Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: VanillaMilk95    01/09/2014    1 recensioni
Il primo fiocco di neve non si scorda mai.
Soffice e pieno allegria scende dal cielo.
Sembra cosi bello e fragile.
Lo puoi toccare,si, ma solo per qualche secondo, poi si scioglie nella tua mano come se morisse. Ma non ti disperi, e ne cerchi altri. Sai che ne devi approfittare prima che la primavera arrivi e li porti via.
La trovi quasi un ingiustizia,ma è il corso delle stagioni, non ci puoi fare niente.No... una cosa la puoi fare:puoi continuare ad aspettare con ansia quel primo fiocco di neve che ti fece sognare,la prima giornata di quel freddo e misterioso inverno.
questa e una nuova storia di Frozen dopo Elsa e Anna , la quale dopo svariati anni la loro storia fu scombussolata diventando una storia spaventosa , la quale una bambina discendete al trono ne avrebbero sofferto le orme di quella regina, avendo così paura che il mondo la possa vedere per quella che realmente non è , ma ci saranno personaggi che vorranno fargli capire quanto in realtà lei e speciale, anche se sembrerà non sottrarsi alla storia della vera regina delle nevi. ( o cercato di riprendere la storia "vera" con il seguito di Frozen)
Genere: Avventura, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Olaf, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il primo fiocco di neve non si scorda mai.
Soffice e pieno allegria scende dal cielo.
Sembra cosi bello e fragile.
Lo puoi toccare,si, ma solo per qualche secondo, poi si scioglie nella tua mano come se morisse. Ma non ti disperi, e ne cerchi altri. Sai che ne devi approfittare prima che la primavera arrivi e li porti via.
La trovi quasi un ingiustizia,ma è il corso delle stagioni, non ci puoi fare niente.No... una cosa la puoi fare:puoi continuare ad aspettare con ansia quel primo fiocco di neve che ti fece sognare,la prima giornata di quel freddo e misterioso inverno.


Bene miei cari,vi do un caloroso benvenuto in questa storia di svariati anni fa’.
 Ah...Ricordo ancora quel primo fiocco di neve che fece congelare il mio nasino. Ma non ero l'unica ad attenderlo impazientemente:Mia sorella era proprio come me e insieme aspettevamo quel magnifico momento.Nei mesi freddi, io e lei passavamo ore a guardare fuori dalla finestra,sperando che non ci facesse attendere ancora così a lungo.Quei candidi batuffoli di neve erano qualcosa che ritenevamo speciale, misterioso e... splendido. E poi,come ognuno di noi sa la neve è il gioco più bello in inverno,come se ti avessero appena regalato un giocattolo che aspettavi da tempo, ma la cosa più importate era che,in quella neve,era racchiuso il nostro passato di bambine.Ma,non capimmo ancora che la nostra storia era solo l'inizio di quello che sarebbe sucesso anni dopo.

 
Erano ancora gli anni che passavo insieme a mia sorella. Arendelle era un luogo freddo,sperduto nel mondo, un regno di poca importanza,situato in un fiordo,in Norvegia.
L'economia si basava principalmente sulla vendita di ghiaccio. I montanari partivano alla mattina di buon ora per andare a prendere il ghiaccio migliore sulle montagne più alte.
Era il lavoro più faticoso,a quel’ epoca:si dovevano attraversare foreste,con lupi, orsi e altri genere di bestie feroci,ed essendo poveri non avevano tante armi con cui difendersi; per non parlare del freddo e del vento glaciale,che soffiava forte anche nelle giornate estive, come se volesse scacciare via da quei posti incontaminati gli ospiti indesiderati. 
L' unica cosa a confortarli in quei lunghi viaggi era una canzone che,prestando attenzione si sentiva risuonare dalla montagna durante le notti fredde: 

Quando il vento avvolge i monti
con il suo gelido abbraccio
l’unione forma un cuore freddo
dal quale nasce il ghiaccio
Spaccato in due mostrerà
quello che l’uomo ancora non sa
spezza il cuore a metà
ed ognuno saprà
qual è la verità …
Ehi, tu! Vieni qui, tira su…
Ehi, tu! Vieni qui, tira su…
Lucido!
Splendido!
Solido!
Duro!
Fai attenzione al suo lato oscuro
vince con te, vince con noi
vince con duemila eroi…
Quando il vento avvolge i monti
col suo gelido abbraccio
l’unione forma un cuore freddo
dal quale nasce il ghiaccio
Spezzalo in due, mostrerà
quello che l’uomo ancora non sa
dividi il cuore a metà
ed ognuno saprà
che forza enorme ha …

