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Autore: Oxydebast    28/08/2014    4 recensioni
Quando ti viene tolta la cosa più importante che hai l'unica scelta è combattere per riaverla. Ma se combattere non bastasse? Se per salvare ciò che ami dovessi sacrificare qualcosa di altrettanto importante? A volte si fanno scelte dolorose, altre volte si fanno scelte col cuore.
-Si inginocchiò su di lei e poggiò la mano proprio all’altezza della guance, le lacrime cominciarono a scendergli dagli occhi, lei era lì vicino eppure non poteva toccarla, neanche una volta prima di andare via, chiuse gli occhi e chinò il capo piangendo in silenzio, era una punizione più che giusta per lui, non era stato in grado di proteggerla ed ora non era in grado di toccarla.-
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kairi, Riku, Sora, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un cuore che ama e che odia
Ehilà! Siamo arrivati all'ultimo capitolo e devo dire che sono molto soddisfatto, ho messo alla prova me stesso con una long-fic e il risultato non mi sembra così male.
Prima di lasciarvi alla lettura vorrei consigliarvi un'autrice, il suo nome è Suiyo e scrive anche su Naruto, Final Fantasy ed Harry Potter. Fateci un giro, ha delle idee molto interessanti.
Non vi trattengo oltre, ci vediamo a fine capitolo.


Un cuore che Ama e che Odia
 
Mentre aspettava si mise ad osservare la stanza, quella che prima era di un bianco totale e purissimo ora, al buio, appariva nera e tetra, sembrava un altro luogo.
-Basta un po’ di luce in meno e tutto appare diverso-, pensò mentre aspettava l’arrivo de suoi amici, -La luce rende tutto più caldo e vero-
Con uno scatto la porta si aprì, Sora scatto in piedi. Dalla porta fecero capolino il Re, Paperino e Pippo.
-Sei pronto?-, chiese il Re serio.
-Prontissimo-, rispose determinato il ragazzo.
Senza dire altro uscirono silenziosamente dalla stanza e si incamminarono lungo un enorme corridoio, il silenzio regnava sovrano favorito dalla notte.
-Abbiamo caricato la Gummiship con tutto il necessario, compreso il tuo Keyblade-, disse il Re a bassa voce.
-Lei?-, chiese Sora preoccupato.
-Anche, non è sicuro farla rimanere qui, ormai è chiaro che qualunque cosa tu abbia fatto quel giorno può essere infranto solo da te-
Quella frase stupì Sora.
-Cosa?-
-È molto semplice-, gli rispose Paperino, -Chi lancia la magia ha anche la facoltà di annullarla, avendo lanciato tu la magia STOP su Kairi è ovvio che solo tu puoi interromperla-
-Come?-, chiese Sora speranzoso.
-Non lo sappiamo, annullare un incantesimo è diverso dal lanciarlo, se per lanciarlo si usa del potere magico e una parola nota per annullarlo ogni mago ha il suo metodo ed è quindi impossibile stabilire come si fa, è impossibile anche per un altro mago annullare un incantesimo non suo -
Così com’era apparsa la speranza abbandonò Sora.
-Quindi non c’è nulla da fare?-
-Yuk! Non buttarti giù Sora, una volta calmate le acque non dovrai fare altro che provare ad annullare l’incantesimo tante e tante volte finchè non ci riuscirai-
-E come se non posso più usare la magia?-
Per Sora quel discorso non aveva senso ma il Re non era dello stessa idea.
-È qui che ti sbagli Sora, per lanciare un incantesimo è necessaria una certa dose di potere ma per annullarlo no, semplicemente il mago dissolve l’energia magica che ha usato per lanciarlo, un po’ come quando si spegne una candela, per questo si possono ritirare solo i propri incantesimi, perché l’energia magica risponde solo a chi apparteneva-
C’era una leggera confusione nella testa di Sora ma il concetto era chiaro, poteva annullare l’incantesimo su Kairi, gli bastava provare in tutti i modi, prima però doveva recuperare il suo cuore.
-Ovviamente non dovremo liberarla prima di aver ritrovato il suo cuore-
Il Re aveva data voce ai pensieri di Sora, una coincidenza alquanto buffa ma veritiera.
-Sappiamo che il cuore ce l’ha Riku ma non sappiamo dove si trovi, Yen Sid è partito senza dire nulla-
Nonostante la prigionia forzata e le parole dure Sora era in pensiero per Yen Sid, aveva visto di cosa era capace Riku e non osava immaginare come fosse ora che aveva il cuore di una delle sette principesse.
-Molto probabilmente verrà battuto-, disse Sora senza pensarci troppo.
-Non posso darti torto-, sospirò il Re, -Dobbiamo essere pronti anche a questa evenienza-
Si trovavano nel giardino del castello, al centro faceva bella mostra la casa-siepe che celava l’ingresso del Gummi Hangar.
-Siamo arrivati-, disse il Re aprendo il portone.
La discesa fu silenziosa,si sentiva solamente il debole suono delle macchine provenire dal fondo della scalinata. Con una leggera spinta Re Topolino spalancò il secondo portone e il fracasso dell’Hangar inghiottì tutti e quattro, subito Cip e Ciop diedero loro il benvenuto mettendosi sull’attenti.
-La Gummiship è pronta Vostra Maestà-
-Attendiamo ordini-
-Preparatevi al decollo, non abbiamo molto tempo-, ordinò il Re.
Subito i due scoiattoli salirono nella cabina di controllo, pronti a far partire la nave.
-È ora di salutarsi Sora, raggiungi un luogo sicuro e comunicaci la tua posizione via radio, attenderemo fino a domani il ritorno di Yen Sid, poi agiremo-
Sora posò lo sguardo prima sui suoi amici e poi sulla nave.
-Nel caso tornasse, cosa racconterete?-
-Yuk! Qualcosa inventeremo-, disse Pippo.
-Tu pensa a nasconderti-, aggiunse Paperino.
-Grazie, grazie davvero-
Sora non poteva desiderare amici migliori, il loro aiuto gratuito era qualcosa di prezioso e inestimabile.
-Prima che tu vada-, disse il Re frugando nella tasca interna della sua divisa, -Quando ti abbiamo trovato sulla spiaggia c’era anche questo, l’ho conservato immaginando che appartenesse a Kairi, non te l’ho dato prima per non distrarti dal recupero ma ora è giusto che te la ridia-
Re Topolino consegnò a Sora la sciarpa che Kairi aveva fatto a mano per lui, gli occhi del ragazzo si inumidirono, con un nodo alla gola la strinse al petto, si sentiva in colpa perché fino a quel momento se l’era dimenticata, aveva dimenticato un dono importantissimo dell’unica persona che avesse mai amato.
-Grazie-, riuscì a dire.
-Gorsh! Deve essere molto importante per te-
Sora annuì.
-Tienila stretta allora-, lo ammonì Paperino.
-Lo farò- disse Sora determinato.
-È ora che tu vada-, disse il Re.
Sora salutò gli amici con un caloroso abbraccio, non riusciva a parlare perché rischiava di scoppiare in lacrime. Salì sulla Gummiship con il nodo alla gola sempre più grande e partì.
Una volta in volo impostò come destinazione le Isole del Destino, anche se la sua destinazione ultima era un’altra.
-Mi dispiace ragazzi, ma ho un appuntamento e sono già in ritardo-
Inserì il pilota automatico e si alzò diretto alla stiva, li si trovavano il Keyblade e Kairi.
