, dico bene?! - squittì Fairy aprendo la porta e fingendo di non conoscere il suo interlocutore.

- Ehm... sì... - rispose Inuyasha imbarazzato.

- Io sono Fairy, molto piacere! - si presentò porgendogli istintivamente la mano che lui strinse titubante balbettando:

- P-piacere... -

- Oh mi scusi, che sbadata, mi dimentico sempre che voi giapponesi non siete abituarti a salutarvi così! - si tastò febbrilmente le tasche della giacca e della gonna – Accidenti, non ho nemmeno un biglietto da visita! Sono davvero mortificata! - mormorò preoccupata.

- N-non si preoccupi... non c'è problema. Kikyo mi aveva detto che siete straniere. - disse Inuyasha sorridendo gentile.

- La ringrazio, Signor No Taisho. Ma prego, si accomodi! - disse facendogli strada verso un ufficio spazioso , illuminato da ampie vetrate e occupato da due grosse scrivanie di quercia disposte sui due lati della stanza, davanti alle quali si trovavano due coppie di poltroncine imbottite.

- Lei è la mia collega e socia, Fantasy. - spiegò Fairy

Questa volta fu Inuyasha a porgerle la mano, che Fantasy strinse tremante e guardandolo imbambolata, balbettando:

- P-piacere... -

- Piacere mio, signorina. - rispose galantemente lui

- Venga, si sieda pure Signor No Taisho. - disse Fairy indicando una delle poltroncine di fronte alla sua scrivania. - Sa che di persona ha una voce un po' diversa... - disse tanto per rompere il ghiaccio “Somiglia più a Francesco Pezzulli!” pensò l'otaku infondo al suo cervello.

Inuyasha si sedette mentre Fantasy, in piedi dietro di lui, indicava la sua mano e, muovendo solo le labbra, esclamava euforica:

- Ommioddio!!! L'ho toccato!!! -

Fairy la guardò sorridendo sotto i baffi, comprensiva, ma sforzandosi di rimanere seria proseguì:

- Allora, ci dica, qual'è il suo problema e cosa si aspetta da noi? - gli chiese mentre si sedeva alla sua scrivania

- Beh... innanzitutto vi pregherei di chiamarmi Inuyasha e di darmi del “tu”... insomma, quello che sto per raccontarvi fatico a dirlo persino ai miei migliori amici, oserei dire persino a me stesso, quindi mi sembrano assurdi tutti questi formalismi... -

- V-volentieri... I-inuyasha! - balbettò Fantasy sedendosi si fianco a lui sull'altra poltroncina.

Fairy capì al volo ciò che stava passando per la testa di sua cugina:

“Ommioddio, l'ho chiamato Inuyasha!!!”

- Quindi, Inuyasha... - lo incalzò dolcemente

Inuyasha perse un profondo respiro e cominciò:

- Beh... ecco... c'è una ragazza... si chiama Kagome.. è una vecchia compagna di scuola che... una volta era innamorata di me ma... ecco... io non me la filavo e l'ho pure trattata male ma... adesso ci siamo rivisti e... Oh cavolo! I-io credo di essermi innamorato di lei... perdutamente. E' la donna della mia vita, me lo sento, ma... ora lei è innamorata di un altro... un odioso spocchioso damerino... il suo capo... e io... sono stato così stupido da offrile il mio aiuto per cercare di conquistarlo e... Che io sia dannato! Ci sta riuscendo! Beh è anche ovvio: è bella, dolce, simpatica, divertente... solo un idiota come me non si innamorerebbe di lei a prima vista! Non passa giorno che non mi penta di non averla fatta mia quando ne avrei avuto l'occasione... ero così stupido da ragazzo!!! E, visto quello che è successo, adesso non ho nemmeno il coraggio di farmi avanti... insomma lei lo ama... lui la ama... o almeno credo... se non altro è interessato visto che le ha chiesto di uscire... quindi chi sono io per mettermi in mezzo?! - disse tutto d'un fiato senza il coraggio di guardare in faccia le sue interlocutrici

- Però... - lo incalzò Fairy

- Però cosa?! - chiese lui perplesso sollevando il viso e guardandola finalmente in faccia

- Beh... dev'esserci un “però” o non saresti venuto qui... dico bene?! Fammi indovinare: nonostante i tuoi nobili propositi, ci stai male a vederla, o anche solo a saperla, con lui. Sei geloso, geloso marcio! E' normale... non è così facile rinunciare alla “donna della tua vita”, per quanto tu cerchi di convincerti che lo fai per il suo bene. No, la verità è che tu la vuoi per te! - dichiarò Fairy implacabile

Inuyasha la guardò sbalordito senza il coraggio di ribattere e Fairy proseguì:

- Ora la domanda è: cosa possiamo fare noi per te? Vuoi che ti aiutiamo a conquistarla? Beh... sei un bel ragazzo, non dovresti avere problemi, se soltanto lo volessi. Vuoi che ti aiutiamo a farti perdonare per come l'hai trattata in passato? Beh... si può fare... -

Inuyasha scattò in piedi di colpo interrompendola:

- No! Avete ragione: è assurdo! Non dovevo venire! Avevo deciso di non intromettermi e così farò... - mormorò a capo chino

- Siediti! Non abbiamo finito! - ordinò perentoria Fairy poi, mentre lui tornava a sedersi arrendevole, si alzò e con un tono più gentile, per farsi perdonare, gli chiese – Posso offrirti qualcosa?! Un caffè?! Me lo faccio mandare direttamente dall'Italia... -

- G-grazie... vo-volentieri... - balbettò Inuyasha

Il suono del campanello riecheggiò nella stanza, mentre Fairy preparava la moka elettrica sul mobile alle sue spalle.

