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Autore: Lucyvanplet93    24/08/2014    1 recensioni
Dal testo:"Mio nonno mi ha sempre raccontato un sacco di storie, da piccola non credevo che quello che mi diceva potesse essere vero, ero convinta che fossero tutte storie inventate!"
"Ed ora invece cosa pensi?" Ghignò il giovane seduto accanto a me.
"Che forse aveva ragione, in fondo ogni storia ha una qualche verità, per quanto possa essere asssurda o surreale. Sta a noi decidere cosa è vero!" Risposi.
"A cosa sei disposta a credere ora?"
"Credo di essere pazza! Ma credo anche di non essermi mai sentita meglio in vita mia!"
Abbiate pietà, è una delle mie prime FF e mi rendo conto che l'introduzione fa pena, ma vi chiedo di essere clementi.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Roronoa Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Se c’era una cosa che Zoro odiava, quella era perdersi. Succedeva di continuo.
Come aveva detto quella ragazza? Bastava arrivare in fondo al corridoio e poi girare a destra. Facile. Il bagno sarebbe dovuto essere lì.
Allora come diavolo c’era finito davanti alla porta del ripostiglio per le scope?
Era sicuro di aver seguito le sue istruzioni alla lettera, quindi perché non era arrivato a destinazione?
Era andato dritto e poi aveva girato a destra.
“Dannazione!” Esclamò.
Mentre Zoro continuava ad imprecare, la porta alle sue spalle si aprì.
“Che vi avevo detto? Ero sicura di aver sentito la sua voce!” Una donna dai lunghi capelli neri e gli occhi blu, sorrideva rivolgendosi ai compagni all’interno della stanza.
“Eccoti finalmente! Si può sapere dove diavolo ti eri cacciato?” Sbraitò un'altra ragazza, un po’ più bassa delle prima, con dei lunghi capelli rossi.
“Stavo cercando il bagno!”
“E non potevi tornare in camera?”
“Non riuscivo a trovavi…”
“Come è possibile che tu sia riuscito a perderti dentro ad un albergo?”
“Non sono affari che ti riguardano mocciosa”
“NON RIVOLGELRTI MAI PIU’ COSI’ ALLA MIA DOLCE NAMI!”
Un altro ragazzo dai capelli biondi ed il pizzetto si intromise nella già bizzarra conversazione.
“Nessuno ha chiesto il tuo parere cuoco da strapazzo!”
“Prova a ripeterlo, inutile marimo!”
“Come hai…”
“Finitela immediatamente voi due!” Nami aveva pensato bene di sedare la conversazione con  due pugni ben assestati.
Decisamente quella era la soluzione migliore.
“Forza entrate, dobbiamo discutere di quello che dirai domani durante la conferenza!” A parlare fu di nuovo la corvina, che non aveva fatto altro che ridere sotto i baffi di fronte alla zuffa dei suoi compagni.
“Sei sempre così dolce Robin!”
“Grazie Sanji!”
Ridicolo! Pensò il cacciatore di tesori.
Zoro entrò nella stanza seguito dagli altri.
Una volta uscito dal piccolo bagno della sua stanza di albergo, si gettò pesantemente sul letto alle sue spalle portandosi le braccia dietro la testa.
Proprio non le sopportava quelle conferenze, per lui erano inutili, tutto quel branco di idioti pronti ad ascoltare le sue storie, a chi importava di quello che faceva sotto terra?
Evidentemente a molte più persone di quanto credesse possibile.
E poi erano noiose. Era tutto tempo sprecato che avrebbe speso meglio dormendo, quello si che era tempo ben speso. Tutte quelle domande porte da individui tutti uguali con l’aria da intellettuali, che scrivevano per un più o meno famoso quotidiano storico, si facevano chiamare giornalisti, ma non erano capaci di distinguere una notizia falsa da una balla colossale.
Sembrava di essere a scuola, e lui la odiava, non era mai stato bravo, per lui era impensabile doversene stare fermo nella stessa posizione per tutte quelle ore senza potersi muovere, per fortuna dopo il liceo aveva lascito tutto scoprendo questa sua “dote”, se così si poteva chiamare, per l’esplorazione.
