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Autore: LittleHarmony13    25/08/2014    1 recensioni
Dover, Aprile 1804.
Samantha, giovane figlia del pastore della città di Dover, piccola cittadina dell'Inghilterra sulla quale sono state inventate molte leggende, non ha mai creduto nella possibilità che le storie che ha sempre sentito raccontare da piccola potessero essere vere. Ma nel bosco accanto alla città stanno accadendo strani eventi per cui sembra non sia possibile trovare una risposta razionale. Sam sarà messa quindi di fronte alla possibilità di ridefinire ciò in cui ha sempre creduto.
Genere: Fantasy, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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4. Oro Colato.


"We observe others.
The absurd above us.
I can’t seem to find a bending mind,
I can’t seem to find you in others."

- Others, Data Romance.
https://www.youtube.com/watch?v=lfKM53w2p-g

 




Mason non era mai stato il tipo da feste. In realtà non era mai stato il tipo da niente. Dalla sua nascita non era mai uscito da Dover, ma presupponeva di non essere l'unico in quella piccola cittadina. La cosa che lo contraddistingueva dagli altri era che probabilmente lui non usciva mai di casa. Mai per andare ad eventi mondani almeno. La sua vita si era sempre svolta nei boschi, a cercare di esercitare il dono, o la maledizione, come preferiva chiamarla lui, che aveva.
“Hai un grande potere Mason, ed è l'ora che tu cominci a controllarlo. Per portare a termine la missione.”
Questo era ciò che gli aveva detto sua madre all'età di dodici anni.
E lui, che all'epoca era solo un bambino impaurito, all'inizio non aveva capito, fino a che il suo potere non era cominciato a manifestarsi concretamente. E la sua missione diventava sempre più oscura. Se c'era una cosa che poteva dire con certezza di non aver capito era tutta quella storia della “missione”. Certo, sua madre gliela aveva spiegata, ma gli risultava sempre oscura. O perlomeno intangibile.
Doveva preservare pura l'anima della salvatrice. Ma chi era questa salvatrice? E cosa doveva salvare? Alla seconda domanda la madre aveva dato una risposta, alla prima, invece, aveva semplicemente detto che quando l'avrebbe vista l'avrebbe certamente riconosciuta.
Ma a Mason sembrava improbabile, in quanto la quantità di donne che vedeva nell'arco di un anno era sicuramente inferiore a quello di chiunque altro. E il motivo principale per cui aveva accettato di andare a quella stupida festa di campagna era per cercare potenziali donne. Ma non nel modo in cui tutti si sarebbero aspettati da lui. Lui le cercava, anzi avrebbe fatto meglio a dire che la cercava, per istruirla. E sapeva benissimo anche da solo quanto tutto questo potesse sembrare pervertito mentre all'atto pratico non lo era affatto. Non quando si trattava di magia.
Ma ecco arrivare Samantha. L'aveva vista per la prima volta quel pomeriggio, e per prima cosa l'aveva studiata bene, per cercare di capire se fosse lei, ma non era successo niente di tutto quello che Mason pensava sarebbe successo alla vista della persona che cercava ormai da cinque anni. Aveva provato attrazione verso di lei, ma come può provarla qualsiasi ragazzo di diciassette anni costretto in casa quasi ogni giorno alla vista di una bella ragazza. Aveva provato perfino simpatia ed empatia nei suoi confronti, ma non aveva sentito quello che pensava avrebbe sentito di fronte all'oggetto delle sue ricerche. Anche se non sapeva nemmeno lui cosa potesse essere. Per quanto ne sapeva, quella ragazza, la salvatrice, avrebbe potuto benissimo essere anche Samantha.
Dannazione, il compito che gli era stato assegnato non era per niente facile. Ma l'importante, al momento, era entrare in quella tenuta e cercare di vedere se avrebbe incrociato la misteriosa lei che cercava.
Ad ogni modo, però, mentre Sam si avvicinava a lui, quasi guardinga, lui non poté fare a meno di rendersi conto che, nella luce soffusa della luna, il suo viso sembrava di ceramica, ceramica con qualche crepatura però, perché ai lati della bocca sembrava avere quella che sembrava una fossetta causata dall'incertezza, e Mason sperò che non fosse perché aveva cambiato idea. Aveva bisogno di entrare a quella festa, e sapeva che senza di lei non avrebbe avuto speranza. Ma mentre Sam percorreva il vialetto che l'avrebbe portata a lui tutta la preoccupazione svanì, per lasciare il posto ad un solo pensiero: “E' bellissima!”