Non si avvicinò troppo al cristallo, si limitò a contemplarla da lontano con la sciarpa stretta in mano, l’espressione sul suo viso era dolce, sereno, le labbra leggermente dischiuse, sembrava quasi che stesse dormendo.
-Non sono riuscito a proteggerti, non ho mantenuto la mia promessa-
Una lacrima gli rigò la guancia.
-Ti riporterò il cuore, in qualche modo ci riuscirò!-
Quelle parole gli fecero tornare in mente quando, anni prima, il cuore di Kairi si trovava dentro di se e non aveva esitato un secondo a sacrificarsi per lei, di come aveva combattuto e sconfitto Riku posseduto da Ansem.
-La storia si ripete, la vita a volte sa essere divertente-
Non era il caso di lasciarsi andare ai ricordi e ai pensieri, doveva trovare qualcosa da fare per ingannare il tempo e la mente ed esercitarsi col Keyblade sembrava un opzione valida.
Il Keyblade era appoggiato su uno dei tanti scaffali della stiva, era più opaco del normale e non sembrava liscio come un tempo.
-Peggio di quanto mi aspettassi-, pensò Sora afferrandolo.
Con grande stupore il Keyblade era più leggero di quante si aspettasse, dopotutto aveva sollevato un vassoio dello stesso peso, probabilmente aveva fatto notevoli progressi con l’ultimo giorno.
-Forse è perché il peso è distribuito meglio?-, ci rifletté un secondo, -O forse quel vassoio pesava più di sessanta chili?-
Re Topolino non si smentiva mai, previdente come sempre.
L’allenamento col vassoio era servito molto, grazie ad esso ora Sora riusciva a maneggiare il Keyblade meglio di quanto si sarebbe mai aspettato ma la tattica non era cambiata, avrebbe sfruttato tutto il peso dell’arma per schiacciare i nemici, doveva eliminarli con un colpo solo ben piazzato.
-Un colpo in piena fronte-
Era la tattica migliore con un’arma di quel peso, anche se contro Riku aveva poche speranze, in quel caso sarebbero servite anche velocità e resistenza.
-Anche se perderò lotterò fino alla fine!-
Provò una serie di fendenti e di affondi, aveva abbastanza forza per fare entrambi in rapida sequenza.
Posò il Keyblade contro la parete e si sedette, era compiaciuto di se stesso, in meno di una settimana era tornato in perfetta forma.
Si mise ad osservare lo spazio profondo e a contemplare le stelle, ognuna delle quali rappresentava un mondo.
-Ne ho visti veramente pochi, vorrei continuare a scoprirne altri-, si diede una scrollata, -Certo che ne scoprirò altri, lo farò insieme a Kairi e a tutti i miei amici!-, disse risoluto.
Continuando ad osservare lo spazio notò che era quasi arrivato a destinazione, andò a disinserire il pilota automatico e si preparò all’atterraggio.
 
Atterrò direttamente sulla spiaggia su cui aveva combattuto contro Riku, il vento e le onde aveva cancellato ogni traccia della lotta, sembrava che in quel luogo non fosse mai accaduto nulla.
Aprì il portello della stiva e trascinò fuori il cristallo, quel materiale era qualcosa di incredibile, non aveva aggiunto peso al corpo di Kairi, dopotutto il tempo non pesa nulla, quindi fu facile per Sora portarla all’interno del loro luogo segreto, ritrovo di tanti pomeriggi di felicità.
Era il nascondiglio ideale, a parte loro tre nessuno era a conoscenza di quel luogo, neanche Paperino e Pippo, lì sarebbe stata al sicuro.
-Tornerò con il tuo cuore, te lo prometto-
Si inginocchiò su di lei e poggiò la mano proprio all’altezza della guance, le lacrime cominciarono a scendergli dagli occhi, lei era lì vicino eppure non poteva toccarla, neanche una volta prima di andare via, chiuse gli occhi e chinò il capo piangendo in silenzio, era una punizione più che giusta per lui, non era stato in grado di proteggerla ed ora non era in grado di toccarla.
-Perdonami-, disse con voce tremolante.
D’un tratto sentì un leggero calore alla mano, riaprì gli occhi e quello che vide lo stupì, la sua mano era penetrata attraverso il cristallo e stava toccando la sua guancia, Sora sgranò gli occhi, aveva trovato il modo di annullare l’incantesimo.
-È questo il modo!-, pensò accarezzandola, -È così che l’incantesimo si infrange, mi basta volerlo con tutto me stesso-
Sarebbe rimasto ad accarezzarle il viso ancora a lungo, ma aveva paura che l’incantesimo si rompesse del tutto, il cristallo si ricompose laddove l’aveva toccata, alzò il capo ed osservò la grotta, proprio di fronte a lui c’era la porta che conduceva al cuore di quel mondo e, poco più in la, il graffito che aveva aiutato Sora a confessare i suoi sentimenti per Kairi. Sospirò, quel luogo li aveva visti unirsi per la prima volta ed ora li vedeva divisi.
Non poteva restare li in eterno, aveva una missione personale da compiere e non gli era permesso tardare ancora, prima di andare però si portò due dita alla bocca, le baciò e poi le posò sulle labbra di Kairi.
Un bacio indiretto, anche se non era un bacio vero e proprio per lui significava tanto, era un modo per sigillare la promessa fatta, si rimise in piedi e la guardò un’ultima volta, serena e pacifica nel cristallo.
-Ora vado ma tornerò presto, non ti farò aspettare troppo-
Uscito dalla grotta andò subito alla Gummiship per comunicare il luogo in cui era atterrato.
-Aspettaci lì-, gli disse Re Topolino, -Yen Sid non è ancora tornato, non possiamo ancora muoverci-
-Ricevuto-
La comunicazione si interruppe ma Sora non era intenzionato a restare dov’era.
-Scusatemi ragazzi ma ho una cosa molto importante da fare-
Senza perdere altro tempo riaccese i motori e si rimise in viaggio, destinazione: il Mondo che Non Esiste.
 
I grattacieli bui e spenti osservavano Sora in silenzio, era atterrato in una delle poche piazzuole presenti in quel mondo sconfinato, poco lontano si innalzava il Grattacielo della Memoria, il luogo dell’appuntamento.
-Sto arrivando!-
Sora si mise in cammino con il Keyblade posato sulla spalla e la sciarpa stretta intorno al braccio, tenerla al collo era pericoloso ma non voleva rinunciarvi, era un modo per tenere sempre a mente la sua nuova promessa.
Il silenzio era pressante,  il sibilo del vento e il rumore delle pozzanghere calpestate dai suoi piedi erano gli unici suoni che facevano capolino di tanto in tanto, nel cielo nero come la pece facevano capolino poche stelle, la luna a forma di cuore non c’era più da tempo e rendeva quel luogo più buio di quanto sembrasse.
Anche se era solo Sora percepiva la presenza di altre creature nei vicoli.
-Shadows, decine e decine, questo luogo non è cambiato per niente-
Gli Shadows osservavano Sora camminare senza attaccarlo, probabilmente avevano l’ordine di non avvicinarsi.
-Sarà un combattimento leale?-
Pian piano gli Shadows cominciarono a seguire Sora in una macabra processione, non era di certo un buon auspicio.
-Fate un po’ come vi pare, non mi interessate-, pensò Sora guardandosi un secondo alle spalle.
Dopo pochi minuti arrivò davanti al Grattacielo ma, esclusi gli Shadows, non c’era nessuno.
-RIKU!-, gridò Sora, -SONO VENUTO PER RIPRENDERMI IL CUORE DI KAIRI!-
-Finalmente! Non ne potevo più!-
La voce proveniva dall’alto, Sora alzò lo sguardo e lo vide, Riku, in cima al Grattacielo.
