Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: HystericalFirework    03/09/2014    8 recensioni
Hans delle Isole del Sud poteva ucciderla, Elsa ne è consapevole.
Ma non lo ha fatto: la sua spada aveva già lambito il collo della ragazza quando sua sorella si è lanciata in soccorso. E ora la Regina di Arendelle si domanda perché? Perché ha esitato?
Durante la sua prigionia, Hans farà scoprire alla gelida Elsa una parte di sé di cui neanche lei era a conoscenza, una parte nascosta che farà sciogliere il ghiaccio di cui sono ricoperti i cuori di entrambi.
[Elsa x Hans]
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Fratelli di Hans, Hans, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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- Principe Hans delle Isole del Sud, vi condanno a passare il resto della vostra miserabile vita a marcire nelle celle di Arendelle.
Elsa sembrava una vera regina dei ghiacci, così composta e gelida da far paura persino ad Anna, che sedeva accanto a lei nella sala grande. Pronunciò quella sentenza come si pronuncia una sentenza di morte, solennemente e con fare inquisitorio.
Il principe, dal canto suo, non aveva pronunciato una parola da quando era comparso in quella stanza, incatenato e scortato dalle guardie reali. I suoi occhi verdi fissavano il pavimento, le labbra erano piegate all’ingiù, quasi a deformare il bel viso in una smorfia.
Per un momento Anna fu intristita dalla sorte del prigioniero: la sua famiglia non aveva mosso un dito per venire a riprenderlo, anzi, avevano considerato quasi un sollievo che ad occuparsi di lui da qui fino alla fine dei suoi giorni, non sarebbero stati loro.
Poi lo guardò di nuovo, quel viso ammaliante che l’aveva tratta in inganno, che l’aveva quasi condotta alla morte, la stessa persona che aveva tentato di decapitare sua sorellla… E la compassione volò via dai suoi pensieri.
- Avete qualcosa da dire prima di esser scortato nella vostra cella?
- Nulla, vostra Maestà- gli occhi di Hans si piantarono in quelli di Elsa. Rimasero così per un tempo che sembrò interminabile: era come se tra i due si fosse instaurata una sfida silente a chi avrebbe ceduto per primo.
- Bene, guardie, riportatelo nel posto che si merita- concluse la Regina secca, senza distogliere lo sguardo da quello del Principe.
Perché, d’un tratto, era lei quella che si sentì gelare dentro?

 
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Era notte fonda e Elsa, nelle sue stanze, non riusciva ancora a prendere sonno.
Stava ancora pensando a quegli occhi di un verde tanto simile al veleno che la scrutavano, cercavano di leggerle l’anima, subdoli e calcolatori. In quegli occhi lampeggiava una verità che la Regina di Arendelle aveva seppellito nel suo passato di tristezza e solitudine: “Sei tu il mostro”. E insieme a quella verità, un milione di domande turbinavano nella sua mente, come lingue di ghiaccio che sinuose si infiltravano nei pensieri più oscuri e nascosti.
Era sempre stata abituata ad avere tutte le risposte, o a non farsi domande.
Ma quell’enorme punto interrogativo la tormentava, le impediva di chiudere occhio.
 
D’un tratto la porta della sua stanza si aprì, lasciando passare uno spiraglio di luce.
- Elsa?
- Anna, che ci fai ancora sveglia?- mormorò la sorella maggiore fingendosi assonnata.
- Il cielo è sveglio, quindi sono sveglia anche io!- esclamò la ragazza scostandosi i capelli rossi dal viso e sorridendo.
- Posso restare un po’ con te?
- Certo che puoi…
Elsa non era più abituata ad avere persone intorno a sé, a provare l’affetto puro e genuino di una sorella, ma ogni volta che Anna si avvicinava il suo cuore si riempiva di calore, e di gioia, e di appagamento.
La principessa si sdraiò sul letto accanto a lei, fissando il soffitto.
- Sai, Elsa, io lo amo- la Regina accennò un mezzo sorriso.
- Amo Kristof, e oggi quando ho rivisto Hans l’ho capito, e ne sono sicura. Kristof è il mio unico, vero amore. E voglio sposarlo e… e… insomma mi piacerebbe un sacco che tu, insomma che tu ci dessi l’okay che tu…
- Mi stai chiedendo la mia benedizione, Anna? Nel mezzo della notte?
- Sostanzialmente… sì.
Risero entrambe.
- Certo, Anna. Kristof sembra… apposto.
- Davvero?
- Davvero.
- Omiodio! Omiodio!- la abbracciò così stretta che Elsa si sentì soffocare.
- Devo andar subito a dirlo a Kristof!- Anna si stava già alzando dal letto, precipitandosi fuori dalla stanza, quando la sorella la fermò.
- Non pensi che Kristof sia a casa sua a dormire a quest’ora?
- In realtà…- la rossa si lasciò scappare un sorriso misto tra imbarazzo e malizia.
- Cosa, Anna?- domandò la Regina, d’un tratto severa.
- Potrebbe o non potrebbe essere in camera mia in questo momento.
- CHE COSA?!- improvvisamente nella stanza iniziò a nevicare.
- Calma, Elsa, calma. Io, ora, ahem, vado!
E in meno di un attimo la minore delle sorelle aveva chiuso la porta dietro di sé, lasciando l’altra ai suoi incubi e alle sue domande.
 
 
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Non sapeva neanche perché lo stesse facendo, ma c’era come una forza che la spingeva a percorrere quelle scale, fino all’estremità più buia del castello.
Il cuore le martellava nel petto, e ogni qual volta si appoggiava a qualcosa, questo diveniva di ghiaccio. Ma doveva continuare, doveva sapere la verità.
 
Le celle erano buie e umide, in lontananza si udivano un gocciolio e i passi concitati dei ratti o di altri animali poco nobili. Cercando di mantenere un contegno, Elsa accese una torcia e si diresse verso l’ultima cella delle segrete.
- Hans delle Isole del Sud- lo chiamò con voce ferma, illuminando l’interno del tugurio.
Una sagoma si mosse dalla penombra e si avvicinò alle sbarre.
- Elsa, Regina di Arendelle- la canzonò, sul viso dipinta un’espressione beffarda.
- A cosa devo l’onore?- la luce fioca della torcia faceva saettare nel buio i suoi occhi color smeraldo, inquisitori e fieri anche in quelle condizioni.
- Perché?- scoppiò di botto Elsa.
- Perché, cosa, Maestà?- domandò di risposta, prendendosi gioco di lei.
- Lo sai.
- Sii più chiara, non capisco dove vuoi andare a parare- sbuffò Hans, spazzando via in un attimo qualsiasi formalismo.
- Perché non mi hai uccisa?
- Anna si è…
- No, non è vero!- lo interruppe furiosamente.
- Lo sai tu, e lo so io, che la tua spada si è posata sul mio collo ben prima che Anna si lanciasse tra noi due. Ho sentito il tuo no sussurrato, ti ho visto far scivolare la spada sul tuo fianco… Perché?
Il Principe delle Isole del Sud si rabbuiò di colpo, gli occhi saettarono come nella sala grande e si allontanò dalle sbarre, dando le spalle alla sua interlocutrice.
- Vi state sbagliando, Maestà.
- TI ORDINO DI DIRMI LA VERITA’.
- Altrimenti? Mi rinchiuderete in una sporca cella per il resto della vita?- Hans rise e tornò nell’ombra, senza più rivolgerle la parola.  
  
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