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Autore: Astrea9993    04/09/2014    6 recensioni
Non c'era altra spiegazione: ero finita all'interno della mia stessa fanfiction ed ora non sapevo come uscirne e, a dirla tutta, non sapevo neppure se volessi farlo!
C'era solo un piccolo problema: prima di essere trasportata all'interno del mondo di Harry Potter non avevo avuto il tempo di concludere la mia storia ed ora questa era fuori controllo ed io non sapevo più cosa mi riservasse il futuro...
Ero appena giunta ad Hogwarts, non era ancora trascorso il primo giorno ed io ero già quasi riuscita a rompermi l'osso del collo e a portare James Potter all'altro mondo assieme a me...
Se questi erano i presupposti qualcosa mi diceva che d'ora in poi le mie giornate sarebbero state piuttosto movimentate...
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 1
 
In cui la nostra eroina desidererebbe avere con se un paracadute
 
 
Era ormai notte profonda ma io non riuscivo proprio a chiudere occhio: non mi ero mai sentita così ispirata prima d'ora e volevo ultimare il primo capitolo della mia nuova fanfiction prima che il fuoco che mi aveva animata si spegnesse.
Scrutai per un attimo la sveglia posta sopra alla scrivania: le tre del mattino.
Avrei dovuto spegnere il computer e andare a dormire ma in quel momento non potevo farlo. Avevo bisogno di rifuggire da me stessa e da ciò che mi circondava, in quel momento volevo dimenticare Melania Rossellini la diciassettenne Italiana che conduceva una vita piuttosto noiosa. In quel momento avevo bisogno di fuggire in un mondo diverso, un mondo in cui non c'erano versioni di Greco e Latino, un mondo in cui non dovevo avere a che fare con acide insegnanti di Matematica, un mondo in cui non avrei dovuto assistere alle liti dei miei genitori...
Volevo immergermi in quel mondo magico e scordare la mia esistenza da Babbana perché, in fin dei conti, non potevo fare a meno di pensare che la vita ad Hogwarts sarebbe stata molto più semplice.
Ad Hogwarts avrei trovato una nuova casa, una nuova famiglia.
Certo, anche i romanzi di Harry Potter erano costellati di avversità ma, alla fine, il bene trionfava sempre mentre non si poteva dire lo stesso della vita reale...
Se fossi vissuta all'interno dell'universo di Harry Potter avrei ultimato gli studi ad Hogwarts e poi avrei trovato immediatamente un impiego senza troppe difficoltà, nel mondo reale, invece, finito il liceo sarei andata all'Università dove mi avrebbero attesa per lo meno altri cinque anni di studio terminati i quali, naturalmente, non avrei avuto la certezza di trovare un impiego...
Nel mondo di Harry Potter non avrei mai dovuto assistere alle liti dei miei genitori in attesa dell'inevitabile divorzio.
Sospirai amaramente mentre, ancora seduta alla scrivania, mi voltavo a scrutare fuori dalla finestra il cielo in tempesta. 
Era da giorni ormai che pioveva senza interruzioni ma, dovevo ammettere che scrutare il cielo squarciato dai lampi, per lo meno quando ero a casa al caldo, era piuttosto appagante, in fin dei conti quel temporale ben si accompagnava alla tempesta interiore che scuoteva il mio animo...
 
Certo questo era quello che pensavo primo che accadesse il peggio, prima che accadesse ciò che sarebbe stata la mia benedizione e nel contempo la mia più grande maledizione...
 
