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Autore: Aledileo    22/08/2014    2 recensioni
Terzo capitolo della Saga di Avalon. Il varco tra i mondi si è aperto, Nyx e i Progenitori sono tornati! Per i Cavalieri dello Zodiaco e i loro alleati di Avalon, Olimpo e Asgard si prospetta la più cruenta di tutte le battaglie, l'ultima, che deciderà il futuro del pianeta.
Genere: Drammatico, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Dragon Shiryu, Pegasus Seiya, Phoenix Ikki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Saga di Avalon'
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EPILOGO

 

La scomparsa del cosmo di Avalon fu avvertita in tutto il mondo, gettando i membri dell’alleanza divina in uno stato di profondo sconforto.

 

Andrei, ancora in Egitto a discutere con Amon Ra sui riti funebri con cui avrebbero onorato i caduti nel deserto africano, eruppe in un grido di rabbia, crollando con le ginocchia nella sabbia, mentre attorno a sé esplodeva un immenso rogo di fiamme.

 

Sei dunque stato tu il primo a cadere tra noi, amico mio? Pianse il Sole d’Egitto, affiancato dai feriti Horus e Bastet. Se persino tu, che così tanto avevi studiato l’ombra, attendendo la sua venuta e radunando le speranze di popoli diversi, ne sei rimasto sopraffatto, che speranze avremo noi, semplici Dei?

 

Reis, Jonathan, Febo e Marins, da lui poco distanti, rimasero sconcertati di fronte ad un’eventualità che mai avevano preso in considerazione. In quel turbinio cosmico che era il mondo, Avalon era sempre stato un punto fermo per loro, la Stella Polare in grado di orientare il loro cammino.

 

Reis lasciò cadere la Spada di Luce, gli occhi increduli e colmi di lacrime, ricordando il giorno in cui era arrivata sull’isola sacra. Per la verità, all’epoca era soltanto una bambina scampata ad un’alluvione, ma quel ricordo Avalon lo aveva risvegliato nella sua coscienza tramite anni di lunghe meditazioni. Era stato lui ad insegnarle a navigare nella memoria, mostrandole quel che era accaduto quel giorno, mostrandole quanto amore i suoi genitori le avevano dato, in quel poco tempo che avevano potuto trascorrere insieme. Quello stesso amore che anch’egli, a modo suo, gli aveva donato, ospitandola nella sua casa e dando un fine alla sua esistenza, prima dei Sette Cavalieri delle Stelle ad essere insignita del titolo.

 

Jonathan, al suo fianco, piantò con rabbia lo Scettro d’Oro al suolo, frustrato e impotente, come il giorno in cui Anhar aveva assaltato il santuario di Isla del Sol, portandogli via sua madre. In ambo i casi aveva potuto soltanto restare a guardare. Il tocco di una mano amica lo fece voltare, trovando il suo maestro accanto a sé, gli occhi lucidi, la stessa tristezza di quel giorno nel cuore.

 

Analogo sentimento stava divorando il cuore di Marins e di Febo, soprattutto del primo, che più tempo aveva trascorso con il Signore dell’Isola Sacra. Sorrise, tra le lacrime, mentre il vento agitava la sabbia davanti ai suoi occhi, mentre il dolore gli permise di vedere in quella stessa polvere agitare ricordi lontani, ricordi di una partita giocata al William Shea Stadium, in una vita passata. Si chinò, raccolse un po’ di sabbia e la modellò, facendone una rozza palla da baseball che tirò lontano, osservandola dissolversi nel vento, certo che Avalon non l’avrebbe afferrata.

 

Nel palazzo di Euribia, nei fondali oceanici, dove gli Areoi stavano riposando e curando le loro ferite, Asterios tremò, e non per il freddo che avrebbe dovuto provare a così tanti metri di profondità. Ma per la certezza di non aver potuto dire addio a un fratello con cui poco tempo aveva trascorso. Anch’egli, del resto, aveva commesso lo stesso errore di Zeus e di molti altri Dei, convinto di essere immortale, di cavalcare l’onda perfetta, convinto di poter rimandare a domani quel che invece poteva essere fatto soltanto oggi.

 

L’anziana mano di Avatea gli afferrò la propria, facendolo voltare verso di lei, che gli indicò la grande sfera di madreperla posizionata su un basamento poco distante. La Selenite della Terra l’aveva recuperata prima di lasciare il distrutto Avaiki, decisa a portare avanti una tradizione per cui molti Areoi erano morti. Adesso che Hina era morta, qualcuno avrebbe dovuto custodire la Perla dei Mari, custodendo le anime degli aumakuas. Asterios comprese quel che la Dea della Luna volesse intendere e le diede ragione: Avalon di certo non sarebbe stato solo. Non a lungo, almeno.

 

Il pugno di Ascanio distrusse uno scoglio a mani nude, abbattendosi poi su altri affioramenti rocciosi che lo circondavano. Uno dopo l’altro, in una manciata di secondi, li sbriciolò rabbioso, travolto da una furia che non aveva mai provato in vita. Una furia che rispondeva al nome di colpevolezza.

 

Aveva ripensato spesso, in quella trasferta oceanica, alle parole che Anhar, nel corpo di Virgo, gli aveva rivolto nel Giardino dei Salici Gemelli e aveva dovuto ammettere che, sia pur lontana, una punta di verità poteva esserci. Era davvero possibile, si era chiesto più volte, che Avalon non volesse la morte dell’Angelo Oscuro? Se così fosse, perché? Avrebbe voluto parlarne con lui, ma il poco tempo a disposizione glielo aveva impedito. O forse era stato il timore, qualora gli avesse confessato i propri dubbi, di una sua reazione? Una possibile delusione da parte di colui che vedeva nel Comandante dei Cavalieri delle Stelle il suo erede, destinato a succedergli alla guida dell’Isola Sacra?

 

Bella guida sono stato! Avvampò, gli occhi neri invasi da un’acredine imprevista. Ho lasciato morire il mio mentore, anziché essere con lui, a battermi al suo fianco! Egli ha dato un senso alla mia esistenza, richiamando alla mia memoria i ricordi delle mie vite passate, dalle origini della mia dinastia, ed io non sono stato in grado di dissipare il velo di inganni che il Maestro di Ombre aveva tessuto nella mia mente?! Avalon voleva sconfiggere Caos, a qualunque costo. A questo ha dedicato la vita e non sarebbe mai sceso ad alcun compromesso! Sono stato un idiota solo ad aver messo in dubbio il suo credo! Si disse, affondando il pugno nella parete di roccia e osservando la mano livida e sanguinante. Ma quando fece per caricare di nuovo, venne fermato da un’altra mano, che gliela bloccò, tenendola stretta nella propria e infondendogli il tepore di un cosmo amico. Una parte di quel calore che Ascanio e le forze dell’alleanza avevano portato quel giorno negli abissi oceanici, combattendo e morendo per proteggere uomini e guerrieri che neppure conoscevano. Di quello, Toru dello Squalo Bianco sarebbe sempre stato loro riconoscente.

 

Fuori da Asgard, lungo la strada principale che correva fino al Cancello dei Grifoni, due figure passeggiavano, osservando lo sfacelo di quel giorno di guerra. Uno sfacelo che avrebbe potuto essere maggiore. Sollevando lo sguardo verso le mura della cittadella, danneggiate dagli attacchi dell’Armata delle Tenebre, Eracle vide le numerose torce accese, una per ciascun guerriero del nord caduto, una per ognuno dei Blue Warriors. Era stato Mani, poc’anzi, a proporre quel rito silenzioso, che di certo non sarebbe bastato ad onorare la loro forza d’animo, la determinazione e il cuore impavido che li aveva resi fermi in battaglia, pronti a morire pur di difendere coloro che amavano. La loro terra, la loro regina, le loro famiglie.

 

Sospirando, Zeus e Eracle si scambiarono uno sguardo triste, sebbene a nessuno dei due quelle stragi fossero inusuali. Quante morti avevano infatti causato con le guerre che avevano scatenato o a cui avevano comunque preso parte? Così tante che neppure i numeri bastavano più ad enumerarle. Eppure erano ancora lì, mentre gli uomini mortali morivano e adesso persino gli Dei.

 

Morfeo, Eros, Ebe, Dioniso, Eos, Asclepio, Artemide, Odino, Balder, Freyr, Osiride, Iside, gli Asura indiani, Era. E infine anche Avalon.

 

È tempo di suonare una diversa musica! Si disse il Nume Supremo dell’Olimpo, varcando la soglia della cittadella ed entrando ad Asgard.

 

***

 

“Avremmo dovuto essere con lui!” –Esordì così l’Arconte di Fuoco, non appena apparve nel salone della reggia di Asgard ove gli Angeli e i Cavalieri dello Zodiaco si erano rifugiati e da cui avevano inviato messaggi a tutti i loro alleati, affinché li raggiungessero per decidere un nuovo piano d’azione. Al momento erano presenti, oltre a loro, sei Cavalieri delle Stelle, Flare, gli Asi e gli Olimpi maggiori.

