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Autore: madelifje    17/07/2014    6 recensioni
Niall Horan è innamorato di Amy Styles.
Niall Horan ed Amy Styles hanno una figlia.
Amy frequenta il Royal College of Music con Ed Sheeran.
Ed Sheeran ha una cotta per Niall.
Amy Styles è la sorella di Harry.
Harry Styles ha una relazione con Sue, la migliore amica di Amy.
Louis Tomlinson è innamorato della sua amica Sue.
Bella, un'amica di Sue ed Amy, si è sposata di nascosto con Zayn Malik.
La cugina irlandese di Amy, Jules, aveva una relazione con Liam Payne.
-Che te ne pare? -chiesi bevendo la mia cioccolata.
-Un disastro.

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Seguito di "You always will be my angel" http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1264597&i=1
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '(Im)Perfect life'
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SOOORPRESA! Non sono morta, non sono emigrata in Uganda e non mi hanno tagliato i fili della corrente. 
Potrei giustificare questa assenza in 2000 parole, che però sarebbero perfettamente inutili. Così vi lascio a questo schifo di capitolo che avevo promesso du ask e vi assicuro che avrete anche un seguito :) 

Gaia


 


Black-out



Billy aveva deciso di mettere a dura prova la mia pazienza. Altrimenti perché mai avrebbe dovuto mettersi a sgranocchiare dei cereali sul mio divano, facendo attenzione a sbriciolare abbondantemente? Va anche sottolineato il suo essere in boxer e calzini, nonostante l’avessi pregato di girare completamente vestito per casa mia.
Ero appoggiata al muro del corridoio da un paio di minuti eppure lui non sembrava essersi accorto della mia presenza. Forse fu per questo che sobbalzò quando io ringhiai un –Cosa diavolo stai facendo?
Lo stupore sul suo viso durò comunque troppo poco: nel giro di due secondi era già tornato il solito sorriso strafottente. – Buongiorno anche a te, sorellona. Sto mangiando. Non vedi?
Oh, lo vedevo eccome.
- Alza il culo dal divano e vai in cucina. Subito.
- E se mi rifiutassi?
Lo fulminai con un’occhiata e lui scattò in piedi, rovesciando una mangiata di briciole sul pavimento.
- Ti ammazzo, William.
- Non preferiresti dei deliziosi cereali Cheerios?
Cercai di tirargli un calcio, ma si scansò. Allora mi arresi e marciai verso la cucina, dove un piatto pieno di muffins ai mirtilli mi stava aspettando. Ovviamente il mio nuovo fratellastro mi trotterellò dietro.
- Che programmi hai per la giornata?
- Devo andare all’università –grugnii. Andare all’università significava vedere Ed Sheeran, il quale mi avrebbe chiesto di Niall e a quel punto sì, sarebbe stato troppo. Non parlavo con il mio ragazzo dalla sera del compleanno di David Marshall e non è che morissi proprio dalla voglia di farlo. Dopotutto, mi aveva scoperta mentre spiavo lui e la sua finta fidanzata. Dio, sembrava la trama di una fanfiction di pessima qualità. –I tuoi programmi invece sono…?
- Cercare lavoro, naturalmente.
Questa è bella.
- E a cosa ti serve un lavoro qui, a Londra, se tanto te ne andrai tra un mese?
- Potrei anche non farlo. A gennaio io sarò maggiorenne, Aubree. Non dimenticarlo. E Londra è davvero una bella città.
Mi andò di traverso l’aranciata. Per metabolizzare (e commentare) una notizia del genere ci sarebbe voluto del tempo che io non avevo, così dovetti limitarmi ad impallidire, fissare Billy, muovere la bocca in stile pesce senza emettere suono per un paio di volte e poi correre a prepararmi. Al solito, ero in un ritardo mostruoso.
 