-SCENDI E FACCIAMOLA FINITA!-
-Quanta fretta, non essere precipitoso-
Con un salto Riku si buttò giù e atterrò delicatamente in cima alla scalinata del palazzo, era più in forma dall’ultima volta che Sora l’aveva affrontato, non aveva più occhiaie e i capelli erano argentati e folti, era anche meno magro.
-Ti trovo bene-, disse Sora.
-Grazie, lo stesso non si può dire di te-
-Ho avuto qualche contrattempo-
-Lo so, quella magia ti ha stremato ed ora  il tuo Keyblade adesso è interamente di ferro vero?-
Quella domanda palesemente retorica prese Sora alla sprovvista,che avesse già intuito quello che gli era accaduto?
-Come fai a saperlo?-
-Intuito-, rispose Riku con una risata, -In realtà me lo ha riferito Yen Sid-
Allarmato Sora si mise in guardia, perché Yen Sid avrebbe rivelato quei dettagli a Riku? Ma soprattutto, dov’era?
-Perché te lo ha detto?-
-Mi ha detto anche altro, non di sua spontanea volontà certo ma quello poco che mi ha detto è stato molto interessante-
-Che gli hai fatto?-
Sora era preoccupato, praticamente Riku aveva estorto informazioni a Yen Sid e probabilmente il Maestro era in pericolo.
Una sonora risata proruppe dalla bocca di Riku, -Ha combattuto, il vecchio, anche se sapeva di non potere nulla-
Infilò una mano all’interno della tunica e tirò fuori un cappello a punta blu con delle stelle dorate .
-Lo riconosci?-, chiese Riku con un ghigno malefico.
Sora l’aveva riconosciuto subito, era il cappello di Yen Sid.
-Dov’è?-, chiese ancora Sora.
-Chi lo sa? Questo è tutto quello che ne rimane-
-NOOO!-
La rabbia che Sora aveva dentro era enorme, l’essere che aveva davanti non solo aveva tentato di ucciderlo prendendo il cuore della sua amata ma aveva anche eliminato senza troppi problemi quello che un tempo era il suo Maestro.
-PAGHERAI! PAGHERAI ANCHE PER QUESTO!-
Sora si mise pronto ad attaccare ma Riku non si mosse, gettò a terra il cappello e si limitò ad alzare il braccio, all’istante apparvero dei Seekers.
-So che non puoi usare la magia e che il Keyblade non ha più il potere originario, sono proprio curioso di vedere come te la caverai-
-Bastardo!-
Sora si guardò attorno, i Seekers erano in tutto 10.
-Così pochi? Avrà finito le scorte?-
Era pronto a qualsiasi cosa, non aveva dimenticato quegli Heartless malefici e i loro poteri.
Si studiarono per qualche secondo poi un Seeker attaccò Sora con un salto, fu facile per lui evitarlo e colpirlo ad un fianco con tutta la forza che aveva, il peso del Keyblade combinato con la potenza di entrambe le braccia spedì il Seeker quasi ai piedi di Riku.
-Notevole-, commentò l’albino.
-E questo è niente-
Un Seeker provò a caricare Sora da davanti ma il ragazzo roteò il Keyblade in aria e lo colpì così rapidamente che non riuscì a scansarsi in tempo, il colpo affondò nella testa dell’Heartless che scomparve nell’Oscurità.
-Basta giocare, attaccatelo insieme-, ordinò Riku.
Ubbidienti i Seekers cominciarono coi loro attaccati combinati, ciò che Sora temeva.
-Merda!-, riusciva a malapena a parare i colpi, -Sono troppo veloci e io troppo pesante-
Sulla spiaggia lo aveva salvato la sabbia instabile che aveva fatto inciampare un Seeker ma lì, sulla dura asfalto, non poteva sperare in una simile fortuna.
-Devo trovare un modo...-
Due Seekers provarono un attacco combinato da due direzioni opposte.
-Forse un modo ce l’ho-
Avrebbe potuto evitare quell’attacco con facilità spostandosi ma era proprio quello che i Seekers volevano, invece Sora avrebbe aspettato fino all’ultimo secondo prima di scansarsi, sperava che così facendo si sarebbero scontrati, o almeno gli avrebbe presi alla sprovvista.
Semplice ma rischioso, tardare significava finire direttamente in bocca a quelle creature e ai loro artigli.
-Non ancora-
I Seekers si trovavano a tre metri da lui.
-Non ancora!-
Due metri.
-Ancora un po’!-
Un metro.
-Ora!-
Sora si gettò di lato e i due Seekers si colpirono a vicenda, con uno scatto colpi in pieno volto uno dei due, l’Heartless scomparve, provò a colpire l’altro ma quello fu più veloce e si allontanò.
-Fa niente, ne mancano otto-, disse rimettendosi in spalla il Keyblade.
I Seekers aspettarono oltre e partirono di nuovo all’attacco, due caricarono Sora davanti mentre gli altri sei si divisero in due gruppi e provarono ad attaccarlo ai lati.
-Stronzi!-
Contro quell’attacco aveva una solo opportunità, un attacco a rotazione non appena i Seekers sarebbero entrati nel suo raggio d’azione.
Fece un passo indietro e caricò il colpo, intanto i Seekers stavano per raggiungerlo, prese un profondo respiro e non appena furono abbastanza vicini menò un colpo così potente da prenderli tutti ed eliminarne due, gli altri furono spediti parecchio lontani.
-Avanti, non ho ancora finito-, disse Sora riprendendo fiato.
Senza dar loro il tempo di rialzarsi Sora corse verso quello più vicino e lo eliminò, rapidamente colpì un altro che svanì.
Gli ultimi Seekers si alzarono ed indietreggiarono.
-Cos’è? Avete paura?-
-Davvero notevole!-
Sora si voltò verso Riku che intanto scendeva la scalinata.
-Ti ho sottovalutato Sora ma ne sono contento, vuol dire che possiamo affrontarci ad armi pari-, così dicendo evocò il suo Keyblade.
-Finalmente ti fai avanti-, disse Sora rimettendosi per l’ennesima volta il Keyblade in spalla.
I due si guardarono per qualche secondo, Riku aveva uno sguardo serio mentre gli occhi di Sora erano carichi di rabbia.
-Dov’è il cuore di Kairi?-, chiese Sora diretto.
Riku ridacchiò, -Davvero incredibile il potere di un cuore che ama, riesce a fare molte cose, ad esempio donarti nuova energia-, così dicendo si sistemò i capelli.
-Cosa vuoi dire?-
-Che per riaverlo dovrai per forza uccidermi, il cuore di Kairi si trova dentro di me ora-
Sora strinse l’impugnatura del Keyblade così forte che le nocche divennero bianche.
-Sei proprio deciso a farla finita vedo-
-Ovviamente, non vorrei che mi lasciassi di nuovo fuggire in fin di vita, altrimenti sarei costretto a ricominciare tutto da capo, sai che seccatura?-
Riku era irritante e sarcastico come al solito ma questa volta Sora era deciso a non dare corda alle sue parole, se voleva vincere doveva ragionare in fretta e a mente sgombra.
Il silenzio era palpabile, nessuno dei due muoveva un muscolo o batteva ciglio, Sora in particolare non aveva nessuna intenzione di attaccare, sapeva di essere in netto svantaggio e un attacco come quelli che aveva fatto fino ad allora lo avrebbe lasciato troppo scoperto.
