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Autore: La Matta    13/09/2008    9 recensioni
Prendete Andael, il giovane apprendista di Saruman, imbranato come pochi, pessimista ed ironico, abbastanza intelligente, e mettetelo a capo delle forze del Signore Oscuro. Poi prendete Konstantin, un'anonima moretta con tanta voglia di ridere e che vi riserva parecchie sorprese, e mettetela assieme ai “buoni” della situazione. Vi ritroverete fra le mani un comandante senza il minimo senso tattico, capace solo di combinare casini su casini, e di farci sopra battute idiote, ed una ragazza, innamorata cotta ma restia ad ammetterlo ed una buona dose di idiozia. Mescolate tutto questo alla storia originale ed otterrete una modifica divertente e spumeggiante, dal dubbio valore morale ed educativo. Ma che state aspettando? Leggete e commentate!!
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Boromir, Faramir, Nazgul, Nuovo personaggio, Sauron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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andael1

Andael: dietro le quinte di Mordor

 

CAPITOLO PRIMO

ANDAEL

 

(Aprile 3002)

 

Andael era una persona tranquilla. Sul serio.

Era un bel giovane. Moro, quieto, con gli occhi grigi e la pelle chiara.

Era una persona civile. Aveva sempre la tunica pulita ed i libri in ordine.

Potete quindi immaginare la somma inquietudine che lo colse quando scoprì che il suo saggio mentore, Saruman il Bianco, al quale era stato affidato sin da bambino, aveva deciso di servire l’Oscuro Signore Sauron, nella sua riscossa.

E ne giorno in cui la nostra avventura ebbe inizio, ogni cosa sembrava andare per il verso sbagliato.

Mattina. Alba, galli che cantano, uccellini che cinguettano, mosche che ronzano, soli che sorgono, animali che ringhiano.

E già questo non andava troppo bene.

Andael si stiracchiò, usandosi violenza per uscire da sotto le coperte.

Fuori dal letto la temperatura era fredda, ed uno spiffero in particolare andava a peggiorare la situazione.

Il giovane raccolse la propria tunica da per terra, imprecando sottovoce, e tentò di infilarsela al contrario.

Sommesse imprecazioni accompagnarono la scoperta che no, il suo bel corpicino non poteva entrare nella manica.

Con uno sbuffo, il giovane protetto di Saruman si vestì, si allacciò i sandali, si rassettò i capelli e scese dabbasso.

O, almeno, l’idea era quella.

Cadere per le scale era ormai tipico, per Andael. Una botta, due botte, tre botte. Un gradino, due gradini... e la scalinata era piuttosto lunga, considerato che il giovanotto dormiva nel sottotetto.

- Mi avete chiamato, maestro?- chiese alla fine, quando riuscì a raggiungere il piano terra.

Saruman stava seduto a braccia conserte, probabilmente intento a riflettere.

- Ti ho chiamato, mio apprendista...- esordì, salvo poi vedersi costretto a tacere.

Andael, entrando nella stanza senza grande circospezione, ancora intento a divorare una focaccia dolce per colazione, aveva raggiunto il proprio maestro, urtando un sostegno di marmo, e facendo crollare a terra una palla.

Una palla... un po’ speciale. Il Palanthir.

- Maestro io... vi chiedo umilmente...- fece il giovane, dispiaciuto, chinandosi per raccogliere l’oggetto magico, inciampandoci sopra e facendolo rotolare per tutta la stanza, assieme ad una colonna sonora fatta di sommesse imprecazioni.

- Non importa, Andael, non importa.- sospirò Saruman, ormai abituato a scenette di quel genere. Dopotutto, non poteva fare altro, specie ora che aveva scelto di schierarsi con l’Oscuro Signore.

Sauron stesso gli aveva comandato di coinvolgere il giovane discepolo nella sua satanica crociata.

Quindi non si poteva proprio fare il contrario, pena la morte celebrale e non solo quella.