 

 

Sam non si accorse nemmeno di stare tremando, finché non si fermò di fronte a Mason. Si accorse che non si era cambiato dall'ultima volta che lo aveva visto, ma non importava. A quelle feste di provincia nessuno era mai vestito davvero bene. E certamente non si aspettava che Mason avesse a casa dei vestiti da festa. L'idea, come sempre, le mise addosso una grande tristezza, anche perché a Mason sarebbero stati davvero bene. Era un bellissimo ragazzo, con il viso dolce di un bambino cresciuto troppo in fretta, e quei riccioli castani che stavano diventando forse un po' troppo lunghi e che gli incorniciavano il visto, quasi come se fosse un cherubino dei quadri cinquecenteschi.
“Buona sera, Mason.” - gli disse, porgendogli il braccio, e aspettando che lui glielo prendesse.
Al tocco del braccio del ragazzo contro il suo, Samantha rabbrividì. Ma non di piacere. Quello che era successo appena poche ore prima era sempre marchiato a fuoco nella sua mente. Fuoco. Lo sentiva ancora chiaramente sulla sua mano.
“Samantha, tutto bene?”
Si accorse solo in quel momento che Mason la stava sorreggendo. Aveva perso la concezione dello spazio, al pensiero di quello che era successo fra di loro, e doveva rimettersi in sesto, se non voleva che lui pensasse che fosse spaventata. Cosa che era. Ma non voleva farglielo notare.
“Benissimo. E adesso andiamo a fare cose che non dovremmo assolutamente fare. Tipo farti entrare di sorpresa al ballo dei Finnegan. Oh sì, mia madre ne sarà sicuramente felice.” - disse, con una risatina, pensando davvero alla reazione che avrebbe avuto sua madre di fronte alla sua entrata con Mason. E alla faccia di Gregory. Forse, alla fine, un'entrata separata sarebbe stata decisamente meglio.
Dopo aver bisbigliato all'uomo che era di guardia all'ingresso per controllare che nessun ospite indesiderato entrasse al ballo, di far entrare Mason esattamente due minuti dopo di lei, si diresse all'interno della grande sala, tutta addobbata per l'evento. La prima persona che vide fu Gregory ed andò subito ad abbracciarlo, ma non fece in tempo a mettere il viso nell'incavo della sua spalla, che Mason si irrigidì.
Perfetto, Mason è entrato” – pensò subito Sam.
E infatti, appena sciolse l'abbraccio, senza nemmeno girarsi per controllare che il suo sospetto fosse esatto, sentì Gregory sussurrarle: “E lui cosa ci fa qui?”
Samantha gli mise una mano sul braccio, cercando di calmarlo e disse, nel tono più
innocente che poté: “Quando ti arrabbieresti se ti dicessi che lo ho fatto entrare io?”
“Che cosa?!? Sam, come hai potuto? Quel tipo è pericoloso, lo dicono tutti. E' capace di cose malvagie.” - Greg sembrava infuriato. E tradito.
Sam gli mise una mano sulla guancia, e lo costrinse a guardarla.
“Greg, tesoro, sai che non credo a quello che dicono tutti. Ma potrei aver avuto delle prove di.. quello che sa fare. Solo devi fidarti, d'accordo? Non ti allarmare, va tutto bene, sono al sicuro, e so gestire questa cosa. Lascia solo che controlli. Va bene?”
“Va bene” - le rispose Greg in quello che sembrava un tono molto riluttante. - “Tanto cercare di non farti fare qualcosa, mi porta sempre all'esatto opposto.”
“Esatto, quindi lasciami fare. Voglio solo saperne di più.”
“Ma sì, dai, magari è anche un ragazzo simpatico, come no.” - disse Greg in tono sarcastico. - “Di sicuro è molto bello.”
Il tono sarcastico era svanito per lasciare il posto a quello geloso.
“Tu lo sei molto di più.” - gli rispose Sam. Ed era vero. Gregory era il ragazzo più bello che avesse mai visto, con i suoi occhi azzurri, la sua mascella squadrata e il fisico perfetto. Ma non era affascinante come Mason. Doveva ammettere anche quello. Ma non lo disse ad alta voce. Quello che disse invece fu: “Ma io amo te.”
E si chinò su Greg per dargli un leggero bacio sulla bocca. Il ragazzo ricambiò con anche troppa passione, circondandole il corpo con le proprie braccia, e accarezzandole la schiena. Sam rimase senza fiato per il gesto improvviso, e, visto che sembrava che tutti avessero visto quel bacio, arrossì in modo molto violento.
“In caso non lo avessi capito, ti amo anche io, testa dura che non sei altra.” - precisò Greg, come se quel piccolo spettacolo che sembrava avessero dato non lo sconvolgesse più di tanto. Avrebbe davvero dovuto fare i conti con sua madre, dopo.
Con un ultimo bacio sulla guancia a Greg, Sam si allontanò da lui, decisa ad andare a parlare con Mason. Doveva saperne di più.
Lo trovò accanto al buffet, intento a guardare tutta quell'ammasso di roba da mangiare, sicuramente considerandolo uno spreco. Lei, almeno, era così che lo considerava.
“Mason, ehi, ti stai divertendo?” - gli disse, raggiungendolo.
“Di sicuro ti stai divertendo di più tu.” - le rispose lui, con uno sguardo malizioso.
Avrebbe voluto rispondergli a tono, ma capì che era inutile, visto che stava arrossendo, e nel complesso non sarebbe sembrata troppo convincente.
“Cercherò di fare finta di non aver capito la tua allusione.” - gli rispose, ridendo.

