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Autore: Mirwen    11/09/2008    6 recensioni
“Hogwarts è casa.Hogwarts è il luogo sicuro, dove ognuno di noi cresce, studia, s’innamora, piange, ride, vive …. Hogwarts è l’unica sicurezza che abbiamo. Ho paura di lasciarla perché so che quando saremo la fuori saremo da soli nell’oscurità". Enif Aurora Icecrow
“Un’ultima cosa… ciò che abbiamo visto temo sia solo la punta di un immenso iceberg, ci aspettano tempi oscuri, MA non dovete disperare… dovete trovare la luce nell’oscurità… continuate a stare uniti e solidari come avete dimostrato di essere ieri e nessuno potrà fermarvi… non lasciate che la paura si ponga tra voi e i vostri amici… ricordate: non siete mai da soli… dev’esser questa la nostra forza. “ Dal cap. 3
“Comunque… qualcuno deve essere stato…insomma prima il padre di James, poi Emily, adesso questo signor Greathead… e solo perché sono amici di Silente” Dal cap. 6
“Io ti trovo splendida” Dal cap. 9
 “Lo dirò una sola volta… prova a tradirmi e il mondo magico e quello Babbano messi assieme non saranno abbastanza grandi per nasconderti…”" Dal cap. 12
Era quello l’avvertimento: se non la vedete come noi non vedrete altro. ” Dal cap. 15
Storia vincitrice del Best WIP, Best Original Character e Best FF Monica's Choise dei Never Ending Story Awards
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le lacrime della Fenice' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Nota Introduttiva

Salve, innanzitutto chiedo perdono per le persone che seguivano the piercing love, ma dal passato di Remus e dei malandrini è uscita questa quasi spontanea... la mia idea sarebbe un ciclo che per ora ha tre storie: "Safely, for the last time", "Phoenix's flames" e la già in parte pubblicata "The piercing love". A parte "the piercing" che un pò particolare, le tre storie insieme dovrebbero narrare dei malandrini dall'ultimo anno di scuola ( "Safely, for the last time"), alla guerra ("Phoenix's flames") e concludersi con l'ultima che parla del nostro ultimo malandrino. Quindi non disperate "The piercing love" è solo momentaneamente sospesa finchè non concludo le altre due....

Beh che altro aggiungere, forse qualcuno avrà notato che ho fatto pulizia nel mio accout ora le storie vecchie e non solo sono raccolte nel blog : Another time fanfiction page

Beh spero che questa nuova storia vi piaccia perché per una volta nella mia vita sono soddisfatta di ciò che scrivo ^^

Vi lascio al primo capitolo!

Mirwen

 

 

 

Safely, for the last time

 

“Hogwarts è casa.

Hogwarts è il luogo sicuro, dove ognuno di noi cresce, studia, s’innamora, piange, ride, vive….

Hogwarts è l’unica sicurezza che abbiamo.

Ho paura di lasciarla perché so che quando saremo la fuori saremo da soli nell’oscurità.”

Enif Aurora Icecrow

 

 

Capitolo 1: The war comes here too

 

Era stata un’estate terribile, ma finalmente la scuola iniziava; per la prima volta in vita sua, James Potter non vedeva l’ora di essere ad Hogwarts, lontano dalle preoccupazioni.

Aveva visto mezza Inghilterra passare al di fuori delle spesse lenti che portava, eppure era come se non l’avesse mai vista, come se i suoi occhi fossero rimasti incollati alla loro casa a Godric’s Hallow. Quella casa che avevano lasciato vuota da ore.

“Prongs… Prongs???...Ehi Prongs!” la voce dell’amico lo riscosse dai pensieri in cui era immerso “La prossima fermata è la nostra…” James lo fissò, era incredibile vederlo così perfettamente a suo agio. Sirius Orion Black, l’affascinante purosangue traditore della propria oscura famiglia, il bello e bastardo dagli occhi chiari e i capelli di pece, in quel momento era un perfetto babbano.

James si passò una mano sugli occhi castani, facendola poi passare istintivamente tra gli spettinati capelli neri. Quando il treno si fermò, seguì Sirius all’esterno. La stazione di King’s Cross apparve loro in tutto il suo caos: centinaia di persone si affollavano lungo i binari, babbani ignari che nascosta ai loro occhi veniva combattuta una guerra… una guerra che da quasi sei anni aveva immerso il mondo magico in uno stagnate stato di terrore.