Era una canzone molto orecchiabile,e sembrava, quasi a farlo apposta, raccontare la futura storia delle nostre protagoniste, ma ora è troppo presto per parlarne;a breve ritorneremo su questo discorso. Dunque,dove ero arrivata? Ah si! Quel fiordo era popolato da tante persone gioiose ed ospitali,tanto che il più delle volte le porte delle case erano sempre aperte.
Il regno era governato da Noi regnanti delle stessa casata. 
A quel tempo le persone pensavano davvero che non ci fosse amore familiare più grande del nostro,e per questo la nostra storia veniva spesso narrata ai piccoli prima di andare a dormire. 
Con il passare degli anni e dopo il nostro abdicamento al potere,la nostra storia, ovvero,quella delle due regnanti,che grazie al loro amore fraterno,avevano riportato l’estate,si trasformò in leggenda,una leggenda distorta e spaventosa.
Col passare  degli anni e dei successivi regnanti Arendelle diventò sempre meno importate. Le rotte commerciali cominciarono a diminuire  specialmente nel regno dell’est che da pochi mesi aveva perso il re per un malore.
La regina,decise così di chiedere l’unificazione dei due regni;ma questa proposta,fu ben presto messa in secondo piano,dato il progressivo peggioramento delle sue condizioni di salute,dovute ad una gravidanza inaspettata.
Finalmente,dopo tanto aspettare, avvenne il miracolo e cioè che nello stesso giorno, sia nel regno dell’est,che in quello dell’ovest,vennero alla luce due nuove principesse. La bambina del regno dell’ovest era molto bella, aveva un piccolo ciuffetto di capelli color mogano,i suoi occhi brillavano di vita e con i suoi sorrisi faceva intenerire chiunque la guardasse.
Ben presto,però,la gioia cessò in entrambi i regni perchè pochi minuti dopo la nascita della bambina,la regina del regno dell’Est si spense vedendo come ultimo viso quello della sua piccola appena nata. 
I funerali furono molto lunghi e tutti piansero la perdita della regnante che fu seguita a ruota dal re per un brutto male. 
Ci fu chi disse che le ultime parole della regina furono per la neonata e cioè:" io tramonterò, ma tu dall'est all'alba sorgerai,al posto mio tu regnerai…io…io…ti…-e poi si spense  .
Finirono cosi le sue ultime parole d’amore per la figlia e così  le fu dato il nome Alba.
Il regno dell’est non aveva regnanti, quindi,si decise unificare i due regni sotto il dominio della casata dell'ovest finché la piccola principessa non avesse raggiunto la maggior età.
In pochi mesi,fu restaurato il castello centrale,dove molto tempo prima abitavano i primi re.
Ora,il re Ferdinando e la regina Sofie si trovarono per le mani due regni...sfida ardua!Ma ciò che li spaventava ancora di più era dover crescere due principesse come Elena e Alba.