- Vado io. - disse Fantasy scattando verso la porta.

La voce strascicata di un uomo risuonò nel piccolo ingresso:

- Ehilà, bambolina... sei sola soletta?! Non c'è la tua socia?! - chiese con aria lasciva

Fairy emise un secco sospiro mentre la voce di Fantasy rispondeva arrabbiata:

- Tony... giù le mani! Fairy è di là con un cliente, vedi di non fare l'idiota come al solito. -

- Ah! Ecco qua la Regina Cattiva! - esclamò l'uomo facendo il suo ingresso trionfale nella stanza: borsalino sugli occhi, barba incolta e completo impeccabile; sembrava la copia vivente di Jigen, l'amico di Lupin, l'unica cosa in più era la custodia da violino che si portava sempre dietro.

- Tony, se non l'avessi notato, sono con un cliente! - ribadì secca Fairy all'uomo che si stava tranquillamente sedendo sullo spigolo della sua scrivania

- Vedo, vedo... e dev'essere anche un cliente importante se gli concedi addirittura una tazza del tuo preziosissimo caffè! - ridacchiò - E' più gelosa di quella roba che del suo uomo! - bisbigliò con aria complice a Inuyasha che lo guardava perplesso.

- Sai com'è, Tony... gli uomini si trovano anche in Giappone ma il mio caffè deve farsi almeno 12 ore di aereo per arrivare da me... e tu sai cosa succede se io rimango 12 ore senza il mio caffè... - gli rispose sorridente.

Inuyasha notò che, per qualche strana ragione, quel tipo sembrò rabbrividire di fronte a quell'espressione gentile. Poi Fairy riprese seria.

- Immagino che tu sia venuto per quella faccenda... hai fatto ciò che dovevi? - gli chiese

- Certo, capo! Gli abbiamo fatto proprio una bella festa! Gliele ho proprio suonate! - dichiarò soddisfatto assestando qualche pacca leggera alla sua custodia – Ehi amico, se hai bisogno, non hai che da chiedere, sono il migliore sulla piazza! - chiese di nuovo rivolto a Inuyasha facendogli l'occhiolino.

- Tony... bastava un “sì”... e per favore evita le autopromozioni in quest'ufficio. Senza contare che il signore, qui, non è un cliente adatto a te! - rispose secca Fairy

- Oh sì... decisamente! - esclamò Inuyasha – Niente serenate, vi prego, sono stonato come una campana! -

- Niente serenate?! - chiese Tony scoppiando a ridere – Ma che razza di cliente sei, allora?! -

- Uno molto indeciso... - intervenne Fantasy ammiccando alle spalle di Inuyasha con aria allusiva

- Aaahhh... capisco... e come ci sei finito qui? - chiese ancora Tony curioso.

- E' un amico della signorina Kikyo, te la ricordi vero? Tu ti ricordi sempre le belle donne! - rispose ancora Fantasy

- Kikyo... Kikyo... ah, sì! Quella del Krakatoa! - ribatté Tony scoppiando a ridere.

- Krakatoa?! - chiese perplesso Inuyasha

- Ehm... sì... Ecco... immagino tu sappia che prima Naraku stava con un'altra no?! E che lei lo ha lasciato di punto in bianco per... andare a lavorare in un istituto di vulcanologia in Indonesia.. beh è in quell'occasione che noi abbiamo... aiutato Kikyo a conquistare il suo fidanzato. - spiegò impacciata Fairy

- Ah ma senti! E così la ex di Naraku è una geologa... non l'avrei mai detto... - ammise stupito Inuyasha

- Non più... - ridacchiò Tony – Adesso fa la sonda in un cratere attivo... -

- Come scusa?! - chiese Inuyasha

- Vorrai dire che si occupa delle sonde che mettono nei crateri, idiota! - lo rimproverò Fairy – Comunque ecco il tuo compenso, puoi andare – lo liquidò rapida porgendogli una grossa busta gonfia, prima che potesse aggiungere altro di ancora più compromettente.

- Vieni, ti accompagno. - gli disse Fantasy scortandolo fino alla porta per assicurarsi di sbarazzarsi di lui.

Quando arrivarono nel piccolo ingresso però Tony tornò alla carica:

- Allora bambolina... usciamo a cena una di queste sere?! -

- Nemmeno morta! Ora sparisci, stupido! - lo liquidò Fantasy

- Se preferisci possiamo passare direttamente al dopo cena... - insistette lui malizioso

- Vuoi tornare a casa con i tuoi gioielli o senza?! - chiese Fantasy minacciosa

- Mi piaci quando mi resisti... - rispose lui per niente scoraggiato

- Addio Tony! - lo salutò allegra spingendolo fuori e sbattendogli la porta in faccia.