 

“Quietati, Andrei!” –Cercò di calmarlo il Principe della devastata Valle di Cristallo, non ottenendo altro che uno sguardo irato.


“Sai che ho ragione! Avremmo dovuto essere con lui! Cosa diavolo gli è venuto in mente di andarsene a giro per il mondo da solo?!”

 

“Avalon aveva le sue necessità, che a volte potevamo non comprendere, ma di certo sapeva quel che stava facendo!” –Intervenne allora una terza voce, facendo voltare Andrei verso una parete del Salone del Fuoco, laddove Asterios era appoggiato, le dita intente a pizzicare la cetra che teneva sotto braccio, lo sguardo assente.

 

“Sapeva anche che si sarebbe fatto uccidere?!”

 

“Sì! Lo sapeva!” –A parlare non fu uno degli Angeli bensì Andromeda, che stupì tutti i presenti, non solo i suoi amici e Atena. –“Lui… sapeva che l’ombra sarebbe giunta, in quel momento! La Vista lo aveva avvisato e anch’io ne ero consapevole! Ma lui… ha scelto comunque di affrontare il suo destino, ergendosi solo di fronte all’ombra! Ha voluto mandare un messaggio, a Caos e ai Progenitori, chiaro ed inequivocabile! Il mondo non è vostro, non ancora, non finché ci saranno uomini e Dei pronti a lottare e a morire per difenderlo!”

 

“Un gesto suicida!” –Ringhiò allora Andrei, agitando la mano davanti al viso. –“E quanto ancora potremo difenderlo, adesso che lui è caduto? Adesso che le nostre forze sono state piegate da questa prima giornata di combattimenti? E sottolineo prima! Guardate come ci ha ridotto una sola giornata?! Siate realisti, siate sinceri! Quanto ancora potremo resistere? Quanto potranno combattere ancora i vostri uomini, i vostri fedeli, i vostri Cavalieri?!”

 

Per qualche istante nessuno rispose, tutti consapevoli delle difficoltà incontrate in quella giornata parsa infinita. Erano stati vittoriosi su molti fronti, questo era vero, avevano impedito che Asgard e Karnak venissero distrutte, ma tutti i regni divini avevano subito danni ingenti, soprattutto il Santuario di Atena, la cui delicata architettura ormai era irriconoscibile. L’Avaiki oceanico era stato spazzato via, al pari del Reame della Luna Splendente e di molti complessi templari egizi, ed eguale sorte avevano incontrato i regni dell’Asia centrale. Da quel che Phoenix aveva riferito, Themyskira era in rovina, come pure i templi indiani e del Sud-Est asiatico. Quanto ci sarebbe voluto prima che anche Asgard o l’Olimpo subissero tale sorte?

 

“Resisteremo finché le gambe non ci reggeranno più!” –Disse allora Pegasus, attirando su di sé gli sguardi di tutti i presenti. Pieno d’amore quello di Atena, di ammirazione quelli di Zeus e di Eracle, di stupore quello degli Angeli. –“Finché il nostro cosmo brillerà, fino all’ultima stilla di vita, noi combatteremo per difendere ciò che abbiamo di più caro! Lo abbiamo promesso ad Avalon e prima ancora a noi stessi!”

 

“La tua determinazione ti fa onore, giovane Cavaliere di Pegasus, ed io combatterò con te, questo è certo!” –Annuì Andrei in tono greve. –“Purtroppo non è sentimento che ci permetta di rigenerare in fretta le nostre ferite, soprattutto le vostre e quelle degli uomini mortali che vi seguono! Avete visto tutti la nube nera che sta sommergendo il mondo? Ovunque passa, ovunque essa proietti la sua ombra, oscura il futuro degli uomini, privandoli di ogni forma di luce. Presto, prima anche solo di riuscire a ipotizzare quando, la Terra sarà sommersa da una sì fitta foschia che in confronto l’unione dei nostri cosmi sarà un baluginare stanco! Caos sa che le nostre forze sono in crisi, che le nostre speranze si assottigliano ogni giorno di più! È furbo, più di quanto credessi, e lo ha dimostrato non scendendo apertamente in guerra, affidandosi ai suoi accoliti, che ancora dobbiamo sconfiggere! Ma adesso, avendo fatto fuori il suo principale avversario, sta mettendo da parte la prudenza, preparandosi a sferrare il più poderoso attacco che questa Terra abbia mai conosciuto! La civiltà degli uomini volge al tramonto, amici miei!”

 

“La sua fretta e la sua convinzione di una facile vittoria saranno la causa della sua sconfitta!” –Interloquì allora Pegasus, battendo un pugno dentro il palmo dell’altra mano. –“Lui non sa che abbiamo un’arma per batterlo, giusto? Cioè avete un’arma! Avalon ce ne ha parlato! La Coppa di Luce! Ed era certo che servisse allo scopo, eliminare la minaccia di Caos una volta per tutte!”

 

“Oh, la Coppa di Luce! Già!” –Mormorò Andrei, scambiando uno sguardo inquieto con Alexer, prima di abbandonarsi ad una risata irrequieta.

 

“Trovarla e usarla contro Caos è stato lo scopo della nostra esistenza. è un manufatto antico che può essere evocato unendo i Talismani delle Stelle!” –Spiegò l’Arconte di Aria. –“Nella sua forma più comune è, o meglio riteniamo che sia, in quanto nessuno di noi l’ha mai vista, un contenitore, diciamo un vaso atto a contenere l’arma definitiva nella guerra contro l’ombra! Essa infatti cela al suo interno la gloriosa armatura della Leggenda, la prima corazza forgiata dagli alchimisti che in seguito si sarebbero sparsi per il mondo, dando vita alle civiltà di Mu, Atlantide ed altre ancora. Una corazza interamente di mithril, resistente come nessun’altra corazza al mondo, poiché mai usata prima, rimasta per secoli e secoli allo stato iniziale di creazione, ed intrisa del cosmo dei Sette Saggi antichi.”

 

“Un’armatura del genere… supera qualsiasi difesa possiamo creare!” –Mormorò Zeus, affascinato, mentre anche Nettuno ed Eracle, al suo fianco, sgranavano gli occhi esterrefatti da simili rivelazioni.

 

“Per questo è stata creata, per vestire il Cavaliere della Leggenda, l’uomo che si innalzerà dal mucchio di umane genti e il cui cosmo supererà il Nono Senso, entrando in contatto con l’essenza stessa della creazione. Un potere ultimo che nessuno di noi è in grado neppure di immaginare.”

 

“Superare il Nono Senso?! Ma… è possibile?! Persino Avalon ci disse che era il livello massimo raggiungibile per un uomo, l’ultimo livello della conoscenza!” –Affermò Phoenix, subito seguito dal fratello. –“Cosa può esserci oltre? Cosa può essere più in alto di un Dio?!”

 

“Essere il Dio!” –Precisò Alexer. –“Essere energia pura, fonte di creazione e distruzione al tempo stesso.”

 

“Non ho mai sentito parlare di un’arma simile, ma se esiste, e le vostre parole mi infondono certezza, allora forse abbiamo una qualche speranza di vincere questa guerra!” –Parlò allora Vidharr, il quieto figlio di Odino, suscitando reazioni simili anche negli Dei di Grecia e nei Cavalieri dello Zodiaco. Reazioni che Alexer non tardò a smorzare.

 

“Temo purtroppo che non sarà possibile usare la Coppa di Luce!”

 

“Cosa?! E perché mai?!” –Chiese subito Pegasus.

 

“Perché Avalon era l’unico che sapesse come evocarla, l’unico che conoscesse il rito per aprire le porte tra i mondi e farla apparire!”

 

“No!!! Non è possibile!” –Esclamarono i Cavalieri dello Zodiaco, sconvolti da quell’infausta rivelazione.

 

“Ci dispiace!” –Commentò Alexer, mentre Andrei, vicino a lui, scuoteva la testa, il volto visibilmente colmo di rabbia.

 

“Adesso capite cosa intendevo poc’anzi! Avalon si è soltanto fatto ammazzare, privandoci della possibilità di evocare la Coppa di Luce!”

 

“Avalon non sapeva che Caos sarebbe giunto fin là! Neppure io immaginavo che si sarebbe mosso fino a quando i suoi emissari non avessero annientato ogni possibile minaccia alla sua esistenza!” –Cercò di giustificarsi l’Angelo di Aria.

 

“Non è possibile reperire questo rito? Avalon avrà lasciato indicazioni? Qualche appunto? Magari era per questo che era tornato sull’isola stanotte!” –Avanzò l’ipotesi Pegasus, mentre Alexer scuoteva la testa, spiegando che il fratello non avrebbe certo messo su carta una simile preziosa informazione, preferendo conservarla nella memoria. –“Potremmo comunque tornare ad Avalon a controllare? Possiamo andare anche noi, se volete!”