-Andiamo!-, Sora continuava a guardare il suo avversario pronto a tutto, voleva che fosse lui a cominciare, avrebbe approfittato di una sua distrazione, anche minima, per colpirlo con quanta forza aveva in corpo.
Un fruscio fece sussultare il ragazza, si guardò attorno per un istante e vide migliaia di Shadows farsi avanti intorno a loro due.
-Simpatici gli Shadows-, disse Riku osservandoli, -Non vogliono perdersi lo spettacolo, sanno che uno di noi due perderà il cuore e non vogliono farselo sfuggire-
-Un amore-, commentò Sora.
Riku sollevò il Keyblade e si mise nella sua consueta posizione, braccio destro sollevato ad altezza della testa e braccio sinistro sotto il busto col palmo aperto in alto.
-Pronto?-
Senza neanche attendere risposta  Riku si lanciò su Sora che fece appena in tempo a parare il colpo col piatto della lama, la vibrazione però gli fece formicolare la mano.
Un altro colpo seguì il primo, era diretto alle costole, Sora riuscì a pararlo parzialmente, quel colpo aveva fatto sbattere il proprio Keyblade sul fianco.
-Non ti stai impegnando-, disse Riku con un balzo all’indietro.
-A sì?-
Con uno scatto Sora provò a colpire Riku sulla testa ma questi lo bloccò quasi senza sforzo e lo allontanò con un calcio all’addome, Sora tossì.
-L’esito dello scontro è segnato, puoi arrenderti se ti va-
Sora si rimise in guardia, quello era un pronostico azzardato, non stavano combattendo neanche da cinque minuti e Riku era già sicure della sua vittoria.
-Sei troppo spavaldo, cosa ti fa pensare di avere già la vittoria in tasca?-
Provò a colpirlo di lato ma ancora una volta Riku lo bloccò senza sforzo, lo afferrò per il colletto della giacca e lo scagliò via.
-Sei troppo debole, il tuo Keyblade è una patacca e non puoi usare le magie, sono molte le cose che me lo fanno pensare-
Sora si rialzò subito, era solo un po’ ammaccato, poteva ancora combattere.
-Non hai ancora visto niente, ricordati che ho sconfitto i tuoi Heartless senza problemi-
Riku rise, una risata roca.
-Davvero credi di aver vinto così facilmente? Solo con le tue forze?-, la domanda di Riku era palesemente retorica, Sora se ne accorse, -Sono stato io ad impedire ai Seekers di dare del loro meglio, non sono neanche diventati invisibili, era solo un modo per rendere lo spettacolo più divertente-
La verità colpì Sora con una secchiata d’acqua gelida, era rimasto troppo concentrato sul nemico per rendersene conto, le tattiche dei Seekers erano fin troppo banali e Riku, fino a quel momento, aveva parato i suoi colpi con una mano sola.
-Peccato che ad un certo punto mi sia annoiato-, così dicendo Riku si rimise in posizione, - Cerca solo di rendere questi ultimi attimi interessanti-
-Bastar...!-
Senza preavviso Riku si scagliò fulmineo su Sora menando un terribile fendente, il ragazzo fece appena in tempo ad alzare il Keyblade per difendersi ma il colpo fu talmente forte da piegarlo rompendogli anche il polso, Sora cadde a terrà con un grido di dolore reggendosi la mano.
-Mediocre-, commentò Riku afferrandolo per i capelli e rimettendolo in piedi, -Non sei riuscito neanche a resistere a questo-
Sora provò a prendere il Keyblade ma Riku lo calciò lontano prima di colpirlo al volto con un pugno.
-Hai da dire qualcosa prima della tua fine?-, chiese Riku guardandolo dritto negli occhi.
-Sei solo un bastardo!-, ringhiò Sora con quanto disprezzo aveva in corpo.
A quelle parole Riku rise, poi lo colpì al ginocchio facendolo cadere a terra con nuove grida di dolore.
-Sono le tue ultime parole, cerca di non essere sboccato-
Sora fisso Riku dritto negli occhi, odio e rabbia gli facevano digrignare i denti.
-TI ODIO RIKU, TI ODIO CON TUTTO ME STESSO!-
L’urlo di Sora riecheggiò tra i palazzi del Mondo che Non Esiste seguito subito dopo dalle risate di Riku.
-Se solo l’odio che vedo nei tuoi occhi e sento nella tua voce potesse colpirmi-
Riku sollevò il Keyblade in aria, pronto a sferrare l’ultimo colpo.
-Addio Sora-
Sora vide il Keyblade abbattersi su di lui e riuscì a formulare solo un ultimo pensiero: Kairi, poi il sibilo del fendente, un tonfo, risate e infine il buio.
 
Buio. Profondo, totale, immenso, oscuro.
Riusciva a toccarsi il petto con le mani ma non poteva vederle, era troppo buio.
Sentiva il suolo sotto i suoi piedi ma non lo vedeva.
-Dove mi trovo?-, pensò disorientato.
-Perché lo hai fatto?-, chiese una voce.
Sora non aveva sentito quelle parole con le orecchie, era come se si fossero formulate nel suo cervello, una sensazione strana, eppure familiare.
-Cosa?-, chiese Sora alla voce.
Non era sicuro che la sua bocca si fosse mossa, con quel buio era difficile determinare il significato di sentire e parlare.
-Perché hai smesso di combattere?-, chiese ancora la voce.
-Non ho smesso di combattere-
-Davvero? E allora perché ti trovi qui?-
-Qui dove? Non vedo niente-
Come per rispondere alla sua domanda un debole luce apparve dall’alto, Sora osservò di sottecchi la luce, non capiva bene da dove provenisse ma almeno riusciva a distinguere il sopra dal sotto.
Abbassò lo sguardo e rimase colpito, sotto i suoi piedi si trovava un rosone di vetro enorme, i vetri colorati andavano a formare un’immagine che fece sussultare Sora, c’era Kairi nel cristallo, orizzontale rispetto al pavimento e dietro di lei c’era lui, inginocchiato e con il Keyblade poggiato a terra con la punta, le mani erano strette sul manico in una posa molto cavalleresca, la testa era china come in una preghiera.
-Cosa significa?-, chiese Sora continuando ad osservare il rosone.
-Tutto e niente, qualcuno e nessuno-
-Cosa?-
-“Non temere, la porta è ancora chiusa”, non ti ricordano niente queste parole?-
Quella frase folgorò la mente di Sora che d’un tratto capì, quello era il luogo dove aveva superato le prove che lo avevano portato ad impugnare il Keyblade, quello era il suo cuore.
-Esatto-, disse la voce.
-Perché mi trovo qui?-
-Perché hai smesso di combattere-
-Non ho smesso di combattere, sono stato battuto-
-C’è differenza?-
Sora non rispose, non sapeva cosa dire anche se in testa aveva mille domande.
-Perché mi trovo qui?-, riuscì a chiedere.
-Quando si smette di combattere accade questo, la mente e il corpo  entrano in contatto col cuore-
-Tu chi sei?-
Un silenzio profondissimo seguì la domanda di Sora.
-Difficile dare una risposta, io sono te e allo stesso tempo non lo sono, ti appartengo ma ho vita propria-
La prima cosa che venne in mente  Sora fu l’immagine di un Nessuno.
-Non sono un Nessuno-, disse la voce come se avesse intuito i pensieri del ragazzo.
-Allora cosa sei?-
Ancora silenzio, sembrava che la voce stesse pensando.
-Sono il tuo cuore, anche se è difficile crederlo-
-Cosa?-
Sora era sbigottito, non avrebbe mai pensato ad una cosa del genere.
-Credevo che il mio cuore fosse questo-, disse Sora guardando il rosone.