 
Alba ormai aveva 10 anni. La sua pelle era candida come la neve e i suoi capelli, che le ricadevano sulle guancette rosse, erano Corvini. Molti dei domestici non potevano che soprannominarla la piccola Biancaneve,ma quando se lo sentiva dire crucciava le labbra incrociando le braccia imbronciata.
Lei,non sopportava Biancaneve poichè era troppo ingenua per i suoi gusti e la cosa che le faceva più rabbia era che, come in molte storielle per bambini, s'innamorava del primo che incontrava. Più che altro Alba amava i libri di geometria, di storia e specialmente di architettura, per esempio:una volta aveva promesso alla sua cuginetta Elena che avrebbe fatto un castello interamente di cioccolato e che insieme l’avrebbero mangiato tutto  .
Era una bambina buona onesta,regale e amava giocare con sua cuginetta a qualsiasi gioco. Ormai,per lei,era come avere una gemella,non c‘era segreto che non conoscevano l‘una dell‘altra o almeno quasi.
Durante i pisolini pomeridiani Alba,riusciva a sgattaiolare fuori dalla camera e andare nella stanza dei quadri amava ammirarli delle varie stirpi che si susseguivano lungo tutta la stanza appesi maestosi in grandi cornici.Le piacevano specialmente due quadri:e cioè quello di un'uomo e una donna insieme alle loro figliolette:una da capelli color carota e l‘altra invece color platino.
Erano cosi simili alla famiglia che aveva ora ,se non fosse stato per i capelli biondi di quella bambina sarebbe stato un autoritratto. Ma amava ammirare più di tutti quello di due persone marito e moglie  seduti su un divano verdolino mano nella mano. Le loro facce erano rilassate e amorevoli e cioè quella dei suoi genitori.Se fosse stato possibile,avrebbe chiesto persino al pittore com'erano, se si amavano così tanto come nel quadro e se fossero sempre felici. Ma non poteva fare altro che accontentarsi di vederli in quel quadro immobile,senza vita. 
Delle volte immaginava di entrarci dentro e restargli accanto anche solo per pochi minuti,voleva sentire le loro voci il loro profumo qualsiasi cosa che potesse ricordargli di loro.
Ma le restava solo quella che ognuno di noi ha per scrivere queste tipo di storie:la fantasia.
Elena con i suoi occhi color smeraldo e la sua treccia riuscì a beccarla una volta, ma l’unica cosa che fece,fu sorridere dolcemente,dietro all’uscio ritornare nella sua camera.
Quando ne fu di ritorno Alba trovò sopra il suo letto un disegno che rappresentava tutta la famiglia: gli zii,loro due e i suoi genitori tutti abbracciati .
La bambina si girò quasi in lacrime davanti al visino dormiente della cuginetta e gli sussurrò grande un grazie.
Passarono circa due mesi e ormai l’inverno era alle porte. La neve cadeva sulla finestra ricoprendo il davanzale di uno strato bianco.
Era qualcosa di spettacolare non solo per le due piccole principesse ma anche per tutti i bambini di quella zona che potevano ammirare quello splendido spettacolo.
- Sai,la neve,è acqua cristallizzata che cade a fiocchi ed è formata da una moltitudine di minuscoli cristalli di ghiaccio,ognuno di tipo diverso che si aggregano insieme,così da formare i famosi batuffoli. - disse la piccola dalla chioma nera mentre i suoi occhi erano fissi su uno dei tanti libri sulla sua scrivania bianca e lucida.
Elena non poteva che rimanere ancora più affascinata da una cosa del genere,l''idea che il fiocco che si scioglieva tra le sue mani era l'unico e speciale la faceva impazzire.
- è tutto così speciale - disse sbalordita - non trovi anche tu Alba?
La bambina si avvicinò alla finestra stringendo i suoi occhioni azzurri come il ghiaccio per scrutare ogni fiocco di neve.
- non sono così carini? - proseguì la bambina entusiasta.
- carini? - distolse lo sguardo quasi ridendo Alba.
- si ognuno di loro è speciale , proprio come dici te! E ognuno è diverso dall'altro, come le persone! Quindi c’è anche un fiocco che ci rappresenta!-
La bambina la guardò sempre più stranita,continuando a ridacchiare - se la vedi sotto questo punto di vista è vero-
 - credi che riusciremo quest’anno a fare un pupazzo di neve?-
- se la neve continua a cadere, forse domani -  
La bambina continuò a guardare fuori dalla finestra sognando di essere li fuori a formare già il suo pupazzo di neve con i bottoni scuciti dalle sue  giacche che conservava da tutto l'anno  e una grossa carota regalata dal suo cuoco di fiducia. In più per il suo pupazzo non poteva mancare un pezzo che aveva tenuto per tutto l’autunno ,l’aveva imparato a fare da poco e non vedeva l’ora di metterlo al suo pupazzo di neve.
All’improvviso dei rumori dietro alla porta le fecero girare di scatto. Corsero subito verso i letti e si infilarono sotto le coperte.
In quel momento la porta si aprì.
- sappiamo che siete sveglie - disse una voce femminile dolce e calda. Le due bambine si alzarono guardandosi un po’preoccupate si aspettavano una bella ramanzina da entrambi i regnanti.
Il Re sorrise a sua moglie per le due monelle.
- cosa vi abbiamo detto ? - disse in tono di rimprovero
- che dobbiamo dormire nell'ora del pisolino - dissero all' unisono le due bambine come se fosse una poesia noiosa da imparare a memoria .
- e…? - continuò la  regina
Elena sbuffò - e non dobbiamo prendere la parrucca del maestro e colorargliela di rosa, anche se gli cade da sopra la testa quando ci insegna a ballare? -
Alba guardò Elena mettendosi la mano in faccia per la risposta insensata e liberatoria della cugina.
- aah … - sorrisero i due genitori guardandosi con un sogghigno in faccia - ora capiamo alcune cose. Comunque volevamo dire un’altra cosa- disse il re
- è che una principessa erede al trono non deve comportarsi come una bambina qualsiasi , anzi deve comportarsi con nobiltà di cuore e rispettare i doveri verso i propri impegni. - disse con serietà la maggiore.
- brava Alba - lodò il re la piccola. La ramanzina continuò per ancora qualche minuto su come una principessa si deve comportare, tutte cose già dette e ridette più volte. Alla fine le bambine conclusero con il solito “si, non lo faremo più”.
- Padre, madre! - disse la più piccola - domani possiamo uscire sotto la neve a giocare,magari tutti insieme? 