 

“Non trovereste niente, soltanto rovine e morte!” –Parlò allora una nuova voce, mentre le porte del Salone del Fuoco si aprivano ed un uomo rivestito da una danneggiata armatura verde e marrone ne entrava a passo deciso. Alto e robusto, il viso bruno segnato dalle battaglie sostenute, teneva l’elmo rotondo sottobraccio mentre nell’altra mano stringeva un pezzo di pietra grigia, che gettò in mezzo ai presenti. –“Ecco quel che rimane dell’Isola Sacra! Quel che resta degli imponenti megaliti che ne ornavano la sommità! Il nemeton degli antichi druidi di Albion è adesso una devastata palude ove alto permane l’odore di morte e di caducità!”

 

“Comandante…” –Mormorarono Jonathan e Reis, avvicinandosi al giovane dal fisico atletico scelto da Avalon per guidare l’ordine dei Cavalieri delle Stelle.

 

“Le tue parole sono vere, Ascanio Pendragon!” –Annuì Alexer, chinando il capo, uniti dalla stessa sofferenza, dallo stesso senso di perdita.

 

“Coppa o non coppa, la guerra continua e dobbiamo organizzare le nostre difese!” –Riprese Asterios a parlare. –“Forco è caduto e credo che soltanto lui desiderasse occupare gli Avaiki degli Areoi. Ciò non toglie che, anche senza dover difendere le Conchiglie del Popolo Libero, le nostre forze siano poche! Addirittura inferiori rispetto al precedente consiglio!”

 

“Molti Heroes di Eracle sono caduti, al pari di numerosi Guerrieri di Inti, Soldati del Sole e Blue Warriors. Persino le Amazzoni sono state decimate, così pure i santoni indiani. E dall’Africa non verrà nessuno, non esistendo più alcun membro dei Savanas in attività! Dovremo cavarcela con quello che abbiamo!” –Convenne Alexer, prima che Andrei illustrasse come si sarebbero distribuiti.

 

“Uno di noi per ciascuno dei tre grandi regni rimasti! Asgard, Atene e l’Egitto! Tutto il resto ormai è impossibile da proteggere!”

 

“E questi regni, quanto credi che riusciremo a difenderli dall’avanzata della marea d’ombra?!” –Azzardò allora Zeus, abbandonandosi ad un sospiro.

 

“Cos’altro dovremmo fare? Asserragliarci tutti sull’Olimpo?!” –Chiese Alexer, prima che una nuova fiammeggiante voce rispondesse a tutti loro.

 

“Combattere! Combattere e combattere ancora! Finché l’ombra non sarà tramontata o la nostra luce si sia spenta nel tentativo!”

 

Un bagliore improvviso invase il Salone del Fuoco, obbligando i presenti a tapparsi gli occhi con le braccia. Quando la calda luce calò d’intensità, tutti poterono ammirare un uomo alto e possente, rivestito da un’armatura dorata, striata di arancione, caratterizzata da un immenso occhio aperto, con un punto nel mezzo, dipinto sul pettorale della stessa. Un uomo che uomo non era, come a tutti fu subito chiaro, anche a chi non l’aveva mai incontrato di persona.

 

“Padre…” –Esclamò Febo, felice di rivederlo.

 

“Possente Amon!” –Si inchinò Andrei, mentre il Sole d’Egitto lo pregava di lasciar da parte quei ridicoli formalismi di cui in quel momento dovevano fare a meno.

 

“Perdonatemi tutti, amici di vecchia e nuova data, per questa mia improvvisa apparizione! Soprattutto voi, Celebrante di Odino, perdonate la mia rudezza! Ma i tempi sono maturi, tardi oserei definirli, e perderli confabulando in un’erta fortezza lontana dai campi di battaglia non è opportuno!”

 

“Cosa intendete dire, Sommo Amon? Anche Asgard è stata assediata quest’oggi, al pari della vostra Karnak!” –Precisò subito l’Angelo di Aria, ricevendo un cenno d’immediato assenso da parte del Nume egiziano.

 

“Lo so bene, Principe Alexer, come so che domani ciò accadrà di nuovo, e il giorno dopo ancora, finché le mura di questa roccaforte, al pari di quelle della piramide di Karnak e delle Dodici Case dello Zodiaco non saranno macerie! Se sottostiamo ancora alle loro condizioni, se continuiamo a giocare secondo le regole dei Progenitori, finiremo per perdere questa guerra, nel peggiore dei modi!”

 

“Cos’altro potremmo fare, mio Signore? Non vorrete certo rinunciare?!”

 

“Solo puntualizzare una verità che molti non vedono! Finora abbiamo giocato in difesa e abbiamo sempre perso, non solo oggi, ma negli ultimi anni, negli ultimi secoli, da quando l’ombra ha inviato il suo araldo per intaccare l’equilibrio cosmico! I nostri regni divini sono stati attaccati, invasi, distrutti, ciò che avevamo costruito e preservato per secoli è svanito, la pace, l’armonia, la nostra sicurezza. L’unica vittoria che siamo stati in grado di riportare, l’unica occasione in cui abbiamo avuto ragione di celebrare alcunché, è stato quando il mio fido Osiride ha assalito a sorpresa il Santuario delle Origini per liberare mio figlio e il suo compagno. Allo stesso modo dobbiamo agire anche noi! Dobbiamo colpire al cuore!”

 

“Proponete dunque di attaccare il Santuario delle Origini? Ove Caos e i Progenitori dimorano? È una follia!” –Sgranò gli occhi Alexer, al pari di Atena e di Vidharr.

 

“Ma necessaria!” –Concluse Amon Ra, lasciando che una cappa di silenzio scendesse per qualche minuto sulla ristretta assemblea.

 

“Il Pastore dell’Universo ha ragione!” –Intervenne infine Zeus, concentrando gli sguardi su di sé. –“Basta con i timori e le paure, se la fine di tutto è giunta, non la accetteremo apatici ma la contrasteremo fino all’ultimo! Pensateci, amici e alleati, se aspettiamo ancora, daremo tempo a Caos di generare o risvegliare chissà quale oscura creatura, avendo egli un potere pressoché illimitato, mentre noi non abbiamo modo di integrare le nostre armate. Dobbiamo attaccare e dobbiamo farlo adesso!”

 

“Mio padre dice il vero! Continuare a difendere i nostri regni non risolverà il problema, non debellerà la minaccia, ma finirà solo per sterminare tutte le nostre forze, fisiche e morali!” –Gli diede ragione Eracle, prima di trovare anche l’appoggio di Nettuno, dei Cavalieri delle Stelle, che non vedevano l’ora di vendicare il loro maestro, e dei Cavalieri dello Zodiaco.

 

“Senza la Coppa di Luce, sarà un massacro!” –Commentò Alexer, cercando lo sguardo dei fratelli. Già una nuova vivida luce si era accesa negli occhi di Andrei, al pensiero di sferrare per primi il prossimo attacco, una luce che lo aveva ringiovanito di qualche anno. E anche Asterios, seppure con minor foga, riconobbe che era l’unica alternativa possibile.

 

Ultimi furono Vidharr il silente, Flare e Atena ad annuire, tra sospiri e dispiaceri, non per loro ma per gli uomini che avrebbero mandato a morire in quel deserto d’ombra. Ma non sarebbero stati soli, nessuno lo sarebbe stato più. Tutti i regni divini, a qualunque culto fossero devoti, avrebbero unito i loro eserciti, le loro forze, la loro strenua volontà di combattere per il futuro, in un’unica grande armata che avrebbe marciato contro il Santuario delle Origini per raderlo al suolo.

 

O, al massimo, per morire nel tentativo.

 

 

L’ALBA DELL’ULTIMA GUERRA – FINE

 

© Aledileo per tutti i personaggi inediti.

 

 

***

 

COMING SOON:

 

ALEDILEO presenta:

I CAVALIERI DELLO ZODIACO

8

SAGA DI AVALON

parte 4 di 4

La gloria e l’addio

 

***

 

Schede dei personaggi:

 

ATENE

 

CAVALIERI DIVINI:

 

PEGASUS:

         Il Primo Cavaliere della Dea Atena, cui è unito da un legame che trascende il tempo, dall’epoca del primo Cavaliere di Pegasus. Combatte contro Erebo sull’Etna e ad Asgard, affrontando anche gli Dei di Luce ad Atene. La sua armatura viene riforgiata da Efesto utilizzando l’Ichor di Zeus, che la rende così molto resistente. Ma sarà sufficiente per affrontare l’ultima ombra? A volte, Pegasus teme di no.