I due ragazzi si trascinavano dietro i pesanti bauli mentre, attraversando l’intera stazione, si avviavano al binario 9 e ¾.

 

 “James! Sirius!” Quando entrarono nel loro solito scompartimento – quarto vagone, ultimo scomparto - la voce calda di Remus Lupin tradì in parte la sua preoccupazione. I due si resero subito conto delle cicatrici sul volto dell’amico. James si sentì in colpa, probabilmente anche per Remus era stata un’estate terribile. Nelle lettere Lupin aveva scritto di aver un paio di cicatrici in più nella sua collezione, ma queste… probabilmente non aveva voluto preoccuparli più di quanto non fossero già.

“Credevamo che avreste potuto perdere il treno viaggiando come babbani…” disse l’ultimo ragazzo presente, lasciandosi andare in un grosso sorriso. Peter Minus era il più piccolo dei quattro, timido ed impacciato, spesso James e Sirius si erano ritrovati a pensare cosa facesse assieme a loro, ma infondo era un amico fidato, su questo non ci pioveva. Era quell’amico sincero che si farebbe in quattro per tirarti su di morale… cercando di fare perfino cose che le sue normali capacità non permetterebbero.

“Ah… infedeli!” esclamò Sirius gonfiando il petto e buttando in malo modo la giacca sul sedile “Ho studiato babbanologia, io! Vi so smontare e rimontare una moto se è necessario!” In effetti, si trovò a pensare James, era proprio il destino che era toccato alla splendida Harley qualcosa, James non ricordava il nome esatto, che Sirius aveva ricevuto per il suo compleanno dallo zio Alphard… Aveva dovuto ascoltare per ore il suo migliore amico mentre questo gli elencava a menadito tutte le caratteristiche tecniche della moto e gli incantesimi che avrebbe voluto installarci… per James quell’argomento era peggiore dell’aritmanzia… meglio una bella scopa da corsa, accidenti!

“Si, certo…” disse scettico Lupin

“Che intenti, Remus?”

“Oh, smettetela vecchie comari!” sbottò James caricando il suo baule sulla reticella. Gli amici si zittirono all’istante, guardandolo.

“Senti Remus, quest’anno sei il prefetto del 7° corso, giusto?” chiese Potter scrutando la banchina come alla ricerca di qualcuno.

“Si…” rispose l’interessato aiutando Black a sistemare il suo baule.

“Bene, mi accompagneresti al vagone dei prefetti? Ho delle disposizioni dei professori da distribuire…” James sorrise tristemente indicando un pacco di fogli, Remus gli sorrise di rimando. Era così strano pensare che, per i prossimi nove mesi, la disciplina della scuola fosse messa anche nelle mani di James Potter, il più grande casinista che Hogwarts avesse mai visto dai tempi di Merlino… considerando il fatto che la scuola venne fondata molti anni dopo Merlino…

Quando i due chiusero la porta alle loro spalle, Sirius sospirò buttandosi sul sedile.

“Mi chiedo cosa sia passato di testa a Silente quando l’ha nominato caposcuola…”

Peter fece un’alzata di spalle: “Forse crede di metterci in riga… ci aveva già provato con Remus prefetto, no?”

“Forse… ma se ci sarà da infrangere le regole, i Malandrini le infrangeranno, sia James caposcuola oppure no…” Sirius sembrava completamente sicuro di ciò, in fondo i Malandrini erano comunque i Malandrini.

 

♦♦♦

 

“Come sta tuo padre?” chiese Remus mentre percorrevano il treno.

“I guaritori non si sbilanciano… le maledizioni scagliate dai Mangiamorte erano potenti…” James era serio, maledettamente serio, si trovò a pensare Remus, non sembrava addirittura lui.

“James, mi dispiace, davvero…”

“Figurati Moony… infondo dovevamo aspettarcelo…”Remus lo fissò “papà è un Auror ed è amico di Silente… la mamma crede che possiamo essere in pericolo anche noi… è per questo che ci ha fatto viaggiare con mezzi babbani…” seguì un attimo di silenzio “Come te le sei fatte, Moony?” chiese accennando alle cicatrici.

“Ufficialmente mi è caduta addosso l’inferriata del cancello… ufficiosamente è colpa del mio piccolo problema peloso…” spiegò con un sorriso.