- Mmmhhh... tipo “curioso”... è un vostro dipendente? - chiese Inuyasha

- No, è un collaboratore esterno! - precisò Fairy – Un mattacchione... ma nel suo campo e decisamente il migliore. -

- Già, è solo per questo che lo sopporto! - sbottò Fantasy tornando a sedersi vicino al suo idolo – Allora dicevamo, Inuyasha... - disse cambiando di colpo espressione e tornando a fissarlo con un ampio sorriso e due occhioni castani da cerbiatta.

- Dicevamo che mi arrendo! - rispose triste Inuyasha – Purtroppo non ho la fortuna di Kikyo che ha visto sparire la sua rivale come per magia... -

A quelle parole Fantasy si voltò verso Fairy e la trovò che già sorrideva sorniona come un gatto che ha individuato un uccellino che sta per cadere dal nido, si scambiarono rapide un'occhiata d'intesa: avevano pensato la stessa cosa.

- Mai dire mai, Inuyasha... hai detto che quel tipo è il suo capo... chi è? Cosa fa di preciso? - chiese Fairy

- Si chiama Kaito Setsuna – pronunciò quel nome quasi ringhiando – La sua agenzia, la SPR, si occupa di pubblicità, promozioni e robe del genere... io mi sono rivolto a loro per organizzare il lancio del mio ristorante... e Kagome è la responsabile del mio progetto. - precisò pronunciando l'ultima frase con un tono incredibilmente dolce.

- Ah... quindi avete occasione di vedervi spesso... Beh direi di approfittarne... - precisò Fantasy prendendo scrupolosamente appunti, mentre Fairy serviva il caffè.

- Ma io... - provò a ribattere Inuyasha

- Non preoccuparti, tu non devi fare niente... continua solo a frequentarla... tanto devi farlo comunque, no?! Nel frattempo lasciaci pensare al tuo problema e... vediamo anche come reagisce la ragazza... infondo è lei che deve decidere.- lo interruppe prontamente Fairy

- Ma lei ha già deciso: lo ama, ha occhi solo per lui! - ribatté mestamente Inuyasha

- Mai dire mai, Inuyasha, mai dire mai... - gli disse di nuovo, sorseggiando soddisfatta il suo caffè - E quand'è che questo... Kaito... dovrebbe uscire con Kagome? - chiese ancora distrattamente

- Domani sera... L'ha chiamata poco fa, proprio mentre ero con lei... l'ho praticamente costretta ad accettare... Che idiota!! - mormorò sempre più depresso

Fantasy e Fairy si scambiarono uno sguardo dispiaciuto, faceva male al cuore vedere il proprio idolo logorarsi per amore.

- Mi sembra di capire che sia il loro primo appuntamento, giusto?! - chiese Fantasy premurosa e Inuyasha annuì

- E pensi che Kagome sia il tipo che... ehm... si concede facilmente?! - mormorò Fairy preoccupata.

Inuyasha sollevò di colpo la testa terrorizzato:

- COSA???!!! NO! No, assolutamente no!... Non penso proprio... almeno credo... Oddio lo spero... Voi... dite che potrebbe succedere?! - balbettò sempre più nel panico

- La prima risposta è quella che conta e la tua prima risposta è stata un secco “No” e tu dovresti conoscerla bene... se oltretutto dici che lei non era nemmeno troppo convinta di accettare... tranquillo, lo escluderei... comunque faremo in modo di muoverci in fretta, ok?! - rispose Fairy incoraggiante facendogli l'occhiolino.

Inuyasha tirò un sospiro di sollievo e finalmente anche lui si decise a prendere la sua tazzina e a portarla alle labbra:

- WOW! E' davvero buono, accidenti! Adesso capisco perché ci tieni tanto! Ucciderei per avere un caffè così nel mio ristorante! - esclamò Inuyasha

- Sciocchezze... io ho ucciso per molto meno... - rispose sorridendo Fairy.


 

- Ok... Quest'appuntamento non s'ha da fare!!! - esclamò decisa Fairy sbattendo il pugno sul tavolo, appena si congedarono da Inuyasha – Fantasy, sguinzaglia Sasuke! Per prima cosa dobbiamo conoscere il nemico! Voglio sapere tutto, ma proprio tutto, di questo Kaito! -

- Cosa?! Vuoi coinvolgere Sasuke?! Ma è solo un lavoro di copertura, non mi sembra il caso di prenderla tanto seriamente. - ribatté Fantasy

- Non è solo un caso di copertura, Miss Occhi Dolci. - la canzonò Fairy alludendo all'espressione che sua cugina aveva rivolto a Inuyasha per tutto il tempo del loro colloquio - E' di Inuyasha che stiamo parlando... non badiamo a spese per lui, giusto?! -

- Sì ma addirittura un ninja... il migliore sulla piazza... - mormorò poco convinta l'altra

- Esatto, voglio che lo segua come un ombra, notte e giorno! Voglio sapere persino quanti capelli ha in testa quel tipo, sono stata chiara?!!! Poi decideremo come muoverci! Ci aspetta una bella gatta da pelare... - ammise preoccupata

- Che vuoi dire?! - le chiese perplessa Fantasy

- Voglio dire che... “Houston, abbiamo un problema”... come ci sbarazziamo di un pubblicitario? Insomma con la geologa, tutto sommato, è stato facile... anche se il primo tentativo con quella frana in montagna è andato male... ma insomma è un lavoro che ha pur sempre i suoi rischi, no?! Ma il pubblicitario... al massimo potrebbe morire di noia! Dobbiamo sapere tutto su di lui, per poter sfruttare ogni possibile appiglio, se siamo fortunate sarà più facile del previsto. - esclamò Fairy ottimista immaginando già qualche sfortunato incidente col Bungee Jumping o con qualsiasi altro hobby si dilettasse quel tipo.

