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Autore: Sylvia Naberrie    27/07/2014    5 recensioni
[Skyward Sword]
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Riflessione dopo la sconfitta di Morthifer e Ghirahim di Faih, lo spirito della Spada Master di Link, con una piccola sorpresa alla fine. Buona lettura!
Tratto dal testo:
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"Sono passati tanti anni da quando il Male è stato sconfitto. Da quando tu sei stato sconfitto. Il mio riposo dovrebbe darmi pace, ma io non ho pace dentro di me, non posso averne, non dopo ciò che è accaduto.
Ghirahim dove sei?
"
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[Ghirahim/Faih]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Ghirahim
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Uguali-eppure-diversi





Uguali eppure diversi


Sono passati tanti anni da quando il Male è stato sconfitto. Da quando tu sei stato sconfitto. Il mio riposo dovrebbe darmi pace, ma io non ho pace dentro di me, non posso averne, non dopo ciò che è accaduto.
Ghirahim dove sei?
Intrappolata in questa pietra, nel compito assegnatomi dalla Dea Hylia — quello di vegliare il mondo affinché il male non si risvegli di nuovo — , non posso venire a cercarti. Non posso ricercare ciò che è andato perduto di te, dopo la tua disfatta, quando insieme al tuo signore sei scomparso come fumo.
Perché Ghirahim, perché hai scelto la via del male? Siamo fratelli noi, entrambi spade, due facce della stessa medaglia, siamo anime gemelle.
E nonostante il Bene abbia trionfato, nel mio cuore — nel mio cuore di spada, di metallo e spirito — non sono pienamente felice. Non gioisco insieme alle altre creature.
A volte rimpiango i giorni in cui tu eri ancora vivo, in cui intralciavi sempre il nostro percorso, in cui ci sfidavi a combattimenti fino all'ultimo respiro. Rimpiango quei giorni, nonostante ogni ferita sulla tua pelle — causata da me, la Spada del Prescelto — fosse un dolore fisico anche per me. Ma non ci badavo, illusa che un giorno potessi farti ritornare sulla retta via, illusa che dopo aver sconfitto il Recluso, tu, perso, saresti passato dalla nostra parte. Ma non avevo fatto i conti — io, Faih! Ironia della sorte — contro la tua determinazione e forza di volontà. Fu lì che tutto andò storto.
Tornasti nel passato con l'incarnazione della Dea Hylia, mia creatrice e signora, e con la sua aura divina risvegliasti il Recluso, Morthifer. Ed egli risvegliò la spada racchiusa nel tuo cristallo, nel tuo cuore. Non credevo... non potevo sapere che sconfitto Morthifer tu saresti scomparso con lui. Che la tua essenza di spada sarebbe andata in mille frantumi, disperdendosi nel vento, nelle fronde degli alberi, nel canto degli uccelli.
Ti chiedo scusa, Ghirahim, è tutta colpa mia.
Cosa...cosa sta succedendo? Una voce mi chiama, la conosco, la conosco molto bene. Come quando un bambino appena nato riconosce subito la voce della madre, anch'io so che questa melodia che mi sta chiamando è la voce della Dea.
La lama si illumina, così come anche l'elsa e la mia essenza esce fuori dalla spada, incastonata nella fessura di un macigno, nel Santuario della Terra dell'Esilio. Assaporo di nuovo l'aria che mi circonda prima di volare verso la voce che mi chiama. Forse il male si è risvegliato senza che me ne accorgessi, senza che la spada si risvegliasse.
Salendo tra i cirri che nascondono Oltrenuvola, il mio corpo si riduce a una sfera di luce, come una cometa di pura essenza.
Mi dirigo verso il Cumulonembo, dove si trova l'Isola delle Melodie, e solo nella stanza sacra riprendo la mia forma antropomorfa.
Somiglio ad una fanciulla dal viso blu, con una piccola veste corta e una mantella divisa in due che mi fa da braccia, essendone io purtroppo sprovvista.
Fluttuo verso il simbolo della Dea e, con un lembo della mia mantella, sfioro la runa che al mio tocco si illumina e vortica, facendo qualche giro.
All'istante sento la voce della Dea parlare nella mia mente.
"Faih, mia adorata"
"Ditemi, signora"
"Durante il compito che ti ho assegnato, ho sentito il tuo tormento per la spada utilizzata dal demone Morthifer. La spada che si fa chiamare Ghirahim, noto anche come Patriarca dei Maghi"
Rimango in silenzio. Ho deluso la mia signora, mi sono distratta dal mio compito. La Dea Hylia è una divinità benefica e buona, ma ho trasgredito i suoi ordini, non portandoli a compimento come lei desiderava. Mi merito di essere rinchiusa nella spada senza coscienza o peggio, perdere tutti i miei ricordi. Forse la Dea sceglierà questa come punizione.
Chino la testa, pronta a ricevere ciò che mi merito.
"Faih, perché temi una punizione?"
Sollevo la testa di scatto. Certo. Dimenticavo che la voce della Dea sta parlando nella mia mente e che lei è la mia creatrice, lei sa cosa penso.
"Perché è ciò che mi merito, mia signora"
Che strano, mi sembra quasi di sentire la Dea sorridere.
"Mia cara Faih, questo non è affatto il mio intento. Ho deciso di farti un dono. Per la tua fedeltà e per aver accompagnato e aver portato alla vittoria il Prescelto, ho deciso di far rivivere il demone Ghirahim"
Se provassi emozioni umane, a in questo momento proverei sicuramente quel sentimento che gli umani chiamano stupore. La Dea... vuole davvero esaudire questo mio desiderio?
"Ma dovrai fare attenzione. Dovrai controllare che non ricada nel sentiero della distruzione e che non tenti di rievocare di nuovo il suo signore. Sono sicura riuscirai nel tuo intento"
Chino il capo, questa volta per rispetto alla mia Dea, che mi ha concesso questo dono.
"Faih, è necessario che tu ritorni nella Terra dell'Esilio. Questo è un luogo sacro, non posso riportare in vita il demone qui"
"Sì, mia signora. Grazie"
La mia essenza torna a prendere l'aspetto di una sfera luminescente, mentre scendo in picchiata sulla Terra, diretta al Santuario dell'Esilio. Giunta vicino la mia spada, riprendo la mia forma antropomorfa e davanti a me si compie il miracolo della Dea.
Piccole scheggie di luce si raccolgono a formare una figura distesa a terra. Ha le sembianze di un uomo, dal fisico snello, la pelle nera come la pece con delle losanghe bianche sparse per il corpo — nella gamba destra e nella spalla sinistra soprattutto — e dai "capelli" bianchi. Ha lo stesso aspetto del nostro ultimo incontro.
Vederlo così mi procura una strana sensazione, come una vibrazione percepita soltanto sulla schiena. Gli umani lo chiamano brivido.
Non appena l'ultimo frammento si riunisce all'altro, il demone si sveglia di soprassalto e lentamente si rialza.
"Ciao, Ghirahim"
Il demone si gira, guardandomi come se mi vedesse per la prima volta.
"Dove mi trovo?", chiede dopo un po' con voce rauca.
"Sei al Santuario dell'Esilio. La Dea ti ha concesso di rivivere"

