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Autore: Bloomsbury    29/07/2014    8 recensioni
[Storia in revisione] Capitoli revisionati: 14/35.
Jay era un ragazzo come tanti, con qualcosa in più o in meno degli altri, un ragazzo normale, un ragazzo omosessuale: particolare insignificante per ogni persona di buon senso.
Si vergognava di tante cose, tranne che di questo.
Jay bramava la luce, la libertà.
Fece la scelta sbagliata nel contesto meno appropriato e quel particolare insignificante diventò la spada che lo uccise, la macchia scura che lo inghiottì.
«Mio figlio è morto il giorno stesso in cui ha tradito la natura che gli ho donato con orgoglio.»
«La natura che mi hai donato è quella che ti ho confessato…»
«È una natura che mi fa ribrezzo!»
Così comincia la storia di Jay Hahn, fatta di dolori, di abbandoni, di amore, di amicizia, di segreti, di bugie, di tempesta.
E le tempeste intrappolano nel proprio occhio ogni cosa, risputandoti fuori lacerato, diverso, un mostro.
Jay uscirà ed entrerà da quelle raffiche di vento, diventerà lui stesso la tempesta e annienterà ogni cosa al suo passaggio.
Compreso se stesso.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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"Don't hold yourself like that
cause You'll hurt your knees
well I kissed your mouth, and back
But that's all I need
Don't build your world around 
Volcanoes melt you down

And What I am to you is not real
What I am to you, you do not need
What I am to you is not what you mean to me
You give me miles and miles of mountains
And I'll ask for the sea."

Volcano- Damien Rice 


 
 