Si perché  non era un vero e proprio pregio, quando si perdeva riusciva a fare scoperte che nemmeno la persona con il migliore senso d’orientamento del pianeta, si sarebbe mai sognata di potere fare. Gli altri non riuscivano a perdersi in un percorso di 500 m, lui si, così trovava strade che per gli altri erano e sarebbero rimaste sconosciute.
Era stato fortunato ad incontrare Robin, lei era abbastanza conosciuta nel suo ambiente, era un’archeologa famosa, era intelligente ed anche molto sveglia, a lei non interessava il denaro c’era solo il piacere della scoperta, in  fondo erano simili sotto questo aspetto, Zoro non cercava la fama o la ricchezza, quello che a lui bramava era l’avventura, trovarsi di fronte a situazioni impossibili o apparentemente senza scampo e uscirne come nessun altro sapeva fare. Anche per Robin era così, il luccichio che le si accendeva negli occhi quando si trovava di fronte a qualcosa di mai visto prima era abbagliante.
Di certo non si poteva dire lo stesso della sua migliore amica e socia Nami, quella ragazza era avara e taccagna in una maniera vergognosa.
Era una serpe, una ladra strozzina.
Erano insieme in affari già da un po’ ormai e nonostante fossero anche amici, Zoro aveva accumulato un debito nei suoi confronti dalla cifra vertiginosa, oltretutto gli interessi che applicava ai suoi prestiti erano spaventosamente alti.
Però  c’era da dire che era brava nel mantenere il bilancio di quella bizzarra attività.
Ormai chiunque si rivolgeva a loro per le stupidaggini più assurde, c’era addirittura chi li contattava semplicemente per ritrovare un oggetto smarrito.
Alcuni soggetti erano in grado di perdersi un oggetto caro all’interno di una tomba o di una grotta e in molti dei casi non avevano il coraggio di rientrarci, Zoro si domandava come potessero esistere persone capaci di perdere oggetti all’interno delle tombe. Odiava essere contattato per certi tipi di lavoro, però Nami lo costringeva ad accettare, anche perché la maggior parte degli introiti derivava da quel tipo di richieste, si trattava quasi sempre di persone benestanti, agiate che credevano di potersi comprare tutto con il denaro, per loro tutto era dovuto e un no, come risposta non era accettato, Zoro odiava certo soggetti e faceva di tutto per starne alla larga
Fortunatamente però il più delle volte il compito del famoso cacciatore di tesori era quello di esplorare tombe o sotterranei scoperti per caso, nei quali nessuno aveva il coraggio di addentrarsi, perciò in quei casi entrava in gioco lui, l’unico, a detta di molti,  così pazzo e con così poco sale in zucca da addentrarsi in quei cunicoli bui e instabili.
Nel frattempo Robin continuava ad esporre, con la sua solita pacatezza, quello che aveva scoperto riguardo agli scavi Aztechi, sui quali lui avrebbe dovuto discutere durante la conferenza.
Di sicuro quella sua scoperta sarebbe diventata qualcosa in più da studiare per quei poveracci che si sarebbero seduti sui banchi di scuola.
Si sentiva quasi in colpa alcune volte, a fare quello che faceva.
Proprio non riusciva a vederlo il lato positivo di tutta quella storia, se lui fosse stato uno studente, come molti di quelli che venivano ad ascoltarlo, avrebbe sicuramente trovato un modo per fuggire a gambe levate da quel posto.
Alla fine erano in pochi quelli davvero interessati a ciò che avevano da dire, gli unici sarebbero stati gli appassionati e quelli si potevano davvero contare sulle dita di una mano.
Di nuovo era Nami la ragione per cui lui si trovava li in quel momento, perché lo avrebbe ucciso senza tanti complimenti se avesse anche solo provato a sottrarsi a quello strazio, si perché veniva pagato per quei convegni e maggiore era l’affluenza di interessati, più aumentava la sua parcella e con essa i guadagli di Nami.