- Ma non possiamo farlo fuori e basta?! Rapido e indolore! - ribatté ancora Fantasy poco convinta.

- Non se ne parla! Innanzitutto quell'idiota di Tony ci ha quasi fatte scoprire... per fortuna Inuyasha è un'anima candida e non ha sospettato niente ma se quel Kaito dovesse essere tolto di mezzo in maniera troppo sfacciata, persino lui potrebbe intuire qualcosa... o peggio: la polizia potrebbe risalire fino a lui e considerarlo il mandate! Non possiamo permetterlo, la privacy dei clienti innanzitutto! Ci rovineremmo la piazza e il boss ci scotennerebbe vive!!! Sarebbe il fallimento dell'intera filiale nipponica! No, dev'essere un lavoro strapulito, insospettabile, bianco che più bianco non si può! - concluse Fairy convinta.


 

Stava appena albeggiando quando Fantasy si tirò su a fatica dal letto per raggiungere il bagno ad occhi chiusi, camminando come uno zombie, i lunghi capelli castani sparati in ogni direzione, maledicendosi per aver bevuto tanto la sera prima: odiava alzarsi nel cuore della notte!

Uscita dal bagno un po' più sveglia, con l'unico occhio semi aperto riuscì a intravedere qualcosa sul tavolo della cucina: una sottile cartellina di quelle che usavano per i documenti dell'ufficio. Di colpo sveglia, si avvicinò e trovò conferma ai suoi sospetti: era il rapporto preliminare di Sasuke! Quel tipo si faceva pagare profumatamente ma, accidenti, era di un'efficienza spaventosa... e a conferma della sua maestria era persino riuscito ad intrufolarsi in casa loro senza farsi notare minimamente... valeva fino all'ultimo yen!

Senza nemmeno aprire la cartellina si diresse decisa in camera di Fairy, aprì la porta tranquilla ma prima che potesse fare un fiato si ritrovò con un coltello piantato nello stipite della porta proprio vicino al suo orecchio:

- Ma sei impazzita!!! - sbraitò furibonda Fantasy – Volevi ammazzarmi??? -

- Ah... sei tu... - borbottò Fairy con la voce impastata dal sonno, sollevando un lembo della mascherina che portava sugli occhi per poi riabbassarlo subito – dovevi bussare... - aggiunse girandosi dall'altra parte – che vuoi... è notte... - si lamentò rimettendosi a russare

- Ho il rapporto di Sasuke! Credevo che ci tenesse a vederlo il prima possibile... - rispose Fantasy sbattendo la cartellina sul letto.

- Cavolo! Inuyasha!!! - gridò Fairy scattando a sedere sul letto e cercando a tastoni la cartellina – Accendi la luce, Fantasy, è buio pesto! -

Fantasy sospirò esasperata, alzando gli occhi al cielo e scuotendo la testa, prima di sporgersi verso la cugina e sollevarle sulla fronte la mascherina che aveva ancora sugli occhi.

- Argh! Il farooo!!! - si lamentò Fairy appena la luce del lampadario, che Fantasy aveva acceso entrando, le colpì di prepotenza la retina.

Mentre lei si sforzava di tenere gli occhi aperti, Fantasy si sedette sul letto, aprì la cartellina e iniziò a leggere:

- Mmmhhh... Kaito Setsuna... bla bla... nato a Parigi... bla bla... SPR... bla bla... ok, Sasuke, dicci qualcosa che non sappiamo... Ah ecco! Hobby! Oddio... - esclamò con aria disgustata

- Che c'è? - chiese Fairy strizzandosi gli occhi all'attaccatura del naso, ancora in lotta contro la luce

- Collezionare francobolli... - rispose ancora più disgustata Fantasy

- No... ti prego... no... - mormorò affranta Fairy – Anche il mio ex collezionava francobolli e sai qual'è stato l'unico modo per togliermelo di torno?! Lasciarlo! - confessò delusa – Dimmi che c'è qualcos'altro... -

- Arte moderna... Musei... Che palle!!! Ma come si fa a preferire uno così a Inuyasha?!! Quella ragazza ha qualche problema! - sbotto Fantasy

- Arte e musei, eh... mmhh... - mugugnò poco convinta Fairy scartando immediatamente l'immagine di Kaito in visita agli Uffizi con la Venere del Botticelli (il quadro più grosso che le fosse venuto in mente alle cinque di mattina) “accidentalmente” conficcata di spigolo nel cranio – Dev'esserci qualcos'altro... Dai qua! - esclamò, finalmente sveglia, strappandole il fascicolo di mano.

Sfogliò febbrilmente tutto il dossier scorrendolo velocemente, un'espressione sempre più delusa dipinta in faccia:

- Santo cielo! Questo tizio riesce a sopravvivere persino alla noia! - sospirò esasperata finché ... - Ah-Ah! Bingo! -

- Hai trovato qualcosa?! - chiese speranzosa Fantasy

- Guarda qua! Al paragrafo “Location”: vicino a casa sua hanno appena ultimato una nuova palazzina ed è pieno di gente che sta traslocando... finalmente un po' di movimento in questo piattume! Dobbiamo trovare il modo di sfruttare la cosa a nostro vantaggio... - esclamò entusiasta ritrovando la speranza

- Mmmhhh... Per esempio... uno sfortunato incidente... - mormorò Fantasy e uno strano sorrisetto malefico le si dipinse in faccia.

