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Autore: Alyssia Black    23/08/2014    4 recensioni
Caterina d'Aragona, un nome una storia.
Viene ricordata per essere stata prima moglie di Arturo Tudor e successivamente, dopo la sua morte, consorte del fratello, Enrico VIII. Fu una donna potente e rispettabile, ma anche lei è stata bambina.
***
1493 - infanzia di Caterina d'Aragona
[...] «Dicono sul serio?» chiese al fratello.
«Penso proprio di sì, Cate»
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo, Periodo Tudor/Inghilterra
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20 giugno 1493
 
«Principessa, si ricorda quando divenne imperatore a Roma il mirabile Augusto?» l’uomo guardò la bambina seduta al suo cospetto, che ascoltava insaziabile le letture del Nuovo Testamento e che parlava correntemente cinque lingue.
«Certamente, signore» replicò. Sapeva rispondere ad ogni domanda e ricordava alla perfezione anche i particolari più insignificanti. Caterina spalancò i grandi occhi azzurri, senza scomporsi.  
«Caio Giulio Cesare Ottaviano, soprannominato in seguito Augusto, nacque nel 23 avanti Cristo e morì nel 14 dopo Cristo. Fu designato da Cesare come suo successore e, quindi, raggiunse facilmente il potere» prese fiato e continuò il discorso. Sembrava essere un’esperta della materia e non una principessa di soli sette anni.
«Nel 27 avanti Cristo si nominò imperatore, il primo a Roma, e riformò completamente la città».
«È davvero preparatissima, Principessa» aggiunse Alessandro Geraldini, suo tutore. Erano tre anni che istruiva Caterina ed ella si era mostrata una studentessa modello, volenterosa di imparare e assetata di notizie; riusciva ad apprendeva velocemente qualsiasi argomento, senza dover essere spronata o richiamata.
«Lo sa che amo la storia italiana. Lei è nato lì, giusto?».
«Mia madre mi ha partorito ad Amelia, che è una città veramente molto bella» replicò l’insegnante.
«Perché non mi racconta qualcosa della sua infanzia?».
«Deve sapere che poco lontano dalla mia città si trova un bellissimo torrente. Quando avevo più o meno la tua età scappavo sempre di casa e correvo per i campi con l’intenzione di raggiungere quel luogo. Spesso mi portavo la Bibbia e qualche fetta di formaggio, per passare la giornata da solo e in tranquillità. Mia madre mi cercava per ore, ma non scoprì mai quel luogo magico in cui mi rifugiavo».
«E poteva anche fare il bagno?» lo interruppe Caterina, vogliosa di sapere.
«Certamente, lì l’acqua è cristallina».
«Le giuro che quando avrò l’età di mia madre andrò certamente a vedere questo posto e farò anche il bagno nel torrente» concluse la bambina, sorridendo.
 
Pochissimi minuti dopo le porte dello studio in cui i due si trovavano si aprirono violentemente. Nella stanza irruppe goffamente Munia, dama di compagnia e fidata cameriera di Caterina. Aveva il ventre gonfio, un altro bambino in arrivo. Era anche la balia di corte e, perciò, era continuamente incinta e con i seni gonfi di latte, pronti a sfamare qualche principino.
«Princesa, è ora di ritirarvi nelle vostre stanze per la notte» esordì.
Caterina fece una riverenza all’insegnante e seguì diligentemente la donna. Percorsero velocemente i lunghi corridoi del castello per raggiungere gli appartamenti della regina.
«Buonanotte, madre» la bambina si avvicinò velocemente al letto della madre, rivolgendole un sorriso pieno d’affetto.
«Dormi bene, mia cara» le baciò la fronte. «Domani ti attenderà una bellissima giornata».
 
***
 
21 giugno 1493

Quella mattina Munia giunse nella stanza da letto di Caterina prima del solito; scostò le tende e la luce estiva penetrò velocemente nella stanza, svegliando la bambina, che aprì gli occhi e augurò buona giornata alla dama. Era molto cortese con tutti, soprattutto con i domestici, perché sua madre le aveva insegnato che il rispetto doveva essere portato a chiunque.
Indossò un ampio abito rosa confetto al quale coordinò il fiocco per i capelli.
Alla corte di Spagna era consuetudine festeggiare l’arrivo dell’estate con giochi e banchetti. L’Alhambra1 si tingeva di mille colori, i fiori comparivano su ogni tavolo e le bocche gustavano i frutti più prelibati.
La colazione fu allestita nel Jardín de los Adarves2; le grandi palme facevano ombra agli immensi tavolini imbanditi. Si erano accomodati sui cuscini centinaia di commensali, tra i quali comparivano parenti ed amici. I festeggiamenti proseguirono senza sosta fino all’ora di pranzo, per il quale venne organizzato l’ennesimo banchetto.
Le ali di pollo3 erano il piatto principale, che compariva in ogni angolo del tavolo. I paggi zigzagavano tra una persona e l’altra, portando pietanze e bevande. Il vino veniva versato con abbondanza nei bicchieri, che si svuotavano velocemente nelle bocche dei commensali. Alcuni non erano più ebbri e farfugliavano parole senza senso. Addirittura un uomo cadde a terra, svenuto, per colpa dell’alcol.
 