L’unico lato positivo di quell’assurda storia era stato il viaggio.
Amava volare e i motivi erano tanti, certo, del tutti diversi da quelli del cuoco, che durante tutta la durata del viaggio non aveva fatto altro che decantare la bellezza delle numerose hostess.
A Zoro non interessavano certe cose, non era tipo da correre dietro ad una gonnella a differenza del biondo, e poi di solito erano loro a correre dietro a lui.
Era l’idea del volare che lo esaltava, il solo pensiero di essere distanti migliaia di km dalla terra, sospesi nel vuoto lo elettrizzava, trasmettendogli un emozione unica, si sentiva al sicuro avvolto da quel silenzio (Sanji permettendo),  con i rumori che arrivavano ovattati e sommessi, era una sensazione tremendamente rilassante.
Proprio non capiva coloro che non sopportavo i voli in aereo, erano comodi, veloci e pratici, perfetti insomma. Non riusciva proprio a vederne il lato negativo.
Prestò per un attimo attenzione alla conversazione, così giusto per non sembrare completamente disinteressato, anche se in realtà lo era.
“perciò domani mattina alle 8:00 dobbiamo presentarci alla cattedrale!” Concluse Nami.
“Dove scusa?” Domandò scioccato il verde.
Nami alzò gli occhi al cielo. “A Notre-Dame, Zoro. Possibile che tu non lo sappia?”
“dev’essermi sfuggito.”
Zoro Odiava Notre-Dame. Parigi gli piaceva ma quella cattedrale proprio no.
L’opprimeva, si stagliava minacciosa al centro della piazza, con quelle due torri ai lati che la facevano sembrare superba ed al di sopra degli altri.
Per non parlare poi dell’aspetto che assumeva di notte: tetra ed angosciante, sembrava quasi dotata di una doppia personalità, sembrava viva.
Di giorno era pura e immacolata con quel suo colore beige che le dava un’aria ordinaria, quasi anonima nonostante la sua maestosità. Poi di notte si trasformava mostrando il suo vero volto, da bianco sporco diventava grigio topo e resa ancora più terrificante da quelle luci che la illuminavano donandole un’aria ancora più sinistra.
Quel posto metteva i brividi, non che lui avesse paura. Questo no!
Ma di tutti i posti belli e meno lugubri di quella città, proprio Notre-Dame dovevano scegliere?
Che seccatura.
“E’ tardi, direi che possa bastare, andiamocene a dormire!” Esclamò Robin interrompendo il flusso sei suoi pensieri.
“Robin ha ragione! Noi ce ne andiamo nella nostra stanza, voi due vedete di non combinare danni!”
“tranquilla, mia dolcissima fata, ci penso io s tenere a bada questo buzzurro.” Pronunciò l’ultima parola con disprezzo.
“pensa per te damerino! Ancora non capisco perché ce lo siamo portato dietro!”
“Sanji voleva imparare i piatti della cultura Francese…”
“Esatto Robin, e poi non potevo lasciare andare, due bellissime ed indifese fanciulle come voi, da sole con questo sconsiderato!”
“Falla finita stupido cuoco!” Quelle due, erano tutt’altro che indifese.
“Zoro, smettila in fondo Sanji è stato così gentile ad accompagnarci!” Sorrise Nami.
“Oh, mia dolce Nami mi riempi il cuore di gioia con le tue parole!”
Il verde guardò la scena disgustato. La rossa sorrise nuovamente per poi uscire dalla stanza seguita a ruota da Robin.
La verità era che l’unico motivo per cui lui si trovava li era perché così Nami aveva un suo sguattero personale. Era una strega quella donna.
Zoro si infilò sotto le coperte, non aveva voglia di sentire altro e poi dovevano alzarsi ad un’ora disumana secondo i suoi parametri, non voleva sprecare di certo tempo e soprattutto non voleva sentire un’altra parola uscire dalla bocca di quel cuoco, non vedeva l’ora di tornare a casa sua per dormire nel suo letto da solo, dividere la stanza con quell’individuo era insopportabile, occupava il bagno per ore, era peggio di una donna.