- Parla, Miss Hide, che hai in mente?! - chiese eccitata Fairy riconoscendo l'espressione della “gemella cattiva” della sua, di solito dolce e tranquilla, cuginetta.

- Ih-ih... Vedrai vedrai... mi metto subito al lavoro... non disturbarmi per nessun motivo! - sibilò minacciosa

- Ok, Dottoressa Jekyll, ti lascio ai tuoi marchingegnamenti! Io vado in ufficio! - rispose entusiasta Fairy

- In ufficio?! Ma è ancora presto! E poi credevo che Inuyasha avesse la precedenza sugli altri lavori... - chiese Fantasy tornado per un attimo sé stessa

- Sì... ma qui in casa ho finito il caffè! - dichiarò Fairy balzando giù dal letto.


 

Qualche ora più tardi, Fairy girò la chiave nella porta della sua casetta con una massiccia dose di caffeina nelle vene, la pochette e il giornale sottobraccio, una brioche in bocca, un sacchettino e un bicchierone di una nota catena di bar rispettivamente in una mano e nell'altra. Posò tutto sul tavolo della cucina, guardandosi un attimo intorno con la strana impressione che mancasse qualcosa, ma fece spallucce e si diresse verso la porta della cantina. Trovandola accostata si fece coraggio ed entrò:

- Fantasyyyy... Ti ho portato la colazioneee! - cantilenò invitante - Allora cuginetta, a che punto sei?!- farfugliò con la brioche in bocca

Fantasy stava rimirando orgogliosa la sua ultima creazione e quando Fairy la vide il morso che aveva staccato dal cornetto le cadde di bocca.


 

Un'ora più tardi si trovavano entrambe su un furgone parcheggiato non lontano dalla casa di Kaito, con indosso due tutone integrali da operaio, con tanto di cappellino in tinta, per nascondere i capelli e i tratti femminili, e l'ultima invenzione di Fantasy al sicuro nel retro. Fairy, al posto del passeggero, si reggeva la fronte trattenendo a stento un tremendo mal di testa:

- Allora?! Sei soddisfatta?! - chiese alla cugina che la raggiunse trafelata sedendosi al posto del guidatore

- E' a dir poco perfetto! Meglio di così non poteva andare! E' esattamente come aveva detto Sasuke! - esclamò raggiante Fantasy, la luce della follia, la follia dello scienziato pazzo, che brillava nei suoi occhi castani

- Ripetimi di nuovo come dovrebbe svolgersi questa pagliac.. voglio dire... il tuo piano. - chiese titubante Fairy, sperando che nel frattempo la cugina fosse rinsavita e, rendendosi conto dell'assurdità della sua idea, avesse deciso di optare per qualcosa di più serio e decoroso per l'immagine del loro clan.

- Semplice: ci mischieremo ai traslocatori e porteremo “il mio bambino” proprio in cima a quella china; appena Kaito mette il naso fuori di casa per andare a lavoro, ci lanciamo giù per la discesa pedalando a tutta forza; quando arriveremo sopra a quel tombino, che ho precedentemente aperto, scompariamo nelle fognature insieme al nostro “mezzo propulsivo”, mentre “la mia creatura”, con le sue insospettabili rotelline di serie su tutti i modelli, andrà a schiantarsi sul nostro obbiettivo disintegrandosi insieme a lui! In questo modo non resterà traccia delle piccole modifiche che ho apportato al “modello base” e tutto passerà per un incresciosissimo e sfortunatissimo incidente. Chiaro, no?! - rispose felice e soddisfatta come se una cosa del genere fosse all'ordine del giorno.

Fairy sospirò spalmandosi la mano sulla faccia:

- Quindi sei proprio decisa, eh?! - chiese sconsolata più a sé stessa che alla sua interlocutrice: la conosceva troppo bene, era così dalla prima volta che, da piccole, avevano visto Yattaman e l'A-team e sapeva che quando Fantasy tirava fuori espressioni come “il mio bambino” e “la mia creatura” non si sarebbe fermata davanti a niente.

- Perché?! Qualcosa ti preoccupa?! - chiese Fantasy vagamente stizzita

- No, no... mi fido ciecamente delle tue capacità! - rispose Fairy senza entusiasmo – Sei mia socia, no?! E' giusto che anche tu faccia la tua parte... -

- Ecco, appunto! - sbottò Fantasy

Mise in moto il furgone e svoltò l'angolo:

- Merda! - imprecò vedendo un camion dei traslochi fermo nel punto esatto in cui aveva calcolato di piazzarsi – E ora?! - chiese preoccupata a Fairy.

La bionda alzò lo sguardo dal palmo della sua mano, lanciò una rapida occhiata svogliata alla scritta sul furgone e, a dispetto delle nere previsioni di Fantasy, sorrise divertita. Si chinò, prese il tablet dalla borsa e lo consultò rapidissima:

- Ok, parcheggia di fianco al camion e scarichiamo “il tuo bambino”! Al resto ci penso io. - disse tranquilla – Sai stamattina, in ufficio, non ho solo preso il caffè... ho anche fatto i compiti! - aggiunse sorridendo maligna.


