Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: Syugi    22/08/2014    7 recensioni
[ Horror videogames!AU | Raccolta | Humanized | Spoilers | Character Death ]
1# The Witch’s House – Hans & Skipper – Because we were “friends”
2# Alice mare – Private + Hunter + Mort – I like children
Genere: Dark, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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AU: The Witch’s House
Personaggi: Hans, Skipper
Rating: Giallo/Arancione
Avvertenze: SPOILER sulla fine del gioco, Character Death, OOC 
 
 
 
Quasi inciampò nei suoi stessi piedi Skipper quando spalancò il portone d’ingresso e si precipitò fuori da quella villa maledetta.
Aveva dovuto affrontare molte prove mortali, indovinelli, spiriti e mostri, ma alla fine era riuscito a recuperare l’oggetto per cui era entrato: l’acido per quell’enorme siepe di rose che gli sbarrava il sentiero per raggiungere casa sua.
Raggiunse il punto senza smettere di correre, prese la bottiglina dalla tasca e ne rovesciò il contenuto sulle erbe che si sciolsero sotto i suoi occhi in un paio di secondi.
Non poteva crederci: era fuori! Era libero!
Tirato un sospiro di sollievo, stava finalmente per lasciarsi alle spalle la villa per sempre, quando dei versi rauchi e soffocati, uniti al rumore di un corpo che viene trascinato, lo costrinsero a voltarsi.
Verso di lui avanzava strisciando quel che rimaneva delle carni di Hans, un involucro rozzo e sanguinante, le gambe martoriate e due enormi cavità nere e vuote al posto degli occhi.
Oh, beh, non erano più nella villa adesso. Skipper non poté fare a meno di sospirare e incrociare le braccia, rivolgendo all’“amico” un magistrale broncio, del tutto superfluo però considerato che l’altro non riusciva a vederlo.
– Ti ostini a darmi la caccia, Skipper? È tutto inutile, ho vinto io ormai! Neanche imprigionarmi nella mia stessa casa, mossa inaspettata per cui ti faccio comunque i complimenti, è riuscito a fermarmi. Sono ancora vivo e possiedo ancora il tuo bel corpo, che ovviamente intendo tenermi! – ridacchiò.
– H…ha…han…s… – Skipper si trascinò avanti ancora di qualche centimetro e alzò una mano ossuta verso la gamba di Hans, la sua gamba (…una preghiera o l’ennesimo vano tentativo di fermarlo?), ma questi la calpestò prima che lo toccasse, ridendo.
– Ma sei testardo! – gli picchiettò la fronte con la punta della scarpa, per poi appoggiare l’intera suola sul capo e fare pressione – I tuoi superiori ti accusavano di essere una matricola ancora troppo ingenua e inesperta, mmh? Ti eri avventurato in questa foresta per indagare su casi di sparizioni misteriose e, trovando un’enorme villa di campagna, non hai neanche minimamente sospettato del povero proprietario solo e malato, un uomo talmente segnato dalla malattia da non riuscire neanche ad alzarsi dal letto! E fin qui potrei anche comprendere, ma non sei riuscito a fare due più due neanche quando ti ho rivelato di avere dei poteri… – scosse la testa, divertito – Ti sentivi così dispiaciuto per me che non ci è voluto molto a convincerti a sottoporti allo scambio di corpi. “Solo per un giorno” ho detto? Ops, che sbadato, ehehe~
Eh sì, aveva sfoggiato le sue migliori doti recitative. Non era stato un lavoro di un giorno, lo aveva ammorbato per benino, sempre ad accusare il fato per il suo sventurato destino e a far capire al giovane quanto fosse fortunato, lui, ad avere un corpo sano e robusto, degli amici sinceri, un futuro brillante davanti a sé. E Skipper, causa la sua scarsa esperienza, non aveva saputo cogliere l’invidia feroce che si celava dietro le lusinghe. “Se potessi essere te! Solo per un giorno!” lo aveva pregato con le lacrime agli occhi e le mani strette nelle sue “Solo un giorno per godere della vita che non ho mai avuto, per camminare, correre, sentire la brezza sul viso, prima che questa malattia che divora il mio corpo ogni giorno e che nemmeno la mia magia può contrastare mi consumi fino all’ultima goccia! Siamo amici io e te, giusto?”.