Ed Sheeran mi aspettava davanti alle macchinette del primo piano. Mi conosceva bene, il bastardo, sapeva che io prendevo sempre lì il caffè perché ero convinta fosse più buono. Ed aveva avuto anche la brillante idea di nascondersi tra il muro e la macchinetta, in modo da poter saltare fuori al momento giusto, agguantarmi per un braccio e impedirmi di tentare la fuga.
- Per prima cosa, ahi. Secondo, ma che diavolo…?
- Dobbiamo parlare – disse secco. Sapeva andare direttamente al punto, quando voleva.
- No.
- Sì, e lo sai. Amy, io non voglio che quello che ti ho detto cambi il nostro rapporto. – Era sincero, glielo si leggeva in faccia. Teneva davvero alla nostra amicizia. E anche io, sul serio, ma…
- Hai dichiarato di essere innamorato del mio ragazzo. Come faccio a fare finta di niente? E lasciami andare, cribbio.
Sospirò e mollò la presa. Mi avvicinai per prendere un caffè alla macchinetta, in modo da non doverlo guardare in faccia mentre parlava. Ed però si era messo alle mie spalle, e la sua testa rossa era riflessa sulla plastica lucida della macchinetta. Merda.
- Sono innamorato di Niall, e quindi? Anche se dovreste lasciarvi, e speriamo non succeda, lui non verrebbe mai da me! Nel caso non lo sapessi, a Niall Horan piacciono le donne. E io non sono una donna. Come fai ad essere gelosa?
- Ma non sono gelosa! Non è Niall il punto! Come faccio a parlare con te di lui? La mia è una relazione incasinata, Ed, abbiamo un sacco di problemi. Io ho bisogno di sfogarmi con qualcuno e non sono così stronza da venire da te! Non riuscirei mai a sentire Bella lamentarsi della sua vita sentimentale, se io fossi innamorata di Zayn. – L’espressione di Ed si addolcì. Ritirai il caffè dallo sportello e finalmente mi voltai verso di lui.
- Non potrei mai – conclusi a bassa voce.
- Hai presente quando hai detto di avere una cotta per me, due anni fa?
Risi, e –Non ricordarmelo. Sul serio, non accennare a quell’episodio.
Mi ignorò. – Stavo per scoppiare a ridere. Io amavo Niall, Niall amava te e tu avevi una cotta per me. Sembrava di essere nel Mondo di Patty. E all’inizio mi sono anche incazzato, perché tu potevi avere Niall ed eri pronta a farti venire dei ridicolissimi dubbi a causa mia. Mi dicevo che io, al tuo posto, non l’avrei lasciato andare per nulla al mondo. Poi però l’ho osservato meglio mentre era con te e… lui è felice, Em, davvero felice. Io voglio vedere Niall Horan così e se questo significa farti da posta del cuore, allora lo farò. E poi gli amici servono a questo.
- L’ultima frase potevi benissimo evitarla. Non siamo davvero nel Mondo di Patty.
Scoppiammo a ridere entrambi.
- Davvero non ti fa stare male? – domandai.
- Davvero. E tu hai una marea di cose da raccontarmi, dico bene?
- Già – lo presi sottobraccio e ci incamminammo insieme verso l’aula di teoria musicale – Non immaginerai mai quello che è successo con Liz…
 
