Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Elwing Lamath    24/08/2014    2 recensioni
“Ultima domanda, Ginny.” Caesar mi sorride. “Cercherai di essere la prima Weasley a vincere gli Hunger Games?”
“No.” La mia voce è calma e seria. “Cercherò solo di tornare a casa dalla mia famiglia.”
“Meravigliosa!” Flickerman mi fa il baciamano, invitandomi ad alzarmi.
“Per il Distretto 7, la sfavillante Ginevra Weasley!”
[...]
Un suono ed una lucina famigliare tra le fronde che ci sovrastano. Un piccolo paracadute atterra tra le mie mani. È una medicina. Insieme vi è anche un piccolo biglietto: ‘Sei stata coraggiosa. Restate uniti. Sempre. H.’
[Questa storia partecipa al Contest “Hogwarts VS. Panem - Che la sfida abbia inizio!” indetto da Triz93 sul Forum di EFP]
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Harry/Ginny
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa storia partecipa al Contest “Hogwarts VS. Panem - Che la sfida abbia inizio!” indetto da Triz93 sul Forum di EFP


Disclaimers: These characters don’t belong to me. Eventual issuing gets me no profits. All rights reserved to the legitimate owner of the copyright.


Nome autore sul forum:  Elwing_L
Nome autore su EFP:  Elwing Lamath

Titolo: Sull’albero
Squadra: Panem
Pacchetto: Distretto 7
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo
Pairing: Het (accenno)
Rating: Verde

 

 

NOTE DELL’AUTRICE: Questo è il mio primo piccolo tentativo di crossover, o meglio di AU, tra due saghe che amo moltissimo e che ho letto e riletto fino allo sfinimento XD…

Quando ho letto il bando di questo contest che invitava a trasporre un personaggio di Harry Potter nell’universo di Hunger Games o viceversa, non ho resistito… Mi sono detta: perché non tentare?

Vi lascio alla lettura... e che possa la buona sorte essere sempre a vostro favore…

...Fan fiction oggi, fan fiction domani, fan fiction per sempre…

...Ok… la smetto… taccio definitivamente *va a nascondersi in un angolino*…

 

Sull’albero


Sento chiamare il mio nome, e come un automa mi muovo verso il centro del palco. Vengo accecata dalle luci: troppo forti, troppo colorate, troppo innaturali. Caesar è davanti a me, mi stringe la mano sorridente nel suo completo viola e la sua chioma giallo canarino. Le orecchie mi fischiano, e i segnali del mondo esterno giungono ovattati alle mie orecchie. ‘Sii forte. Sii te stessa.’  Le sue parole mi riecheggiano nella testa.

“Mio Dio, Ginevra! Sembri una fata dei boschi!” esclama Caesar estasiato.

In effetti, il mio vestito verde smeraldo è stupendo: un trionfo di tulle e cristalli, che ad ogni movimento brillano come foglie bagnate accarezzate dal vento. Gli stessi cristalli sono anche intrecciati ai miei capelli rossi, modellati in una complicatissima acconciatura.

“Oppure una grossa foglia.” Rispondo io, buttandola sull’ironia. Il pubblico ride. Bingo.

“No, mia cara. Sei incantevole.” Uno scroscio di applausi.

“Allora, Ginny… ti chiamano così a casa, non è vero?”

Annuisco.

“Non è la prima volta che un membro della tua famiglia viene estratto per partecipare agli Hunger Games.”

Il mio cuore perde un battito, forse anche due. Non gli basta portarci qui a massacrarci tra di noi, devono anche torturarci con le loro domande.

“No.” Rispondo, improvvisamente seria.

“Tuo fratello Fred ha partecipato quattro anni orsono. Me lo ricordo bene, è caduto in un tragico incidente…”

Non mi posso trattenere: “E’ stata un’esplosione! Architettata appositamente dagli strateghi per fare fuori più tributi possibile!”

Il pubblico sembra sorpreso dalla mia reazione. Flickerman se lo è, non lo dà a vedere, e continua come se niente fosse.

“Mentre tuo fratello Ronald è stato estratto alla mietitura di due anni fa, però non è stato lui a rappresentare il Distretto 7 quell’anno…”

“No, il suo migliore amico si è offerto volontario al suo posto.” Intervengo io, cercando due occhi in particolare tra il pubblico.