Improvvisamente un suono di tromba si udì in tutto il giardino e un paggio chiese silenzio.
Re Ferdinando si fece spazio tra la folla, tenendo stretta la mano della consorte.
«Buenas tardes, mis invitados4. Spero che gradiate tutti questo banchetto, preparato con cura ed amore nelle mie cucine» disse accennando un sorriso ai paggi e alle cuoche.
«Oggi siamo qui per festeggiare l’arrivo dell’estate, ma in pochi sanno che abbiamo anche qualcos’altro da celebrare» continuò Isabella. I due sovrani si guardarono negli occhi, sorridendo. L’impercettibile cenno d’assenso della donna convinse il re a proseguire il discorso.
«È con sommo piacere che vogliamo annunciare il fidanzamento di nostra figlia Caterina con il rampollo d’Inghilterra, Arturo, figlio dello spettabile Enrico VII» annunciò a gran voce.
A quelle parole la piccola, che giocava con il fratello Giovanni, ammutolì. Guardò dritto negli occhi del padre, incredula.
«Dicono sul serio?» chiese al fratello.
«Penso proprio di sì, Cate» annuì il ragazzo.
 
I festeggiamenti continuarono per tutta la giornata; le prestazioni dei giullari si alternarono a quelle dei mangiafuoco, i cantastorie narrarono le imprese di Cristoforo Colombo5,  la bellezza delle Americhe e tutti i loro tesori. In onore del nuovo continente scoperto si mangiarono ananas e cacao5 a volontà e vennero ritenuti da tutti i presenti come qualcosa di unico e senza eguali.
La giornata volse velocemente al termine, tra risate e felicità.
 
Un’altra estate era arrivata, un altro anno stava passando. Un’altra figlia sistemata, un passo in più verso la serenità.
«È felice, principessa?» disse Munia quella sera, mentre rimboccava le coperte a Caterina.
«Non me lo aspettavo, è stata una sorpresa».
«Una fantastica sorpresa, aggiungerei» la donna sorrise.
«È bella l’Inghilterra?».
«Non ho mai avuto la fortuna di visitare quelle terre, principessa, ma ho sentito dire che ci sono palazzi bellissimi» replicò la donna, cercando di confortare Caterina.
«Nessuno sarà come l’Alhambra».
«Lì in inverno c’è la neve, tutto è bellissimo sotto quel manto bianco».
«Veramente?» chiese sbalordita. In Spagna era caldo anche in inverno, non nevicava mai.
«Sono sicura, princesa».
«Tu verrai con me quando dovrò sposarmi, vero?».
«Sicuramente» la rassicurò.
«Sarà sicuramente una bravissima regina, la migliore che l’Inghilterra abbia mai avuto».
 
 



 
Note


1. L’Alhambra è un complesso di palazzi a Granada. Il nome in arabo significa “la Rossa” a causa del colore delle pareti. Fu dimora dei Mori fino al 1492, quando i re cattolici Isabella e Ferdinado II non la conquistarono. Fu dimora dei reali solo per poco tempo.
2. Jardín de los Adarves, un giardino realizzato quando l'Alcazaba perse il suo ruolo di fortezza militare e dal quale si può godere di un bel panorama (Wikipedia). 
3. 
Le ali di pollo erano il piatto preferito del re Ferdinando e gli scritti dell’epoca riportano che ogni banche organizzato nei suoi palazzi erano stracolmi di questa pietanza. 
4. Il significato della frase è: “Buon pomeriggio, miei ospiti”. 
5. La spedizione di Colombo fu finanziata, come la maggior parte di voi sa, da Isabella di Castiglia, madre di Caterina. La storia è ambientata nel 1493, un anno dopo la scoperta, e, quindi, già si conoscono i particolari della missione. Colombo dall’America portò tra i tanti cibi, anche il cacao e l’ananas. 

***

 
Buongiorno, cari lettori.
Spero che abbiate apprezzato la mia storia e  ho insensione di darvi alcuni chiarimenti.
In primo luogo non tutti sanno che il primo marito di Caterina fu Arturo, il primogenito, e solo dopo la sua morte e una lunga serie di peripezie la donna sposò Enrico.
Si pensa che fu promessa sposa al ragazzo all’età di tre anni, ma non ci sono informazioni dettagliate su questo. Ho comunque pensato che andasse detto a Caterina a tempo debito e non a soli pochi anni. Caterina, infatti, prima non avrebbe compreso l’importanza di quel fidanzamento.
Nella prima parte della storia faccio riferimento al precettore di Caterina, Alessandro Geraldini. Non è un personaggio di mia fantasia, ma è stato il reale insegnante della bambina. Era un sacerdote italiano, nato ad Amelia, in provincia di Terni. Conosco bene quel meraviglioso paese perché sono originaria di lì e ci vado molto spesso. Anche il torrente citato esiste, anche se ora, in seguito alla costruzione di una diga, si è trasformato in un lago artificiale.
Non vi stupite delle doti della bambina e del fatto che a soli sette anni conosca già benissimo il latino e altre quattro lingue, che abbia imparato tutta la storia italiana, di cui fu sempre una grandissima appassionata. È infatti noto a tutti che fu una bambina precoce e molto volenterosa.
Si era soliti festeggiare, soprattutto nei paesi mediterranei, l’arrivo dell’estate il 21 giugno. Venivano organizzati, quindi, grandissimi banchetti. Non vi stupite del fatto che la regina parlasse in pubblico, perché Isabella è nota per essere una donna forte e coraggiosa. Si dice che scese anche in battaglia a fianco del marito e che uccidesse i nemici, inoltre era regina di nascita e non per matrimonio.
Spero che questo spaccato della vita spagnola vi sia piaciuto.
Un bacio
Alyssia
   
 
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