Una luce riempie i miei occhi, invitandoli ad aprirsi. Non ho mai sopportato la luce. Mi sveglio di soprassalto, come in preda al peggiore degli incubi. E in effetti è stato così. Un ricordo danza nella mia mente.
Il mio signore, Morthifer, che mi incastonava nel cielo, sconfitto. E la spada disfarsi e la mia essenza svanire come granelli di polvere.
Tento di mettermi in piedi. Sono debole e abbattuto.
"Ciao, Ghirahim", dice una voce che conosco.
Sondo la stanza per vedere chi ha parlato, nonostante sappia a chi appartiene quella voce. Ed eccola davanti a me, in tutto il suo splendore. Da quant'era che non la vedevo per bene, in quel modo?
Ci eravamo amati noi, ci eravamo amati per molto tempo, prima che succedesse tutto quello, prima che la Dea rinchiudesse il Recluso, prima che il suo signore Morthifer decidesse di rubare la Triforza.
Lui un demone, Patriarca dei Maghi, spada dei demoni, creato dal fuoco e dal Male, si era innamorato di quella spada creata dalla Dea, dal metallo puro e dalla luce. Creati lo stesso giorno, poiché non può esistere il bene senza il male, non può esistere una spada del bene senza che non se ne crei una che sia il suo opposto. Come lo Yin e lo Yang, loro erano indissolubilmente legati.
"Dove mi trovo?", chiedo con una voce gracchiante. Oh, cielo. Che voce orrenda che ho.
"Sei al Santuario dell'Esilio. La Dea ti ha concesso di rivivere", risponde Faih. E così è vero. Il mio signore è stato sconfitto e la mia essenza ha seguito la sua stessa sorte. Beh, non più ormai.
"Puah! La Dea. Magari si aspetta che la ringrazi, che mi prostri ai suoi piedi come un insulso e stupido essere mortale. Mai! Io, Lord Ghirahim, non mi piegherò davanti alla vostra 'Dea'", dico con ribrezzo.
"La Dea non si aspetta che tu la ringrazi. E nemmeno io"
La guardo sorpreso, cencando di non darlo a vedere.
"Tu? Che c'entri tu?", dico con noncuranza, aggrottando le sopracciglia.
"La Dea ti ha riportato in vita esaudendo un mio recondito desiderio. Ha esaudito la mia volontà"
Spalanco gli occhi sorpreso, ma mi riprendo subito. E così nemmeno lei ha smesso. Non ha smesso di amarmi, come io non ho mai smesso di amare lei.
Nonostante spesso apparissi egocentrico e narcisista, lo facevo per evitare che Faih pensasse che in tutto quel tempo non avessi smesso di amarla.
In cuor mio, sapevo che era sbagliato che scegliesse la mia stessa strada, così come è sbagliato che io scelga la sua.
Siamo uguali ma opposti. È il nostro retaggio.
"Non mi interessa chi sia stato chi. L'importante è che ora sia vivo e ora, se non ti dispiace, me ne andrò per la mia strada", dico tentando di essere convincente, e mi giro dirigendomi verso la porta. Sono troppo debole per smaterializzarmi.
"Non farlo", sento dire a Faih dietro di me. Mi fermo un attimo, ma subito riprendo la mia strada. Vedo fluttuare Faih di fronte a me, sbarrandomi la strada.
"Scansati", le ordino. Lei rimane impassibile.
"Non lo ripeterò di nuovo: scansati", stringo i pugni pur sapendo che non le farò mai volontariamente del male.
"No"
"Bene, allora. L'hai voluto tu", dico colpendola al ventre e facendola fluttuare metri più in là nell'enorme sala. Mi sbagliavo. Le avrò causato dolore, ne sono sicuro, e la colpa è solo mia.
"Cosa ne è stato del Ghirahim che ho conosciuto, che ho amato?"
Mi blocco. Non è mai stata così diretta con me. Mi volto a guardarla.
"Non è mai esistito"
Lei mi si avvicina e si piazza davanti al mio viso.
"Sì che è esistito. Ricordo i giorni prima della Grande Battaglia, in cui io e te vagavamo per la Terra, senza pensieri, quando tutto era più semplice. Ricordo i nostri sguardi, gli attimi rubati insieme a te"
Il mio cuore — neanche sapevo di averne uno — si stringe al sentire quelle parole.
Sì, mi ricordo anch'io. Prima che fossi costretto a unirmi alla causa del mio signore. Quando io e Faih eravamo felici.
"Possiamo tornare a esserlo. Felici come prima", mi sussurra, quasi mi avesse letto nella mente.
Mi volto, non posso sostenere il suo sguardo. Non ci sarà mai speranza per me, sono un essere delle tenebre, diabolico, sono Lord Ghirahim, Patriarca dei Maghi e signore dei demoni, non potrò mai stare felice insieme ad una creatura della luce, ad un'ancella della Dea Hylia.
"No, Faih. Non più", dico superandola e incamminandomi verso l'uscita.
"Ghirahim"
Mi blocco senza girarmi, come prima.
"Sono sicura al 100% che ti amerò. Sempre. Qualunque scelta farai"
Sorrido. La mia dolce Faih. Sempre fissata con le percentuali.
"Anch'io, Faih", dico riprendendo il mio cammino e lasciandomi alle spalle una parte di me, il mio opposto.