Chiuse gli occhi in attesa che il sonno arrivasse, sicuro che non avrebbe impiegato molto. Sperò di russare, almeno avrebbe rovinato la nottata al suo compagno di stanza, ghignò all’idea della faccia scocciata di Sanji e con questo pensiero si addormentò.
 
Come aveva immaginato la conferenza fu una noia mortale ed una completa perdita di tempo.
Non erano poche le persone che si erano presentate per ascoltare la sua conferenza, questo no, però era noioso lo stesso.
Nami sarebbe stata soddisfatta, avrebbe guadagnato un sacco di soldi da quella giornata.
Non ci furono particolari problemi o intoppi durante la prima parte del suo intervento.
Questo almeno fino a che una ragazza non cominciò a tartassarlo di domande, riuscì a salvare la faccia solo grazie al continuo e tempestivo intervento di Robin. Quella ragazza era davvero un osso duro, poteva fare tranquillamente concorrenza all’archeologa, sembrava essere preparata almeno quanto lei, l’ultima serie di domande inoltre era stata particolarmente insidiosa, ma la corvina sembrava divertirsi, finalmente aveva trovato qualcuno alla sua altezza.
Zoro era riuscito a cavarsela abbastanza bene tutto sommato, durante le prime domande, riuscendo ad uscirne con risposte semplici e concise senza faticare troppo, ma con quella ragazza non attaccava.
All’inizio non ci aveva fatto caso, ma poi quando iniziava seriamente a dargli sui nervi, Zoro l’aveva riconosciuta. Era la stessa ragazza con la quale si era scontrato la sera prima e che gli aveva dato le indicazioni per trovare il bagno dell’albergo.
Fantastico! Avevano alloggiavano anche nello stesso posto.
La sera prima non si era soffermato molto a guardarla. Era una ragazza giovane, avrà avuto più o meno la sua stessa età, forse qualche anno di meno.
Era castana con i capelli corti  e lisci, carnagione scura, sembrava abbronzata, magra abbastanza formosa. Tutto sommato una bella ragazza. Molto bella.
Sanji aveva iniziato a sbavare non appena aveva aperto bocca.
Aveva gli occhi di una grigio chiaro, sembravano un cielo in tempesta, seguiva con attenzione le spiegazioni di Robin senza perdersi nemmeno una sillaba, rispondendo a tono e con entusiasmo. Aveva solo un difetto: era odiosa.
Da quando aveva iniziato a parlare, le sue domande sembravano mirate specificatamente a metterlo in difficoltà, lo faceva apposta ne era certo, era intelligente la ragazza, sembrava aver capito che il cervello di tutto fosse Robin e non lui, e la cosa lo mandava in bestia. Non tanto per il fatto che lo aveva tolto dal centro dell’attenzione, a mandarlo in bestia era il modo in cui gli si rivolgeva.
Chi diavolo si credeva di essere quella mocciosa? Era una presuntuosa so-tutto-io.
Alla fine aveva smesso di rivolgersi a lui e aveva rivolto tutta la sua attenzione su Robin.
Le due donne continuarono per un po’, finché di nuovo la ragazza, che aveva scoperto chiamarsi Angelia, non rivolse nuovamente la sua attenzione su di lui.
“E mi dica signor Ronoroa, è faticoso un lavoro come il suo?” Nel suo tono Zoro, poteva chiaramente leggere una nota di sarcasmo.
“Di sicuro non è adatto alle femminucce tutte casa e studio.” Rispose sprezzante.
Zoro vide la ragazza sorridere leggermente senza scomporsi minimamente, uno scintillio sinistro si accese nei suoi occhi.
“Di sicuro non è adatto nemmeno a persone capaci di perdersi in un albergo alla ricerca del bagno!” Zoro rimase a bocca aperta.
Non aveva aspettato altro, aveva fatto apposta a provocarlo, stava solo aspettando il momento giusto per “smascherarlo” e lui, ci era cascato con tutte le scarpe nella sua trappola.