29. Volcano
 
 
Brad l’aveva distratto per molto tempo dalla sua vita, infatti, rassettando la camera da letto del suo appartamento si rese conto di non averla mai lasciata, neanche per una notte.
Aveva dormito a casa di Brad innumerevoli volte, ma era sempre ritornato senza sentire il peso dell’assenza di Izaya, stavolta lo sentiva: sparita la fonte principale delle sue distrazioni, il ricordo dell’uomo che amava ritornò pienamente.
A volte si sentiva coccolato, altre avrebbe voluto scappare ma mai si sarebbe distaccato da quella casa, nonostante facesse male. Avrebbe fatto di tutto pur di tenerla ed era arrivata l’ora di mettere in ordine la sua vita.
Si accoccolò sul divano, sorseggiando una tazza di tè caldo davanti alla tv. Aveva cenato da solo evitando di pensare troppo, aveva fatto la doccia distogliendo l’attenzione da ogni piccola cosa: viveva distrattamente pur di reggere la nostalgia che stava sempre in agguato, pronta ad assalirlo.
I colpi vigorosi ed insistenti alla porta di casa lo risvegliarono dal pericoloso stato di sovrappensiero che lo aveva reso un inconsapevole prigioniero; aveva abbassato le difese e lo aveva pensato ancora, senza accorgersene.
Si alzò dal divano ancora stordito, sorpreso dalla capacità dei ricordi di insinuarsi riuscendo a non farsi percepire e aprì la porta.
«Devo parlarti.» esordì Brad senza, però, riuscire a finire la frase perché Jay, già alla prima parola, gli aveva chiuso la porta in faccia.
Strinse i denti per non far caso all’umiliazione e ricominciò imperterrito a richiamare la sua attenzione, bussando sempre più impetuosamente: «Ti devo parlare, Jay. Non me ne andrò di qui finché non avremo parlato.»
«Vattene. Non aprirei neanche se arrivasse un terremoto, preferirei morire sotto le macerie.».
La voce di Jay, al di là della porta, giunse pacata, annoiata ma categorica. Brad capì che non c’era molto altro da fare, se non essere sincero per la prima volta nella sua vita: «Non aprirmi, ma devo dirti delle cose.» si fermò per un istante, vergognandosi di ciò che stava facendo. Pensò fosse patetico lanciarsi in una dichiarazione d’amore fuori dalla porta di qualcuno, ma era l’unica sua possibilità e avrebbe dovuto giocarsela al meglio.
«So di aver commesso degli errori e di essere stato meschino, ma sappi che tutto ciò che ho fatto, all’inizio, era per interesse nei tuoi confronti, poi per amore, forse. Non so! L’unico mio scopo era quello di tenerti con me. So che sono un uomo inamabile e ho sempre creduto che servisse metterti all’angolo per costringerti a provare qualcosa per me. Volevo diventare l’unico sul quale tu potessi contare e ho messo in pratica ciò che ho imparato in questi anni, senza rendermi conto che tu sei diverso da tutti gli altri. Non meritavi ciò che ti ho fatto; tu meriti la parte più sincera di me, non quella che fa calcoli pur di…» dovette fermarsi perché Jay aprì la porta d’improvviso.
Rimase incredulo e non appena vide gli occhi del ragazzo capì quanto gli era mancato. Soffocò un lamento di infinito dispiacere per ciò che aveva fatto: era sincero.
«Non ho aperto la porta perché mi hai convinto, ma perché odio queste scene patetiche sul pianerottolo di casa mia. Puoi continuare il tuo monologo dentro.» concluse scostandosi dall’uscio, invitandolo ad entrare.
Brad varcò la soglia incerto, guardandosi intorno, sentendosi un estraneo e, in qualche modo, lo era davvero.
Jay chiuse la porta e sedendosi sul divano dal quale si era alzato contro voglia prese la tazza di tè e lo fissò: «Parla!»
Imbarazzato, cercò una posizione che potesse proteggerlo dalla freddezza del ragazzo, così scelse di sedersi sulla poltrona difronte a lui, poggiando i gomiti sulle ginocchia.
«Dicevo… non lo so che stavo dicendo. Il punto è che mi dispiace. Mi sono accorto di aver sbagliato con te e vorrei dimostrarti che anche io posso cambiare. Posso cambiare per te, Jay.» promise con le lacrime agli occhi.
Di fatto era pentito, ma i suoi trascorsi lo rendevano il più brillante tra gli attori; non lo convinse pienamente. Così, posando la tazza di tè sul tavolo per darsi il tempo di pensare, lo squadrò per qualche istante per capire se davvero credesse in ciò che stava dicendo.
«Sai cosa penso? Questa tua presa di coscienza ti fa onore e credo che tu possa avere le capacità di costruirti un futuro diverso, certamente più edificante, ma lontano da me. Quando ti ho detto che con me avevi chiuso ero sincero, ero convinto… sono convinto.»
«Ma hai sentito cosa ho detto?» chiese svilito: «Io ti amo. Sono qui per dirti che voglio cambiare e voglio farlo con te. Sei stato tu ad innescare questa cosa e adesso non puoi abbandonarmi, devi aiutarmi a diventare un uomo migliore…»
«Mi hai preso per uno psicanalista?» chiese fulminandolo con gli occhi.
«Ti prego di non fare l’ironico.»
«Perché dovrei essere così gentile con te? Non mi pare che tu abbia mai rispettato una mia esigenza.»
«Dici di provare disgusto nei miei confronti e poi ti riduci come me?» domandò con calma dopo essere stato travolto dallo straripante sarcasmo di Jay. «Se tu fossi diverso da me non mi tratteresti così. Ti sto chiedendo di aiutarmi. So che non lo merito ma non ripagarmi con la stessa moneta, sarebbe molto più vendicativo, da parte tua, se mi trattassi con compassione, con generosità. Innanzitutto capirei ancor meglio la differenza che intercorre tra te e me.»
«Sei bravo con le parole, come sempre.» si complimentò a fior di labbra.