 

Stavano richiudendo il portellone posteriore quando l'autista del camion, nonché traslocatore, gli si avvicinò furente:

- Ehi! Voi due! Si può sapere che intenzioni avete, brutti idioti! C'ero prima io! Non mettetevi a scaricare roba vicino a me! Non voglio che i mobili dei miei clienti si mischino ai vostri! Se perdo qualcosa mi licenziano! - sbraitò piazzandosi in tutta la sua altezza davanti a uno dei presunti colleghi, chino ad allacciarsi una scarpa. Quando quel tipo si alzò, per una frazione di secondo, il traslocatore pensò che era proprio un tappetto... sarà stato sì e no un metro e sessanta, mingherlino... poi il tipo sollevò il viso verso di lui e il traslocatore si ritrovò trapassato da un penetrante sguardo verde.

“Una donna???!!! E per di più straniera!!!” pensò sbalordito.

La ragazza gli si avvicinò ancora di più, mentre il suo collega saliva sul furgone a capo chino e si allontanava tranquillo, e gli appoggiò delicatamente una mano sul petto accarezzando provocante, con la punta delle dita, la targhetta col suo nome:

- Ciao... Hiroshi... - mormorò con voce roca mettendo particolare enfasi nel pronunciare il suo nome.

Il traslocatore la fissava imbambolato ma a quelle parole si riscosse:

“Ehi aspetta! Ma sulla targhetta c'è il mio cognome... come fa a sapere che mi chiamo Hiroshi?!” si chiese stranito

- E così rischi di essere licenziato eh.... povero piccolo Hiroshi... - mormorò la donna con una faccina dispiaciuta – E dire che la paga non è neanche un granché, vero?! Sgobbi come un mulo tutto il giorno e alla fine non ti rimane nemmeno qualche spicciolo per fare un bel regalo a tua moglie... proprio oggi che è il vostro anniversario... -

Hiroshi la guardò a bocca aperta

“Ma chi diavolo è questa donna???!!!” pensò sempre più confuso

- Mamma mia, che faccia! - lo canzonò divertita – Non vorrai dirmi che te n'eri dimenticato?! Povera Midori... si sta dando un gran daffare, sai?! Pensa che ieri è andata in quel bel negozietto di biancheria intima, in centro, a prendere una cosuccia... solo per te... -

- Ma... - balbettò appena il povero Hiroshi

- Oh lo so! Le gemelle! - sospirò lei – Tranquillo, Midori s'è organizzata: dopo la scuola andranno a dormire da un'amichetta... che carine... il loro primo pigiama party! Quindi... come vedi... non puoi proprio presentarti a mani vuote. - e gli sorrise facendogli l'occhiolino accattivante poi proseguì di colpo seria:

- Sai, Hiroshi, io di solito divido le persone in due categorie: amici... e nemici. - dichiarò mentre un gelo polare avvolgeva l'ultima parola – Secondo te, da che parte è meglio stare? -

- Ma... veramente... io... - ormai il panico lo stava assalendo: quella sconosciuta sembrava conoscere la sua vita persino meglio di lui

- Oh tranquillo, ho una buona notizia per te: tu mi sei simpatico! - dichiarò tornado a sorridergli – Quindi mi è venuta una bella idea... - e così dicendo iniziò ad abbassare lentamente la cerniera della sua tuta lasciando intravedere la generosa scollatura – Adesso tu ti prendi una bella e meritata pausa e fai un salto dal fioraio... o dal gioielliere... - disse sfilando dal reggiseno un piccolo rotolo di banconote di grosso taglio – dove preferisci... e prendi un bel regalo per tua moglie... Solo... se posso darti un consiglio... io eviterei la pasticceria... e la polizia... - aggiunse gelida mettendogli i soldi nel taschino della camicia e chiudendolo con dei colpetti gentili – La prima perché Midori è a dieta, anche se non te l'ha detto, e la seconda perché, credimi, non trovi mai niente di buono in certi postacci! -

Hiroshi la fissava, bianco come un lenzuolo, incapace di proferire parola.

- Tutto a posto?! - chiese Fantasy raggiungendola

- Oh sì... mi sono fatta un nuovo amico! - esclamò Fairy allegra – Giusto, Hiroshi?! - gli chiese sorridente

Il poveretto si limitò a fare segno di sì con la testa, freneticamente, iniziando ad allontanarsi prima piano e poi sempre più velocemente fino a correre a gambe levate.

- Ricordati!!! Niente pasticceria!!! E non preoccuparti per il camion, te lo tengo d'occhio io!!! C'è tanta di quella gentaccia in giro! - gridò Fairy divertita – Eehhh... i giapponesi... sono così timidi! - sospirò rammaricata.

- Ma che gli hai detto?! - le chiese Fantasy preoccupata.

- Io?! Proprio niente! - rispose Fairy facendo spallucce – Ho solo fatto... una magiaaahh.... - aggiunse sorridendo e sventolando le mani davanti alla sua faccia come un prestigiatore - Dai, diamoci da fare che è quasi ora! - esclamò tornando concentrata.