Quando tornai a casa trovai Noelle che cercava di farsi una nail art e Sophie sul divano, che agitava un peluche a forma di scimmia. La mia coinquilina disse che William era uscito, che Niall aveva chiamato cinque volte e che io dovevo assolutamente andare a comprare i Plasmon, perché “a lei si rovinava lo smalto”. Stavo per chiedere se i Plasmon fossero per lei o per Sophie, ma poi cambiai idea (quei biscotti in fondo piacevano anche a me) e accettai di fare una corsa al supermercato più vicino. Diedi un rapido bacino alla mia bambina, poi lasciai giù la borsa con i libri di scuola ed uscii dall’appartamento.
Ero uscita con l’intenzione di prendere dei biscotti ed ero tornata con due borse piene di cose assolutamente inutili. Vista la fatica che ci impiegai per prendere i sacchetti e portarli giù dalla macchina, decisi che prendere l’ascensore non era poi un’idea così malvagia.
Il tragitto non sarebbe durato così a lungo. Dio santo, mica abitavo in un grattacielo!
Sicura che la claustrofobia mi avrebbe dato tregua almeno per stavolta, schiacciai il pulsante per chiamare l’ascensore.
Le porte si aprirono e per poco non ebbi un attacco di cuore.
- Cazzo! – urlai; e Niall Horan inarcò un sopracciglio.
- Ciao anche a te.
- Cosa ci fai qui?
- A dire il vero ero venuto a cercare te. Noelle mi ha detto di ripassare tra un po’ ed era quello che avevo intenzione di fare, ma…
Senza dargli il tempo di finire la frase, riagguantai le borse della spesa e mi incamminai verso le scale. Ma lui ovviamente dovette richiamarmi.
- Aspetta, non vorrai mica andare a piedi?!
- Hai per caso un’idea migliore? – Le porte dell’ascensore fecero per richiudersi, ma Niall le bloccò prontamente con una mano.
- Non fare stronzate, Amy. Sali.
Guardai lui, le borse che stringevo forte tra le mani fino a farmi sbiancare le nocche, le rampe di scale che mi aspettavano e lo spazio angusto dell’ascensore. Sospirando, tornai verso di lui.
 
Condizioni che devono essere rispettate affinché Aubree Emily Styles salga in ascensore:
• Distanza breve
• Una delle pareti deve essere trasparente
• L’ascensore deve essere nuovo – ci sono meno probabilità che si fermi
• Aubree Emily Styles deve essere davvero ma davvero stanca
 

Quella volta non era rispettata nessuna di quelle condizioni, però c’era Niall e allora il resto non era mica importante.
Così accettai. Le porte di richiusero con un cigolio che non mi piacque per niente, bloccandoci all’interno. Mi imposi di respirare normalmente, di concentrarmi su Niall e, se possibile, non rivolgergli la parola.
I miei buoni propositi non durarono nemmeno due piani. L’ascensore di bloccò di colpo e le luci si spensero, lasciandoci immersi nell’oscurità.
***

William amava la libertà. Era fantastico non dover più dipendere da suo padre, da Anne, dai professori… C’era solo lui – ed Amy, ma lei era un altro paio di maniche – niente più ordini o costrizioni.
Era uscito dall’appartamento con l’intenzione di esplorare la nuova zona e si era trovato davanti a un Mediaworld. Billy si era allora ricordato di non possedere Take Care, l’album di Drake che lui reputava a dir poco immenso.  Non avendo niente di meglio da fare, aveva contato quanti soldi gli restavano nel portafogli ed era entrato. Non appena le porte automatiche si aprirono, Billy si trovò investito dall’aria condizionata decisamente troppo forte, che lo fece rabbrividire.
Trova il cd e vattene, che qui sembra di essere in Antartide, si disse.
Gli altoparlanti trasmettevano un vecchio successo degli AC/DC, quello che Billy sapeva a memoria ma di cui non ricordava il titolo, e c’era un ragazzo nel reparto dvd che canticchiava.
Aveva i capelli arancioni, una felpa vecchia, le scarpe consumate e un’aria così maledettamente familiare le rotelline nel cervello di Billy iniziarono immediatamente a girare. L’aveva appena visto e già gli stava sul culo. No, non l’aveva appena visto. Si erano già incontrati, l’avrebbe potuto giurare su sua madre, però non riusciva a ricordarsi dove e quando. Si avvicinò, come se fosse interessato ai cofanetti di The OC e scoprì che quel tale coi capelli ridicoli era pure intonato.
- Ehi – disse. Cosa gli importava, non l’avrebbe più visto.
- Sì? – fece il ragazzo, con un sorriso irritante.