 

 

Era una vera forza della natura. Questo era quello che aveva pensato Mason, prima di essere strappato dai suoi pensieri, proprio da lei.
Mezza sala la stava guardando male, e probabilmente il giorno dopo sarebbe stata additata da mezza città come “quella che dà spettacolo in pubblico” ma sembrava non importarle. Sprigionava una forza tutta sua, sembrava illuminare ogni posto in cui andava. Ed era solare, talmente tanto che a volte sembrava risplendere di luce propria.
Non aveva accettato la sua provocazione, e la cosa lo rendeva particolarmente attratto da lei. Sembrava che il muro che innalzava intorno a sé non la scalfisse minimamente, ed era una novità per lui.
“Cercherò di fare finta di non aver capito la tua allusione.” - gli aveva detto, ridendo.
Stava ridendo anche lui, quando una donna poco più alta di Sam, che Mason aveva visto quel giorno insieme alla madre di Gregory si avvicinò a lei con un'andatura furiosa.
“Samantha, io e te andiamo a casa. Adesso!” - sembrava quasi posseduta. E molto imbarazzata.
“Mamma, non adesso. Gregory è il mio ragazzo, ed io con lui faccio quello che voglio. In pubblico se voglio. E' una cosa naturale, e non andrebbe nascosta.” - Sam sembrava sul punto di finire la sopportazione, come se fossero anni che incassava, ed adesso era ad un punto di rottura.
“Non resterò qui a guardare mentre ti fai deridere. Prima ti comporti come una sgualdrina qualunque in pubblico e poi ti metti in ridicolo parlando con questo.” - A Mason servì un secondo per capire che stava parlando proprio di lui. Preso alla sprovvista pensò a cosa dire per difendersi, ma non ce ne fu bisogno.
Sam, in tutta la sua forza, stava prendendo le sue difese, come un angelo custode.
“Non ti permettere di considerarti superiore a lui, mamma!” - Stava quasi urlando. - “Non ti permettere mai più! Non lo conosci, e non hai nessun motivo per giudicarlo in questo modo. Tu e le tue bigotte amiche continuate pure a sparlare di tutto il paese, ma non mettete di mezzo la mia vita.” Era furiosa, e sembrava stesse brillando. No, ora che Mason guardava meglio, stava davvero brillando. Il suo corpo mandava bagliori dorati, così forti che avrebbero potuto abbagliarlo se avesse lasciato indugiare il suo sguardo un po' più a lungo.
Sembrava un angelo tanto era bella. Un angelo custode, un angelo vendicatore... un angelo.
Stava scappando da sua madre, quasi in lacrime, e prima che potesse uscire dal portone, le prese il polso e la costrinse a girarsi.
“Sam, dobbiamo davvero parlare.” - le disse, nel tono più gentile che conosceva. - “Lo so che non è il momento, ma credo di averti trovata.
Fu come se non avesse parlato. Probabilmente Sam non lo aveva nemmeno ascoltato, perché non ebbe nessuna reazione alle sue parole. Tutto quello che fece fu buttarsi fra le sue braccia e cominciare a singhiozzare.

 


Angolo Autrice: Buona serata a tutti! Voglio ringraziarvi se siete arrivati fino a qui a leggere. Il vostro supporto è sempre più importante per me.
Allora, cosa ne pensate di questo capitolo? Non ci avete capito nulla? Bene, era il mio obiettivo. No, sto scherzando. In questo capitolo ho provato a giocare un pò di più con il Mason POV e spero che abbiate apprezzato. Io mi sono divertita molto.
Come al solito voglio ringraziare tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e a chi ha recensito. Infinite grazie.
Inoltre, se avete voglia di farmi sapere se vi piace questa storia, e la direzione che sta prendendo, non fatevi scrupoli e per favore, fatemi sapere tutto quello che pensate, nel bene e nel male.
Vi ringrazio. Un bacione, alla prossima.
S. <3

 
  
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