You're my end and my beginning
« Cause all of me
Loves all of you
Love your curves
and all your edges
All your perfect
imperfections
Give your all to me
I'll give my all to
you. »
Prologo:
Liam
James Payne aveva ventisei anni, viveva nel quartiere
di Brooklyn - in una di quelle villette a schiera dai mattoncini a
vista - e
aveva appena concluso la specializzazione alla Columbia per poter
diventare
dentista, come aveva sempre sognato; aveva persino aperto il suo studio
in
centro e stava andando tutto per il meglio.
In
quella sua piccola stanzetta passavano bambini di ogni
tipo: chi con carie per colpa delle fin troppe caramelle ingerite, chi
per
regolare il nuovo apparecchio per denti e poi le solite visite di
controllo.
Il
mese precedente era stato contattato dal sindaco della
città, gli aveva chiesto un favore sull’accettare
il figlio come stagista, e
lui aveva più volte rifiutato.
Ci aveva
pensato spesso a quel che era giusto da fare, il sindaco era un suo
vecchio
amico e si trattava di aiutarlo con quel ragazzino che si trovava a
dover
educare.
Quello
che lo convinse a mettersi volontariamente in
tutto quel casino furono due avvenimenti: il
ricordo che era stato proprio il sindaco ad aiutarlo a trovare un posto
per lo
studio e la segretaria, Anne, che aveva dovuto chiedere delle ferie
anticipate
per via della gravidanza.
In
quel periodo, con l’anno scolastico quasi concluso,
avrebbe avuto proprio bisogno di una mano; da solo non ce
l’avrebbe mai fatta.
E poi si trattava di far un favore ad un amico, per giunta sindaco di
New York.
Non poteva succedere nulla di male.
Quella
mattina si svegliò con in mente l’idea che avrebbe
dovuto far rigare dritto quel ragazzo fin da subito, come gli aveva
consigliato
al telefono il giorno prima l’amico.
Gli
aveva detto che in fondo era un bravo ragazzo, un po’
casinista e con qualche amicizia sbagliata, ma non un caso
irrecuperabile.
L’aveva persino informato che quel periodo doveva essere una
specie di
punizione per il suo comportamento da nullafacente, il suo essere
arrogante e
l’aver preso fin troppe sospensioni a scuola.
Si era
vestito lentamente, allacciandosi con cura la
camicia, mentre pensava all’identità di questo
strano ragazzino di quasi
diciotto anni che avrebbe passato con lui tutti quei mesi estivi.
Sperava
solamente di non finire in casini più grandi di lui.
Era
appena sceso dalla metropolitana, aveva fatto quel pezzo
di strada a piedi, e in lontananza aveva intravisto, di fronte
all’edificio che
ospitava il suo studio, un gruppetto di ragazzini. E sì,
avevano quell’aria
tipica di adolescenti dai mille problemi; uno in particolare
attirò la sua
attenzione - una giacca di pelle con quel caldo non poteva certo
passare
inosservata - ma fu quando si avvicinò maggiormente, e
riuscì a vederlo in viso,
che pensò di non aver mai visto una bellezza simile.
Oltre
alla giacca di pelle, che aveva notato immediatamente,
indossava un paio di pantaloni neri strappati sulle ginocchia, una
sigaretta
tra le dita lunghe e sottili ed un sorrisino di chi è fin
troppo sicuro di sé.
Andò
a passo spedito fino al portone d’ingresso, cercando di
non restare fermo di fronte a quei ragazzini, e si chiuse la porta alle
spalle;
era pronto a giurare di aver sentito un commento sul proprio
fondoschiena, ma
aveva deciso di ignorare tutto e tutti ed evitare un qualsiasi tipo di
scenata.
Se ne
stava seduto alla scrivania della sua segretaria,
cercando di sistemare le ultime cose che Anne gli aveva lasciato - si
trattava
perlopiù di completare qualche documento -, quando
sentì lo scampanellio della
porta che veniva aperta.
Sollevò
lo sguardo dal computer, aggrottando la fronte in
un’espressione confusa nel vedere due dei ragazzini di quel
gruppetto, e si
alzò in piedi, infilando le mani nelle tasche del camice.
Il suo
sopracciglio raggiunse quasi l’attaccatura dei
capelli, quando uno dei due gli chiese con arroganza: - Tu sei Payne?-
Spostò
la sua attenzione sul ragazzino che ridacchiava,
proprio accanto al suo amichetto, e pensò che poteva anche
avere il dono di una
tale bellezza ma quel suo essere spocchioso rovinava il complesso.
-
Immagino che uno tra voi due sia..- iniziò a parlare,
tenendo gli occhi fissi su quello che li nascondeva dietro un paio di
occhiali scuri.
-.. Louis Tomlinson.- concluse, vedendo le labbra del moretto
arricciarsi in un
sorriso sghembo.
Scosse
velocemente la testa, risvegliandosi dal suo stato di
trance, ed ignorò quello che ridacchiava e si passava la
lingua sul contorno
delle labbra, con una lentezza quasi esasperante.
-
Allora?- chiese, iniziando a spazientirsi più del dovuto.
- Chi tra voi è Tomlinson?- insistette, avendone fin sopra
alla testa di quei
ragazzini montati e dei loro atteggiamenti.
Indietreggiò
appena, vedendo il ragazzino scuro di
carnagione avvicinarsi fin troppo a lui, e strabuzzò gli
occhi quando sussurrò
contro il suo orecchio, con un tono provocante: - Non mi chiamo Louis,
dottor
Payne. Il mio nome è quello che avrai sulle labbra quando ti
segherai pensando
a me. Ed è Zayn.-
Sentì
le orecchie fumare dalla rabbia, si sistemò il camice
e lo superò, raggiungendo quello poco più basso
con due occhi azzurri accesi
dal divertimento.