“Dovremo fare qualcosa per quel tuo coniglio così aggressivo, Remus” disse ironico il moro, gli occhi ambrati di Lupin lo fissarono riconoscenti, in fondo era sempre James…

“E poi sai… Ti danno l’aria del bello e maledetto...” continuò quest’ultimo sdrammatizzando.

“Beh…maledetto di certo…” sussurrò Remus a se stesso, ringraziando il cielo che James non l’avesse sentito.

 

♦♦♦

 

I capelli rossi svolazzavano alle sue spalle mentre correva sulla piattaforma 9 e 3/4 , la figura della sua migliore amica fece capolino dal treno. Lily Evans accelerò il passo ancora un po’, quel tanto che bastava per raggiungerla nel più breve tempo possibile.

“Era ora Lily, credevo avremmo dovuto partire senza un caposcuola!” sorrise questa, aiutandola a caricare il baule a bordo.

“Ciao Enif!” disse la rossa salendo “Hai trovato uno scompartimento?” cercò di non dare peso alla preoccupazione dipinta nel volto di Enif, non era raro che figli di babbani non ritornassero dalle vacanze estive, ma lei ora lì, no?! Non c’era più nulla di cui preoccuparsi.

“No, pensavo di cercarlo insieme…” Lily guardò l’amica: i capelli castani le arrivavano quasi alla cintola e il portamento sicuro rivelava le sue nobili origini, però si trovò a pensare Lily, a volte era davvero ingenua nella sua gentilezza.

“Sarà tutto pieno oramai… ed io dovrei già essere nel vagone dei prefetti…e se è per questo anche tu…” Lily, pensò Enif, era così efficiente, non era caposcuola a tutti gli effetti che da pochi minuti che già pensava ai doveri piuttosto che a se stessa…

“Allora facciamo così…” pensò velocemente la bruna, afferrando la maniglia del baule dell’amica “io vado a cercare un posto e tu vi ad adempiere alle tue mansioni!” sorrise sinceramente

“Grazie Enif… ma non dovresti venire anche tu? Sei o no il prefetto del 7° anno?!” le ricordò Lily, già Enif aveva dimenticato quanto la sua amica fosse pignola.

“Si, ma è più importante che sia tu ad arrivare in orario… io arriverò prima che posso…” spiegò Enif con semplicità

“Grazie…” disse la rossa stampandole un bacio sulla guancia

“Figurati” le rispose, mentre l’amica spariva verso la testa del treno, nello stesso istante in cui questo cominciava a muoversi.

 

♦♦♦

 

Molti scompartimenti dopo, Enif Icecrow ne riuscì a trovare uno che sembrava non traboccare di persone o cose urlanti. Sbuffando, cercando di cacciare una lunga ciocca di capelli dagli occhi senza l’ausilio delle mani, impiegate a trascinare i bauli, con l’aiuto del gomito riuscì ad aprire la porta scorrevole.

“Ehi… ciao Eny!” la voce di Sirius Black la fece tremare, si chiese perché quel ragazzo, fin da bambini dovesse farle quell’effetto.

“Ciao Icecrow…” la salutò anche Minus, concentrata nel non rovesciare i bauli alzò lo sguardo, arrossendo lievemente nell’incrociare quello di ghiaccio di Black.

“Sirius…Peter…” salutò guardandosi attorno, era strano vederne solo due “Remus e James?” chiese mollando finalmente la presa dalla maniglia di uno dei bauli.

“Vagone prefetti, James è il nuovo caposcuola…” spiegò semplicemente Sirius

“Non ci credo…” Enif, pensò che se avesse strabuzzato gli occhi di più, li avrebbe persi.

“Lo hanno detto in molti, eppure è così…” disse lui, alzandosi… era cresciuto ancora durante l’estate, valutò Enif, in quel momento la superava di una testa, e dire che da bambini era lei la più alta.

“Siete l’unico scompartimento che abbia due posti liberi… Lily mi ucciderà ma… possiamo stare qui?” chiese tutto d’un fiato senza osservare l’espressione dei due.