Improvvisamente sentii un enorme fragore, il boato era stato talmente forte che, in un altro momento molto probabilmente mi sarei spaventata ma, in quell'istante la rabbia aveva preso il posto della paura:
"dannazione no!" esclamai mentre infastidita colpivo con un pugno la tastiera del computer che si era improvvisamente spento...
Ore di lavoro andate per sempre...
"razza di inutile ammasso di circuiti, non puoi tradirmi così!" continuai io, il mio tono era a metà tra la supplica e la crisi di nervi ma, data la mia leggendaria scoordinazione riuscii semplicemente a complicare le cose rovesciando la mia tazza di tè e ricoprendo con quel liquido ambrato schermo e tastiera del computer...
Con rassegnazione iniziai a ripulire lo schermo del mio ormai distrutto pc.
Fu in quel momento che accadde l'impensabile.
Appena avevo posato le mie mani sullo schermo del computer avevo avvertito una strana sensazione, come se un gancio si fosse attaccato al mio ombelico ed ora mi strattonasse, poi tutto attorno a me aveva iniziato a vorticare e, le forme ed i colori che ben conoscevo si erano confusi fino a scomparire del tutto...
Ad un tratto mi accorsi che faceva molto più freddo e che, a giudicare dall'aria fredda e pungente dovevo essere all'esterno.
Anche se non l'avevo mai provata personalmente conoscevo bene quella sensazione, l'avevo sentita descrivere e ne avevo letto ma era impossibile che il mio computer fosse una passaporta... Insomma la magia non esisteva... O almeno questo era ciò che credevo, ma fui ben presto costretta a cambiare il mio punto di vista quando tutto attorno a me smise di vorticare e mi resi conto di trovarmi dinanzi ad un panorama che ben conoscevo:  dinanzi ai miei occhi un anello di montagne e, su di una scogliera che si affacciava su di un profondo lago sorgeva arroccato l'enorme castello costituito da fabbricati svettanti, torri e torrette...
Conoscevo bene quel castello... Per quanto potesse apparire impossibile e surreale io ero ad Hogwarts.
Certo, in un altro momento tutto questo mi avrebbe scioccata ma, in quell'istante, avevo ben altre preoccupazioni per la mente, in quell'istante infatti io non stavo osservando il castello con i piedi ben piantati per terra, in quel momento stavo scrutando il panorama dall'alto, da troppo in alto per i miei gusti e, quando dico dall'alto intendo dire che stavo letteralmente fluttuando nell'aria, quindi comprenderete che per quanto la vista fosse davvero bella mi sarebbe piaciuto ritornare con i piedi per terra... In fin dei conti ero una ragazza della vergine e si dava il caso che il segno zodiacale della vergine fosse un segno femminile e mutevole e, soprattutto, un segno di terra quindi l'aria non era proprio il mio elemento...
Avevo appena finito di formulare questo pensiero quando iniziai a precipitare verso il suolo.
Naturalmente rischiare di morire schiantandomi al suolo non era per me sufficiente, io ovviamente dovevo fare le cose in grande ed era per questo che se non avessi cambiato traiettoria avrei di certo centrato in pieno il platano picchiatore...
Istintivamente chiusi gli occhi per poi riaprirli rendendomi conto che tenere gli occhi chiusi non mi avrebbe di certo aiutata a sopravvivere ed io ancora confidavo in qualche modo di riuscire a sopravvivere...
Decisa a cercare di evitare quell'albero dagli istinti per i miei gusti fin troppo omicidi cercai di modificare la traiettoria del mio schianto affannandomi e compiendo movimenti decisamente ridicoli...
Quella situazione era degna di Willy il coyote...
Dopo qualche misero ed inutile tentativo mi resi però conto di star sprecando solo energie e del preziosissimi tempo che avrei potuto passare urlando e sperando di non farmi troppo male...
 
Urlare
 
Effettivamente quella di mettermi ad urlare come un ossessa pregando di non farmi troppo male era una possibilità molto allettante che non avevo ancora preso in considerazione...
 
Fu così che urlando e chiudendo gli occhi mi preparai ad andare incontro al mio destino...
 
E poi lo schianto...
Effettivamente lo schianto era stato meno doloroso di quanto pensassi: certo, ero distesa a terra ma per lo meno ero atterrata sul morbido e riuscivo ancora a muovere le braccia e le gambe inoltre credevo di essere ancora tutta intera... Molto lentamente mi preparai ad aprire gli occhi...
Fu allora che compresi che la cosa morbida su cui ero atterrata era un ragazzo che, al momento, giaceva disteso, io lo avevo letteralmente travolto finendo, per così dire, tra le sue braccia...
Ancora intontita stavo giusto per scusarmi e spostarmi quando una voce femminile piuttosto preoccupata mi richiamò alla realtà:
"James! Stai bene?" esclamò la ragazza mentre si affrettava a raggiungere me e la mia vittima che, a quanto pareva, si chiamava James...
 