-Questo è semplicemente un luogo d’incontro, lo si raggiunge solo quando si sta per esalare l’ultimo respiro o, come nel caso dei custodi, per affrontare una prova-
Sora si sentiva confuso, stavano accadendo troppe cose in una volta.
-Sono già stato qui per il Keyblade, quindi ora...-
-Stai per perdere il cuore-, anticipò la voce.
-No!-, Sora cadde in ginocchio, fino alla fine aveva combattuto per Kairi dimenticando che Riku mirava anche al suo di cuore, adesso con la sua fine era in possesso di un potere enorme.
-Cos’ho fatto?-, disse coprendosi il volto con le mani.
-Quello che ogni essere vivente dotato di cuore avrebbe fatto, ti sei lasciato trasportare dalle emozioni così come ho fatto io, dopotutto sono il tuo cuore e tutto quello che provi tu lo provo anch’io-
-Cosa posso fare adesso?-
-Nulla, non ci resta che aspettare la fine, hai uno spirito forte, probabilmente diventerai un Nessuno-
-Non voglio-
-Inutile volere, ormai è tardi-
-NON VOGLIO!-
La luce si fece più intensa per un secondo.
-Non ti arrendi neanche quando tutto e perduto-
La voce fece una breve pausa, stava riflettendo e a giudicare dalla durata di quel silenzio era una riflessione difficile.
-Perché continui a combattere?-
Una domanda strana data la situazione ma Sora rispose con fermezza.
-Per lei, perché non ho mantenuto la promessa più importante che potessi farle-
-Proteggerla?-
-Amarla-
Ancora una volta silenzio.
-Cosa vuol dire per te “amare”?-
Sora sorrise.
-Ma come? Sei un cuore e non sai cosa vuol dire amare?-
-Amare ha infiniti significati, è un concetto astratto e al tempo stesso concreto, ognuno di noi lo intende in un modo diverso ed io voglio conoscere il tuo-
-Sei il mio cuore, dovresti saperlo già-
-Non proprio, noi cuori alcune volte viviamo i sentimenti in maniera diversa dai nostri portatori, l’amore che univate te e Kairi è diverso dall’amore che univa me ed il suo cuore-
Il Re lo aveva detto, ci sono cose sui cuori che non ancora si comprendono, questa era una di quelle. Sora ne era in un certo senso meravigliato, forse era per quel motivo che sentiva calore nel petto ogni volta che vedeva o pensava a Kairi, i battiti accelerati forse erano i sussulti del suo cuore che amava?
-Non sei tanto lontano dalla realtà-
-Immagino-, rifletté un secondo, selezionando le parole più adatte, -Per me l’amore è qualcosa che ti spinge ad andare avanti, qualcosa che ti da la forza di creare e di distruggere, con Kairi ogni problema poteva essere superato, con lei mi sentivo a casa, protetto, mi faceva sentire importante, unico, mi dava forza e mi spronava a non arrendermi, non potrei mai provare quelle cose con un’altra persona, non riesco ad immaginarlo neanche-
Fece una piccola pausa, il ricordo dell’amata e la consapevolezza che tutto era perduto lo faceva star male.
-Lei era tutto per me-
Silenzio, i pensieri affollavano la mente di Sora e il suo cuore sembrava analizzare le parole da lui pronunciate un per una.
-Non potrei dare una definizione migliore, per me era lo stesso, non potrei immaginare la mia esistenza con accanto un altro cuore, non sarebbe lo stesso-
-Beh! Ormai è la fine, l’hai detto tu, non resta che darci l’addio, spero solo di non diventare un Nessuno-
Sora stava pensando a quale fosse il modo migliore di dare l’addio al proprio cuore quando la voce tuonò.
-COMBATTI!-
Quella parola, pronunciata con quel tono scosse Sora.
-Allora tu...-
-Già, la prima volta che tu e Riku avete combattuto, per un attimo tu e Kairi siete entrati in contatto tramite noi, i vostri cuori, e non potevo permettere che finisse così-
Sora era sorpreso, non aveva dato molto peso a quell’evento anni prima e se ne era dimenticato.
-Grazie-, disse Sora solenne.
-Di cosa? Ho salvato entrambi grazie anche al potere di Kairi, senza lei e il sentimento che vi univa non avrei potuto nulla-
-Grazie comunque, anche se ora credo sia veramente la fine-
Di nuovo silenzio, ormai Sora sapeva che ogni silenzio equivaleva al suo cuore che rifletteva.
-Possiamo ancora combattere-
-E come?-
-In maniera simile a quella volta a Radiant Garden, anche se all’opposto-
-In che senso “all’opposto”?-
-Cosa provi per Riku?-
Quella domanda sconvolse Sora, non aveva senso, cosa c’entrava Riku in quel discorso?
-Che razza di domanda è?-
-Rispondi-, disse semplicemente la voce.
-Sei il mio cuore, lo sai meglio di me, se ne avessi la forza lo distruggerei-
La luce che illuminava l’ambiente si fece leggermente più intensa.
-Rabbia, odio, e ira, questo è quello che provi e che provo per Riku-
-E come può aiutarmi tutto ciò?-
Di nuovo silenzio, ora che anche il suo cuore aveva ammesso di odiare Riku Sora non riusciva a contenere la furia.
-Come saprai in ogni cuore c’è una parte di Luce e una parte di Oscurità, ogni essere vivente nasce con entrambe per poi decidere, tramite le sue azioni, quale delle due seguire-
Sora lo sapeva già, erano le prime cose che aveva imparato da Yen Sid una volta iniziato l’addestramento.
-Nel tuo cuore la Luce prevale ed è dominante ma per salvare Kairi si è indebolita-
-Lo so già-, disse Sora ripensando al suo Keyblade di ferro ormai deformato ed inutile.
-Forse non sai che l’Oscurità non scopare mai dal cuore, la Luce la spinge a concentrarsi e ad annichilirsi ma comunque rimane, anche nel cuore più puro vi è una parte di Oscurità-
-Quindi...-, Sora aveva intuito dove voleva arrivare il suo cuore.
-Dovrai liberare l’Oscurità che è in te-, sentenziò il cuore.
-Ma come?-
-Dovrai usare tutte le emozioni negative che risiedono in me, ormai la Luce è debole ma l’Oscurità che è in te smania per essere liberata-
-Cosa vuoi dire?-
-Come ho detto l’Oscurità si concentra e in me c’è un’Oscurità enorme, resa tale da tutto quello che hai dovuto sopportare in questi giorni, se venisse liberata avresti un potere superiore a quello di Riku e di chiunque altro-
L’offerta era allettante ma Sora aveva ancora dei ripensamenti.
-Per sconfiggere Riku dovrei andare contro la mia natura?-
-Non solo, liberare l’Oscurità che c’è in me ci distruggerebbe, per questo devi essere sicuro della tua scelta-
Di nuovo silenzio, ma questa volta era Sora a dover pensare, morire e perdere tutto o sacrificarsi per poter salvare ciò che di più prezioso aveva.
-Facciamolo!-, disse infine.
-Ne sei sicuro?-, chiese con fermezza la voce.
-Sì!-
-Allora raccogli in te tutto l’odio, la rabbia e l’ira che provi per Riku, desidera con tutto te stesso il potere per sconfiggerlo, brama la vittoria sul tuo nemico e lascia che tutto questo ti invada-
Sora si mise a pensare a tutto quello che aveva fatto Riku, la prima volta aveva rapito Kairi e tutte le principesse dal cuore puro, gli aveva risparmiato la vita ma era comunque tornato, aveva preso il cuore della sua amata e l’aveva ridotto in fin di vita, oltre tutto aveva eliminato il suo Maestro senza un briciolo di rimorso e infine aveva riso, aveva riso di lui, della sua debolezza e della sua sconfitta.