“Certo…” sorrise Sirius verso l’amica d’infanzia. È difficile spiegare in breve la storia che aveva unito i due. Nati in due tra le più antiche famiglie purosangue, erano praticamente cresciuti insieme. Enif era stata l’unico raggio di sole in una tana di serpi e Sirius non si era sorpreso più di tanto quando anche lei era stata smistata al Grifondoro. Per Enif le cose erano un tantino più diverse e complicate, sapeva infatti che quello che la legava a Sirius era più di una semplice amicizia, per la quale aveva dovuto affrontare frotte di ragazzine inferocite. Nel periodo che andava dal Natale del 1° anno all’estate tra il 5° e il 6° anno in più loro due erano stati ufficialmente fidanzati, non che la cosa contasse –per lo meno per Sirius –più di tanto. Il fidanzamento era stato, ovviamente, organizzato dalle loro famiglie ed aveva visto la sua fine con la diseredazione di Sirius, ma questo ad Enif non importava… lei gli sarebbe rimasta comunque accanto, anche solo come “la migliore amica”.

“Beh credo proprio che ora dovrei raggiungerli…” disse abbandonando i bauli

“Come?” chiese Peter fissandola

“Sono il nuovo prefetto del 7° anno, dato che Lily è diventata caposcuola…” disse con un sorriso malizioso

“Silente vuole proprio che i Malandrini finiscano di fare guai eh, Sirius?” chiese l’amico preoccupato

“Sarebbe anche ora…” esclamò Enif uscendo dalla scompartimento

“Non smetteremo tanto in fretta!” le gridò dietro Sirius

“Lo so… sarebbe chiedervi troppo!” rispose lei allontanandosi.

 

♦♦♦

 

Lily camminava velocemente verso il vagone prefetti, salutando di tanto in tanto qualche faccia amica, si chiese più volte chi fosse il suo collega caposcuola, nessuno le aveva voluto dire nulla, ma non si immaginava minimamente chi l’aspettava dietro la porta scorrevole.

“Oh bene Evans! Mancavi solo tu, mia cara collega!” Lily sobbalzò, non era possibile, Silente era ammattito? Non poteva aver nominato James Potter caposcuola.

“Bene…” Potter sembrò non notare, o non voler notare, il suo smarrimento cominciando a parlare mentre lei gli si avvicinava, lanciando un’occhiata eloquente a Remus che non poté far altro che confermare l’evidenza. “Mi sembra manchi solo un dei prefetti del 7° anno del Grifondoro, giusto?” chiese guardandola

“Si, lei sta arrivando… ha detto di cominciare pure, doveva trovare posto…” disse riprendendosi dallo shock iniziale, lui annuì riprendendo il filo di un discorso che sembrava aver già preparato.

“Innanzitutto do il benvenuto ai nuovi prefetti e un salve ai vecchi, che sono sicuro siano sorpresi di vedermi qui, tanto quanto lo ero io quando ho ricevuto la spilla…” qualcuno rise, Lily non si stupì nel vedere le facce imbronciate dei Serpeverde, e non le sfuggirono nemmeno i cenni di assenso che Remus lanciava di tanto in tanto all’amico, probabilmente, si disse, il discorso l’avevano preparato insieme.

La porta dello scompartimento si aprì piano, lasciando entrare Enif, che trafelata dalla corsa, scivolò in mezzo alle persone avvicinandosi a Remus, anche James la notò, salutandola con un cenno del capo mentre si rivolgeva a Lily.

“Credo che ora dovremmo dare le disposizioni dei professori se non hai niente da aggiungere, giusto, Evans?”

“Certo…dunque…”

Lily passò la mezz’ora successiva a descrivere puntualmente i compiti dei prefetti e a distribuire gli orari delle ronde. Quando ebbe finito osservò James, non sembrava più il ragazzino arrogante, pomposo e petulante che aveva sempre disprezzato, c’era qualcosa di diverso…

“Credo di aver detto tutto…”

“Si, Evans, sei stata fantastica… come sempre” aggiunse facendole l’occhiolino. Ah ecco, pensò lei, James Potter era sempre James Potter, quindi il mondo non era impazzito…

“Bene vi auguro un buon viaggio… se ci sono problemi mi potete trovare  nell’ultimo scompartimento del 4° vagone…” concluse lui con un sorriso che strappò un paio di sospiri dalle ragazzine del 5° anno.

Lily ebbe giusto il tempo necessario per osservare quello che da quel giorno sarebbe stato il prefetto del 7° corso di Serpeverde: Severus Piton. Lui non la degnò di uno sguardo se non nel momento esatto in cui stava per uscire dalla stanza. Uno sguardo, un saluto appena accennato era tutto ciò che restava della loro amicizia.

