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Autore: Beautiful Lie    08/09/2014    5 recensioni
(Dicembre, 1975)
«James, secondo me devi lasciar perdere. Non puoi costringerla ad uscire con te.»
Quarantadue, si disse Sirius. Aveva sentito quella frase già quarantadue volte dall’inizio del mese. Meditare il suicidio era una delle poche soluzioni rimaste. Quello, o mangiare tutte le frittelle di Moony. Decise che la seconda al momento sarebbe stata più efficace.

[Wolfstar] Di quando James prese la grande decisione di versare un filtro d’amore nel calice di Lily, la pozione venne bevuta da un Serpeverde con una prorompente appendice nasale, e Remus sapeva che sarebbe andata a finire così.
Genere: Comico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Sui nomi dei Malandrini.
Succo di Zucca con retrogusto di
‘Io te l’avevo detto, Prongs’.
 (Dicembre, 1975)
Di quando James prese la grande decisione di versare un filtro d’amore nel calice di Lily, la pozione venne bevuta da un Serpeverde con una prorompente appendice nasale, e Remus sapeva che sarebbe andata a finire così.

 


1. A friend in need’s a friend indeed

«Non trovate anche voi che l’arancione sia un colore magnifico?» Lo sguardo di James era puntato sull’ultimo tavolo dei Grifondoro e non aveva l’aria di voler conoscere sul serio la risposta degli amici. «Si abbina perfettamente a quel colore di capelli, caldo come il fuoco e— Be’, è difficile essere poetico. La sua bellezza incontrastata mi deconcentra.»

Wormtail, molto impegnato a ingurgitare un numero imprecisato di muffin, fece il grande sforzo di annuire concitato. Aveva il volto paonazzo e le briciole marroni gli finirono sulla divisa prima ancora che qualcuno potesse dirgli di stare attento. James non sembrò troppo offeso dalla generale mancanza di interesse.

«Credo che il Succo di Zucca sia il suo preferito. Lo prende tutte le mattine.»

«Grazie per l’indispensabile informazione,» borbottò Padfoot. Rimasero in silenzio per qualche secondo e Sirius, in preda alla disperazione, decise di appropriarsi delle frittelle di Remus che giacevano abbandonate vicino a un libro enorme di cui non voleva saperne nulla.

«James, secondo me devi lasciar perdere. Non puoi costringerla ad uscire con te.»

Quarantadue, si disse Sirius. Aveva sentito quella frase già quarantadue volte dall’inizio del mese. Meditare il suicidio era una delle poche soluzioni rimaste. Quello, o mangiare tutte le frittelle di Moony. Decise che la seconda al momento sarebbe stata più efficace.

«Mi resta poco altro, ormai. Sono un uomo che soffre per amore. Ah! La peggiore delle penitenze.» James agitò il cucchiaio in modo drammatico e Wormtail, vedendo l’arnese sfrecciargli a pochi millimetri dal naso, temette per la propria incolumità.

«È la condanna che tu e Sirius vi meritate per aver disegnato i baffi alla Signora Grassa. Non era molto contenta quando sono passato di lì,» sentenziò Moony con lo sguardo accigliato e un sorriso che la sapeva lunga.

«Non mi sembra di essere follemente innamorato. Nel mio cuore c’è solo Wormtail,» rispose Sirius, serio, mandando un bacio al ragazzo seduto di fronte a lui. L’altro sputacchiò nel bicchiere la spremuta che aveva appena ingollato. Un po’ per l’improvvisa dichiarazione d’amore e un po’ perché Lily Evans avanzava verso di loro con passo deciso.

Remus scoccò uno sguardo colmo di implicazioni in direzione di Sirius e, nel giro di qualche secondo, entrambi si alzarono dalla panca. Questa situazione stava raggiungendo il limite, ma forse lasciandolo solo James si sarebbe calmato un po’. Anche Peter, che era rimasto a grattar via qualcosa dal tavolo fino a quel momento, decise che andare a finire la pergamena di Pozioni non sarebbe stata una cattiva idea. James si appuntò mentalmente di ringraziarli, per non averlo ancora ammazzato e per la loro discrezione – che sospettava essere dovuta più che altro alla sua incredibile tediosità.

***
«Credi che questa storia finirà, prima o poi?» chiese Sirius con aria preoccupata. «Coercizione!» aggiunse, mentre la Signora Grassa gli lanciava un’occhiataccia e si faceva da parte liberando il piccolo corridoio verso la Sala Comune dei Grifondoro.

«Sì, quando si sposeranno. Secondo me sei geloso, Padfoot, il che è del tutto plausibile. È il tuo migliore amico e adesso ti trovi costretto a dividerlo con qualcuno.» Remus si accucciò nella sua poltrona preferita, il libro ancora in grembo. Sentiva il calore del fuoco avvolgergli le membra e il sonno arretrato che cominciava a reclamare la sua presenza. Doveva smetterla di andare a dormire così tardi.

«Non sono geloso. È che Lily non lo conosce nemmeno e, insomma, una ragazza dovrebbe sapere che Prongs finisce sempre per sputare i broccoli nel piatto o che si pulisce il naso sulla manica della camicia. Lo so perché lo faccio anch’io.» Sirius era intento a giocherellare con la bacchetta e non sembrava molto desideroso di parlarne. «Sono sicuro che capisci cosa intendo.»