         (Colpi segreti: Fulmine di Pegasus, Cometa lucente)

 

ANDROMEDA:

         Grazie ad Avalon, scopre finalmente cosa Biliku gli ha lasciato, la Vista, la capacità di vedere il passato, il presente e a volte anche il futuro. La sua corazza viene irrorata col sangue di Ate, che la maledice e se ne serve per portare Andromeda al lato oscuro, spingendolo a compiere atti nefandi, tra cui affrontare Phoenix. Sarà l’amore fraterno e l’intervento di un vecchio nemico a risvegliare il suo cosmo lucente e il suo animo nobile.

         (Colpi segreti: Catena di Andromeda, Onde del Tuono, Melodia scintillante di Andromeda, Nebulosa di Andromeda)

 

SIRIO IL DRAGONE:

         Dopo che la sua armatura viene bagnata dal sangue di Nettuno, Sirio segue il Dio dei Mari nel Pacifico Meridionale, in un regno di cui non conosceva l’esistenza. Là, nell’Avaiki degli Areoi, affronta un temibile nemico, discepolo del suo stesso maestro. In quel duro scontro, affiancato da Ascanio, è sostenuto dal ricordo degli allievi di Dohko.

         (Colpi segreti: Colpo segreto del drago nascente, Excalibur, Colpo dei cento draghi)

 

CRISTAL IL CIGNO:

         Compagno di Flare, paladino di Asgard, il Cigno combatte all’ingresso della Valle di Cristallo per impedire all’Armata delle Tenebre di raggiungere la cittadella sul Mare Artico. Sconfigge l’ultima Gorgone, ma viene impegnato duramente da Erebo, in uno scontro massacrante e sanguinario. Può contare sull’aiuto di Alexer, suo angelo guardiano, sempre pronto a guardargli le spalle. Come un amico o come un padre.

         (Colpi segreti: Polvere di diamanti, Vortice scintillante dell’aurora, Anelli di ghiaccio, Per il sacro Acquarius)

 

PHOENIX:

         Dopo che Efesto ha riparato la sua armatura, il Cavaliere dell’Araba Fenice raggiunge le sponde del Mar Nero, per portare aiuto alle Amazzoni, intente ad affrontare le legioni oscure del Caos. Costretto ad affrontare Andromeda, fa appello al buon cuore del fratello, certo che possa risvegliare la sua vera natura sepolta dietro la maschera d’odio che Ate gli ha calato addosso, prima di dirigersi verso l’Egitto e affrontare il più temibile nemico mai fronteggiato fino ad allora.

         (Colpi segreti: Fantasma diabolico, Pugno infuocato, Ali della Fenice)

 

CAVALIERI DI BRONZO:

 

ASHER DELL’UNICORNO:

         Battagliero, determinato, testardo, Asher guida la resistenza delle ultime forze di Atena a difesa del Grande Tempio, contro Atlante, in uno scontro perso in partenza. Non per questo ha mai dubbi né medita la fuga. Anela soltanto a combattere per Atena.

 

YULIJ DEL SESTANTE:

         Sacerdotessa di recente investita, dopo essere stata addestrata da Tisifone e Castalia. Combatte assieme ai compagni di Bronzo e Argento per difendere il Santuario della Dea Guerriera.

 

KAMA DELLA POPPA:

         Uno dei Cavalieri di Atena più anziani. Allieva di Magellano della Mensa, assieme a Regor e Nicol, scese in Africa con il maestro e il compagno, per portare aiuto alle popolazioni del continente nero. Si unì a Regor, rimanendo al suo fianco fino alla morte ed ereditando il suo compito: vegliare sull’Atlante e sul titano dimenticato.

 

REDA e SALZIUS:

         I discepoli di Albione combattono a fianco di Asher e Castalia contro Atlante, per riscattarsi agli occhi della Dea che avevano disonorato in passato con i loro atteggiamenti.

 

NEMES DEL CAMALEONTE:

         La Sacerdotessa amata da Andromeda ha lasciato l’isola etiope per portare il proprio aiuto ai Cavalieri di Atena, nella difesa del Grande Tempio.

 

CAVALIERI D’ARGENTO:

 

CASTALIA DELL’AQUILA:

         La maestra di Pegasus combatte strenuamente a difesa del Santuario, sia contro Atlante che contro le Amphilogie. Ha anche modo di scambiare alcune parole con un Cavaliere Celeste mai incontrato prima, che scopre essere una persona che riteneva perduta.

         (Colpi segreti: Meteora pungente)

 

TISIFONE DEL SERPENTARIO:

         Energica e combattiva, la Sacerdotessa dell’Ofiuco segue Asterios e Ascanio nel lontano Avaiki, affrontando Afanc assieme a Titis.

         (Colpi segreti: Cobra incantatore)

 

NICOLE DELL’ALTARE:

         Attendente personale di Atena, Nicole è l’ultimo custode di una sapienza antica, di cui lui stesso si è nutrito negli anni in cui è stato bibliotecario. Non avendo mai amato combattere, ha preferito mettere le proprie conoscenze e capacità al servizio di Atena in un altro modo, conservando un segreto che ha permesso alla Dea di ritrovare tre amiche perdute.

         (Colpi segreti: Nicole può evocare il Fiat Lux, la suprema tecnica difensiva del Santuario, riservata ai massimi officianti della Dea).

 

CAVALIERI D’ORO:

 

MUR DELL’ARIETE:

         Stanco e fiacco, per le guerre continue e la perdita di sua madre, Mur ripara comunque le armature dei compagni, ben sapendo quanto ne abbiano bisogno nella guerra in corso. Indebolito, si erge comunque a difesa delle Dodici Case, affrontando Atlante assieme a Virgo e Tiresia, e recandosi poi al Cancello Orientale per regolare i conti con Horkos una volta per tutte.

         (Colpi segreti: Onda di luce stellare, Muro di cristallo, Cuneo di cristallo, Rivoluzione di stelle).

 

IORIA DEL LEONE:

         Il Cavaliere di Leo, dopo che Mur ha riparato la sua armatura, con il proprio sangue, scende in Egitto con le forze dell’alleanza, ingaggiando battaglia contro Beira della Cailleach, nelle stesse terre dove, anni addietro, aveva conosciuto Reis.

         (Colpi segreti: Per il sacro Leo, Zanne del Leone/Lightning Fang, Keraunos)

 

VIRGO:

         Il Custode della Porta Eterna tenta di frenare l’avanzata di Atlante assieme a Mur e agli altri Cavalieri d’Atena, deciso a dare tutto se stesso nell’impresa.

         (Colpi segreti: Kaan, Abbandono dell’Oriente)

 

ALTRI PERSONAGGI:

 

KIKI:

         Il fratellino di Mur ha imparato a riparare le armature, dopo aver affiancato tante volte il fratello. Aiuta Kama a evacuare il Grande Tempio durante l’assalto di Atlante.

 

CLIFF O’KENTS:

         Marinaio di origini scozzesi, è uno dei collaboratori della Fondazione Thule, cui Isabel affida spesso imprese segrete e delicate.

 

PATRIZIO:

         Capo dei soldati semplici del Grande Tempio, ha servito Atena dai tempi di Shin, deciso a combattere in suo nome contro l’ombra nascente.

 

AVALON

 

CAVALIERI DELLE STELLE:

 

JONATHAN, Cavaliere dei Sogni:

         Segue il maestro nella campagna d’Egitto, ignaro sulle sue origini.

 

REIS di Lighthouse, Cavaliere di Luce:

         Affianca Jonathan in Egitto, proprio dove, quindici anni addietro, aveva incontrato Ioria per la prima volta.

 

FEBO, Cavaliere del Sole:

         Non ha dubbi sul fronte in cui lottare, né sullo scopo: proteggere coloro che ama, la famiglia che lo ha cresciuto, donandogli amore.

 

MARINS, Cavaliere dei Mari Azzurri:

         Fedele amico di Febo, dedica tutto se stesso ad aiutarlo.

         (Colpi segreti: Maremoto dei mari azzurri)

 

MATTHEW, Cavaliere dell’Arcobaleno:

         Messi da parte i tentennamenti di un’adolescenza inquieta, Matt ha adesso preso coscienza del suo ruolo, e come tale cerca di agire.

         (Colpi segreti: Arcobaleno incandescente, Moltiplicazione)

 

Elanor, Cavaliere della Luna:

         Ultima dei sette ad aver risvegliato il proprio talismano, è restia ad accettare gli ordini che le vengono imposti.

         (Colpi segreti: Croci di luna, Falce di luna calante)

 

Ascanio Pendragon, Cavaliere della Natura:

         Il Comandante dei Cavalieri delle Stelle affronta la più grande sfida della sua vita, contro i ricordi distorti di un passato perduto.

         (Colpi segreti: Metempsicosi/Trasmigrazione dell’anima, Attacco del drago di sangue, Double dragon attack, Danza di draghi)

 

ANGELI:

 

AVALON, Angelo di Luce, Principe Supremo degli Angeli:

         Arconte supremo, depositario di una conoscenza che, per timore di nuovi tradimenti, ha scelto di non condividere con nessuno dei suoi fratelli.