Una decina di minuti dopo rimanevano solo i quattro Grifondoro del 7° anno. Lily stava riordinando a colpi di bacchetta il vagone, mentre James rimetteva via le disposizioni dei professori.

“Come sono andato, Remus?” chiese poi avvicinandosi all’amico con l’aria di chi ha combattuto una delle più ardue battaglie della storia.

“Bhe… per una volta hai seguito i miei consigli, per fortuna…” sorrise lui di rimando, sottolineando quel per fortuna in modo così palese da rubare un sorriso a Lily.

“Potter…” James si voltò, lei gli si era avvicinata con un sorriso, il suo cuore mancò di un battito “sono rimasta sorpresa nel sapere che Silente ha nominato te…”

“Non te lo aspettavi vero?” chiese lui riprendendo quell’aria di sfida che lei odiava tanto

“Onestamente no… mi aspettavo Remus, oppure Frank…” disse semplicemente lei “ma se Silente ti ha voluto qui ci sarà un motivo…”

Enif si guardò attorno nervosa

“E pensa che ce lo sorbiamo per tutto il viaggio…” Lily si voltò di scatto fissando l’amica

“Come? Non hai trovato degli altri posti?” chiese sconvolta, credeva di non avere ancora abbastanza sangue freddo per sopportare Potter per un intero viaggio

“Purtroppo no…” Enif guardò Remus in cerca d’aiuto

“Vedila dal lato positivo Evans, se qualche prefetto cerca un caposcuola ne troverà due…” disse semplicemente James.

 

♦♦♦

 

Il viaggio procedeva abbastanza tranquillo: Lily ed Enif chiacchieravano tranquillamente, Remus e James giocavano a scacchi, Peter stava leggendo un fumetto, mentre Sirius sfogliava distrattamente una rivista di motori babbani.

“Ma ti rendi conto! –sbottò ad un tratto Lily –Petunia pretendeva che lasciassi la scuola, lasciassi Hogwarts! “ Enif fissò l’amica con tanto d’occhi.

“Stai scherzando? E perché mai, scusa? Ma non era lei quella che ha scritto pergamene su pergamene a Silente per chiedergli di poter venire con te?”

“Diciamo che le sue idee in sette anni sono un po’ cambiate, non mi rivolge parola se non cortesemente, se potesse non mi guarderebbe… oramai mi sembra di non avere più nessuno a Spinner’s End dopo che ho litigato con lui…” disse sconsolata

“Devo dedurre che il nostro “amicone” abbia passato l’ennesima estate chiuso in casa…”

“Credo di si, non l’ho visto…” Lily si accorse dello sguardo penetrante di James puntato su di se, sarebbe stato meglio cambiare argomento

“Comunque ti dicevo Enif, la mia “dolce” sorellina si è presa la briga di parlarmi per chiedermi di non venire a scuola quest’anno, e lo sai qual è il motivo? O meglio chi è? Vernon e un paio di quei grossi damerini del Surrey!” Lily ridacchiò malignamente sottolineando la parola grossi con un gesto posto a dimostrare l’elefantesca stazza. Enif sogghignò appena, sapeva quanto Lily fosse sensibile quando si parlava di sua sorella.

“Vernon? Quel tricheco che abbiamo visto l’estate scorsa?” chiese dubbiosa

“Si, il suo fidanzato…” annuì la rossa

“Credo che lei sia un po’ invidiosa e voglia solo riaverti a casa…” le disse comprensiva

“Lo so… ma non può cancellare ciò che sono… non può cancellare il fatto che sono una strega o che sono sua sorella… io non ce la faccio… io le voglio ancora bene, nonostante lei non manchi di sottolineare quanto io sia “strana”…” sospirò tristemente, guardando il vuoto oltre il corridoio .

Enif voltò lo sguardo notando l’espressione di James, per quanto sembrasse concentrato sul suo Re finito sotto scacco, si vedeva lontano un miglio che aveva seguito ogni minima parola. La domanda le si formulò in gola prima ancora che pensasse a ciò che diceva.

“James, tuo padre come sta?” lui alzò lo sguardo dalla scacchiera fissando la compagna.

“Al San Mungo non si sbilanciano… e un mese che mia madre non si smuove di lì…”

“Che cosa è successo a tua padre, Potter?” chiese Lily. James si stupì non percependo l’intonazione acida che riservava solo a lui e occasionalmente anche a Sirius.

