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Autore: kannuki    16/01/2005    6 recensioni
Maret fa la killer, è cinica e spietata, ha un loft segreto e un guardaroba da infarto. Una sera sente una pistola puntata alla schiena : Jesus 'il salvatore' Cox è stato ingaggiato per ammazzarla. Una proposta d'affari la salva dalla morte ma il suo spirito ribelle non si piega. Nuova identità, nuova vita nell' America del Sud, nuovo lavoro..ma volente o nolente, arriva il momento di farsi 'salvare'.. NOTA BENE : Il nome del protagonista non vuole essere blasfemo ..mi piaceva e basta! ...e non riesco a trovare una categoria corretta!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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La festa stava giungendo al culmine

La festa stava giungendo al culmine.

Nel suo raffinato abbigliamento, una ragazza si pavoneggiava al fianco di Jeriko con un completo scuro, tagliato dal miglior sarto di Villahermosa. Il re della cocaina assaporava la sua vittoria su quella sciocca ragazzetta che credeva di poter rivaleggiare con lui.

Togliere Ibanez di torno non era preventivato, ma si sa...non tutte le ciambelle riescono col buco.

Bevendo una coppa di vino rosso, che faceva giungere appositamente da pregiate cantine italiane, si avvicinò ad un gruppo d’affaristi cubani sfoderando il suo miglior sorriso. L’anello di diamante scintillò alle luci intense del salone e strinse la donna che aveva scelto appositamente per la serata dalla scuderia di Juanez, rivale in affari di Arlo. La cinese sorrise, ma sul suo bel volto delicato e sottile si poteva leggere solo noia e indifferenza. Si costrinse ad annuire ai discorsi spocchiosi dei cubani, desiderando solo di tornarsene a casa e togliersi quegli scomodissimi tacchi che le stavano facendo dolere la schiena una volta per tutte.

 

Il furgone nero di Rodas si fermò poco distante dalla villa.

L’uomo si girò verso Maret che preparava il fucile e le fece un segno ““ci sono quattro telecamere e due guardie all’entrata, più un paio di mastini che Jeriko lascia sciolti. Penso che stasera li abbiano legati. Un mezzo a quella confusione vi sarà difficile centrare il bastardo!”

I due uomini gli schioccarono un’occhiata lunga, evitando di rispondere.

“Questo non l’ha capito con chi ha a che fare!”sghignazzò Natt caricando la pistola.

“Oh.. credimi…lo sanno!” mormorò Jesus guardando Lucita che strinse le labbra rosse.

Jesus infilò i caricatori nelle tasche dei jeans e sorrise a Maret “Allora, tesoro...da davanti o da dietro?” le chiese sorridendo con un ‘vaghissimo’ doppio senso che fece infuriare la ragazza e sogghignare il sicario.

“Fai poco lo stronzo! Si sfonda il cancello direttamente, lo sai che mi piacciono le entrate ad effetto!” sbottò la ragazza rossa “poi te la faccio pagare” gli sussurrò sottovoce.

Jesus sorrise schioccandole un bacio veloce “penso di averla scoperta…quella cosa”

“Massiccio!” commentò Freira sorridendo “mi piace il tuo stile, mujer!”

Guardò Jesus che prendeva in giro la ragazza “ tu sei svelto di mano...dove hai imparato?”

L’uomo sollevò appena le spalle “qua e la..” Mormorò vago.

“E ancora non c’hai visto lavorare insieme!” Commentò Natt allegro: quando era così allegro era ancora più pericoloso!

Freira sorrise all’ evidente spacconata “ simpàtico, el nino

“Simpatico..già!” mormorò il sicario togliendosi la giacca e mostrando una fondina di pelle nera “li senti mai il telegiornale, bellezza? Tutto quello strepito di alcuni anni fa…quella squadra di militari inglesi massacrata a Londra…”

Rodas pronunciò qualcosa in spagnolo che non capirono “Siete stati voi?” domandò incredulo “Che mi venga un colpo!”

E quella volta andavamo di corsa. Adesso abbiamo tutto il tempo!” esclamò Jesus riponendo l’arma. “Vai” gli ordinò con voce secca.

Natt sospirò ripensando a Lyse...questa è l’ultima volta, te lo prometto.

 

La macchina si fermò davanti al cancello e i suoi occupanti scesero senza una parola. Le guardie all’entrata non fecero neanche in tempo ad emettere un fiato che caddero a terra con una pallottola in fronte ciascuno.

Rodas fece saltare le telecamere di sorveglianza con un colpo di fucile e la stessa sorte toccò ai mastini che corsero rabbiosi verso di loro.