James
 
Fu in quel momento che nel mio cervello piuttosto debilitato e vagamente traumatizzato parve risuonare un campanello d'allarme:
Il ragazzo che avevo appena travolto si chiamava James mentre la ragazza era bionda, molto bella e aveva un lieve accento francese, inoltre, tutto attorno a noi erano sparsi diversi fogli di pergamena...
Fu a quel punto che, con un misto d'orrore e stupore, compresi:
ero finita dentro alla mia Fanfiction...
 
Ripensai a ciò che avevo scritto solo poche ore prima:
 
Melanie Starlight osservava vagamente distratta il castello che le si parava dinanzi agli occhi: quella era Hogwarts, la scuola che per ben sette anni sua madre aveva frequentato e che ora sarebbe divenuta la sua nuova casa.
Mel non sapeva dare un nome alle emozioni che le attraversavano in quel momento il cuore: aveva abbandonato casa sua, la sua America ed ora si apprestava a concludere l'ultimo anno di studi ad Hogwarts.
Aveva lasciato i suoi amici, aveva lasciato tutto ciò che amava e conosceva ed ora dinanzi ai suoi occhi si stagliava l'ignoto.
Doveva essere meno catastrofica, si disse la ragazza mentre allontanava dagli occhi una ciocca di capelli ribelli, in fin dei conti non sarebbe stata proprio da sola, ad Hogwarts ci sarebbe stata anche suo cugino Scorpius anche se forse presentarsi come l'ultima arrivata ed ammettere di essere imparentata con un Malfoy in un paese in cui il ricordo di Voldemort era ancora così vivo non era poi una bellissima mossa...
Ma lei non si sarebbe fatta intimidire, in fin dei conti lei era una Starlaight ed Hogwarts sarebbe stato per lei un nuovo inizio.
Melanie aveva appena finito di formulare questo pensiero quando sentì giungere delle voci  concitate a pochi metri di distanza da lei...
 
"James Sirius Potter! Fermati e restituiscimi i miei compiti, come ti ho già detto non ho alcuna intenzione di farteli copiare!" esclamò concitata una ragazza dai capelli biondi ed il lieve accento francese
"andiamo Dominique! Solo una sbirciatina!" replicò un ragazzo dai capelli incredibilmente scompigliati mentre si dava alla fuga con diversi fogli di pergamena tra le mani
 
Mel era appena giunta alla conclusione che il ragazzo stesse giusto giusto venendo nella sua direzione quando questi la travolse facendola cadere a terra e spargendo tutti attorno a loro i preziosi compiti di Dominique...
"oh, scusa!" esclamò subito lui mentre tendeva una mano per aiutare Melanie a rialzarsi "ehi!" aggiunse subito dopo quello che supponeva si chiamasse James "ma non sei troppo  grande per essere una nuova arrivata?!" concluse dopo aver constatato che la cravatta della ragazza non aveva ancora i colori di alcuna casa
"davvero perspicace" commentò sarcastica Melanie mentre si alzava da sola da terra, stava giusto per far notare al genio che le stava dinanzi che, a dirla tutta, quello non era neppure il primo giorno di scuola e che quindi era ovvio che lei fosse una nuova studentessa che si era appena trasferita ad Hogwarts e di certo non una primina, quando ad interrompere la sua ormai probabile sfuriata comparve suo cugino Scorpius...
"scusa il ritardo, Mel!" esclamò il ragazzo mentre l'afferrava per un polso, seppur con discrezione, Scorpius Hyperion Malfoy sapeva bene che un' arrabbiata Melanie Artemis Starlight era piuttosto pericolosa e, in quel momento, la sua adorabile cugina era piuttosto irritata...
 