-
Caccia il tuo amichetto, abbiamo molto da fare oggi.-
sibilò, facendo per andare alla scrivania ma bloccandosi
quando l’altro disse:
- Ma non posso star qui col mio dentista preferito?-
-
Ascoltami bene..- schioccò le dita, quasi per farsi venire
in mente il cognome del ragazzo, e grugnì quando
ridacchiò uno: - Zayn.- con le
labbra piegate in un ghigno.
-
Cognome.- ordinò quasi, vedendolo scuotere la testa e
mormorare: - Non te lo dico.- per poi sbuffare ed insultare quello che
gli
venne incontro, dicendo: - Malik.-
-
Dovevi lasciarmi divertire, Lou.- mugugnò il ragazzino con
gli occhiali da sole scuri, incrociando le braccia al petto con una
smorfia
sulle labbra.
-
Ecco, Malik, sei pregato di uscire da qui.. e non metterci
più piede, possibilmente.- grugnì, indicando la
porta d’ingresso, e lo seguì
attentamente mentre faceva spallucce, salutava l’amico con un
pugno contro la
spalla e gli rivolgeva un ultimo sorrisetto pieno di sé.
Sospirò
di sollievo quando lo vide superare le vetrine,
senza ulteriori problemi, e si rivolse al ragazzino rimasto, facendogli
cenno
di seguirlo.
- Non
devi fare molto, solo rispondere al telefono e
prendere gli appuntamenti.- spiegò velocemente, indicandogli
la scrivania e
l’apparecchio telefonico. - Da qui non devi muoverti, sei
sotto la mia
responsabilità. Cerca di non accavallare gli appuntamenti e
tieni sempre sotto
controllo la mia agenda.-
-
Tutto chiaro?- chiese infine, puntando gli occhi nei suoi
ed innervosendosi per la sua battutina sull’avere il tempo
per andare in bagno.
Non
rispose nemmeno, facendogli un gesto con la mano come
per cacciare tutta quell’arroganza, e raggiunse la porta del
suo studio; si
bloccò sulla soglia e si voltò, borbottando: -
Ah, e ultima cosa.. il tuo amico
non può più entrare qui.-
L’ultima
cosa che sentì, prima di chiudersi la porta alle
spalle, fu la risatina di quel ragazzo che sicuramente
gli avrebbe rovinato e riempito quei mesi.
Angolo
Shine:
Vi
avevo detto che mi stavo cimentando nuovamente nel grande
paradiso delle long, giusto? Ecco, questo è il prologo. (Ho
già la scorta di
qualche capitolo perché sono un piccolo ghiro e non voglio
far attendere
troppo.)
In
realtà non dovevo già pubblicare, ma Beta non
resisteva
più e non potevo dirle di no. (♥)
Le ho
chiesto di trovarmi un titolo e mi ha fatto ascoltare
questa
canzone, che ormai sappiamo tutti a memoria. E quindi, eccomi
qui.
Spero
davvero possa piacervi, mi son già innamorata di questi
personaggi e delle storie che stanno dietro.
(Il
punk!Louis è, come sempre, tutto della mia Gre. Ed
è
stata lei a darmi l’incipit per questa storiella.)
Detto
questo, come sempre, l’elenco della spesa.
Le altre mie storie
(sono tutte ziam
perché io scrivo SOLO ziam)
- Car
wash &
seguiti (serie, in corso)
Zayn
Malik ha diciassette
anni, si è appena trasferito da Bradford ad Houston per
stare più vicino alla
sede di lavoro di suo padre.
Liam Payne ha vent'anni, ha sempre vissuto in Texas e cerca di
lasciarsi alle
spalle una delusione d'amore.
[Il
collegamento
alla serie
perché le parti stanno diventando fin
troppe]
-
Sex on the yacht
(OS, completa)
Zayn,
Liam, Miami e lo yacht.
-
You said I love like the stars
above, I’ll love you ‘till I die
(OS, completa)
Liam entra nel tag
zerrie, Zayn cerca di
fargli capire che è l’unico per lui.
-
If I’m in love
(OS, completa)
Il compleanno di
Liam e il regalo di
Zayn.
-
I cuddle on the first date
(OS, completa)
Zayn e Liam ai tempi
di X Factor.
- Le
parole che
non ti ho detto (long, completa)
Zayn insegna nella
scuola elementare di
Bradford e riceve biglietti anonimi alla fine del mese, Liam torna a
casa da
Londra alla fine del mese e scrive parti di poesie che fa recapitare
alla
scuola che frequenta suo fratello Matthew.
- Sex
bracelets
(OS, completa)
Zayn
Malik e Liam Payne son
sempre stati grandi amici, a dodici anni le cose iniziano a cambiare e
le loro
strade si dividono. Al compimento del diciassettesimo compleanno le
cose tra
loro prendono una piega inaspettata, complici dei braccialetti di
plastica che
nascondono tanti significati.
- Di
canzoni e
tatuaggi (mini-long,
completa)
Liam Payne
è un cantante di fama
mondiale, l’immagine che la gente ha di lui inizia ad
andargli troppo stretta
facendolo sentire in una gabbia. Su consiglio del suo amico
d’infanzia, Harry,
decide di farsi un tatuaggio trovando ad attenderlo qualcosa di
completamente
inaspettato.
-
Will you be my Valentine?
(OS,
completa)
Liam Payne,
quattordicenne, da anni
innamorato del suo vicino di casa, Zayn Malik, decide di approfittare
della
festa degli innamorati per dichiararsi.
-
From Paris with Love
(OS, completa)
Zayn, alle prese con
un vacanza assieme
ai Nosh, s’imbatte nel giovane aristocratico Liam Payne.
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