Sora sentiva un’immensa furia crescergli dentro, ripensare alla mano di Riku che stringeva il collo di Kairi senza pietà era la cosa che più di tutte gli faceva desiderare la fine dell’albino.
Pian piano la luce che illuminava il rosone si andava affievolendo ma Sora non se ne curò.
-Continua così, non ti fermare e una volta raggiunto il tuo scopo ricordati perché lo hai fatto-
Sora sentì appena quelle parole, nella sua mente non c’era altro che il desiderio di distruggere Riku, desiderava la sua sconfitta, la sua morte. Gli avrebbe stretto le mani intorno al collo come aveva fatto lui con Kairi per poi ridere della sua debolezza. Lo avrebbe annientato, di lui non sarebbe rimasto nulla, neanche il suo cuore.
Un rumore di vetri infranti, il rosone si stava distruggendo ma Sora non si mosse, sarebbe caduto nell’Oscurità sotto di lui, l’avrebbe abbracciata e usata per riprendersi ciò che gli era stato tolto, sarebbe andato fino in fondo senza rimorsi.
Il vetro andò in frantumi sotto i suoi piedi ma non cadde bruscamente, sprofondò con calma nel buoi più profondo che lo accolse delicatamente.
-In fondo non è tanto male l’Oscurità-, pensò Sora prima di perdere cognizione di se.
 
La sua vittoria era stata schiacciante, il corpo del suo avversario che giaceva a terra ne era la prova.
Un ghigno si formò sul volto di Riku, il potere che aveva ottenuto dal cuore di Kairi superava le sue aspettative, ora non aspettava altro che il corpo di Sora rilasciasse il suo cuore.
Un lieve bagliore si formò sul petto del ragazzo, Riku si avvicinò pronto ad afferrare il cuore che ne sarebbe uscito ma subito il bagliore venne sostituito da fiamme oscure.
-Ma cos...?-
Un’esplosione di Oscurità lo scagliò indietro gettandolo a terra.
Si rimise in piedi e vide il corpo di Sora avvolto da fiamme nere come la pece.
-Cosa sta succedendo?-
Dietro le fiamme vide muoversi una figura, qualcosa si stava alzando e non appena fu in piedi le fiamme si spensero.
-Cosa?!-, esclamò Riku stupito.
Una figura completamente nera si trovava di fronte a lui, aveva la testa bassa ma era senza dubbio Sora, i suoi vestiti lo confermavano.
Lentamente alzò il volto e a Riku gelò il sangue, il viso era privo di lineamenti, eccezion fatta per due occhi gialli.
-Com’è possibile? È come se dell’Oscurità fosse uscita dal suo corpo avvolgendolo completamente-
La creatura mosse un passo verso di lui, lo stava fissando con quegli enormi occhi simili agli Shadows.
-HEARTLESS!-, chiamò Riku.
Decine di Shadows comparvero dai vicoli e circondarono la creatura.
-ATTACCATE!-
All’unisono gli Shadows balzarono sulla creatura che non si mosse.
-Bene-, pensò Riku credendo di averla immobilizzata.
Con una sonora esplosione gli Shadows vennero spazzati via, intorno alla creatura si erano formate nuove fiamme che ora andavano spegnendosi, lo sguardo dell’essere era ancora fisso su Riku e si stava muovendo nella sua direzione.
Terrorizzato Riku schioccò le dita e chiamò a raccolta i Seekers.
-Attaccatelo, distruggetelo, non fatelo avvicinare!-
I Seekers partirono all’attacco ma la creatura non si mosse, uno dopo l’altro gli Heartless provarono a colpirlo ma non ci riuscirono, quell’essere schivava gli attacchi con una facilità disarmante.
-Cosa fate? Attaccatelo tutti insieme-
I Seekers obbedirono, attaccarono contemporaneamente da tutte le direzioni ma vennero scaraventati via da altre fiamme oscure.
La creatura si guardò attorno e cambiò direzione.
-Cosa fa?-, si domandò Riku mettendosi in guardia.
Si stava dirigendo verso il Keyblade deformato.
-Cosa vorrà farci?-
L’essere afferrò il Keyblade e lo osservò, la lama era curva e formava quasi un angolo retto. Con la mano destra strinse il manico del Keyblade mentre con la sinistra afferrò la lama, con un unico movimento fluido la raddrizzò.
-COSA?!-
Riku era stupito e sempre più terrorizzato, quella cosa aveva una forza incredibile.
I Seekers erano di nuovo in piedi ma non attaccavano, sembravano temere il loro nemico.
-Cosa fate li imbambolati? Attaccatelo!-
Obbedienti i Seekers si avvicinarono, due di loro sferrarono caricarono la creatura ma non appena furono a portata di Keyblade scomparvero in uno sbuffo di Oscurità, la creatura gli aveva colpiti con una velocità tale che Riku a stento era riuscito a vedere il Keyblade muoversi.
L’essere si mise in guardia nello stesso modo in cui si metteva Sora.
-Cosa gli è successo?-
Riku riuscì a malapena a finire quel pensiero e altri due Seekers caddero, la creatura non dava neanche il tempo di ragionare.
-È una furia!-
Un altro Seeker venne eliminato, i restanti si riunirono compatti e tentarono un attacco frontale, la creatura si mise in posizione pronta a ricevere gli Heartless, chinò il capo e portò il Keyblade alla sua sinistra, flesse le ginocchia e caricò il colpo.
Riku intuì subito le sue intenzioni.
-Fermatevi! State lontani!-
Troppo tardi, non appena gli Heartless furono abbastanza vicini la creatura le colpì con una fluida ed agile sequenza di fendenti, un attacco talmente rapido che i Seekers rimasero in piedi per un secondo, poi scomparvero nell’Oscurità.
-Maledizione!-
Riku era furioso, quella cosa aveva eliminato in un batter d’occhio le sue creazioni e non sembrava neanche stanca.
Di nuovo l’essere fissò Riku dritto negli occhi e si mosse verso di lui.
-Cosa c’è? Vuoi combattere?-
La domanda di Riku non ebbe risposta, semplicemente la creatura arrivata a qualche metro da lui si mise in guardia.
-Va bene allora-
Riku si mise in guardia e caricò l’essere che con semplicità parò il colpo.
-Sei forte-
Provò ad attaccarlo da tutte le direzioni ma non lo colpì, non riuscì neanche a farlo indietreggiare. Aumentò la velocità degli attacchi ma non ottenne nulla, si allontanò dalla creatura con un balzo all’indietro e la osservò.
-Cosa gli sarà successo?-
Non era semplicemente ricoperto di Oscurità, sembrava essere formato totalmente di Oscurità.
-E così hai ceduto all’Oscurità pur di battermi?-, chiese Riku all’essere.
Nessuna risposta.
-Mi odiavi così tanto da sacrificare te stesso pur di battermi?-
La domanda era retorica, dopotutto la creatura non parlava, sembrava agire più che altro per istinto.
-Lo sai che ora sei più simile ad un Heartless che a qualsiasi altro essere vivente?-
Le creatura si rimise in guardia, qualunque cosa fosse accaduta ormai non aveva più importanza, quella cosa non avrebbe dato pace a Riku finchè uno dei due non sarebbe perito.
Rapidamente Riku sferrò un’altra serie di attacchi che però fallirono come i precedenti.
