Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: lunadelpassato    30/07/2014    3 recensioni
Elsa non sa com’è fatto l’amore.
E il suo regno ora ne ha più bisogno che mai.
[1200 parole] [ElsaXpersonaggio originale]
Genere: Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Non-con
- Questa storia fa parte della serie 'Le due facce della realtà'
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Matrimonio combinato.




-Vuoi prendere come legittimo sposo il principe Uberto della Terra dei Papaveri?

Elsa stringeva il boquet tra le dita così tanto che sui fiori erano apparse piccole scaglie di brina.

 

                                                                                                                        §§§

 

I dati davanti a lei erano catastrofici. Era tutto al minimo: commerci, raccolti, tenore di vita. Arendelle, regno che viveva del mare, era sull'orlo della bancarotta. Firmò l'ennesima carta di prestito.

-Forse dovresti andare a letto. - le disse Anna all'improvviso. Era apparsa sulla porta e ora fissava la sorella visibilmente preoccupata. Fuori la notte si mostrava velata da una coltre che nascondeva la luna, lasciando il buio ad impadronirsi dei cuori della gente.

Elsa non le rivolse nemmeno uno sguardo, presa com'era da grafici e dati allarmanti. Era già giunta da mesi alla soluzione estrema.

Le ventisei lettere di matrimonio che aveva segretamente spedito a regni più ricchi e forti non avevano ottenuto risposta, anche se erano giunte scuse da parte dei regni interessati.

 

a causa dei Suoi poteri... come dire... glaciali.”

 

non vedo motivo per cui un matrimonio risolleverebbe la situazione.”

 

Elsa, visibilmente stanca, trascinò il foglio appena firmato sopra una pila visibilmente alta. Doveva essere l'ultimo della giornata, e invece...

Una lettera giaceva di traverso nella scrivania di noce.

La carta giallognola e ruvida sembrava di ottima fattura e il simbolo in ceralacca rossa non mentiva. L'ennesima scusa, pensò con la mentre ottenebrata dal sonno imminente, e senza nemmeno leggere chi fosse il destinatario la aprì e lesse.

 

Cara Sua Eccellenza Elsa di Arendelle,

le scrivo questa lettera per via di grossi affari di cui sono venuto a sapere non molto tempo fa. Io sono Sesto, Re della Terra dei Papaveri eletto appena due anni fa. Non credo che la mia reputazione sia giunta fino ai fiordi innevati del suo regno, poiché il mio si trova a sud-est del suo, e non ci sono mai stati scambi di alcun tipo tra Oppia (la capitale del mio regno) ed Arendelle.

Ammetto di aver dubitato dell'esistenza del Vostro regno non una sola volta.

Comunque sono qui a scrivere questa lettera ufficiale per via di mio fratello, secondogenito destinato ad essere eterno principe. È veramente bravo a risolvere i problemi economici e, a giudicare dalla situazione in cui Vi trovate, penso sia un bene combinare un matrimonio tra Lei e Uberto (questo il suo nome). Pensate: lui avrebbe un trono in cui mostrare la sua grande abilità altrimenti sprecata, e voi avete una fantastica soluzione alla situazione critica di Arendelle.

Distinti saluti,

Re Sesto da Oppia

PS: so bene delle innumerevoli proposte di matrimonio che si è già impegnata a spedire e che tutti hanno rifiutato terrorizzati. Non ne ho ancora capito il motivo. Spero in una Sua spiegazione.”

 

Elsa si era sentita mancare. Un Regno prospero ed un re degno della sua carica: cosa poteva volere di meglio per Arendelle?

Si rivolse verso Anna; un viso tirato e pallido che cercava di tener su ancora un po' le palpebre.

-Mi sposo.

Bastarono due parole: la principessa si girò e andò via, pensando in una ridicola affermazione della sorella dettata dal sonno che le pesava sugli occhi. Si sentiva offesa. Elsa invece prese un timbro con impresso il fiore simbolo di Arendelle, poi accese una candela vermiglia e infine strinse tra le dita stanche un candido foglio da un cassetto della scrivania, che presto si riempì di parole scure di inchiostro.

 

Caro Sesto,

La sua proposta è davvero interessante e ben progettata. Credo che il matrimonio possa avvenire tranquillamente anche il prima possibile.

Le devo confessare che nemmeno io conoscevo il Regno dei Papaveri, e ho dovuto infatti consultare una vecchia mappa che non credo nemmeno sia giusta. Tornando a noi: è meglio che non indaghi sul motivo del rifiuto degli altri regni, è una storia lunga e per me molto dolorosa, ma per fortuna a lieto fine. Sa, anch'io ho una sorella più piccola e mi preoccupo tanto per lei: questo è tutto quello che deve sapere.

Mi tenga aggiornata sulla data di arrivo di Uberto nel regno. Verrà accolto con tutto il calore possibile.

 

Rilesse l'ultima frase tre volte, ridacchiando tra sé e sé del paradosso. L'unica cosa che al momento ad Arendelle non era disponibile. Posò la penna e piegò il foglio in tre parti, per poi infilarlo in una busta bianca e segnare con la cera rossa il simbolo che la chiudeva e ne nascondeva il contenuto ad occhi indiscreti.