“Ce lo ricordiamo tutti!” Squittisce Caesar deliziato. “E ora quella persona si è offerta per fare da mentore ai tributi di quest’anno! Signore e signori, facciamo un bell’applauso al vincitore dei Settantaduesimi Hunger Games: Harry Potter!”

Il pubblico esplode in delirio, e un occhio di bue si accende sulla platea per inquadrare la figura di Harry che si alza e saluta l’elite di Capitol City, prima di fare un cenno alle telecamere e invitarle a riportare l’attenzione su di me.

Harry non voleva aver più niente a che fare con questa gente. Era stata la prima cosa che aveva detto riabbracciandomi dopo il suo tour della vittoria. Invece ora è ritornato in questa fossa di leoni, per me. ‘Non posso permettere che ti accada qualcosa. Ti aiuterò, sarò il tuo mentore. In qualunque modo, cercherò di tirarti fuori. Te lo prometto, Ginny.’ Queste sono state le sue parole dopo la mietitura, le guance rigate dalle lacrime.

Io non ho pianto, né piango ora. Non è il momento di crollare. Se mai sopravviverò, allora magari potrò permettermelo. Ora devo essere forte per coloro che amo, per la mia famiglia, che è stata anche troppo martoriata dall’abominio dei Giochi.

Per tutto il resto dell’intervista mi sento soffocare, e vorrei solamente scappare via, mentre al contrario continuo a rispondere con affabile ironia alle domande del presentatore. È quasi finita, grazie al cielo.

“Ultima domanda, Ginny.” Caesar mi sorride. “Cercherai di essere la prima Weasley a vincere gli Hunger Games?”

“No.” La mia voce è calma e seria. “Cercherò solo di tornare a casa dalla mia famiglia.”

“Meravigliosa!” Flickerman mi fa il baciamano, invitandomi ad alzarmi.

“Per il Distretto 7, la sfavillante Ginevra Weasley!”

 

*****

 

Corriamo a perdifiato tra gli alberi. I polmoni mi dolgono tanto da bruciare, ma non rallento. La Cornucopia alle spalle, sempre più lontana, il nostro bottino stretto nella mia mano. Le urla dei favoriti del 2 e del 4 dietro di noi. Non potevamo non andare a questo festino. Non avevamo più cibo.

Mi volto appena in tempo per vedere l’energumeno biondo del 2 lanciare un coltello diretto alla schiena di Luna, accanto a me. Non rifletto. Mi lancio su di lei. Un dolore lancinante alla spalla. Calore liquido che si irradia giù per la schiena. Sono stata colpita, ma continuo a correre, Luna mi sostiene per un braccio e mi trascina via.

Non udiamo più i nostri inseguitori. Devono averci lasciato andare. Il campo è loro dopotutto, e noi non rappresentiamo una minaccia. Soprattutto ora che io sono ferita.

Mio fratello Percy mi starà criticando per la scelta degli alleati. George si sarà inventato qualche battuta sarcastica assolutamente fuori luogo. Invece Ron, Hermione ed Harry avranno sorriso. Avranno capito la mia scelta. I miei alleati: Luna Lovegood, la ragazza stramba del Distretto 3, e Neville  Paciock, l’imbranato del mio Distretto. Non esattamente due macchine da guerra. Sono però ragazzi dal cuore buono, che non avrebbero meritato una sorte così crudele, ma che quando ci si sono ritrovati dentro, hanno tirato fuori unghie e coraggio. Sono diventati quasi come due fratelli per me. Mi fido di loro, molto più di quanto avrei potuto fidarmi dei Favoriti che mi volevano come alleata dopo avermi visto usare i coltelli ed arrampicarmi sugli alberi.

Siamo di nuovo al nostro campo base, ai margini dell’arena, quasi non mi reggo più in piedi. Ci arrampichiamo sul nostro albero, sul quale ci appostiamo da giorni. Luna ha scoperto che non si tratta di un albero vero, ma del generatore del campo di forza che racchiude l’arena. Ci ha mostrato il pannello di controllo di nascosto dalle telecamere. Quella ragazza è brillante quanto strana. E se ne intende veramente molto di ingegneria.