- Com’è che si chiama ‘sta canzone? – A William non fregava più niente delle figure di merda, soprattutto con sfigati del genere.
- Hells Bells – rispose prontamente il ragazzo – degli AC/DC.Quello William lo sapeva, ma non era il caso di ribattere. – Mh grazie – grugnì.
- Prego! – Ma quel tizio sorrideva sempre?
- Di’ un po’, ma noi non ci siamo già visti?- Capelli Arancioni sembrava intenzionato a rispondere, però, proprio in quel momento, si udì una specie di fischio, la canzone fu troncata nel bel mezzo di un urlo e il negozio piombò nell’oscurità.
Ci mancava solo che andasse via la corrente.
***

Non poteva essere vero.  Doveva essere una specie di incubo da cui presto mi sarei svegliata.
Niall mi stava parlando e io non riuscivo a capire un tubo. Nella mia mente ronzavano solo poche parole: no l’ascensore no no l’ascensore no no l’ascensore no maledizione no.
Le pareti si stavano restringendo. Non avevo abbastanza aria. Dio mio, stavo soffocando?

- Amy! – Niall mi afferrò per le spalle. – Amy guardami. Tranquilla. Respira. Respiri profondi. Così. Bravissima. Ancora uno, Em.La faceva facile, l’idiota. Sperai che i suoi consigli funzionassero e continuai a respirare lentamente, concentrandomi solo sulla voce di Niall e il ritmo del mio respiro.
- Cosa succede? – sussurrai – Perché le luci si sono spente?Niall disse ad alta voce quello che più temevo: - Em, è saltata la corrente.
- Oh Cristo… Oh mio…
- Respira.Obbedii.
- Ci dovrebbe essere un sistema di emergenza che ci porta al piano di sopra automaticamente, ok? Andrà tutto bene.In effetti l’ascensore iniziò a muoversi. Salì lentamente fino al piano successivo, con Niall che fissava il pulsante d’emergenza e io che trattenevo il fiato in attesa che le porte si aprissero. Solo che non successe. Ci fu un rumore per niente incoraggiante, tra le porte si formò uno spiraglio di neanche un centimetro e poi si bloccarono ancora con un sinistro crack.
Oh no. No no no!

- Cazzo – imprecò Niall, mandandomi ancora di più nel panico. Pensai a Sophie, che in quel momento si trovava al sicuro con Noelle, e ringraziai di essere andata a fare la spesa senza di lei.
- Non è normale, vero? – pigolai.
- No – convenne Niall – Chiamiamo l’assistenza.Mentre insultavo quei bastardi che alla riunione di condominio si erano rifiutati di riparare definitivamente l’ascensore – “Funziona benissimo!” Sì, me ne sono accorta – Niall premette il pulsante con la campana e aspettò che rispondesse qualcuno. Poi realizzò che non c’era corrente ed era alquanto improbabile che riuscissimo a contattare qualcuno. Ci restava solo una cosa da fare: aspettare.
***