-È talmente veloce che sembra anticipare i miei attacchi-
Con un salto Riku tentò di scavalcare la creatura, ma questa l’afferrò per una caviglia e lo scaraventò a terra, Riku grugnì per il dolore e riuscì a difendersi appena in tempo dal colpo della creatura, i Keyblade si scontrarono con un fragore assordante, rotolando di lato Riku riuscì a schivare un secondo colpo, l’arma della creatura si conficcò a terra per la metà.
Riku rimase stupito d nuovo dalla forza di quell’essere ma non sprecò l’occasione, menò un colpo diretto alla testa della creatura ma questa gli afferrò il Keyblade prima che potesse colpirlo, Riku inorridì.
Quella cosa lo stava fissando ed erano vicini, molto vicini, senza interrompere lo sguardo la creatura estrasse il Keyblade da terra e colpì Riku ad un fianco scagliandolo lontano.
L’albino tossì sangue e si rialzò barcollando, non c’era dubbio che quel colpo gli aveva fratturato le costole.
-Che cosa sei?-, disse con un filo di voce.
La creatura corse verso di lui, Riku si mise in guardia ma la creatura lo disarmò con un colpo ben piazzato, con un secondo colpo gli ruppe un ginocchio mandandolo a terra con un urlo di dolore.
Con forza disumana la creatura afferrò Riku per il collo e lo lanciò contro un grattacielo, l’impatto fece sputare altro sangue all’albino che cadde a terra ansimando.
-CHE COSA SEI?-
Quell’urlo costò non poco dolore a Riku che si rialzò puntellandosi sulla gamba buona, la creatura continuava a fissarlo, dagli occhi ormai trasudava palesemente il desiderio di sconfitta.
Riku richiamò a se il Keyblade e si mise in guardia pronto a difendersi, la creatura corse verso di lui con l’arma sguainata e pronta a colpire.
-Avanti! Vieni a prendermi!-
Riku puntò il Keyblade davanti a se pronto a parare quell’attacco ma non ci riuscì, con incredibile velocità la creatura oltrepassò la sua guardia e lo trapassò da parte a parte con un singolo affondo, ci volle qualche secondo prima che Riku si rendesse conto dell’accaduto.
-Co-cosa?-
La creatura estrasse il Keyblade dal suo corpo e lo afferrò per la gola sollevandolo da terra, le dita erano salde come acciaio e stringevano sempre di più, gli occhi sempre fissi su Riku, sarebbe arrivato fino in fondo, lo avrebbe...
-Ricordati il motivo, ricorda perché lo fai-
Quella frase trapassò la mente della creature che lasciò andare Riku e si allontanò reggendosi la testa.
-Non è per vendetta, non è per odio! Voglio salvarla, voglio salvare Kairi!-
Altre fiamme nere avvolsero la creatura che si accasciò al suolo, una volta spente al posto dell’essere completamente nero c’era Sora, così com’era prima della battaglia.
Si guardò le mani, poi il corpo, era disorientato.
-Cos’è successo?-, si chiese toccandosi il petto.
-Vorrei saperlo anch’io-
Una voce, più simile ad un rantolo, catturò l’attenzione di Sora, era Riku, riverso in una pozza di sangue e con il petto squarciato.
-Riku? Cos’è successo?-
-Come? Sei stato tu a combinare tutto questo e chiedi a me cos’è successo?-
Di colpo i ricordi tornarono nella mente di Sora, il discorso con il suo cuore, l’abbraccio dell’Oscurità e alcune immagini confuse di una battaglia.
-Hai liberato l’Oscurità che c’era nel tuo cuore, vero?-
-Sì-
Riku provò a ridere ma uno zampillo fuoriuscì dalla bocca.
-L’ho capito troppo tardi, se me ne fossi accorto prima sarei fuggito e avrei aspettato che quell’enorme potere ti consumasse, anche se arrivati a quel punto il tuo cuore non sarebbe più stato utile ai miei scopi-
-Però ce l’hai fatta ed io sono ancora qui-
-Per poco, riesco a vedere da qui che stai svanendo-
Sora si guardò e vide che del sottile fumo nero stava uscendo dalle sue mani che andavano via via svanendo.
-Un prezzo più che onesto da pagare-
-Forse-, commentò Riku, -Me ne andrò via prima di te quindi potrai prendere il cuore di Kairi e portarglielo ma non faresti in tempo, svaniresti prima-
-Un modo troverò-, disse Sora avvicinandosi a Riku.
-Giusto, dopotutto ora fai parte dell’Oscurità, ti è permesso usare alcune scorciatoie-
Sora osservava il corpo straziato del suo avversario, aveva un’ultima domanda da fargli, anche se non avrebbe ottenuto risposta.
-Perché hai fatto tutto questo?-
Riku sorrise, gli occhi rivolti al cielo.
-Invidia-
-Perché?-
-Perché tu avevi tutto, avevi l’amore anche se non ne eri ancora consapevole, amici fidati e la simpatia di chiunque ti conoscesse, volevo essere simile a te, più aperto, più disponibile ma non potevo, pian piano vi siete allontanati da me, mi avete lasciato solo, solo con la consapevolezza che i miei rapporti con l’Oscurità non erano del tutto chiusi, cedetti nuovamente al suo potere e mi sentii meglio, era come se l’Oscurità mi comprendesse, mi aveva accolto completamente, era come una madre per me-
Quelle parole erano sincere, anche Sora aveva provato sensazioni simili quando aveva ceduto all’Oscurità, ma a differenza di Riku, aveva un motivo per non abbandonarsi completamente a lei.
-Non ti abbiamo lasciato solo, sei stato tu ad allontanarti da noi-
-Vero, ma è anche vero che mi avete lasciato solo ben sapendo che mi ero allontanato-
-Abbiamo commesso entrambi degli errori, se solo non avessi...-
-Inutile chiedersi “se” e “forse”, alla fine un cuore non può rinnegare la propria natura, vale per me come vale per te, ne hai avuto la prova-
Un debole silenzio calò tra i due, interrotto solo dal respiro affannoso di Riku.
-È buffo-, disse Riku con un sorriso.
-Cosa?-
-Volevo sfruttare l’amore che univa i vostri cuori per i miei scopi ma alla fine è stato l’odio a farmi fallire-
-Nel cuore albergano innumerevoli emozioni, positive o negative che siano, privare un cuore dell’amore può far crescere solo l’odio in lui-
Un debole risata proruppe dalle labbra di Riku.
-Giusto, peccato che non ci sia una prossima volta, mi sarebbe tornato molto utile tenerlo a mente-
Una chiazza oscura si formò sotto Riku.
-Addio Sora-
Fiamme oscure avvolsero il corpo di Riku.
-Addio Riku-
Non appena le fiamme si diradarono Sora si avvicinò, dove una volta c’era il corpo di Riku ora si trovava un cuore dal rosso purissimo e cristallino, Sora tese una mano per afferrarlo ma il cuore la evitò e lentamente gli entrò in petto, il petto del ragazzo si scaldò di colpo.
-Non resta che andare-
Si voltò e osservò l’ambiente intorno a lui, oltre a delle macchie di sangue c’era il suo Keyblade di ferro, ormai ammaccato ed inutile.
Tese la mano e desiderò di andare alle Isole del Destino, subito un varco oscuro si formò di fronte a lui.
-Sono una creatura di Oscurità, mi è permesso usare certe scorciatoie-, pensò Sora sulla falsa riga delle parole dette da Riku.
Vi entrò e dopo un breve istante di buio il sole delle Isole lo accarezzò.