La notte ci avvolge, e la mia ferita non vuole smettere di sanguinare. Ho la vista annebbiata, ed il respiro irregolare. Si sta infettando velocemente.

Un suono ed una lucina famigliare tra le fronde che ci sovrastano. Un piccolo paracadute atterra tra le mie mani. È una medicina. Insieme vi è anche un piccolo biglietto: ‘Sei stata coraggiosa. Restate uniti. Sempre. H.’  

La pomata porta sollievo immediato alla mia carne, che dopo poco smette di sanguinare. Mi assopisco appoggiata al tronco.

“Grazie Harry.” Mormoro nel silenzio del bosco, disturbato solo dal leggero ronzio del campo di forza.

 

*****


Vengo svegliata dalla mano di Neville che mi scuote: “Ginny! Sveglia!”

“Cosa succede?” sussurro. Tutti i nervi già in tensione.

“Favoriti.” Interviene Luna indicando un punto in basso tra la vegetazione.

Li vedo. Sono il gruppo dei Distretti 2 e 4. Con un po’ di fortuna riusciremo a passare inosservati.

Neville si sporge troppo e il ramo sul quale è appoggiato si spezza con un suono secco. Facciamo appena in tempo ad afferrarlo per impedire che cada, e a tirarcelo vicino. Troppo tardi.

“Lassù!” esclama una voce femminile. Quando mai la sorte è a nostro favore?

Il ragazzo del 2 inizia a scagliarci contro le sue frecce. Ci nascondiamo dietro al tronco, mentre vediamo che gli altri favoriti hanno iniziato la scalata dal lato opposto. Non c’è abbastanza spazio per ripararci tutti. Un urlo di dolore: Neville è stato ferito ad un braccio. Siamo sotto il fuoco nemico, e tra poco ci saranno addosso. Il mio coltello servirà a ben poco contro tre di loro. Luna e Neville non ce la farebbero mai. Anche l’ultimo favorito inizia ad arrampicarsi.

Questo sarebbe il momento di separarsi. Probabilmente io riuscirei a cavarmela, ma loro no. Ora capisco. Harry ha ragione. Se ci dividiamo e ci tradiamo siamo finiti. La nostra umanità è finita. In un attimo, realizzo quello che devo fare. Forse è un pessimo piano, ma non importa.

“Scendiamo!” ordino ai miei alleati.

Iniziamo a muoverci, sugli alberi siamo più veloci dei favoriti.

Ecco, vedo quello che stavo cercando. Non siamo molto in alto.

“Saltiamo!” grido.

Neville e Luna eseguono immediatamente, per poi realizzare una volta atterrati, che io sono rimasta sull’albero.

“Ginny! No!” mi urla Luna.

“Che stai facendo?!” grida Neville, mentre mi volto verso il tronco.

Forzo l’apertura del pannello di controllo con il coltello e la divelgo. Le voci dei favoriti e dei miei compagni mi giungono ovattate. So esattamente cosa devo fare. Cosa voglio fare.

“Scappate!” Li guardo un’ultima volta.

Stringo il coltello. Inspiro profondamente. So che le parole che sto per pronunciare saranno sentite da tutta la nazione.

“Harry, mi dispiace. Non mi tirerai fuori di qui. Ma avevi ragione, dobbiamo restare uniti. Li ho salvati, questa è la mia vittoria... Distretti di Panem, restate uniti! Sempre!”

Con tutta la forza che ho in corpo, affondo il mio coltello nel cuore del pannello di controllo.

Un rumore sordo. Una fitta lancinante, e non sono più padrona del mio corpo.

Vedo gli altri tributi venir sbalzati via dal’albero. Il bagliore accecante di un’esplosione. Non so più dove mi trovo. Se sono precipitata a terra o se sono ancora sospesa in aria. Nulla di me mi risponde più. Catturo l’immagine del campo di forza che brucia sfaldandosi come carta consumata da una candela. Possono farcela, possono scappare. È questo tutto quello che conta. Fluttuo via nella luce, o nel buio, non so più dirlo. Li ho salvati.

 

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Elwing Lamath