«Sono sempre stato bravo con le parole, con i fatti sono un disastro ma vorrei imparare a parlare meno e a fare qualcosa di più… per chi amo.».
Il ragazzo sospirò stancamente: non credeva ad una sola parola; ma i suoi occhi si persero di nuovo e senza consapevolezza diede voce ai suoi pensieri con aria malinconica: «Conoscevo uno che era l’esatto opposto. Parlava poco, il più delle volte diceva stronzate per puro gusto, per divertirsi, ma poi prendeva la mia vita e la rendeva migliore. Con i fatti non con le parole. Tu mi chiedi di fare quello che quest’uomo ha fatto con me ma c’è qualcosa che manca: l’amore. Io non ti amo, Brad. E non ti amerò mai perché…» si fermò stringendo i denti, come se il dolore stesse prendendo sempre più piede dentro le sue vene, ma poi quello stesso dolore fu un balsamo che lo guarì dalla convinzione di non aver più nessun sentimento nel suo cuore: «Non ti amerò mai perché il mio amore è già riposto in mani sicure. Io amo disperatamente, incondizionatamente un altro uomo. Non c’è posto per te.».
Quelle parole furono una liberazione. Non se lo sarebbe mai aspettato, ma ammettere di non essere totalmente privo di sentimenti lo fece sentire forte: non provava più niente, ma amava ancora Izaya con tutta la sua anima, non poté fare nulla per frenarsi.
«Non sapevo stessi con un altro.» disse manifestando tutta la sua delusione, abbassando la testa sconfitto.
«Non ho detto che sto con qualcuno. Ho detto che amo un altro uomo, è diverso.»
«Ma quest’uomo non ti vuole?»
«Quest’uomo mi vorrà in eterno, ormai. Come lo vorrò io… è morto.» concluse con un tono di voce assai strano: nonostante il contenuto delle sue parole fosse devastante, la voce era sollevata, come se avesse raggiunto una dolce rassegnazione nel quale si sarebbe cullato per il resto della sua vita.
Brad lo guardò attonito, confuso da quella rivelazione sciorinata a brucia pelo con arrendevole delicatezza, quasi disarmante e così dolorosa da togliergli le parole di bocca.
Tutto avrebbe pensato, tranne che il demone ricalcitrante che viveva sotto la pelle di Jay fosse il frutto di una mancanza così devastante. Aveva avuto tra le mani un uomo demolito dalla perdita e perfino lui riuscì a pentirsi di tutto quello che gli aveva fatto.
Jay riuscì a percepire i sensi di colpa di Brad investirlo con una forza sorprendente e rimase colpito dal suo sguardo smarrito, relegato al pavimento, che non trovava più il coraggio di destarsi e ristabilire il contatto visivo con lui.
“Non sentirti come se non fossi in grado di provare qualcosa perché ogni uomo, anche il più cattivo, cerca l’amore. È un bisogno, una necessità fisiologica; non chiudere le porte, tu puoi rinascere anche da un corso d’acqua inaridito e bruciato dal sole.”.
Non si diede molte spiegazioni sul perché, proprio in quel momento, le parole di Emily si fecero sentire forte e chiaro nei suoi pensieri e nonostante fosse in sintonia con lei su molte cose, su una era in totale disaccordo: non sarebbe mai rinato per amore, le sue porte erano sbarrate; se per ogni vita ci fosse stato un limite massimo di amore da provare, lui l’aveva raggiunto e superato con Izaya; le sue capacità di amare si erano consumate con la sua morte.
«Jay.» lo chiamò trovando finalmente il coraggio di guardarlo: «Torniamo insieme, ti prometto che cambieranno le cose. Sarò sincero e chiaro con te, ti aiuterò sul serio a sistemare la tua vita ma tu, ti prego, aiutami a sistemare la mia. Io ti amo.».
Quel sentimento così apertamente dichiarato suonò stonato detto da lui, ma per il resto non aveva nulla da obbiettare.
L’aveva odiato con tutte le sue forze, ma dovette farsi carico di una parte delle responsabilità circa la loro storia: se l’avesse trattato con meno astio e avesse cercato di rimetterlo in riga anziché lasciarsi affogare dalle sue pretese, probabilmente, sarebbero riusciti davvero a salvarsi vicendevolmente, trascinandosi in salvo.
«Parlami del tuo uomo, raccontami la tua storia. Voglio conoscerti davvero, ho bisogno di sapere.» chiese Brad con aria contrita.
Se non fosse stata la propria debolezza a convincerlo, non gliel’avrebbe mai raccontata.
Si sentiva così stanco di lottare contro ciò che provava che, d’un tratto, invitato da Brad, depose le armi e si lasciò andare poco per volta.
Aveva bruciato tutte le sue foto, tranne una: la prima.
Non la mostrò a Brad, provava per quell’immagine una gelosia inspiegabile tanto da costringerlo a difenderla dagli occhi di chiunque, compresi i propri, ma decise di fargli conoscere Izaya attraverso le sue parole, cominciando proprio dalla parte più bella della sua storia, quella della loro prima fotografia insieme affacciati al balcone della loro casa.
All’inizio fu titubante, come se non si fidasse a lasciare nelle mani di Brad confessioni così preziose, ma il bisogno di sfogarsi e di raccontarsi come non aveva più fatto lo convinse a fidarsi e raccontò tutta la sua storia.
Raccontò tutto di Izaya.




Angolo autrice.
Stavolta sarò brevissima.
Non vi nominerò uno per uno come sempre, vi ringrazierò tutti in egual modo perché, con questo capitolo siamo a -5 capitoli alla fine della storia.
Chi più presente, chi meno, siete stati comunque tutti importanti.
In cinque capitoli succederanno moltissime cose, compreso l'arrivo di un nuovo personaggio :P
Non odiatemi, ma non vi posso lasciare senza darvi un'altra piccola botta *_*
A presto!!!
   
 
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