Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: LateNight_01    24/08/2014    3 recensioni
Un anno dopo gli eventi di 'Here I stand' scopriremo le sorelle molto diverse da come l'avevamo lasciate.
Le loro vite procedono tranquille accanto alle persone che amano, fino a quando una scoperta improvvisa porterà la famiglia a fare scelte che non avrebbe mai dovuto fare.
E non sempre si può tornare indietro.
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Seguito di 'Here I Stand', leggibile anche separatamente. Lasciate una recensione ;-)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Here I stand'
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~Il pianto di Kayla si fece strada fra i sogni della regina, che si svegliò di soprassalto.
Intorno a lei c'era solo buio, e le pulsava la testa. Almeno, il buio le dava un minimo di sollievo.
Allungò la mano sull'altro lato del letto, dov'era Hans. Cominciò a dargli dei colpi sul braccio.
-Hans...Hans!-
Lui come risposta russò e si rigirò nelle coperte.
Elsa si passò le dita fra i capelli per farli stre giù, e cercò a tastoni la candela sul suo comodino. La luce che emetteva le faceva male agli occhi, mentre tutto quello che voleva era dormire.
Si alzò dal letto mentre borbottava qualcosa del tipo "era il suo turno" e cercava di mettere un po' in ordine i pensieri. Uscì dalla camera barcollando, mentre i singhiozzi della piccola peggioravano il suo mal di testa. Si chiese come mai anche gli altri non si fossero svegliati, ma non si diede risposta, pensando che il giorno dopo avrebbe attuato una "tremenda vendetta" contro suo marito che non rispettava i turni. Sorrise leggermente a quella prospettiva, come vendetta sarebbe bastato congelargli i capelli, come faceva sempre lei.
Arrivò nella stanza di Kayla e si avvicinò alla culla, posando la candela sul comò di legno di quercia. Prese la figlia fra le braccia, ma quella aveva già smesso di piangere non appena aveva sentito la porta aprirsi. Classico.
Era passato un anno dal suo matrimonio con Hans, e quella stessa notte avevano provato ad avere un bambino. Bè, obiettivo centrato al primo colpo. Da quando era rimasta incinta lui si preoccupava sempre per lei, faceva le cose al posto suo, si assicurava che la regina non si affaticasse troppo. E la cosa era continuata anche per i tre mesi di vita della piccola, solo che quando dormiva, non si riusciva a svegliarlo neanche con gli spari (quindi toccava sempre a lei alzarsi di notte). Un piccolo difetto di Hans che sarebbe venuto fuori solo dopo il matrimonio.
Anche Anna si era sposata con Kristoff due mesi dopo la sorella, e anche lei si era data parecchio da fare, aver perso un bambino non l'aveva scoraggiata più di tanto, e aveva continuato a tentare. Adesso era incinta di otto mesi, con grande gioia del maritino.
'La gioia durerà poco' pensava Elsa ogni volta che era costretta ad alzarsi nel cuore della notte. Ma tuttavia amava sua figlia.
Strinse al suo petto la piccola nel suo vestitino rosa, e le accarezzò i morbidi capelli platinati. La bimba sospirò trasmettendo calore alla madre. Con la manina le afferrò un lembo della camicia da notte, e si riaddormentò con un sorriso accennato sul volto.  Hans aveva proposto varie volte di prendere una badante che stesse sempre appresso alla figlia giorno e notte, ma Elsa si era opposta: era lei la madre, e lei si sarebbe dovuta occupare di Kayla.
Tornò a letto insieme alla piccola, e si addormentò stringendole la manina.

 