“Credo che le disposizioni a protezione dei figli di babbani non ti abbiano permesso di leggere la Gazzetta questa estate, vero?” Lily annuì. L’estate precedente a causa di Lord Voldemort il Ministero della Magia aveva decretato che gli abbonamenti alla Gazzetta del Profeta fossero annullati per i ragazzi che frequentavano ancora Hogwarts, specialmente se figli di babbani, durante i mesi estivi, in modo da celare le loro abitazioni.

“Mio padre –continuò Potter – è… o meglio era…”

“Un Auror… si lo so… devi averlo detto un centinaio di volte da quando ti conosco…” interruppe lei con un sorriso triste ma nello stesso tempo incoraggiante. James pensò che se non l’avesse interrotto non avrebbe continuato, ora sapeva che le interessava davvero… avrebbe potuto continuare a parlare senza ricevere una maledizione.

“Dicevo… era un Auror… circa un mese fa era di pattuglia sai… a Diagon Alley, quando dei Mangiamorte attaccarono, mio padre restò coinvolto…l’hanno ferito gravemente…” Era meglio non dirle, valutò, che l’attacco era stato lanciato, a sentir Silente, per colpire proprio suo padre e nemmeno che lui si trovava lì non per ordine del Ministero.

Lily abbassò lo sguardo, finalmente aveva capito cos’era quel velo di tristezza che velava la scintilla vivace che di solito brillava negli occhi di Potter.

“Mi dispiace…” Lo disse sinceramente a cuore aperto, sentendosi in colpa del fatto che lei si preoccupava di un bisticcio con sua sorella, a James però quelle parole fecero bene, non aveva mai sentito la sua voce rivolgersi così dolcemente verso di lui.

“Grazie…” calò il silenzio.

“Sentite… io vado a prendere qualcosa al carrello, volete qualcosa anche voi?” chiese Enif alzandosi e rompendo quel silenzio che si era andato a creare da qualche minuto.

“Se riesci prendi un paio di cioccorane per tutti…” disse Sirius, mollandole in mano un paio di galeoni

“Come mai questo slancio di generosità, signor Black?” chiese lei inarcando un sopracciglio

“Come il nostro caro Moony –accennò a Remus- si premura sempre di ricordarci, la cioccolata tira su di morale… e in questo scompartimento servirebbero un po’ di sorrisi…” spiegò senza alzare lo sguardo dalla rivista, come se fosse la cosa più banale del mondo.

Enif gli sorrise, aveva ragione. Il resto successe tutto troppo in fretta…

Un violento scossone la face cadere all’indietro e mentre le monete giravano sul pavimento, come trottole impazzite, si ritrovò stretta fra le braccia di Sirius, che spostandosi velocemente le aveva impedito di battere la testa sul porta oggetti del finestrino.

“Grazie…” balbettò, sperando che il ragazzo non notasse in rossore che le colorava le guance

“Figurati…” gli sussurrò lui a pochi centimetri dall’orecchio.

“Che cosa è stato?” chiese Peter, schiacciando il naso contro il vetro del finestrino, notando tristemente che il treno era fermo su un ponte in mezzo alla desolazione della Highlands.

“Credo qualcuno abbia tirato il freno d’emergenza…” constatò James scavalcando Sirius ed Enif e affacciandosi nel corridoio, negli scompartimenti vicini, molti lo avevano imitato.  

“Sai chi ha tirato il freno, James?” chiese la voce di Frank Paciock da quello accanto

“Non lo so… adesso andremo a controllare… Evans vieni con me?” James non riuscì a terminare la frase che una violenta esplosione scosse il treno dalla testa alla coda. Ora era chiaro: la guerra era arrivata anche lì, sull’Hogwarts Express…

 

Angolo d'autore:

Che dire... Intanto ringrazio tutti quelli che sono arrivati fin qui.... e spero che continueranno a seguirmi anche dopo.
Spero, credo sia tutto chiaro se non lo è... chiedete pure ^^
Dato che non ho una beta (la mia e scomparsa nei meandri degli impegni)... se qualcuno volesse proporsi.... lo accetterei volentieri....

Che dire grazie a tutti e al prossimo capitolo....

To be continued.... Capitolo 2: Emily Doge

   
 
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