- No, sul serio, adesso prendo su questa cosa e dopo...-

- Basta, Andael! Cielo, ascoltami!-

Il giovane tacque, rialzandosi in piedi e tentando di darsi un contegno.

- Maestro, ditemi pure.-

- Ho una missione per te.-

Andael non si preoccupò eccessivamente. Saruman aveva spesso delle missioni per lui. Missioni pericolose e piene d’adrenalina come poteva essere l’affannosa ricerca di una piantina spastica, o l’arcano mistero della raccolta di bacche ambigue.

- Cosa devo fare, Maestro?- chiese, con un respiro profondo

- Parti con i Cavalieri Neri. Raggiungi la Contea e trova questo signor Baggins.-

Nella mente di Andael si mescolarono svariati pensieri, svariate imprecazioni, ed una buona dose di interrogativi inquietanti

“Cavalieri COOOSA? Oh Valar, ma è pericoloso!!”

“Contea? E dove c***o sarebbe la Contea??”

“Baggins? Ma solo esseri viventi? Hanno l’aria di puzzare parecchio”

“Io devo andare a studiare il tomo sette sui demoni arcaici! Quando lo finisco, quello?”

“Chissà cosa sarà quella palla nerastra... mi inquieta un pochino...”

Ma tutte queste valide argomentazioni si fusero in una sola risposta

- Sì, Maestro. Ovviamente.-

Fu allora che i Nazgul entrarono, sfondando la porta.

 

- Miseria nera ambigua e profana!- esclamò Andael, spaventato.

Il cuore gli martellava furiosamente nel petto, e respirava affannosamente per la paura. Non proprio un cuore di leone, converranno con me i lettori, ma il nostro protagonista è fatto così e così ce lo dobbiamo tenere.

- Padroooone... Aneeeeeellooooo....- dissero i Nazgul in coro

- Lugubre.- commentò il moro, prendendo un respiro profondo

- Va’ con loro e portami l’Unico Anello.-

- L’Unico Cosa?- chiese Andael, incuriosito, iniziando a giocherellare con il pendente della propria collana – Nove cosi neri ed un unico anello piccolino? Mi sa che qui le cose si mettono male, non trovate?-

- Verrai informato strada facendo.- lo tranquillizzò Saruman, scuotendo il capo

- Verrò informato strada facendo.- ripeté il giovane, come se ripetere la frase potesse rendere la situazione più... verosimile.

Scosse il capo, mentre i Nazgul lo guidavano fuori dalla stanza.

 

Verrò informato... strada facendo.

Facile a dirsi!

Sono qui, ignaro, stanco, infreddolito, accerchiato da nove (no, aspetta, sono solo otto. Mi sa che l’ultimo che lo siamo persi per strada... lo dicevo io, che quel guado non era sicuro!) mostri feroci con tuniche nere svolazzanti e cavalli ringhianti... oltretutto sono caduto tre volte da cavallo, e adesso sto procedendo a piedi, con questi cosi neri che fanno battutacce sulla mia imbranataggine, dall’alto della loro Anello-dipendenza.

Mi sento stupido.

Dico.

Stavo affettando radici e frutti esotici solo ieri, e adesso... adesso sto marciando verso un posto chiamato Hobbiville che non ho mai visto e che non ho mai chiesto di vedere!

Oltretutto mi sa che il capo dei Nazgul si sta scaccolando. 

 

Fantastico.

Un ottimo esordio, per questa patetica farsa di missione.

Come diavolo ho fatto, a cacciarmi in questo guaio?

 

FINE CAPITOLO PRIMO

 

Finalmente riesco a scrivere qualcosa di non deprimente!

Sia lodato il cielo!! Potenze della terra, siete infine giunte in mio soccorso!

Salve a tutti, sono di nuovo qui!!

Questa storia è buffa, patetica, un po’ demente, ma credo abbia un filo logico.

Il primo capitolo non era proprio il massimo, ma mi impegnerò per migliorare la cosa, andando avanti!

  
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