         (Colpi segreti: Nebulosa delle stelle, Cometa di Avalon)

 

ANDREI, Angelo di Fuoco:

         L’arconte rosso dal cosmo incandescente dovrà decidersi, prima o poi, a confessare a Jonathan la verità. Nell’attesa combatte.

         (Colpi segreti: Aurora infuocata, Fiamma di vittoria)

 

ALEXER, Angelo di Aria:

         L’arconte azzurro da sempre veglia su Cristal, sostenendolo e lottando assieme a lui, per tener fede a una lontana promessa.

         (Colpi segreti: Fulmini siderali, Tempesta siderale)

 

ASTERIOS, Angelo di Acqua:

         Arconte verde. È il padre di Hina e protettore dell’Avaiki. Dei Cinque Angeli, è il più taciturno e il meno propenso alla battaglia.

         (Colpi segreti: Falene acquatiche, Lance di acqua)

 

ANHAR, Angelo decaduto:

         Un tempo era l’Angelo della Terra, l’Arconte Marrone. Oggi è divenuto Gran Maestro del Caos e Arconte Nero.

         (Colpi segreti: Apocalisse divina)

 

SETTE SAGGI:

 

ANTALYA, primo Custode della Spada di Luce:

         Fondatrice di Mu e, dopo la sua distruzione, del primo Avaiki.

 

ELMAS, primo custode del Tridente dei Mari Azzurri:

         Consigliere di Nettuno, perito nel crollo di Atlantide.

 

GALEN, primo custode dello Specchio del Sole:

 

TEGEL, primo custode del Calderone dei Misteri:

         Maestro di Avalon, unico a conoscere la verità sugli Angeli.

 

VASTERAS, primo custode della Cintura Arcobaleno:

         Consigliere di Zeus, profetizzò la decadenza degli Olimpi.

 

MENARA, primo custode dello Scettro d’Oro:

 

KLOTEN, primo custode dello Scudo di Luna:

         Primo Grande Sacerdote di Atena, fece costruire la Collina delle Stelle per osservare il moto degli astri e vi nascose un portale.

 

ASGARD

 

ASGARD:

 

FLARE DI POLARIS:

         Regina di Asgard, fatica a prendere confidenza col suo ruolo.

 

BARD:

         Capitano della Guardia, dal cuore ardimentoso. È allievo di Orion.

 

ENJI:

         Consigliere di Flare, fedelissimo al casato di Polaris da decenni.

 

ALEXER, Principe della Valle di Cristallo:

        

BLUE WARRIORS:

         Guerrieri addestrati da Alexer per proteggere Asgard e servire gli Angeli. Indossano armature azzurre e controllano acqua, vento e gelo.

 

VIDHARR, l’Ase silente:

         Ultimo figlio di Odino ancora vivo, si interroga sul perché sia sopravvissuto, a differenza dei ben più forti e importanti fratelli.

 

EIR, Dea della Medicina:

         Più che una combattente, una guaritrice, sempre dedita a curare gli altri con il tepore di un cosmo in grado di lenire ferite e affanni di vita.

         (Colpi segreti: Hlif (=scudo, in norreno), tecnica difensiva)

 

IDUNN:

         Sposa di Bragi, chiede vendetta per la sorte del marito la cui morte non è riuscita ancora a superare.

         (Colpi segreti: Mele d’oro)

 

OLIMPO

 

DIVINITA’ OLIMPICHE:

 

ZEUS, Signore del Fulmine:

         Fronteggia i fantasmi del passato, con spirito critico e umiltà, prima di scendere in guerra, guidando gli Olimpi contro Atlante e Erebo.

         (Colpi segreti: Folgore suprema, Tempesta di folgori)

 

ERA, Regina dell’Olimpo e Dea del Matrimonio:

         Per emendare antiche colpe e mai gelate gelosie, Era sceglie la via del sacrificio, convinta che il marito abbia bisogno di ogni aiuto possibile.

 

ERMES, Messaggero degli Dei:

         Complice involontario del sacrificio di Era, dona il proprio ichor per la corazza di Cristal, lottando fino allo stremo contro l’ombra antica.

         (Colpi segreti: Caduceo, Kerkeyon)

 

NETTUNO, Signore dei Mari:

         Nonostante i dubbi iniziali di Pegasus, è un fedele sostenitore dell’alleanza, deciso a difendere l’Avaiki cui è legato da antica amicizia.

         (Colpi segreti: Tridente del Re Pescatore, Corno di Tritone)

 

EFESTO, Fabbro olimpico:

         Lavoratore alacre, attende di ricongiungersi con l’amata Afrodite.

         (Colpi segreti: Lava incandescente)

 

DEMETRA, Signora delle Messi e delle Coltivazioni:

         Assalita da Nyx e Ate, langue nei sotterranei del Primo Santuario.

 

EURO, Vento dell’Est:

         Ultimo figlio di Eos ancora vivo, spirito nobile e generoso, affianca l’amico Nikolaos nell’ultima guerra.

         (Colpi segreti: Vento di Levante)

 

ATENA, Dea della Guerra Giusta:

         Dopo aver risvegliato l’antica memoria di sé, Atena ha ripreso possesso del suo ruolo, conducendo con decisione la guerra contro l’ombra.

         (Colpi segreti: Lancia di Nike)

 

ERACLE, Protettore degli Uomini e Vindice dell’Onestà:

         Come predetto duecento anni addietro, un sacrificio di sangue ha segnato il suo ritorno, per permettergli di lottare a fianco del padre.

         (Colpi segreti: Fede negli uomini, Fiere del Mito).

 

CAVALIERI CELESTI:

 

NIKOLAOS DELL’ERIDANO CELESTE, Luogotenente dell’Olimpo:

         Nobile d’animo, chiede giustizia per la sorella e i genitori perduti.

         (Colpi segreti: Gorgo dell’Eridano)

 

GANIMEDE DELLA COPPA CELESTE, Coppiere dell’Olimpo:

 

SHEN GADO DELL’IPPOGRIFO, ex Capitano dei Seleniti:

 

TOMA DI ICARO:

         Risvegliato da una prigionia di vent’anni, ha due obiettivi: onorare Zeus e proteggere una persona a lui cara. Per farlo, deve divenire più forte.

         (Colpi segreti: Lancia di Icaro)

 

LEGIONE DEI MIGLIORI:

 

ALCIONE DELLA PIOVRA:

         Combatte nell’Avaiki a fianco degli allievi di Dohko.

         (Colpi segreti: Alti flutti spumeggianti, Esplosione dei Silenti Abissi)

 

GERIONE DEL CALAMARO:

         Affronta Tiamat, deciso a proteggere l’amica di tutta una vita, non esitando a dare la vita allo scopo.

         (Colpi segreti: Tentacoli predatori, Fruste del tuono)

 

NESSO DEL PESCE SOLDATO:

         Agile e svelto, in battaglia non teme alcunché. Nemmeno la morte.

         (Colpi segreti: Sospiro nel vento, Frecce del mare. La sua armatura possiede accessori interessanti, come arpioni, ganci e rampini)

 

PASIFAE DEL CANCRO CELESTE:

         D’animo generoso, aiuta Ascanio e gli Areoi contro i Forcidi.

 

CHIRONE DEL CENTAURO:

         Discende da una famiglia di mercenari, che ha sempre visto nella guerra una fonte di guadagno e l’occasione per essere uomo.

         (Colpi segreti: Magma ardente, Pioggia di lava)

 

IRO DI ORIONE:

         Primo tra gli Heroes, fiero del proprio ruolo e a tratti superbo, vuole riscattare l’onta dell’infamia che si abbatté sulla Primissima Legione.

         (Colpi segreti: Tuono del Cacciatore, Cintura di Orione)

 

NEOTTOLEMO DEL VASCELLO:

         Nocchiero di Tirinto, guida la nave volante per salvare Atene.

 

MARCANTONIO DELLO SPECCHIO:

         Di nobili origini, preferisce proteggere gli amici che attaccare.

         (Colpi segreti: Specchio delle Stelle, Glorioso Canto degli Eroi)

 

NESTORE DELL’ORSO BRUNO:

         Rozzo e potente, non arretra di un passo davanti al nemico.

         (Colpi segreti: Ruggito dell’Orso Bruno)

 

AGAMENNONE DEL LEONE DI NEMEA:

         Primo tra i redivivi Heroes a cadere, per mano di Erebo. Impavido si erge a difesa di Pegasus e degli Olimpi, come Eracle aveva ordinato.

         (Colpi segreti: Artigli del Leone di Nemea).

 

ADONE DELL’UCCELLO DEL PARADISO:

         Di poche parole, il giovane cipriota preferisce agire, mostrando così la sua fedeltà ad Eracle.