L'idea di Fantasy era la più assurda che la ragazza avesse concepito in tutta la sua lunga carriera di idee folli, ma Fairy doveva ammettere che le idee di sua cugina avevano la strana tendenza a funzionare... piuttosto spesso... in qualche modo! Sì, decisamente, se Fairy aveva fatto la sua parte di “magia”, Fantasy aveva dato il meglio di sé con la “fantasia”.

“Il suo bambino”, come lo chiamava lei, altro non era che il loro povero frigorifero a due porte verticali, riveduto e corretto per l'occasione e trasformato in un FRIGO A PEDALI: privato del fondo, da cui, a ben guardare, adesso sbucava appena una ruota di bicicletta, e del display del termostato, al posto del quale era rimasta una sottile finestrella, in alto, sullo sportello del comparto frigo.

Fairy aprì lo sportello e sospirò sconsolata, la ruota che sbucava da sotto altro non era che quello che Fantasy chiamava il “mezzo propulsivo”: un monociclo come quelli che usavano gli equilibristi nei circhi o gli artisti di strada. Pur non essendo mai salita su un trabiccolo del genere, Fairy si fece coraggio e si sedette sul sellino, reggendosi come meglio poteva alle leggere scanalature presenti sulle pareti interne del frigo. Quando si sentì sicura, fece un segno d'assenso a Fantasy che si aggrappò al bordo superiore del frigo e con un agile balzo le atterrò sulle spalle.

- Io insisto a dire che era meglio se venivi sotto tu! - farfugliò Fairy con un filo di voce, sotto il “dolce peso” della cuginetta – Sei la più alta! - “e meno male che sei magra!” pensò

- Negativo! - rispose decisa - Devo vedere dove andiamo attraverso la fessura o rischiamo di mancare il tombino o peggio Kaito! E' un calcolo complicato e tu non ne saresti in grado! E poi sei tu quella che passa le ore sulla cyclette, sei la più allenata! - tagliò corto Fantasy chiudendo lo sportello.

Passarono alcuni minuti in cui il colore di Fairy iniziò a tendere dal rosso al viola poi finalmente Kaito uscì di casa: scuro in volto già di prima mattina, impettito nel suo bel doppiopetto firmato e con la ventiquattrore in una mano, guardando scocciato l'orologio.

- Vai!!! - gridò Fantasy

Fairy prese fiato e iniziò a pedalare con tutte le sue forze, ma la fatica per fortuna durò poco: dopo poche pedalate la strada iniziò a inclinarsi pericolosamente verso il basso e la ruota del monociclo iniziò a girare più veloce delle sue gambe:

“Oh Madonna! Questa volta c'ammazziamo!” pensò Fairy vedendo per un attimo Lucifero, davanti a sé, ghignare soddisfatto verso di lei srotolando una lunga pergamena piena zeppa di tutte le sue malefatte. La consolò solo il pensiero che sarebbe morta per la felicità del suo amato Inuyasha.

Frattanto Fantasy, concentratissima e per niente intimorita, la tempestava di indicazioni, scrutando torva attraverso la finestrella:

- Più a destra! Più a sinistra! No, troppo! Ancora a destra! No, sinistra! -

mentre Fairy stringeva le cosce intorno al sellino sforzandosi di fare leva da una parte o dall'altra, col bacino... se fosse sopravvissuta, il suo ragazzo avrebbe dovuto fare a meno dei suoi servigi per un bel pezzo!

Poi fu un attimo: di colpo il terreno le mancò sotto la ruota e si ritrovò a precipitare nel buio, urlando, con sua cugina sulle spalle, ma improvvisamente non la sentì più e subito dopo un dolore allucinante si diramò per tutto il suo corpo a partire dal fondoschiena. Per fortuna rimase senza fiato o avrebbe tirato giù tutti i santi del calendario!

Quando riuscì ad aprire gli occhi si ritrovò sdraiata a terra, al buio, a fissare l'apertura circolare e luminosa sopra di lei. Fantasy era abbarbicata alla scaletta (evidentemente l'aveva afferrata al volo cadendo) e lanciava fuori dal tombino tutti i pezzi che aveva tolto dal frigo e nascosto lì dentro.

Con uno sforzo sovrumano Fairy si tirò su, notando con piacere che aveva ancora l'uso delle gambe, e si arrampicò veloce sulla scaletta: doveva assolutamente scoprire se quella dolorosa follia era almeno servita a qualcosa. Lei e Fantasy fecero lentamente capolino dal loro nascondiglio e videro Kaito a terra che si teneva una gamba schiacciata tra i resti del frigo e il muro dietro di lui, imprecando malamente in un misto di giapponese e francese.

Si scambiarono uno sguardo euforico dandosi il cinque come due ragazzine.

- Lo sapevo! Sei un genio, Fantasy! - esclamò Fairy

- Visto?! E tu che dubitavi... dubiti tutte le volte! - rispose l'altra soddisfatta e un po' scocciata.

- Eh Eh! Adesso voglio proprio vedere come ci esci con Kagome con una gamba in meno, bello mio. - sibilò maligna Fairy scrutando Kaito di sottecchi: se in foto sembrava antipatico, dal vivo era anche peggio! - Dai, chiudi il tombino e leviamo le tende! -


 

Raggiunsero il furgone, poco lontano, percorrendo le fognature e si diressero verso casa, allegre e soddisfatte, per farsi una doccia e poi recarsi tranquillamente in ufficio (non prima di essere passate ad acquistare un frigo nuovo). Sasuke avrebbe seguito ancora Kaito e più tardi gli avrebbe fatto sapere il responso dei medici.