Anna non era riuscita a dormire per tutta la notte.
Kayla si era messa ad urlare cinque o sei volte, e quasi sempre si era alzata lei per non svegliare Elsa.
E poi, Kristoff sarebbe tornato presto e questo pensiero non la lasciò chiudere occhio. Era un mese che non lo vedeva a causa dei suoi continui viaggi in terre straniere.
Appena un anno prima pensava che non lo avrebbe perdonato mai per quello che aveva fatto con la sorella, ma a distanza di un mese si era accorta che non valeva la pena di buttare via il rapporto con l'uomo della sua vita per uno stupido errore. In fondo, tutti potevano sbagliare. E così si erano sposati, come lei si era ripromessa, con i parenti più stretti.
Cambiò posizione per la cinquantesima volta, rigirandosi a pancia in sù. Allargò le braccia  come per riempire l'altra parte del letto matrimoniale rimasta vuota e prese a guardare il soffitto. Era ancora buio, ma non molto. Che ore potevano essere? Le cinque?
Decise che alzarsi alle cinque poteva andare benissimo e saltò giù da letto. Aveva definitivamente rinunciato a dormire verso le quattro, e ora si sentiva stranamente in forma, non risentendo affatto del sonno.
Per un attimo quasi si dimenticò del bambino che teneva in grembo, ma appena cercò di guardarsi i piedi fu la prima cosa che vide.
-Buongiorno- fece lei, stiracchiandosi. Poggiò la mano sinistra sull'enorme pancione all'ottavo mese chiedendosi nuovamente se fosse maschio o femmina, come sarebbe stato, come avrebbe avuto i capelli, il viso, gli occhi. Lei sperava che avesse almeno qualcosa di suo, ma sperava anche che quel qualcosa non fosse la goffagine.
Andò allo specchio e cominciò a spazzolarsi i capelli, canticchiando. Appena l'opera fu finita, se li legò nelle solite trecce, abbellendole con un nastrino.
Ci mise parecchio a scegliere nel suo guardaroba, con il risultato di non scegliere proprio nulla. 'La camicia da notte è comoda' fu la sua conclusione.
Si mise ad aspettare l'alba seduta sul davanzale della finestra. Voleva stare un po' con Elsa, ma probabilmente stava dormendo.

 

Elsa sospirò quando vide il sole sorgere dalle montagne, tingendo di rosso il cielo. Dopo che Kayla l'aveva svegliata (solo una volta in una notte, strano) si era riaddormentata solo per una decina di minuti. Voleva stare un po' con Anna, ma sicuramente stava ancora dormendo.
Si preparò anche se erano solo le cinque e un quarto, tanto non aveva nulla da fare almeno finchè la sorella non avrebbe fatto irruzione nella sua camera per svegliarla, come faceva tutte le mattine. Poi, le venne un'idea: questa volta sarebbe stata lei a svegliarla. Aprì in punta di piedi la porta della camera con un sorriso furbetto e percorse il lungo corridoio fino alla stanza della sorellina.
Anna aveva detto "al diavolo, vado a svegliarla" mentre afferrava con decisione la maniglia della sua porta, per aprirla.
Elsa prese la maniglia e spinse
Le sorelle si trovarono faccia  a faccia, e fecero un'espressione stupita.
-Che ci fai qui?- chiese la rossa ridendo, dopo la sorpresa iniziale
La bionda rise coprendosi la bocca con una mano -Ah niente...ti volevo svegliare... ma vedo che qualcuno è passato prima di me- sollevò un sopracciglio con un sorriso.
-Esatto, tua figlia- Anna trovò piuttosto comica l'espressione della maggiore
-Allora siamo in due- sospirò l'altra entrando nella stanza. Fece un giro su se stessa e andò ad aprire la finestra facendo entrare l'aria di un agosto troppo caldo.
Elsa aiutò la minore a trovare un abito adatto, e dopo averne scartato uno dopo l'altro, la scelta fu uno verde leggero.
-Prendi i pattini- fece frettolosa la bionda correndo fuori nel corridoio
-I pattini? Non sono un po'...come dire...fuori stagione?-
-Tu prendili e seguimi- Elsa sparì dietro l'angolo, lasciando la rossa dubbiosa.
Quando capì, Anna si lanciò con entusiasmo nell'enorme armadio alla ricerca di un paio di pattini. Appena li trovò corse fuori per raggiungere la sorella.

 


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Note dell'autrice: Ciaooo! Eccomi con la seconda parte di 'Here I stand', spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, anche se quando l'ho scritto avevo un mal di testa simile a quello di Elsa, quindi non sono tanto convinta di quello che ho fatto :')
L'avrei dovuto pubblicare fra alcuni giorni, ma l'ho fatto ora perchè domani torno dalle vacanze e probabilmente sarò impegnata a disfare le valigie, quindi non credo che aggiornerò.
E' passato un anno e la nostra coppia preferita ha avuto una bimba *-*
Anche Anna è incinta ma nel prossimo capitolo succederà qualcosa che.... ok, non anticipo niente.
 Lo so, il mio cervello mi sta abbandonando xD
Spero di trovare tante recensioni, vi mando un bacio.
A presto!
                 SweetDream_01

   
 
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