Le mani erano quasi del tutto scomparse ed anche i piedi erano semi-trasparenti.
-Devo muovermi-
Rapidamente entrò nella caverna e si inginocchiò davanti al cristallo che conteneva la sua amata.
-Sono tornato-, disse poggiando una mano su di lei.
Senza far rumore il cristallo si infranse e svanì, lasciando libera Kairi, Sora la prese e la strinse a se.
-Ho mantenuto la promessa, hai visto?-
Un groppo i formò in gola a Sora, quella era l’ultima volta che poteva stringere a se la sua amata.
-Ti ho riportato il cuore-
Le lacrime cominciarono a rigargli il volto, tra poco sarebbe scomparso e non poteva farci nulla.
-Quando ti sveglierai... non essere triste... perché non ci sarò...-, ormai Sora singhiozzava e piangeva senza ritegno, -Sii forte... io ti starò sempre vicino-
D’un tratto si ricordò della sciarpa che aveva legata intorno al braccio, la prese e la mise attorno al collo di Kairi.
-Anche se è un tuo regalo... voglio che la tenga tu... per ricordo-
Ormai le mani e i piedi erano trasparenti, anche le gambe ed il busto stavano svanendo.
-Addio Kairi, ti amo-
Così dicendo la strinse un’ultima volta a se posandole un bacio sulle labbra, poi il silenzio, il freddo ed infine... il buio.
 
Aprì gli occhi ma non riconobbe subito il luogo, gli ci volle un po’ per mette a fuoco l’ambiente.
-Perché mi trovo qui?-
Gli ultimi ricordi erano di Riku che le stringeva il collo e Sora che urlava disperato, ricordava le ultime parole che aveva pronunciato ma non il come fosse arrivata nel luogo segreto.
Alzandosi qualcosa le scivolò dal collo, la raccolse e notò che era la sciarpa che aveva fatto per Sora.
-Perché ce l’ho io?-
Un rumore proveniente dall’esterno catturò la sua attenzione, lentamente uscì all’aperto.
Di fronte a se si trovava una gummiship di colore viola dalla quale stava uscendo il Re.
-Non vedo la gummiship di Sora-, disse Re Topolino guardandosi attorno.
-Forse l’ha nascosta-, disse Paperino uscendo dall’abitacolo.
-Yuk! Per non essere trovato-, aggiunse Pippo seguendo i due.
Kairi corse subito verso di loro, forse sapevano cos’era successo visto che avevano nominato Sora.
-Ehi! Ragazzi!-, gridò per richiamare la loro attenzione.
I tre si voltarono e strabuzzarono gli occhi.
-Perché mi guardate così?-, chiese Kairi.
-Ecco...-, cominciò Pippo.
-Come fai ad essere sveglia?-, chiese bruscamente Re Topolino.
La domanda suonava bizzarra per Kairi ma rispose comunque.
-Mi sono risvegliata nella caverna dove io, Sora e Riku giocavamo da piccoli, lui dov’è? Durante la battaglia devo aver perso i sensi e non so dove sia-
-Abbiamo molte cose da raccontarti Kairi, è meglio che ti siedi-, disse il Re con tono serio.
Kairi obbedì, anche se un po’ preoccupata e Re Topolino le raccontò tutto ciò che era accaduto da quando lei aveva perso il cuore.
Una volta finito il racconto Kairi osservò la sciarpa con il cuore gonfio di preoccupazione.
-Ma allora... se questa ce l’ho io e se sono viva vuol dire che...-, no riusciva a finire la frase, il respiro le si fece pesante e irregolare.
-Sora ha recuperato il tuo cuore, ma deve essere stato uno scontro durissimo che lo ha costretto a dare fondo alle sue ultime energie, probabilmente è riuscito a riportarti in tempo il cuore anche se non capisco come, la gummiship non è qui-, disse il Re ad occhi bassi.
-No-, disse Kairi con un singhiozzo, -Perché lo ha fatto?-, le lacrime cominciarono ad uscire dai suoi occhi senza controllo.
-Eri la cosa più importante per lui, è naturale che abbia pensato prima a te che a se stesso-
Senza dire una parola Kairi si alzò e andò a sedersi vicino al mare, lì cominciò a piangere disperatamente.
-Gorsh! Forse dovremmo...-
-No-, disse Re Topolino bloccando Pippo, -Lasciamola sola per un po’, ora come ora ha bisogno di sfogare le sue emozioni-
-Cosa pensa sia successo a Maestro Yen Sid?-, chiese Paperino al Re.
-Nulla di buono penso, probabilmente anche lui è scomparso, forse ancor prima di Sora-
Gorsh! E adesso che ne sarà di noi?-
Il Re sospirò profondamente.
-Andremo avanti finchè possiamo, non possiamo fare altrimenti, speriamo solo che prima o poi si faccia vivo un nuovo Custode-
Silenziosamente i tre lasciarono sola Kairi, non era giusto assistere al suo pianto.
 
Era ormai il tramonto quando il pianto si calmò, le faceva male la testa e le bruciavano gli occhi ma finalmente aveva sfogato tutto ciò che aveva dentro.
-Non ti dimenticherò-
Si rimise in piedi risoluta.
-Grazie, ovunque ti trovi sappi che ti amo-, sussurrò prima di allontanarsi da quella spiaggia che aveva visto il loro amore nascere, crescere, morire ed infine diventare eterno.




NOTE D'AUTORE

Rieccoci di nuovo, oggi sarò solo perchè Moxy e Bash sono in vacanza (verso la fine di agosto spengo il cervello).
Avrei preso comunque questo spazio da solo perchè volevo un contatto più diretto con voi lettori, ribadisco che è la mia prima long e che posso ritenermi soddisfatto, non è un capolavoro ma come primo tentativo lo definirei accettabile.
Ringrazio tutte le persone che hanno inserito la storia tra le seguite e le preferite, anche se non avete recensito mi avete fatto capire che la storia vi ha interessato.
Un ringraziamento a parte va a  chi ha dedicato parte del suo tempo per recensire, parlo di Dawn_polvere di stelle (che ha recensito ogni singolo capitolo, chiedendomi anche di continuarla) e Kaigi  (che non voleva vedere Sora nei panni dell'assasino maaa... almeno Kairi si è svegliata^^").
Non continuerò in alcun modo la storia, anche se sul finale molte faccende restano aperte, non lo farò per alcuni motivi: perchè è una prova, perchè è un drammatico e tale resterà e infine perchè non ho idee per un possibile seguito (idee originali intendo), quindi mi scuso con Dawn e con tutti coloro che eventualmente vogliono un seguito.
Ed ora un po' di numeri, tirando le somme le persone che hanno letto la mia storia, tra il 1° e il 3° capitolo, sono in totale 61, cioè 61 persone hanno letto la mia storia dall'inizio alla fine (o almeno spero), vorrei chiedere ad ognuna di loro cosa ne pensa ma mi ci vorrebbero ore.
Un grazie sempre d'obbligo va ad angel_94 che legge&corregge (da poco ho scoperto che persone così si chiamano beta-reader), grazie per avermi accompagnato dall'inizio alla fine di questa avventura rimetttendomi in carreggiata ogni volta che serviva.
Un ultima richiesta e poi ho finito, vorrei che lasciaste una recensione, in onore dell'ultimo capitolo, e vorrei che foste il più sinceri possibili, dopotutto il mio obbiettivo primario è migliorare sempre di più^^
Detto questo vi saluto, ricordate di dare un occhiata alla cara Suiyo, da Oxydebast è tutto.

Stay Tuned!
  
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