Erano passati dieci minuti e la corrente non tornava. Le porte scorrevoli senza elettricità non si aprivano. La cassiera dovette ripeterlo a quattro persone diverse prima che la voce facesse il giro del Mediaworld e un bambino di cinque anni scoppiasse a piangere. Qualcuno se la svignò dalle uscite di emergenza – William non riusciva a trovare un senso a quest’azione. Lui, Capelli Arancioni e un altro gruppo di temerari si sedettero sul pavimento, aspettando che la corrente tornasse. Capelli Arancioni decise di occupare il suo tempo continuando a guardare tra i dvd. Se siete già stati in un Mediaworld, saprete che colui che li ha progettati doveva essere un vampiro, perché non c’è nemmeno l’ombra di una finestra, porte scorrevoli escluse. Dall'ingresso, però, entrava luce sufficiente per permettere a Capelli Arancioni di frugare tra i titoli dei cofanetti. E William, che non aveva niente di meglio da fare, osservava. 
- Tu guardi Pretty Little Liars? – Il viso di Capelli Arancioni diventò dello stesso colore della sua chioma.
- Cos..? S…ì… Cioè no… cioè è per mia sorella!
William lo guardò attentamente.
- Okay, io non ce l’ho, una sorella. – L’altro rise – Ebbene sì, io, Edward C. Sheeran guardo Pretty Little Liars.
- Anche io – ammise Billy, con tutta la calma del mondo. E fu così che l’espressione di Edward C. Sheeran cambiò.
- Sul serio?
- Già.
- Secondo te chi cazzo è -A?
E fu così che George William scoppiò nella prima risata vera dopo tantissimo tempo.
Si lanciarono in un’accesa discussione sulla possibile identità di –A, che andò avanti per parecchi minuti, con William che si infervorava sempre di più e Edward che aveva gli occhi chiari spalancati per la concentrazione. Avrebbero potuto andare avanti così per un bel po’, spoilerando cinque stagioni di telefilm ai malcapitati che erano con loro nel negozio, ma poi il cellulare di Capelli Arancioni si mise a squillare. Lui dovette sbloccare lo schermo per poter rispondere, dando così modo a William di guardare la foto di gruppo che aveva come sfondo. Foto in cui spiccava il volto di una ragazza con i capelli rossi che lui conosceva molto bene.
Gli tornarono alla mente le immagini della folle notte di circa un anno e mezzo prima, la notte del compleanno di quella strana ragazza con i capelli blu, quando il pakistano aveva dato fuoco alla fabbrica e lui, William, aveva rubato la macchina. Era stata la notte per cui Niall Horan ed Amy adesso lo odiavano così tanto. E, quella benedetta sera, c’era anche Edward.
***
- Giochiamo a Indovina Chi?
- Per l’amor di Dio.
-Dai, Niall, ho la sensazione che la corrente non tornerà tanto presto.
- Bene, adesso possiamo chiarire.
Ecco, l’aveva detto. Il motivo per cui lo stavo evitando come la peste era finalmente venuto a galla.
- Non mi sembra che ci sia qualcosa da dire…
- Ah no? Amy, ho parlato con Liz. – Ah. – Ti devo delle spiegazioni.
- Niall, sul serio, non voglio sent…
- Sì, ero innamorato di lei. Immagino che non serva dirti che ormai non provo più niente, che ti amo tantissimo e che per me conti solo tu. Sbaglio? – Non sbagliava. – Però voglio che tu sappia una cosa. E cioè quello che veramente succederà il giorno del mio “matrimonio”. Quando il prete dirà la solita frase “Se qualcuno ha qualcosa da dire eccetera”, Harry si alzerà. E dirà a tutti che io ho tradito Liz più di una volta. A quel punto lei farà una scenata e si rifiuterà di continuare con il matrimonio. I miei genitori non riusciranno ad insabbiare la questione e io non dovrò più vedere Liz per il resto della mia vita. A quel punto potrò stare per il resto della vita con la persona che veramente amo… per il resto della vita.
- Niall?
Lui sorrise, mi prese le mani e si inginocchiò. Il mio cuore ormai era partito per la tangente, le gambe mi tremavano e non riuscivo a parlare. non poteva essere vero. Adesso sarebbe suonata la sveglia e Noelle mi avrebbe urlato di svegliarmi. Non poteva… Invece sì, poteva. Niall aveva appena tirato fuori una scatolina di velluto blu.
- Stavo venendo a casa tua per chiedertelo, ma già che ci siamo… Auree Emily Styles, vuoi sposarmi?
Lo guardai. Probabilmente delle lacrime mi stavano rotolando giù per le guance, non lo sapevo, non me ne rendevo conto. Vedevo solo Niall, in ginocchio, con quella scatolina in mano, nell’ascensore rotto che puzzava inspiegabilmente di naftalina. E, dio, lo amavo così tanto…
Sorrisi, riuscendo finalmente a sentire il sapore salato delle lacrime e…
…E scossi lentamente la testa. 

 
  
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