E Skipper aveva ceduto, quasi con gioia forse, convinto di compiere un atto di giustizia verso un povero amico che di ingiustizie ne aveva ricevute tante. E ora… beh, ora erano affari suoi!
– Dai retta a me e arrenditi: questo corpo non durerà ancora per molto.
Hans gli scoccò un’occhiata di simpatia, forse anche di… rispetto? Perché no, dopotutto non qualsiasi umano sarebbe riuscito a metterlo contro la sua stessa magia. Era un tipetto tenace. Chi lo sa, in altre circostanze magari avrebbe desiderato sinceramente l’amicizia di quel ragazzo, ma qui si trattava di salvare la propria vita e se doveva sacrificarne un’altra per continuare ad andare avanti in questo folle e crudele mondo… beh, al diavolo, lo avrebbe rifatto mille volte.
– SKIPPER! – proruppero all’unisono due voci maschili. Hans si voltò e vide due uomini che correvano armati verso di loro. Oh, Manfredi e Johnson, i superiori di Skipper. Quasi due genitori per lui. Li riconosceva ovviamente, possedendo il corpo di Skipper aveva anche i suoi ricordi. Mmm, a quanto pare era giunto il momento di recitare l’ultimo atto!
Si allontanò di scatto dal vero Skipper venendo loro incontro.
– Ragazzi! – esclamò con sollievo – Menomale che siete arrivati…
– Che… che diavolo è quello?! – quasi urlò Johnson, il fucile quasi gli cascò di mano alla vista di quel cadavere ambulante. Inorridì ulteriormente quando vide che alzò appena la testa, come attratto dal suono della sua voce.
– Lo stregone della foresta – rispose “Skipper” – C’è lui dietro tutte quelle sparizioni!
– Jo...hn…
– Stai indietro, Skipper!
Contemporaneamente la cosa indietreggiò e Manfredi sparò uno, due, tre, quattro colpi, fin quando l’essere non diede più segno di muoversi.
Stettero tutti e tre per brevi e lunghissimi secondi in silenzio assoluto, squarciato solo dai versacci dei corvi. Fu Johnson il primo a decidersi di riprendere la parola, sfiorando la spalla di Hans.
– Stai bene, amico? – chiese gentilmente.
Annuì: – Sì… Grazie mille per l’intervento.
– … Chiamiamo la centrale per il corpo e torniamo a casa – borbottò Manfredi, evidentemente scosso quanto il compagno.
 “Game over, vecchio mio” pensò Hans rivolgendo un ultimo fugace sguardo al suo vecchio corpo, poco prima che si dissolvesse nell’aria insieme all’anima urlante di Skipper.
 
 
 
 

 

NDA

 
Hans: … mi piace questa fanfiction.
Skipper: E poi vi chiedete perché lo odio?!
 
 
Uh uh, buon salve.
Sono certa che i fans della Skans mi odieranno per questo. Mi giureranno rancore e vendetta. Ma, ehi, sono stata io la prima qui a shippare la Skans e a scriverci, so I don’t give a fuck.
Ammetto l’OOC per Skipper, ma per Hans non ci metterei la mano sul fuoco. Nonostante appaia tenero con quel suo atteggiamento goffo e abbia le sue remore, rimane comunque un imbroglione, bugiardo, egoista, caotico, tenace. È un villain, no? Chiunque può diventare crudele quando c’è in ballo la propria sopravvivenza, figurarsi se uno è già un criminale di suo :3
Per quanto riguarda questa raccolta, vorrei arrivare ad almeno tre capitoli prima di dichiararla conclusa. Il primo problema sta nel selezionare i videogiochi horror, visto che ne conosco un sacco e non riesco a decidermi. Ma ce la farò, prima o poi ^^’
Grazie mille anche a chi ha solo letto fin qui.
  
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