Lo vedo andare via.
Sento una cosa strana dentro di me, nel petto e negli occhi. Un umano avrebbe pianto al posto mio, con il cuore spezzato, distrutto dal dolore. A volte vorrei essere un'umana anch'io per provare quelle sensazioni, siano esse belle e brutte, non importa, solo per sentire come gli umani sfogano le loro emozioni.
Il mio amore si sta allontanando, senza che io possa fare niente. Non posso costringerlo a rimanere con me, non è giusto e so che non è il suo destino. Da lontano veglierò sul suo percorso, assicurandomi che non faccia scelte sbagliate prima del tempo. Prima che il male si risvegli nuovamente.
Il Destino ha voluto che noi non ci ricongiungessimo più. Non potremo più tornare insieme.
Saremo sempre uguali eppure diversi.








Note dell'autrice

Salve a tutti! :)
Premetto che questa è la mia prima storia sul fandom di LoZ e spero sia venuta bene :)
Conoscevo i giochi di Zelda di nome ma non ci avevo mai giocato prima d'ora, anche perché non avevo una consolle Nintendo. Solo da poco, da quando ho acquistato la mia Wii, ho potuto provare alcuni giochi e mi sono innamorata di questa serie! Specialmente Skyward Sword, che mi ha colpito fin dal primo momento che ci ho giocato :)
Bene, dopo questa introduzione di cui non poteva fregar de meno, passo ai ringraziamenti.
Grazie alla gentilissima Heaven_Tonight per avermi realizzato il banner e sopportato all'una e passa di notte xD
Se volete farmi domande, eccovi il mio profilo Ask
Presto scriverò anche un'altra OS riguardante Vania, l'addetta al deposito (già mi immagino le vostre facce schifate, perché non vedete l'ora che sparisca e lasci in pace questo fandom xD).
Bene, credo di aver detto tutto :)
Spero tanto vi sia piaciuta la storia, giocando mi sono innamorata di questi due personaggi e, scoprendo quanto avessero in comune, mi è venuta questa insana idea di scrivere su un loro possibile amore xD
Spero sia venuta quanto meno decente :)
Vi ringrazio per aver letto questa piccola storia, spero ci incontreremo presto :)
Un abbraccio
Vostra

Sylvia Naberrie
   
 
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