Fairy, seduta alla sua scrivania, già pregustava per Kaito un mese in trazione in un letto d'ospedale... mese in cui il suo caro Inuyasha, con qualche pressoché inutile consiglio da parte loro, avrebbe avuto tutto il tempo di far cadere ai suoi piedi la bella Kagome. Era ancora persa in queste fantasie quando il telefono iniziò a squillare e lei rispose distrattamente, con aria trasognata:

- Fairy & Fantasy A.p.D. Risol... -

- Capo! Abbiamo un problema! - la voce roca e contraffatta all'altro capo del telefono la interruppe bruscamente cancellando immediatamente il sorriso dalla sua faccia

- Sasuke! Che è successo?!! - chiese allarmata Fairy.

Fantasy drizzò le antenne e corse ad accostare l'orecchio al ricevitore della cugina

- Il pavone ha preso il volo. L'ala non era spezzata. - sibilò criptico

- Non è possibile! L'hanno dimesso?! Di già?! - chiese sconvolta guardando Fantasy più sconvolta di lei

- C'è solo una lieve incrinatura. Il pavone... ha insistito per tornare nel pollaio, almeno per oggi... sotto antidolorifici. - spiegò il ninja appena un po' impacciato dalle sue stesse metafore

- Figlio di ... - si trattenne a stento Fairy – Eh certo vuole farsi la gallinella, quel maiale d'un pavone!!! - sbraitò furibonda adeguandosi involontariamente al linguaggio in codice di Sasuke

- Ma la prossima settimana il veterinario lo vuole assolutamente tenere rinchiuso. - concluse il ninja allusivo

- Ah beh... meglio di niente. - mormorò Fantasy - Ok, grazie Sasuke, tu stagli ancora addosso mi raccomando! -

Fantasy prese la cornetta dalla mano di Fairy e la rimise al suo posto guardando la cugina appoggiare la fronte sulla scrivania, sconsolata.

- Fairy... - mormorò preoccupata con un filo di voce – Che facciamo?! -

Fairy non rispose e non mosse un muscolo, completamente svuotata, con il viso spiaccicato sulla scrivania e nascosto sotto il caschetto di ricci biondi.

Il suono del campanello riecheggiò nell'aria, Fantasy, affranta, andò ad aprire e si trovò davanti il corriere:

- Pacco per la Signorina FairyQueen... - disse apatico.

Fantasy firmò distrattamente, richiuse la porta e tornò in ufficio rigirandosi il pacco tra le mani:

- E' arrivato il caffè da parte della zia... - mormorò indifferente – Allora Fairy, che facciamo?! Il tempo stringe... - tornò a chiedere preoccupata

- Che domande! Ci facciamo belle! - esclamò Fairy scattando in piedi, di colpo rinvigorita, facendo prendere un accidente a Fantasy

- Cosaaa??!!! - esclamò Fantasy riprendendosi a stento dallo spavento.

Gli occhi verdi di Fairy ardevano del fuoco della vendetta, mentre serrava i pugni davanti a sé e tutto intorno a lei si riusciva quasi a veder brillare una sorta di aura... sembrava sul punto di scagliare un “Fulmine di Pegasus!”

– Se Inuyasha vuole Kagome, l'avrà! Fosse l'ultima cosa che faccio! Quella ragazza ha una fortuna sfacciata e non le permetterò di gettarla alle ortiche! Ha solo bisogno di un piccolo aiutino... - sibilò minacciosa le ultime parole - Preparati cuginetta: stasera ti porto a cena fuori! -


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Angolo delle autrici

Ciao ragazzi! Io sono Fantasy25, l'inventrice del frigo a pedali ^_^

Non ho idea di come mi sia venuto in mente a dire il vero... Ma dobbiamo ringraziare la fantastica FairyQueen78 se "la mia creatura" è riuscita a prendere vita!

Io non sarei mai riuscita a mettere in atto quel piano geniale! :')

Spero che apprezziate questo piccolo angolo di follia condivisa...

Lascio la parola alla mia collega Fairy ^_^ Alla prossima!


 

Salve sono Fairy, la Regina Cattiva! XD

Ora capisco tutti quegli attori che, nelle interviste, in barba ai gusti dei loro poveri fan, dichiarano allegramente che il loro ruolo preferito, in tutta la loro lunghissima carriera costellata di Oscar e successi vari, è stato quello del cattivo nel filmettino che non s'è filato nessuno... ma che anzi ha fatto storcere il naso a molti.

Confemo: fare la parte del cattivo è infinitamente più divertente (e liberatorio) che fare il protagonista/paladino della giustizia. XD XD XD

Ci tengo poi a precisare, se mai ce ne fosse bisogno, che io e Fantasy non siamo veramente cugine ma scrivendo questo delirio abbiamo scoperto di avere molte cose in comune. ^_^

Senza la sua geniale invenzione e la follia nell'appoggiarmi in quest'idea, questa storia non avrebbe mai visto la luce. E' stato molto divertente e spero di poter continuare a “lavorare” con lei quindi... aspetto con ansia il giudizio di Serin e, se sarà positivo, anche quello di tutti gli altri naturalmente. ;)


 

   
 
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