         (Colpi segreti: Eterna danza di piume)

 

TIRESIA DELL’ALTARE SACRO:

         Allievo di Asmita della Vergine, ritiene che la forza stia nell’unirsi agli altri, condividendo un obiettivo comune.

         (Colpi segreti: Kaan, Abbandono dell’Oriente)

 

ALTRI PERSONAGGI:

TITIS DELLA SIRENA:

         Ultimo Cavaliere Sirena, ha stabilito solida amicizia con Tisifone. Segue Nettuno, cui sarà fedele fino alla fine, nell’Avaiki del Mar dei Coralli.

          (Colpi segreti: Sottile trama corallina, Incanto delle sirene)

 

AMAZZONI:

         Guerriere del Ponto, alcune figlie di Ares, guidate da Pentesilea.

PENTESILEA, Regina delle Amazzoni:

EURIBIA, figlia di Ponto.

         Sposa del Titano Crio, vive in un palazzo sul fondo del mare. Ostile a qualsiasi guerra, ha sviluppato sereni rapporti con gli Areoi.

EGITTO

DIVINITA’ EGIZIE:

 

AMON RA, Dio del Sole, Signore di Karnak:

         Dopo aver abbandonato i rimpianti, il Sole d’Egitto è pronto a bruciare il suo cosmo, per incendiare l’ombra con la luce dell’amore.

         (Colpi segreti: Disco del Sole)

 

ISIDE, Dea della Maternità e della Fertilità:

         A lungo ha pregato per rivedere l’amato Osiride, cui presto potrà unirsi per l’eternità, proteggendo Horus e Febo da lontano. I suoi figli.

 

HORUS, Dio Falco, detto “il lontano”:

        

DUAMUTEF, HAPI, IMSET, QEBENSUF, figli di Horus:

 

SEKHMET, Dea Leonessa:

         Comandante dell’esercito di Amon, dal cuore impetuoso, combatte in prima fila, per dare l’esempio e la spinta ai suoi soldati.

         (Colpi segreti: Alito di fuoco)

 

BASTET, Dea Gatta:

         Fedelissima di Sekhmet, è un’agile e scaltra combattente.

         (Colpi segreti: Sacro Mau)

 

FARAONI DELLE SABBIE:

         Guardia scelta da Amon Ra a difesa di Karnak e del popolo egizio. Molti guerrieri furono uccisi mesi addietro dai licantropi inviati da Anhar.

 

ERMANUBI DELLO SCIACALLO:

         Guardia privata di Iside.

         (Colpi segreti: Ringhio furioso dello sciacallo)

 

OSORKON DEL FALCO:

         Allievo di Horus e suo grande ammiratore.

 

TUTMOSIS DELL’IBIS REALE.

 

LUNA

REGNO DELLA LUNA SPLENDENTE:

 

SELENE, Dea della Luna:

         Rifiuta la guerra, rifiuta persino di accettare quel che è palese agli occhi di tutti, chiudendosi in un volontario quanto deleterio isolamento.

         (Colpi segreti: Helios Vortex)

 

ENDIMIONE, figlio di Zeus:

         Sposo di Selene, è la sua ancora nel presente.

 

ELANOR, figlia primogenita di Selene e Endimione, Cavaliere della Luna:

 

IGALUK, Selenite di Mercurio:

         Non ama combattere ma è pronto a dare tutto se stesso per i popoli della Terra, credendo che mai debbano smettere di credere nei loro sogni.

         (Colpi segreti: Aksarnerk = aurora boreale)

 

HUBAL, Selenite di Venere:

         Ha fatto voto di silenzio. È un abile arciere.

 

AVATEA, Selenite della Terra:

         Un tempo dimorava nell’Avaiki nel Mar dei Coralli.

 

SIN, Selenite di Marte:

         Giovane e potente guerriero dal cosmo fiammeggiante.

         (Colpi segreti: é-kish-nu-gal =casa della gran luce)

 

MANI, Selenite di Saturno:

         Possiede un ramo di Yggdrasill, deciso a sopravvivere all’ultima guerra in modo da piantarlo a Midgard e permettere che il frassino rinasca.

 

AVAIKI

AREOI DEL MAR DEI CORALLI: (su gentile concessione di Pavone)

 

TORU, lo Squalo Bianco:

         Comandante degli Areoi, si colpevolizza per non aver preparato il popolo libero all’ultima guerra. Il sangue è la sua debolezza.

         (Colpi segreti: Fauci dello Squalo Bianco)

 

MARU, del Narvalo:

         Eroico guerriero e ardente innamorato, è disposto a tutto pur di stare con colei che ama. Impugna una lancia di corallo carica di elettricità.

         (Colpi segreti: Lancia del Narvalo)

 

TARA di Diodon:

         Compagna di Maru, trova nell’amore la forza con cui lottare.

 

HINA del Lactoria, Alii dell’Avaiki:

         Figlia di Asterios, madre spirituale dell’Avaiki, custodisce la Perla dei Mari, affrontando serena il proprio destino, non avendo rimpianti.

        

KOHU dell’Istioforo:

         Il più giovane degli Areoi, non per questo meno determinato di altri a lottare per la salvezza del proprio popolo. Adora il grande Toru.

         (Colpi segreti: Taglio delle onde, Vela Bianca)

 

ARMATA DELLE TENEBRE

PROGENITORI:

LORD CAOS:

         L’essenza della creazione. Il nemico di cui Avalon e i suoi fratelli hanno atteso l’avvento per secoli. Definito anche l’Oscuro Signore, l’Unico Dio o semplicemente l’Unico, creatore del cosmo e della Terra, è l’entità da cui tutti gli Dei e gli uomini discendono.

NYX, Dea della Notte:

         La Prima Dea nata dal Caos, può assumere qualunque forma, prediligendo quella di un enorme uccello nero, dagli artigli di pura tenebra. All’apparenza calma, è crudele e vendicativa, non ama assegnare compiti ai suoi sottoposti, preferendo agire in prima persona. Dei Quattro Progenitori, è la prima a rinascere, in una caverna della Grecia, venendo cullata dall’odio dei giganti mostruosi che popolavano quella regione e che l’avevano chiamata Ebdera.

         Si reca sulla Luna per uccidere Selene e Endimione, sperando di attirarvi Elanor, la più fresca e inesperta tra i Cavalieri delle Stelle, per carpirle il Talismano.

         (Colpi segreti: Marea d’ombra)

EREBO, Signore delle Tenebre Infernali:

         Di aspetto sconosciuto, nascosto da un’armatura integrale di colore nero, Erebo è il Primo Dio nato dalla Notte per partenogenesi. Definito con molti nomi che mettono l’accento sulla sua oscurità, è agguerrito, voglioso di scendere in guerra e coprire il pianeta con la sua ombra infernale. Al tempo stesso sfodera un lato riflessivo, turbato dalle parole del Gran Maestro del Caos riguardo ai cinque Cavalieri dello Zodiaco. È questo il motivo per cui decide di affrontare Pegasus, Cristal e poi Andromeda, per tastare le loro abilità e convincersi che i timori di Anhar siano infondati.

         (Colpi segreti: Danza di daghe, Dies Irae)

EMERA, Dea del Giorno:

         Elegante e leggera, è una dei due gemelli di Luce partoriti dalle tenebre per contrapposizione. Rappresenta la personificazione del Giorno.

         Silenziosa, non amante del chiasso e del frastuono, Emera accompagna Etere al Grande Tempio, dopo aver risvegliato Atlante, sedendo sulla Meridiana dello Zodiaco e osservando la fine di un mondo che, a sentir lei e il fratello, merita di scomparire, reo di non essere perfetto come l’Unico l’aveva creato. Pur tuttavia, a differenza di Etere, percepisce qualcosa, un richiamo, forse una voce, che le si rivolge spesso chiamandola “madre” e stranendola.

ETERE, Signore della Luce:

         L’imperturbabile fratello di Emera, è il giudice supremo che condanna Atena per la fallacia delle sue azioni e l’umanità per la sua claudicante imperfezione, vedendo con disprezzo l’alternarsi di luce e ombra nell’animo del genere umano.

         Attacca il Grande Tempio per annientarlo, deciso a rifondare un nuovo mondo privo di esseri imperfetti, un mondo dove le macchie non esistano e i contorni siano netti. Per quanto accorate siano le difese di Atena e di Pegasus, Etere non sembra prestare ascolto alle loro parole, cieco e sordo nelle proprie convinzioni.

         (Colpi segreti: Luce del Cielo; Pranava Sabda: suono primordiale (sanscrito), il suono della creazione, che racchiude tutti gli altri suoni. Una beatitudine dotata di forza dirompente.)