Questa era l'ultima cosa che avevo scritto prima che il mio computer si spegnesse e, per quanto fosse evidente che stessi vivendo la mia stessa fanfiction nei panni della protagonista, all'interno della mia storia Melanie Starlight non era mai precipitata dal cielo uccidendo James Sirius Potter figlio di Harry Potter e Ginny Weasley, eppure, in quel momento, avevo il sospetto di aver appena ucciso il suddetto ragazzo...
Ok, non avevo avuto la prestanza di spirito di controllare se il cuore di James stesse ancora battendo, ciò che sapevo era che in quel momento James Potter era privo di sensi, disteso a terra e piuttosto pallido e che io mi ero scusata almeno una ventina di volte dicendo che non sapevo neppure io di preciso cosa fosse successo, dal canto suo, Dominique aveva esaminato per un paio di minuti le condizioni in cui verteva il cugino poi, aveva estratto la sua bacchetta ed aveva esclamato un deciso "Reinnerva"
Subito James riprese conoscenza e, seppur ancora visibilmente dolorante, iniziò a rialzarsi
"grazie al cielo!" esclamai visibilmente sollevata
"che cosa è successo?" domandò piuttosto confuso James
"stavi facendo lo stronzo ed è intervenuta una punizione divina... È stato piuttosto divertente..." rispose piuttosto emblematica Dominique
"ti sono accidentalmente precipitata addosso... Mi dispiace, non l'ho fatto a posta è stato del tutto accidentale" spiegai io scorgendo la confusione negli occhi del ragazzo
"quindi saresti caduta dal cielo come un angelo?" disse James rivolgendomi un sorriso piuttosto ammiccante, non sembrava poi essere molto arrabbiato
"ho avuto qualche problema con una passaporta" dissi io immaginando che quella fosse la scusa più credibile...
"e dimmi bell'angelo, sei una nuova studentessa? Se ti avessi già visto mi sarei di certo ricordato di te..." continuò James...
Era ufficiale, James Sirius Potter ci stava provando con me ed io ero troppo sconvolta dai recenti avvenimenti per potermi dire lusingata o, al contrario, infastidita quindi decisi che per il momento mi sarei limitata ad ignorare tutti i suoi tentativi di flirt...
"si, sono nuova, ed ora dovrei raggiungere la preside nel suo ufficio... come potrete aver notato devo ancora essere smistata..." dissi mentre mi allontanavo di qualche passo ma, a quanto pareva, James Potter non aveva preso solo il nome da suo nonno ma anche la persistenza...
"come ti chiami?" domandò infatti
Effettivamente quella di James era una bella domanda... Come mi chiamavo? Il mio nome era Melania Rossellini oppure ora ero Melanie Artemis Starlight?
"sono Mel" dissi alla fine, in questo modo non avrei rischiato di espormi troppo...
"piacere di conoscerti, Mel, io sono James Sirius Potter... Si, sono il figlio di quell'Harry Potter"
Per un istante tra di noi calò il silenzio, se come pensavo ero finita dentro alla mia stessa fanfiction ero riuscita a trovare un'altra differenza tra la mia storia e questo nuovo mondo di cui ora sembravo far parte anche io: questo James Potter era dannatamente arrogante e pieno di se, era molto diverso dal James Sirius Potter che avevo immaginato...
Insomma dopo che si era vantato di essere il figlio del Salvatore del mondo magico cosa si aspettava che facessi? Che sgranassi gli occhi stupita? Che mi inchinassi alla sua magnificenza dicendogli che aveva un superbo corredo genetico? O magari avrei dovuto dire che, per aiutare l'intero genere umano a ripagare il debito che ancora aveva nei confronti di suo padre mi sarei offerta a lui, qui, ora, nel cortile di Hogwarts e davanti a sua cugina...
A dirla tutta a giudicare dal modo in cui James, quando era certo che fossi distratta, continuava a guardarmi le tette, avrebbe forse gradito quest'ultima opzione...
Incerta su cosa dire per non rischiare di sembrare troppo maleducata incrociai involontariamente lo sguardo di Dominique che stava scuotendo il capo vagamente sconsolata, sembrava che la bionda Weasley fosse ormai abituata agli eccessi del cugino...
"complimenti" dissi alla fine prima di allontanarmi, era ormai giunto il momento di battere in ritirata...
"aspetta" disse James mentre mi bloccava per la seconda volta, questa volta afferrandomi delicatamente per il polso
"cosa c'è?" domandai cercando di non apparire troppo spazientita
"la tua reazione è stata... Piuttosto strana" disse lui confuso
Non sapevo se ridere o piangere...
"e di grazia come avrei dovuto reagire? Harry Potter è senza alcun dubbio un eroe e come tutti gli sono grata per ciò che ha fatto. Non so con che genere di persone tu abbia avuto a che fare fino ad ora ma, se credi che basti sfruttare la fama di tuo padre per riuscire a far colpo su di una ragazza... Be' ti sbagli di grosso, se proprio vuoi vantarti vantati dei tuoi meriti, non di quelli di tuo padre" dissi io decisa ad essere sincera e scatenando l'ilarità di Dominique...
Forse avrei dovuto essere un po' meno sincera...
Ma, per fortuna, prima che potesse accadere qualsiasi altra cosa apparve Scorpius Malfoy.
Non avrei mai potuto essere più lieta di vedere quel ragazzo che ora, pur mantenendo il suo portamento elegante e, soprattutto senza correre, si avviava ad ampie falcate verso di me, accanto a lui stava un ragazzo dai capelli neri e dagli occhi verdi che, supposi essere Albus Severus Potter.
Immediatamente mi diressi verso il mio presunto cugino, ero stanca degli psicodrammi di James Sirius Potter...
"ti ho cercata dappertutto!" si lamento Scorpius mentre incrociava le braccia al petto, eppure, nonostante tutto, un luccichio nei suoi occhi mi diceva che era preoccupato per me.
Melanie era più grande di Scorpius di un anno ma al momento, la ragazza si trovava in un paese per lei straniero ed era lontana dai suoi affetti, era quindi normale che il ragazzo volesse stare accanto alla cugina. Ed io ero quella cugina...
"mi dispiace ma ho avuto dei problemi con la passaporta" dissi io
"e poi, vediamo se indovino, sei stata molestata da quell'idiota di mio fratello..." si intromise Albus
"più che altro ho quasi ucciso tuo fratello..." ammisi io mentre, istintivamente, mi voltavo ad osservare James e Dominique per un ultima volta, lo sguardo di James era fisso su di noi e, al momento, il ragazzo appariva piuttosto contrariato...
Qualcosa mi diceva che tra i Potter ed i Malfoy vi fossero ancora parecchie tensioni e che i due fratelli Potter non andassero molto d'accordo tra loro...
 
