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Autore: Elsker    18/08/2014    3 recensioni
La luce solare mi colpisce forte e inopportuna come per dirmi “Vivi ancora”.
Vivi ancora... in questa realtà.
Alzo una mano per accarezzare ciò che mi pare una nuvola, una candida nuvola bianca.
Per un attimo mi pare che le mie mani sfiorino per un attimo il cielo e il sole che ti accarezza con un calore simile a quello che lui era in grado di infondermi con la semplice vicinanza.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il peso della vita
Datemi un sogno in cui vivere, perché la realtà mi sta uccidendo.”
Jim Morrison



Il peso della vita



La vita sta scivolando via, la sento.
Sta lentamente strisciando via dal mio corpo, lasciandomi vuota.
Inspiro ancora profondamente quella poca aria che è rimasta, ma il mio corpo non inala molto ossigeno, poiché un peso enorme mi schiaccia da sopra.
Voglio morire. Adesso. Subito.
Voglio finalmente librarmi in volo. Adesso. Subito.
Voglio volare fino a toccare le nuvole bianche che paiono tanto morbide con le dita. Adesso. Subito.
Non voglio più sentire questo terribile peso sulla schiena, su tutto il corpo.
Non voglio più respirare a fatica per cibare il mio debole spirito che sta ancora palpitando, ebbro di vita.
Cerco di spostare la testa, anche solo di poco, perché questa posizione è dolorosa, ma invano.
Desidero solo muovere di un millimetro le dita, ma non ci riesco. Non so se sia perché sono intorbidite o perché anche esse sono schiacciate dalle macerie.
Non vedo l'ora di lasciare il mio corpo e quest'effimera esistenza.
Così non dovrò più vedere la faccia di quella donna che si fa chiamare mamma. Non dovrò fare tutto ciò che mi ordina, guardarla farmi del male e sentire le sue parole di rabbia.
Le lacrime mi scivolano giù, bagnandomi il viso.
Ne sono ancora capace. Sono ancora in grado di fare ciò che ho imparato a fare sin da piccola.
Piangere.
Lamentarmi in silenzio.
Voglio morire. Morire per non sentir più quella voce, il rumore degli schiaffi e le accuse.
Lei mi incrimina senza alcun motivo, mi odia perché crede che sia io il motivo della sua infelicità.
Se tu non fossi entrata improvvisamente nella mia vita, lui non sarebbe scappato!” mi ripete ogni giorno.
Lui: mio padre, il suo ex-ragazzo, l'uomo che l'ha messa incinta per poi scomparire subito dalla sua vita, fuggendo dalle sue responsabilità.
Io sono il loro peso e la loro condanna, loro il mio inferno.
Io non voglio più sentirla, non voglio più vederla e soprattutto desidero che lei non mi punti più il suo sguardo addosso.
C'è qualcuno lassù? Esistono delle entità che su vegliano noi ragazzi?
Se sì, vi prego, accogliete la mia preghiera e sottraetemi da questa vita.
O, in alternativa, datemi un sogno in cui vivere, perché la realtà mi sta uccidendo. Letteralmente.


***


Qui c'è qualcuno! – sento un'acuta voce piena di entusiasmo che mi ferisce le orecchie.
Mi era sembrato che qualcosa o qualcuno mi stesse venendo a prendere, eppure adesso, che sento sempre meno peso sulle spalle, non la vedo più. Perché?
No, ti prego, non te ne andare... no. Qualunque cosa tu sia, rimani qui con me... per favore.
È ancora viva! – percepisco una mano prelevarmi lentamente dalle macerie, portandomi fra le sue braccia.
La luce solare mi colpisce forte e inopportuna come per dirmi “Vivi ancora”.
Vivi ancora... in questa realtà.
Alzo una mano per accarezzare ciò che mi pare una nuvola, una candida nuvola bianca.
Per un attimo mi pare che le mie mani sfiorino per un attimo il cielo e il sole che ti accarezza con un calore simile a quello che lui era in grado di infondermi con la semplice vicinanza.
Lui, il mio caro amico finito in paradiso.
Vi prego, lasciate che io possa raggiungerlo.
Desidero solo morire.



Angolino mio:
ringrazio chiunque sia arrivato a leggere fino a qua!
Come potete ben capire la protagonista si trova sotto le macerie di un edificio terremotato. Le macerie hanno un significato allegorico: sono il fardello che una persona si porta sulle spalle perché vive.
A rendere drammatica questa storia è appunto la non-morte della protagonista.

Questa storia partecipa al contest “Petali di lacrime” indetto da DarkElf13 sul forumdi EFP.








   
 
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