ARMATA DELLE TENEBRE:

POLEMOS, Demone della Guerra:

         Lord Comandante dell’Armata delle Tenebre, maestro di Chimera, guida l’esercito di Caos nell’attacco contro Karnak. È la personificazione della guerra, l’istinto naturale dell’uomo allo scontro, ed esiste fin dagli albori dell’umanità. La sua potenza è immensa, per quanto non utilizzi colpi segreti o tecniche specifiche, egli le conosce tutte, sapendo anche come difendersi. Dopo aver sconfitto Sirio in Asia, fronteggia Andrei e Phoenix fuori da Karnak, sfoderando la sua armatura: l’Arma, a forma di carro da guerra.

CHIMERA:

         Il suo vero nome è Vaughn ed è l’allievo di Polemos. Hanno girovagato assieme per l’Europa, spostandosi dai Pirenei verso oriente, trascorrendo periodi di caccia nelle regioni montuose o nella Foresta Nera, crescendo assieme e conoscendosi meglio. La sua furia in battaglia è indubbia, così come la sua devozione alla causa di Polemos, per cui darebbe la vita. Segue il Lord Comandante in Egitto, incitando l’Armata delle Tenebre a dare il meglio di sé, o a morire nel tentativo, ingaggiando rapidi e cruenti scontri con Bastet, Horus, Reis, Jonathan e alcuni Faraoni delle Sabbie.

         (Colpi segreti: Zoccolo della capra infernale, Fauci delle tre Bestie).

ATLANTE:

         Figlio del Titano Giapeto, fu abbattuto dalle folgori di Zeus, sprofondando nel suolo lungo la costa africana nordoccidentale, generando la catena montuosa che da lui ha avuto nome. Viene risvegliato da Etere e Emera, che risvegliano al qual tempo la sua sete di vendetta verso gli Olimpi. Invade il Santuario di Atena, radendolo al suolo e impegnando Mur, Virgo e tutti i Cavalieri della Dea Guerriera ad un duro sforzo, che sarebbe stato vanificato se Zeus non fosse intervenuto.

LESTRIGONI:

         Grossi guerrieri, alti e robusti, rivestiti di biancastre armature integrali. Combattono in gruppo, spesso riuniti a schiera, in modo da presentarsi come muro compatto contro cui impattano gli assalti avversari. Impegnano duramente Marins e gli altri Cavalieri delle Stelle, in Egitto. 

WARG:

         Selvaggi lupi da guerra, cresciuti nelle tenebre della Foresta di Ferro, in Nord Europa. Molti vennero cacciati e uccisi dai Blue Warriors di Alexer, ma alcuni riuscirono a salvarsi, allevati e nutriti da Reidar e da Anhar per scopi bellici. Adesso cavalcano verso Asgard, bardati di corazze appuntite che li rendono ancora più demoniaci. Reidar ne cavalca uno.

I NEFARI DELLO ZODIACO OSCURO:

JARED del Golem di sangue:

         Giovane arabo di vent’anni, crea con il cosmo delle statue di sabbia che si nutrono del sangue dei nemici, divenendo sempre più potenti e grosse. Le sue abilità gli consentono di mimetizzarsi con il terreno, ingannando l’avversario. È particolarmente a suo agio nel combattere nei terreni aridi, desertici. Vulnerabile al fuoco e al vento che lo erode, non è troppo forte fisicamente, contando più sulle sue statue di sabbia e sull’astuzia.

BEIRA della Cailleach:

         Nacque da un druido anni addietro durante le Nozze Sacre, ai fuochi di Beltane. Sentiva di avere grande potere ma Avalon non la ammise all’ordine delle sacerdotesse perché presagiva qualcosa di oscuro in lei. Ha appreso le arti magiche da Anhar, studiando antichi testi di Beira, la più grande Cailleach, il cui nome ha scelto per onorarla e per combattere in suo nome.

         (Colpi segreti: Strega delle tempeste, Cenn na Cailleach)

REIDAR dei Warg:

         Di aspetto nordico, è originario infatti di Midgard, si è addestrato con Artax e Orion per divenire Cavaliere di Asgard, ma Ilda ha nominato Luxor al suo posto e lui non l’ha presa bene. Neppure Orion e Artax hanno interceduto per lui e per anni lui ha rimuginato sulle parole rivoltegli da Orion, il giorno dell’investitura: “Forse Ilda ha percepito violenza nel tuo animo!”

         La sua armatura è identica a quella di Luxor ma è nera con riflessi violacei ed è dotata di artigli che gli coprono le mani. L’ha fatta creare apposta dal Gran Maestro del Caos a forma di lupo, così adesso può indossare la corazza che gli spettava.

         È sanguigno, gli piace nutrirsi di sangue. Veloce, scattante, ha udito e odorato fine, sente gli odori e i suoni anche più lontani. Possiede braccia molto forti, in grado di strangolare un orso.

         (Colpi segreti: Artigli del Lupo di Sangue)

GRENDEL, lo Spettro Bianco:

         Di Grendel poco è noto, neppure il nome. Di lui si sa solo che parla poco e combatte molto, senza conoscere pietà. Il bracciale destro dell’armatura è un enorme guanto artigliato, in puro mithril, dotato di cinque dita appuntite in grado di squartare un essere umano con un solo colpo. Anhar gliene ha fatto dono affinché porti ovunque il segno della loro efferata potenza.

DUPPY:

         Fantasma dell’isola di Giamaica, possiede la capacità di assumere qualsiasi forma agli occhi di chi lo guarda. Fisicamente non è molto forte, ma grazie ai suoi poteri mentali riesce a prevalere anche su avversari ben più potenti di lui. Grazie al suo aiuto, Reidar rientra a penetrare all’interno della cittadella di Asgard, raggiungendo il Salone del Fuoco.

ALU della Tempesta:

         Demone assiro, malvagio e vendicativo. Il suo nome deriva dal sumero “gallu”, tempesta. Dal fisico snello e smilzo, ha occhi grandi e neri, capelli viola spettinati e

Un’armatura rossa vermiglia, dotata di ampie ali, simili a quelle di un pipistrello, con cui vola sul campo, rilasciando vento e tempesta.

CORB dei Fomori:

         Uomo basso e barbuto,  dai folti capelli rossicci e aspetto simile ad un folletto. Originario di Cork (Irlanda). In gioventù è stato un apprendista druido presso Avalon, ma poi se ne era andato, non interessato all’uso del potere che veniva fatto nell’Isola Sacra. Il mondo moriva e i druidi cosa facevano? Rimanevano chiusi in cima al cerchio di pietre a pregare. Corb ha sempre criticato Avalon per non essere un interventista, bensì un garante dell’equilibrio, finendo poi per mettere i suoi poteri al servizio di chi ha preferito agire, per porre fine all’agonia del mondo.

         (Colpi segreti: Piaghe dei fomori)

YAMA del Bufalo Nero:

         Il suo nome riprende il nome di Yama, Deva della Morte, presso la religione induista. La sua armatura è rossastra, la pelle olivastra, gli occhi di fuoco e cavalca un bufalo nero. Attacca Themiskyra, uccidendo alcune Amazzoni, prima di essere fermato da Pentesilea e Phoenix.

VRITRA del Serpente Malevolo:

         Vritra significa “l’avviluppante”. Prende il nome da un asura: nella mitologia indiana, un enorme dragone o serpente, il cui simbolo sono le nuvole, che il Nefario controlla per far piovere. Sequestra le acque e porta i popoli alla fame tramite la siccità.

ARTEMISIA della Dionea Assassina:

         Sorella di Menas della Rosa, che cerca di vendicare uccidendo i Cavalieri di Atena, responsabili (in base a ciò che Anhar le ha detto) della morte del fratello. Possiede il potere di controllare il regno vegetale, creando piante, soprattutto carnivore, con cui stritola e soffoca i nemici.

ALTRE DIVINITA’:

OIZYS, Dio della Miseria e della Sventura:

         Astrazione, figlio di Nyx, ha una voce stridula e stordente. Non ama, non vuole e non sa combattere, solo profetizzare sciagura e rovina per chiunque. Viene portato in Egitto da Chimera, che si diverte a frustarlo e a torturarlo, nutrendosi dei suoi spasimi di dolore.

APATE, Dea dell’Inganno:

         Astrazione, figlia di Nyx. Al pari di Oizys, questa divinità minore viene portata in Egitto e forzata da Chimera ad avanzare verso Karnak, dove è costretta ad affrontare le forze dell’alleanza, in particolare le incandescenti fiamme di Sin degli Accadi, trovandovi la morte.

KERES, la morte violenta:

         Alta e snella con lunghi capelli rossicci, è una donna spietata e sanguinaria. Si diverte in compagnia di Lissa, a cui spesso si accompagna nelle scorribande belliche. Al suo fianco invade Karnak, contribuendo alla morte di Iside e fronteggiando poi Febo e Marins.

LISSA, Dea della rabbia e del furore cieco:

         Una donna alta e bella, con lunghi capelli biondi e sguardo magnetico. Indossa un’armatura con un viso dipinto sul pettorale, il viso del suo più grande successo. Come Dea della Rabbia, possiede il potere di condurre uomini (e Dei) alla pazzia, proprio come accadde a Eracle, secoli addietro. A Karnak, tenta di piegare Febo al suo volere, facendo forza sulla sofferenza celata nell’animo del bastardo, ma finendo lei stessa piegata dalla tempra fiammeggiante del sole d’Egitto.