Gli occhi le brillavano di stanchezza e soddisfazione: il suo regno era salvo.

Non sapevano del suo potere.

 

 

-Si. Lo voglio. - rispose dura.

Il ragazzo con lei sull'altare aveva circa trent'anni, un delicato accenno di barba castana e capelli curati e di media lunghezza. I suoi occhi marroni erano intelligenti e acuti, il suo abbigliamento impeccabile fino ai dettagli più insignificanti.

La classica frase “adesso vi potete baciare” non fu mai pronunciata. Uscirono tra la folla silenziosa, quasi in lutto, e subito si diressero al castello.

Elsa sapeva che tanto non avrebbe mai conosciuto l'amore. Tanto valeva...

perfino Anna sembrava aver perso la tipica parlantina. Quando aveva capito che le parole di sua sorella dette secche solo dodici settimane prima erano veritiere, era letteralmente scoppiata in lacrime e non le aveva più rivolto la parola.

La festa continuò per tutto il giorno; alle dieci di notte il castello venne chiuso al pubblico.

Nella camera di Elsa era apparso un letto matrimoniale dalle coperte candide grazie al duca di Duckport, di cui era il regalo di nozze. La regina si sedette composta sul materasso di piume d'oca, sospirano lievemente nel sentire il corsetto stringerle la pancia e il seno. L'abito era rimasto immacolato. Dietro di lei, Uberto la guardava.

I capelli quasi platinati di lei racchiusi in una grossa treccia un po' sfatta e il corsetto

(sembra che le stia dando un fastidio terribile)

assorbirono completamente la sua attenzione. Con mani tremanti, sciolse il fiocco che teneva i nastri candidi così stretti, e incominciò lentamente ad allargarli. Elsa sospirò di nuovo, questa volta di sollievo.

-Cosa stai facendo?- gli bisbigliò girando un poco la testa dietro di sé. Sapeva perfettamente cosa accadeva la prima notte di nozze.

Lui le posò delicatamente il mento nella spalla e posò le labbra accanto all'orecchio di lei.

-Lo sai benissimo.

Elsa non ribatté. Si fece slacciare il corpetto e lasciò andare anche quando Uberto lo fece scorrere nelle braccia candide per toglierlo dal vestito sottostante.

-Hai un nome davvero poco adatto al tuo carattere -sussurrò la regina. Avvertì un brivido strano percorrerle la schiena. L'uomo sorrise da dietro di lei, poi scostò la spallina destra del vestito bianco.

-Come preferiresti chiamarmi?

La sua voce era roca, il respiro irregolare. Elsa non capì: non conosceva l'amore né le sue reazioni. Si lasciò accarezzare e sciogliere la treccia candida.

-Mark.

All'uomo sfuggì un ghigno divertito.

-Mark? -disse incredulo. La regina non rispose. Lui aveva preso a sfiorare con le labbra bollenti la pelle della spalla di Elsa, ed ora risaliva, fino a che non arrivò alla guancia e all'angolo della sua bocca.

Il suo primo bacio.

Il primo bacio di entrambi.

-E Mark sia.

 

 

Quello che avvenne dopo è semplice da capire: il vestito candido di Elsa che cade ormai inutile nel pavimento di piastrelle, l'abito da cerimonia di Uberto (Mark?) che giace sopra quello della sposa, le lenzuola bagnate di sangue vermiglio.

-Sei fredda.

L'esclamazione di Mark non la stupisce.

-Lo sono sempre stata- sussurra, e nel mentre fa sparire alcune minuscole stalattiti che pendono dal soffitto. Non lo deve ancora sapere, pensa ormai appagata.

-Da quando sono arrivato qui sento spesso parlare di te come “la Regina delle Nevi”. C'è un motivo particolare?

La regina si stringe nelle spalle. Sente ancora il calore vivo della sua pelle contro la sua; lui la stringe sul suo petto, lei gli mostra la schiena candida e la chioma chiara.

-Non è importante. - dice solamente.

-Credo sia per il tuo carattere. -azzarda Mark. Elsa scuote la testa, poi sprofonda immediatamente in un sonno ristoratore, il primo dopo mesi.

 

 

 








Angolo autrice:

 

Non ho assolutamente la più vaga idea da devo sia sbucata fuori questa storia. Giuro.

Meno male che dovevo concentrarmi sulla long (ancora) in prossimamente! Maledetta testa che si fa venire idee strane *si batte la testa al muro per un paio di volte* penso che almeno il titolo ve lo possa svelare: “Registi: come accadde l'impensabile”.

 

Il personaggio di Uberto (soprannominato da Elsa Mark) è inventato da me.

PS: il testo è scritto per circa tre quarti al passato, poi passa al presente. NON è un errore di tempo verbale.

Se trovate errori, frasi senza senso o volete semplicemente scoprire di più sui personaggi non avete che da recensire, così come se volete insultarmi per non aver shippato coppie o cose del genere.

 

 

  
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