“Ma perché? Perché proprio a me, perché proprio oggi?!”

Twilight se lo domandò per l'ennesima volta, e per l'ennesima volta non seppe darsi una risposta: la sola cosa che riuscì a pensare in quel momento fu all'esame di storia che ci sarebbe stato il giorno dopo, e alle orribili conseguenze che sarebbero scaturite se non fosse riuscita a passarlo -bocciata, derisa, bandita dalla scuola!
Un brivido le serpeggiò lungo la schiena, portandola a nascondersi la faccia tra le mani con un verso sconsolato e impaurito insieme. Nemmeno il ricordo di Rainbow Dash e del suo “Sono giorni che ti prepari Twy, andrai alla grande!” bastò a tranquillizzarla o a scacciare i funesti presagi che le ronzavano in testa come mosche fastidiose.

Twilight Sparkle non riusciva proprio a capacitarsene, eppure sembrava davvero che quel giorno, per chissà quale infido motivo del fato, l'intera scuola si mosse messa d'accordo per non farla studiare.

Già in classe non aveva avuto modo neanche di aprire un libro -e dire che di solito riusciva facilmente a racimolare un po' di studio extra tra un cambio di lezione e l'altro- perché un professor Discord più subdolo del solito l'aveva costretta a spendere ogni momento libero della mattinata per passarlo tra i corridoi della scuola, appendendo e distribuendo in giro volantini per il club di scienze  -“Per te non sarà certo un disturbo, vero Sparkle?” ;

non aveva potuto farlo nemmeno dopo l'ora di ginnastica, quando Twilight si era fatta una doccia velocissima e si era accucciata in fretta su una panchina dello spogliatoio col libro tra le ginocchia, perché in pochi secondi Rarity l'aveva raggiunta riempiendole la testa di chiacchiere sul fatto che (Così diceva la pagina dei pettegolezzi del giornalino scolastico) la professoressa Cheerilee sembrasse avere una scottante relazione segreta con lo studente dell'ultimo anno Big Macintosh  -“Non vorrei disturbarti Tesoro, ma questa la devi proprio sentire!” ;

e non era riuscita a studiare nemmeno in caffetteria, dove il chiasso quotidiano degli studenti in pausa di solito non le impediva di ripassare qualcosa durante l'ora di pranzo: se stavolta non c'era riuscita era perché Pinkie Pie, furiosa del fatto che il compito di occuparsi degli addobbi per Halloween fosse stato affidato a un altro invece che a lei, aveva iniziato una rumorosa lite col ragazzo che le aveva fregato il posto da sotto il naso (Come si chiamava, Cheese Sandwich?), finché i due non avevano dato il via a una Goof Off di tale portata che solo in dieci minuti aveva reso la caffetteria un invivibile campo di battaglia di palloncini e stelle filanti   -“Ti sbagli Twilight! Io e Cheese non ti abbiamo affatto distillato oggi, me lo ricorderei!” .

Il ricordo di quanto era accaduto in giornata la innervosiva, ma Twilight poteva anche passarci sopra: quello che invece non riusciva a tollerare era che persino lì, nella biblioteca -il posto più tranquillo e speciale del mondo, il suo posto speciale!- ci fosse ancora qualcosa in grado di impedirle di concentrarsi nello studio.

<<Che c'è?>> Snips, seduto al tavolo accanto, accorgendosi di essere osservato si voltò finalmente nella sua direzione: mentre parlava aveva ancora la bocca piena di patatine, e quell'insopportabile Cronch Cronk tipico di chi mangia a bocca aperta non dette alcun accenno di voler smettere.
Twilight, che ancora non era riuscita a studiare e si trovava ormai all'estremo limite della pazienza, digrignò i denti e non disse nulla, ma bastò uno sguardo perché Snips recepisse chiaramente il messaggio: spalancando gli occhi e sussultando per la paura, il ragazzo afferrò i suoi quaderni e i pacchetti di patatine sparsi sul tavolo -sia quelli non ancora aperti che quelli già vuoti- e filò via lesto come una lepre, rischiando di sbattere più di una volta contro le sedie e i tavoli della biblioteca.

Snips finalmente se n'era andato, ma quel suo terribile Cronch Cronk continuò a rimbombarle nelle orecchie per ancora qualche altro interminabile secondo; Twilight si massaggiò le tempie finché non fu certa d'aver fatto sbollire almeno un po' di rabbia.
 

“Il prossimo che mi disturba ancora vedrà cosa gli faccio!” ringhiò col pensiero mentre passava l'evidenziatore sul libro e annotava qualcosa sul quaderno.
Rilesse i suoi appunti, annotò qualcos'altro, tornò ad evidenziare.
“Oh sì, vedrà cosa gli farò! Gliene dico quattro, anzi no, lo prendo a sberle, peggio, gli faccio pentire amaramente di avermi mai incontrato! Il prossimo che mi disturba giuro che-”

Una mano si appoggiò sulla sua intenta a scrivere qualcosa, e qualcuno le stampò sulla guancia un bacio leggero e morbidissimo.
Twilight, colta di sorpresa, lasciò cadere la penna sul tavolo e si voltò quasi di scatto. Davanti a lei era appena apparso un ragazzo dai capelli arruffati, lo sguardo azzurro e dolce e sulle labbra un piccolo sorriso luminoso, mentre le porgeva un bicchiere di cioccolata con panna che doveva aver comprato al bar dei signori Cake, non molto lontano dalla biblioteca.

I loro volti erano già piuttosto vicini, ma Flash Sentry vide bene di accorciare ancora le distanze, allargando ulteriormente il suo sorriso quando le punte dei loro nasi si sfiorarono a vicenda.

<<Ehi. Disturbo?>>

<<...Oh no, niente affatto!>>










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Primo esperimento sul fandom, su una coppia che adoro ♥ ! ​(spero non faccia troppo schifo ^^")
Un grazie enorme a chi è arrivato fin qui!