I due sovrani si guardarono con una vena di tristezza verso la piccola così speranzosa così il re con tatto rispose dicendogli- piccola mia,sai benissimo che siamo pieni di impegni e anche voi non siete da meno-
La bambina chinò la testa e disse con grande tristezza-un giorno vorrei uscire fuori dal castello e fare una gita fuori come molti bambini-
- ma tu sei una principessa - ritornò serio il re 
- La vita di noi tutti è così. Se succedesse qualcosa non potremmo mai perdonarcelo - disse la regina con cuore stretto verso la loro unica figlia.
- ma…d’accordo - rispose la bambina mordendosi il labbro inferiore.
O dopo questo i due diedero ad ognuno di loro il bacio della buona notte e chiusero la porta dietro a loro.
Dopo pochi secondi Elena scese dal suo letto per sedersi accanto ad Alba la quale si girò strofinandosi gli occhi.
- basta non posso più vivere così! - disse chinando la testa verso il pavimento stringendo forti i pugni disse la minore.
Alba scosse la testa alzando un po’ il capo e si sedette accanto alla cugina che continuò- un principessa deve essere piena di fascino e di grazia,deve essere calma è gentile,dolce come lo zucchero,non può giocare e non può sudare, non può ridere a crepapelle nè magiare troppo- disse la bambinaa ripetendolo come una specie di cantilena ripetuta dalle tate e dai genitori -E specialmente non può uscire dal castello e vivere normalmente come tutti gli altri bambini!-
La bambina si intristì a guardare sua cugina così desiderosa di vivere una vita normale, come fosse un uccellino in gabbia che voleva solo la libertà.
- Elena - richiamò l’attenzione Alba - quando saremo grandi e regine,io e te saremo libere-
-Che cosa vorresti dire?- domando la piccola chinando un pò la testa da un lato.
-quando saremo regine potremo uscire e vedere l’intero regno da cima a fondo e conosceremo ogni persona del villaggio, giocheremo,con la neve faremo pupazzi di neve e... pattineremo sul ghiaccio e poi d'estate,sotto un albero,sull' erba fresca ci riposeremo e staremo a piedi nudi, giocheremo negli stagni a catturare piccole rane e salteremo nelle pozzanghere  - disse.
Elena scese dal letto entusiasta – e...avremo un animaletto domestico, rideremo come delle matte ,faremo capriole ,nuoteremo ,ci faremo pettinature strane , balleremo come vogliamo e tu mi farai il castello di cioccolato più grande al mondo!-  disse eccitata.
Le due ridacchiarono cercando di trattenersi per non fare rumore poi restarano qualche secondo in silenzio a sentire se ci fosse qualcuno dietro la porta .
Quando  il pericolo sembrava scampato Elena continuò - e saremo tutti in unità niente più costrizioni o allontanamenti - cercò di guardare negli occhi la cugina nella stanza buia.
La bambina gli sorrise - prometto io Regina di Arendelle del regno dell'est che finché sorgerà il sole io Alba manterrò questa promessa-
Era una promessa da bambine che però gli dava la forza e l’unione per andare avanti. Dopo tutto anche se vivevano in una gabbia d’oro era pur sempre una gabbia. E questo lo sapeva anche Alba anche se non si lamentava.
Le due ritornarono nei loro letti cercando di addormentarsi ma i pensieri del loro futuro erano troppo belli che mancava quasi la voglia di chiudere gli occhi. Ben presto però il sonno ebbe la meglio e si addormentarono.
Iniziarono a sognare quegli splendidi prati verdi d'estate e quelli innevati d'inverno. Libere, senza costrizioni senza castelli se non che, certo, quello di cioccolato che ben presto finì per essere mangiato. Un sogno stupendo da cui non volevano più svegliarsi.
Ma purtroppo, dovevano ancora imparare che ogni volta che crediamo di conoscere il futuro, anche solo per un secondo, questo cambia. A volte così rapidamente e totalmente che non ci resta altro da fare se non scegliere la nostra prossima mossa. Possiamo scegliere di avere paura, di restare fermi a tremare, senza muoverci e pensare alla cosa peggiore che potrebbe succedere. Oppure possiamo fare un passo in avanti, nell'ignoto, con il solo pensiero che quello che accadrà, sarà fantastico.
È questa scelta che ben presto avrebbero dovuto fare le due principesse. Una scelta che forse gli sarebbe costata i loro sogni .




 
  
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