Natt e Jesus procedevano tranquilli, con un sangue freddo da far invidia all’ex marine. Neanche durante la missione Desert Storm aveva visto due uomini più placidi di quei due!

Imboccarono nel salone centrale con le armi in pugno. Maret li guardò tutti uno per uno...ma perché disturbarsi ad osservarli? Erano già tutti morti, solo che non lo sapevano ancora.

 

Gli invitati alla festa li guardarono ammutoliti. “Continuate non fate caso a noi” esclamò Natt sparando ad uno sgherro di Jeriko e scatenando il panico.

“Non cominciare a sceglierteli...sono tutti uguali, tutti feccia!”borbottò Maret dura.

“Se lo dici tu..commentò Natt sorridendo e freddandone un altro.

 

Un mare di sangue iniziò a scorrere, mentre le due ex poliziotte e Rodas facilitavano il loro compito.

Maret individuò i tre uomini che l’avevano picchiata e sorrise divertita. Con una pistola per mano, sparò al ginocchio di uno e tenne sotto tiro gli altri. “Ciao ragazzi, vi ricordate di me?” gli chiese garbatamente facendo saltare la mano di uno dei due, quando vide che stava cercando di prendere la pistola.

“No no no...non si fa. Via le mani dalle tasche.” Sussurrò seducente ai due uomini mentre il terzo urlava per il dolore. “vi devo rendere la pariglia...non si alzano le mani su una signora” disse in tono dolce, guardandoli a turno.

Un colpo preciso e caddero a terra piegati, tenendosi le gambe ferite.

“Perdonami...non volevo pestarti...ce l’ha ordinato lui..” Singhiozzò uno terrorizzato con la canna poggiata sulla fronte.

“Ma non me la sono presa!” esclamò sorpresa Maret “no...davvero lo capisco, gli ordini sono ordini..” Sospirò comprensiva, scuotendo la testa.

“Davvero non te la sei presa?” singhiozzò il poveraccio piangendo mentre i pantaloni si bagnavano di urina facendola gongolare.

“Certo che no! Ho riso tanto..” Mormorò prima di freddarlo senza pietà. Stessa sorte toccò agli altri due. Soddisfatta si alzò guardandosi attorno…c’era un vero e proprio lago di sangue in terra.

Natt e Jesus fischiettavano e fumavano, seduti sui gradini della scalinata che saliva fino allo studio e alle stanze private di Jeriko. L’uomo tremava in ginocchio davanti a loro, Natt allungò le gambe e gli poggiò i piedi sulla schiena, costringendolo a chinarsi in avanti. La calma e la boria erano spariti dai suoi occhi neri.

“Hai finito di gingillarti con quei tre? Il pezzo grosso sta qui” le disse Jesus pacato.

“Chi cazzo siete voi due?” domandò duro a Jesus che lo teneva sotto tiro.

Un dolore acuto esplose al fianco quando Nattper sbaglio‘ gli diede un calcio.  

Maret s’inchinò prendendolo per la catena d’oro che portava avvolta due volte attorno al collo e lo tirò leggermente su. “ciao Jeriko, te l’avevo detto che sarei venuta a prenderti prima o poi” gli disse serafica e sorridente, con la canna della pistola premuta sotto il mento.

“Brutta puttana bianca! Non puoi far incazzare un portoricano e vivere tanto da raccontarlo!”

Un altro calcio gli arrivò sui reni facendolo gemere “ehi…non rispondere in quel modo alla signora!” gli intimò Jesus leggermente seccato.

 

Maret sorrise al nero “ non sei stato carino a bruciarmi la casa, c’erano un sacco di bei vestiti dentro...e i campi! Ma tanto ho un altro appezzamento di terreno e ho deciso di prendermi i tuoi”

Rise della sua espressione sconvolta. “E poi devo vendicare Arlo…eravamo amici e gli amici per me sono sacri “ mormorò con una vocina dolce e stronza allo stesso tempo che fece sogghignare Natt.

Lo trascinarono fino al furgone di Rodas e lo gettarono dietro salendo con lui “dove mi state portando? E chi cazzo siete voi?” urlò di nuovo in faccia a Natt che lo guardava annoiato “dio, quanto chiacchiera sto cazzone!” sbottò prendendo uno straccio sporco, trovato sul fondo del furgone e ficcandoglielo in bocca

Lo lasciarono mugolare finchè non arrivarono ad un vecchio cantiere abbandonato ai margini del deserto.   