HORKOS, figlio di Eris:

         Rappresenta la maledizione inflitta a coloro che tradiscano un giuramento. Sopravvissuto al crollo di Dhaulagiri, subisce la collera di Nyx, accusato di non aver portato a termine la missione. Horkos cerca quindi vendetta al Grande Tempio, uccidendo Mur ma venendo disintegrato a sua volta dall’Onda di Luce Stellare.

         (Colpi segreti: Sturmjan, Sturm und drang)

AMPHILOGIE, figlie di Eris:

         Al pari di Horkos, alcune di loro sono sopravvissute al crollo della Montagna Bianca, decidendo di seguire il fratello nell’attacco a sorpresa al Grande Tempio. La loro avanzata viene però interrotta da Kiki, Asher, Castalia e Kama e soprattutto da Matthew ed Elanor, che sconfiggono l’esercito nemico.

ATE, Dea della rovina, dell’inganno, della dissennatezza:

         Su consiglio di Anhar, la figlia di Eris si sostituisce a Demetra, attirandola fuori dall’Olimpo, presso l’abitazione dei genitori di Nikolaos. In questo modo Ate, nelle vesti di Demetra, può attingere ai segreti di Zeus e, soprattutto, può bagnare con il proprio sangue l’armatura di Andromeda, infettandola e servendosene per oscurare il suo cosmo. Non soddisfatta del risultato, e notando che la coscienza del Cavaliere continua a perdurare, la Dea invoca persino Ade, invitandolo a prendere definitivo possesso del simulacro da lui scelto un tempo, non avendo però fatto i conti con l’orgoglio del Signore dell’Oltretomba e con quel sentimento che Atena lo aveva accusato di non aver mai provato. L’amore.

DISNOMIA, figlia di Eris:

         Assieme a Oizys e Apate, segue Polemos in Egitto, per quanto refrattaria allo scontro armato. Viene frustata spesso da Chimera e, quando le forze dell’alleanza attaccano, inizia a correre per fuggire, venendo però disintegrata dalle fiamme di Sin degli Accadi.

FORCIDI

FORCO, Antica Divinità dei Mari:

         Primo Imperatore dei Mari, non ha mai rinunciato al dominio sugli oceani, confrontandosi contro tutte le supposte Divinità che hanno ardito definirsi tali. Su due certezze si è basata la sua intera esistenza: Ceto, la compagna che mai lo ha abbandonato, e la smania di possedere il trono dei mari, certo di essere l’unico degno di sedervisi. Per questo scatena i Forcidi contro l’Avaiki, per dominare l’ultimo regno sottomarino esistente e consolidare il proprio dominio.

         (Colpi segreti: Kata thalassa)

CETO, Sposa di Forco:

         Nota come “la perigliosa”, Ceto è la sposa di Forco, al cui fianco è sempre rimasta durante le millenarie contese per il dominio sugli oceani. Non ha mai avuto un dubbio su quale fosse la sua posizione, alla destra di colui che aveva scelto come compagno per la vita, unendosi in un amore che era perdurato per secoli.

         Le sue capacità le permettono di carpire le paure celate nell’animo di ogni avversario, ritorcendole contro di lui.

         (Colpi segreti: Grande balena bianca, Sentinelle del mare)

TIAMAT, l’Abisso Oscuro, Primo Forcide:

         Il Comandante dei Forcidi, la cui potenza supera quella dei suoi sottoposti uniti assieme, rivaleggiando persino con quella di Forco o di Ceto. Quale ne sia il motivo, al momento a tutti ignoti, tranne che a Tiamat stesso, il cui cosmo è intriso di oscurità, che ha saturato ogni lucentezza o bontà avesse mai vissuto nell’animo. Un tempo era stato un uomo di nome Tebaldo, compagno di addestramento di Ascanio ai Cinque Picchi.

         Dopo la sua morte apparente ad Atene, durante l’attacco dei soldati egizi, il ragazzo era stato salvato da Anhar, impressionato dalla sua tenacia, dalla sua determinazione a non morire, nonostante avesse il corpo a pezzi. Per quel motivo, e per una punta di oscurità che aveva suscitato il suo interesse, Anhar lo aveva preso con sé, facendone il suo allievo e affidandogli scomode missioni nell’ombra, tra cui radunare i Forcidi e fornire un esercito sottomarino ai Progenitori. E Tebaldo era presto divenuto Tiamat, una persona completamente nuova, come Ascanio ha modo di verificare.

         Nello scontro che scuote la Conchiglia Occidentale, Tiamat esce sconfitto, ma l’energia oscura che lo corregge gli permette di curare le proprie ferite in fretta, al punto da portarlo ad uccidere Forco poco dopo, mozzandogli la testa e riunendola assieme a quella di altre Divinità oceaniche da lui stesso massacrate, per offrirle in dono al suo signore. Ma a chi?

         (Colpi segreti: Abisso oscuro, Apocalisse oscura, Rapsodia di ombre)

OZENA, la Piovra Puzzolente:

         Secondo Forcide, nonché unica donna tra i sette servitori di Forco. Proviene da una famiglia dove la discendenza, sempre in linea femminile, è stata finalizzata a creare una fedele combattente e sostenitrice di Forco, in attesa che il vero Imperatore dei Mari la chiamasse a sé. Viene ferita da Ascanio nell’Avaiki ma trova inaspettata morte per mano di colui a cui aveva giurato fedeltà.

ISONADE: Quarto Forcide.

         In origine era Moeava, uno degli Aeroi, addestrato da Ono dello Squalo Tigre, assieme a Toru e Maru, ma non molto incline a rispettare le leggi. A differenza dei compagni, Moeava amava cacciare per il gusto di farlo, uccidendo animali anche quando non necessario alla sopravvivenza. Per questo Ono lo cacciò, per aver violato il kapu, e adesso è tornato per avere la sua vendetta su Hina e gli altri Areoi.

IKU-TURSO: Quinto Forcide.

         Il suo nome è Meritursas ed è originario della Lapponia, dove è cresciuto, abbeverandosi di mitologia finnica. Proprio per la sua provenienza, Forco gli ha donato la corazza dell’Iku-Turso. Violento e sanguigno, non rifiuta mai una bella scazzottata, da cui conta di uscire vittorioso grazie al potere che gli è proprio, quello di infettare, debilitando, l’avversario.

         (Colpi segreti: Tuonen härkä: Buoi della morte. Sono grossi buoi neri, che caricano con corna sprigionanti fiamme e lampi. Una loro ferita è mortale, in quanto Iku-Turso è considerato padre delle Nove Malattie. Tuhatsarvi)

AFANC, Sesto Forcide.

         Tanto silenzioso, quanto letale. Il nome del Sesto Forcide è ignoto, persino ai suoi stessi compagni. È semplicemente comparso un giorno, nella caverna subacquea, rispondendo al richiamo del suo Signore, inchinandosi e giurando fedeltà. Tiamat lo definiva “il sicario perfetto”, perché mai avrebbe discusso gli ordini del suo superiore. E così si è comportato, fino allo scontro con Titis e Tisifone nell’Avaiki, in cui stava per avere la meglio, non fosse stato travolto dalle fauci dello squalo bianco scatenate da Toru.

         Non sono noti colpi segreti, preferendo il Sesto Forcide lo scontro diretto, corpo a corpo. Di certo la sua forza fisica era impressionante, in grado di stritolare un uomo, spezzandone le ossa in pochi secondi. Il suo simbolo è l’afanc, un mostro lacustre della mitologia gallese, responsabile delle inondazioni. Voci non confermate, su cui Avalon avrebbe voluto indagare, lo indicano come responsabile della grande inondazione avvenuta in Galles trent’anni addietro, quella in cui morirono i genitori di Reis. Che lo spirito del Sesto Forcide si fosse risvegliato in quel momento?

KELPIE, Settimo Forcide:

         Nato a Aberdeen, da una famiglia con forti radici in quella zona, il ragazzo risveglia la coscienza del Settimo Forcide all’età di quindici anni. Fisicamente è il meno forte dei sette fedeli di Forco, per la corporatura non troppo atletica, ma è molto agile e compensa con scaltrezza e velocità.

         Affronta Nesso del Pesce Soldato nell’Avaiki nel Mar dei Coralli. Il suo simbolo è un demone in grado di assumere la forma di un cavallo nero, tipico del folklore celtico, e diffuso nei laghi e nei corsi d’acqua di Scozia e Irlanda.

(Colpi segreti: Bäckahästen, un cavallo di fiume tipico del folklore scandivano)

© Aledileo per tutti i personaggi inediti.

 

 

 

   
 
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