Ancora confusa, intontita e con la testa piena di domande mi avviai, accompagnata da Albus e Scorpius, all'ufficio della professoressa McGranitt.
Mentre percorrevo le varie rampe di scale non potevo fare a meno di pensare che di li a poco sarebbe avvenuto il mio smistamento ed io non ero pronta.
Ciò che mi accadeva attorno appariva estremamente reale ma come potevo essere certa che questa fosse la realtà?!
Ma se ciò che mi accadeva attorno non era reale come potevo giustificare razionalmente ciò che mi circondava?!
A causa di un tornado Dorothy Gale era stata trasportata nel mondo di Oz ed io, a causa di un temporale ero finita all'interno della mia fanfiction.
Certo, "Il meraviglioso mago di Oz" era solo un romanzo ma io non sapevo come  giustificare ciò che mi stava accadendo attorno se non pensando alla magia.
Non c'era altra spiegazione: ero finita all'interno della mia stessa fanfiction ed ora non sapevo come uscirne e, a dirla tutta, non sapevo neppure se volessi farlo!
C'era solo un piccolo problema: prima di essere trasportata all'interno del mondo di Harry Potter non avevo avuto il tempo di concludere la mia storia ed ora questa era fuori controllo ed io non sapevo più cosa mi riservasse il futuro...
Ero appena giunta ad Hogwarts, non era ancora trascorso il primo giorno ed io ero già quasi riuscita a rompermi l'osso del collo e a portare James Potter all'altro mondo assieme a me...
Se questi erano i presupposti qualcosa mi diceva che d'ora in poi le mie giornate sarebbero state piuttosto movimentate...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice
Salve a tutti! Inizio subito col dire che lo so, sono già alle prese con un altra long e molto probabilmente non avrei dovuto iniziare anche questa storia ma l'ispirazione è arrivata e non sono riuscita a trattenermi...
Ovviamente cercherò di privilegiare la mia prima long (persona priva di poteri magici) alla cui conclusione tra l'altro non dovrebbero mancare poi molti capitoli, ad ogni modo, dato che non amo lasciare in sospeso un progetto mi impegnerò a portare avanti entrambe le storie cercando di aggiornare con regolarità.
Tornando ora al capitolo ci terrei soltanto a dire che, essendo questo il primo capitolo della storia ci terrei particolarmente a sapere cosa ne pensate.
Grazie a tutti quelli che hanno letto questo capitolo!
Astrea
  
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