Che volete fare? Mi volete ammazzare?  Fatelo allora!” Piagnucolava l’uomo quando lo tirarono già violentemente, trascinandolo sulla terra polverosa. Si aggrappò con le mani ad uno spuntone di roccia cercando di trattenersi. Uno sparo e Jeriko si ritrovò a guardare due moncherini sanguinanti. “Tira giù quella cassa” mormorò Maret a Rodas guardando il nero che si lamentava e urlava.

Jesus si accese una sigaretta con calma e la passò al sicario che se ne stava comodamente appoggiato al furgone intento a guardare le stelle “bella luna stasera..”commentò disturbato dalle urla del sofferente. Quando vide la scena storse la bocca “però così muore dissanguato..

“Male, eve soffrire il più a lungo possibile” convenne Maret soprappensiero.

Con un gesto secco, strappò delle strisce di tessuto da una specie di lenzuolo lercio con cui Rodas puliva il filtro dell’olio e lo legò sui moncherini “è sporco quell’affare...gli verrà un’infezione..borbottò Natt tirando un calcio ad un sassolino.

Le due donne li guardavano allibite: mai visto gente più spietata…e quel tipo ci scherzava pure!

Jesus guardò la cassa di legno e un tavolaccio lontano. Lanciò un’occhiata a Natt che lo stava fissando “ci trovi un martello e qualche chiodo?” chiese gentilmente a Lucita.

Se la presero comoda, mentre gettavano Jeriko nella cassa e la sigillavano.

Potevano sentirlo ancora urlare. La fossa poco lontano era l’ideale. Lo gettarono dentro con poca grazia spolverandosi le mani sui jeans.

“Quella ruspa è fantastica” commentò Jesus indicandola.

“Lasciami fare, ho sempre voluto giocare con quegli affari!” esclamò Natt divertito.

“Fai fai..”gli concesse sedendosi sul terreno scosceso accanto a Maret.

“Ci stiamo prendendo troppo disturbo per quel cazzone” gli disse appoggiando la testa sulla sua spalla.

Jesus le sorrise “Maret, hai ancora i lividi addosso e sinceramente non mi fa piacere vederli...secondo me dovevamo andarci più pesanti.” Guardò Natt che entusiasta manovrava la ruspa “e poi il bambino sta giocando felice!”

Sentivano l’uomo battere contro il tavolaccio e urlare disperato, pregandolo di liberarlo e di pagarli il doppio di quanto gli aveva dato ‘Valerie’

Maret si girò alle esclamazioni eccitate di Natt che si stava divertendo un mondo sulla ruspa. Le urla del nero si spensero mentre un mare di terra si rovesciava sulla fossa. Il sicario ci passò sopra più volte, schiacciando per bene il terreno e per finire vi parcheggiò la ruspa con un ghigno soddisfatto.

“E’ sempre divertente lavorare con te!”commentò dando una pacca sulla spalla di Jesus.

“Guarda che non abbiamo finito” gli disse Maret con un sorriso strano.

Tornarono alla villa e piazzarono abbondante plastico, fornito in quantità industriali da Rodas.

“Tappatevi le orecchie, tra poco fa boom” commentò Jesus sorridendo mentre si allontanavano e la casa detonava dalle fondamenta, lasciando solo un cumulo di macerie fumanti.

“Finito?”domandò Natt depresso...si intristiva sempre dopo un lavoro.  

“Direi di si.” Mormorò Maret sedendosi sul sedile posteriore del furgone.

In lontananza sentivano sopraggiungere le sirene della polizia. Pepita e le sue ragazze avevano smesso di ‘intrattenerli.’

“Andiamocene” commentò la ragazza chiudendo il portello con un tonfo secco.

 

Nel motel Maret sedeva depressa sul letto. Aveva fatto quello che doveva fare…si era vendicata...ora?

La sua idea di diventare una narcotrafficante si era affievolita del tutto. Non le importava più niente e si era stancata di sudare tutto il giorno in quel posto polveroso. Le mancava la sua casa, il loft pieno di comodità e Lyse. Si fece una doccia guardandosi allo specchio. Che pensava Jesus del suo cambiamento? Forse...sono troppo trascurata?

Si guardò a lungo…che brutta faccia! Il livido era sparito, per fortuna…anche gli altri se ne stavano andando. I suoi occhi vagavano sul viso senza trucco e sul corpo rivestito di una maglietta informe di due taglie in più..

Si stava preoccupando di quello che ne pensava Jesus di lei? Che avvenimento!

Sorrise divertita e gli occhi le si illuminarono. Restò a squadrarsi a lungo, come non aveva mai fatto...per la prima volta si guardava davvero.

 

La mattina dopo uscì senza avvertire nessuno. A Jesus prese un colpo quando non la vide.

