Si era seduta contro la porta, per abitudine, ormai. Era passata una settimana da giorno della sua incoronazione, il giorno che avrebbe perso tutto. La fiducia in se stessa, il controllo, sua sorella...
(Non si puó perdere qualcosa che non hai mai avuto...)
Elsa cercó di scacciare quella voce nella sua testa, quella voce che vedeva tutto dal lato piú brutto, quella a cui aveva dato retta in tutti quegli anni.
(É colpa tua, solo colpa tua. Se Anna sta morendo, è solo colpa tua. E tu sei qui, senza fare niente)
-No...-Bisbiglió, quasi per non sentire il suono dei suoi pensieri. Fuori c'era la tempesta. Non si vedeva piú il sole da una settimana. La temperatura nella stanza era sottozero, ma ad Elsa non importava, non importava di nulla. Dal soffitto pendevano alcune piccole stalattiti.
La regina mise una mano per terra. La mattonella ghiacció in pochi attimi. Elsa ritrasse la mano, piú addolorata che spaventata. Perchè, perchè doveva essere tutto cosí difficile? In tutti quegli anni aveva nascosto tutto ció che era, solo per proteggere Anna. E ora, la sorellina era su un letto, nella stanza davanti alla sua, col cuore pieno di ghiaccio. Si stava per congelare, e allora sarebbe stato tutto inutile. Non aveva avuto il coraggio di vederla. Le avevano riferito che i suoi capelli stavano diventando bianchi, la sua pelle era sempre piú fredda. Non aveva molto tempo, e tutto quello che serviva per rompere l'incantesimo che lei stessa aveva creato, era un atto di vero amore. Avrebbe potuto stringerla a sè e scusarsi per tutti quelle porte chiuse in faccia. Ma se avesse peggiorato le cose? Se appena l'avesse toccata, avesse perso del tutto il controllo dei suoi poteri e l'avesse congelata?
Si avvicinó lentamente alla finestra. Poggió le mani sul vetro. Si formó rapidamente una lastra di ghiaccio, come quando aveva otto anni. Tutto come prima, se non peggio.
(Celare, domare, non mostrare)
Le lacrime cominciarono ad affiorarle ai lati degli occhi. Li strinse forte, sperando fosse solo un sogno. Ma lei lo sapeva, era la realtá. C'era qualcosa che le scoppiava dentro, che stava prendendo il controllo della sua vita.
Una lacrima le scese, quasi come per dispetto, sulla guancia pallida. Le gambe presero a tremare. Fece un passo avanti, ma non aveva le forze. Si accasció per terra. Qualche fiocco di neve cominció a roteare in aria. Ne vennero
altri. Faceva male, bruciava. Essere diverse senza volerlo, avere poteri che non
desiderava. Che le avevano rovinato la vita. Altre lacrime si aggiunsero alla prima.
Altra neve si aggiunse alla prima.
Il pavimento si era cristallizzato.
Completamente.
(Non mi importa di quello che dicono, lascia andare la tempesta)
________________________________________________________________________________________________________________________________
Note dell'autrice: ciao a tutti, mi sono decisa a correggere l' HTML di questa storia. Spero che così vada meglio e vi piaccia :-)
SweetDream_01