Maledetta ragazzina.
Ci fu un attimo di silenzio all’interno dell’enorme cattedrale. Il vento che filtrava dalle antiche mura dell’edificio produceva un rumore sinistro, sembrava quasi una risata, anche quel maledetto edificio stava ridendo di lui.
“Ma naturalmente, una ragazza tutta casa e studio come me cosa ne può sapere?” Di nuovo sorrise, sottolineando ulteriormente il fatto che la conversazione riguardava solo loro due.
Prima che potesse ribattere, Nami intervenne in suo soccorso.
“Bene miei cari, che ne dite ora di ascoltare il racconto di una delle tante avventure del signor Ronoroa?”
La platea rimase per un istante in silenzio frastornata dalla piega che gli eventi avevano inaspettatamente preso. Confusione che non durò più di tanto, di fronte all’idea di sentire uno dei sui racconti.
Il cacciatore aveva iniziato a parlare seguendo, quello che ormai era diventato un copione fisso durante quelle conferenze, nonostante non fosse mai stato un tipo di grandi parole, tutti pendevano dalle sue labbra.
La verità era che molte delle persone che aveva davanti sognava di essere come lui, perché tutto sommato lui era libero, faceva quello che gli piaceva come voleva e sapeva anche che molte delle persone che lo ascoltavano avrebbero volto avere una vita come la sua, piena di avventura e di adrenalina.
In fondo non importava loro molto, se le storie che raccontava fossero vere o meno, lui riusciva a farle sognare e questa bastava.
Ma evidentemente non a tutti.
Angelia aveva continuato a fissarlo impassibile, sembrava anche leggermente delusa, se aveva mentito su tutto il resto perché le storie che raccontava sulle sue avventure dovevano essere vere.
Probabilmente Zoro aveva distrutto l’immagine che quella ragazza aveva nella sua mente di se stesso.
In fondo era davvero una ragazzina.
La vide alzarsi in piedi prima ancora che finisse di parlare, la guardò avviarsi con passo lento verso l’uscita di quell’enorme edificio. Si sentì per un attimo in colpa. Ma cosa poteva farci lui? In fondo era il suo lavoro, non stava mentendo lui era davvero quello che rischiava l’osso del collo sotto terra, diceva la verità su quello che faceva.
Non aveva conquistato tutta la sua famo con l’inganno.
Ma era inutile farsi troppi problemi, tanto con ogni probabilità non l’avrebbe mai più rivista.
Era inutile preoccuparsi, no?
 
 
 
Angolo “autrice”.
*Sventola una bandierina bianca in segno di pace*
Sono in ritardo lo so, e vi chiedo scusa, ma è stata un periodo assurdo tra le vacanze di ferragosto, i parenti, lo studio, il lavoro e mamma che non si schiodava dal mio pc è stato un caos in casa mia.
Vi chiedo umilmente scusa, ma sarò in ritardo, ancora, ancora, ancora… E ancora. Abbiate pazienza.
Cooomunque, CIANCIO ALLE BANDE, passando al capitolo, come potete vedere i due si sono incontrati e non è stata una gran cosa, Angelia ha finalmente conosciuto il suo idolo e ne è rimasta delusa, povera piccola, ma mia cara, sei abbastanza grande per credere alle favole no? Come sono cattiva. I due sembrano non sopportarsi, e non so per quanto continueranno a non sopportarsi, bisognerà vedere come sarà il mio umore, il tempo, o la mia bastardaggine XD
Ora vi lascio credo di aver detto tutto, mi scuso se co sono degli errori ma io ho riletto un sacco di volte e spero di non aver tralasciato nulla!
Ringrazio infinitamente Keyra Hanako D Hono per aver recensito, magicaemy per averla inserita nelle preferite ed infine sara98kuki per averla inserita tra le preferite.
Se avete voglia di spendere un attimo del vostro tempo anche solo per insultarmi a me fa piacere, mi farebbe contenta sapere cosa ne pensate e se secondo voi è il caso di chiuderla qui.
Alla prossima Baci Lucy <3
  
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