Se n’è andata di nuovo?! Pensò cercandola ovunque. Bussò alla porta dell’amico che gli aprì con una faccia da far paura. “Che c’è? Mi sto disperando e non mi va di esser interrotto” borbottò gettandosi sul letto di peso.

“Cercavo Maret ma penso sia inutile chiederti se l’hai vista” gli disse alzando gli occhi al cielo.

L’uomo non si spostò di un millimetro “non l’ho vista” mormorò in voce atona “ mettile il guinzaglio, lo sai che è pericolosa lasciarla sciolta.

Signore, dammi la forza con questi due psicopatici!

Jesus si sedette accanto a lui e sbuffò esasperato “Natt…hai cinque giorni di tempo per farle cambiare idea..

Il sicario si girò a guardarlo “no...ha scelto, fine della storia.

Si alzò afferrando i vestiti con aria nervosa. ”penso che mi prenderò una vacanza, me ne vado per un po’ di tempo a Hong Kong “ borbottò facendo le valige “voi due divertitevi, scopate come ricci ed evitate di litigare” gli disse in tono fiacco chiudendo i ganci metallici.

Jesus lo guardò serio “fai su serio? E se ti sbagliassi? Se si sposasse solo per dimenticarti? ”

Natt sorrise appena “nessuna dimentica Nathaniel Kluge sposando il primo babbeo che incontra”

“Addio fratello, stammi bene..” Gli disse Jesus abbracciandolo rudemente.

L’uomo ricambiò con forza “in gamba chico.

 

La parrucchiera la guardò scettica mentre Maret le spiegava cosa voleva "ci vorrà un miracolo" commentò sollevando le treccine rasta una per una e guardandole con occhio dubbioso. Fortuna che non aveva fatto quelle originali o sarebbe stata costretta a rasarsi a zero!

"Ma perchè questo cambiamento?" le chiese la donna rivolgendosi a lei come se fosse una vecchia amica

"Stavolta non è per me, ma per un uomo" le disse sorridendo mentre si accomodava sulla poltroncina chiara.

"Dolcezza, è sempre per un uomo…centrano sempre in qualche modo" sospirò la ragazza mentre cercava di sciogliere quella roba.

"Può darsi... "

Quando ebbe finito, Maret quasi non si riconobbe: i capelli erano cresciuti tantissimo, portandoli per mesi in quel modo e ora le ricadevano in morbidi boccoli corvini sulle spalle "con la sua abbronzatura sta un incanto" le disse la parrucchiera soddisfatta del proprio lavoro.

Gli occhi nocciola risaltavano come stelle...forse perché sono innamorata, pensò lasciando una generosa mancia alla donna.

Uscì dal salone di bellezza e si spostò in un negozio di vestiti. Ma perchè sto facendo questa cavolata? Si domandava osservando dei semplici abitini a fiori dai colori tenui.

Si cambiò direttamente nel negozio indossando un nuovo acquisto. In effetti, non aveva più niente da mettersi. I suoi costosi vestiti erano bruciati insieme alla casa...però…si sentiva più libera, più leggera, come se avesse detto addio alla vecchia Maret.

Caricò i pacchi sulla macchina, inforcando gli occhiali da sole e guidando piano verso il motel.

 

Quando arrivò e bussò alla camera di Jesus si preparò alla sua faccia. L’uomo la guardò perplesso “Desidera?”

“Non mi riconosci?” mormorò incredula.

Jesus sobbalzò sgranando gli occhi “Maret?! Ma che hai fatto?" domandò toccandole i capelli neri

“Un’idea della parrucchiera...non ti piacciono?" gli chiese leggermente sconsolata...e da quando in qua?

"No...no, anzi!" le disse guadandola da capo a piedi "sei bellissima…dico davvero"

"Non sembro una strega, vero?" domandò allargando la gonnellina sottile del vestitino a fiori.

"No..” rispose facendola entrare nella stanza.

"Mi metti a disagio così " commentò la ragazza sentendosi sotto esame.

Jesus guardò le sottili spalline che tenevano su il vestito pensando a quanto sarebbe stato facile, farle saltare via.

“Mi mancavano un po’ i tuoi capelli..” Sussurrò accarezzandoli con piacere “sei favolosa”

Dove sta Natt? Voglio il suo parere, tu sei di parte ormai!” esclamò aprendo la porta. L’uomo la trattenne “se n’è andato…” le disse scuro in volto.

Maret restò immobile con la mano sulla manopola d’ottone.”Come…e Lyse?”

Jesus si grattò la testa pensoso “ha detto che andava ad Hong Kong”

Maret restò a fissare il muro sospirando “vuole sentire la città ai suoi piedi..

 

  
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