«Certo che capisco. Ti pulisci il naso anche sulla mia di camicia.»

«Moony, no.» Sirius cominciò a punzecchiarlo con la bacchetta come se fosse una cosa morta. «Lo stai facendo di nuovo. Sai qual è il tuo problema? Sei convinto che per evitare i discorsi che ti mettono a disagio basti sviare la conversazione.»

Remus distolse lo sguardo, intento a osservare un residuo di Caccabomba nei pressi dalla sua poltrona. «Non sto sviando la conversazione. Il mio era un commento relativo alla tua profonda osservazione.»

Sirius ripose la bacchetta nella tasca dei pantaloni: quando Moony faceva così, non si meritava le molestie di un giovane rampollo Black. «Se continui in questo modo prima o poi scoppierai, e sarò io quello che dovrà raccogliere tanti brandelli di Remus Lupin sparsi per tutta la Sala Comune. Credo sia anche contro il regolamento – esplodere, non raccogliere pezzi – quindi è l’idea di infrangerlo che ti trattiene ancora tutto insieme. Giusto perché tu lo sappia, questa prospettiva mi mette i brividi.»

«Mi dispiace, ma non credo che sfogare le tue frustrazioni su di me sia una grande idea. Non è colpa mia se James è così,» rispose con aria mesta.

«Finiamola qui. Stai per dirmi che le conversazioni non possono essere a senso unico, perché presuppongono due persone presenti, ma quando faccio dei discorsi seri con te è come se lo fossero, maledizione. Non sto parlando di quanto sia bella Cassandra Roosevelt, ma di come James sia completamente impazzito.»

«Smettila,» lo interruppe Remus, stupendosi nel sentire la sua voce assumere un tono così distaccato. «Vuoi davvero sapere cosa ne penso? Credo che tu non abbia alcun diritto di impedire a James di passare la sua esistenza a parlare di Lily Evans, perché anche io ho passato ore ad ascoltare in silenzio i suoi deliri e i tuoi. È quello che fanno gli amici. Ascoltare. Non so come ci si senta a mettere in secondo piano il proprio migliore amico per una ragazza, ma so per esperienza che non è piacevole doverlo sopportare. Benvenuto al mondo.»

Sirius smise di giocare con il lembo della sua divisa, poiché vedere Moony in quello stato era un raro evento. «Stiamo parlando di me o di Prongs?»

«Per una dannatissima volta stiamo parlando di me, Sirius.»

Remus si alzò in piedi con uno scatto, il libro rilegato scivolò sulla moquette consumata senza distruggere la tensione che si era creata tra loro. Non aveva più voglia di proseguire quella discussione, poiché Remus Lupin semplicemente era uno che non litigava. I combattimenti furiosi durante le notti di luna piena erano abbastanza e grazie tante.

***

Wormtail aveva capito che ogni tanto Sirius diventava intrattabile. Era sicuro che non volesse davvero riempirgli i calzini di purè e piselli, ma immancabilmente una forza estranea lo guidava fino alle cucine e gli elfi domestici si arrendevano senza troppe storie. Ecco, il problema però era che Peter ai suoi calzini ci teneva – specialmente quelli rossi con i pallini, quelli erano i suoi preferiti. Ci teneva così tanto da aver elaborato una strategia che, è proprio il caso di dirlo, calzava a pennello.

«Padfoot, senza offesa, ma sembra che un Ippogrifo ti abbia vomitato in testa,» azzardò, mentre si avvicinava con passo felpato alla poltrona di Sirius. Non era certo che rivolgergli la parola fosse la cosa giusta da fare, ma il ricordo dei piselli appiccicosi zittì ogni dubbio.

«Peter, il tradimento di un amico puzza più del vomito di un Ippogrifo,» rispose l’altro alzando le braccia in segno di resa. «Se gli amici sono due, poi.» Sirius storse il naso.

«A proposito, James è ancora molto impegnato a osservare i capelli di Lily e ha detto di non aspettarlo.» Wormtail faceva spesso commenti poco appropriati; nella sua testa non era nulla di terribile, ma inevitabilmente finiva sempre per accorgersene solo quando l’offesa stava già fluttuando già in mezzo a loro. Ormai era diventato abbastanza bravo a non farsi notare. O forse i Malandrini gli prestavano meno attenzione.

«Remus?» chiese, perché nominarlo era il primo passo di quella sua famosa strategia.

«A Moony devono avere infilato una scopa su per il culo quando era piccolo, non c’è altra spiegazione. Un giorno sorprenderà tutti catturando il Boccino e la McGonagall deciderà di sposarlo.»

«Vuoi… parlarne?» chiese, perché checché ne dicesse lui, l’espressione di Sirius era la cosa più simile a una scopa nel fondoschiena che Peter avesse mai visto.

«No,» rispose. E poi, «Sono così di pessimo umore che nemmeno la visione di Snape che scivola nel suo stesso unto potrebbe rallegrarmi, anche se sarei sulla giusta strada. A quanto pare Remus pensa che io non abbia alcun diritto di essere arrabbiato con James. Non capisco perché debba sempre fare la vittima in questo modo. Forse si diverte. Credi che si diverta, Peter?»

«Moony non sembra mai troppo divertito.»

«No, infatti. Lui e i suoi libri puzzolenti. Lui e— Cosa dovremmo fare per Prongs?»

«Se Lily ricambiasse, sono sicuro che si stancherebbe subito. È solo fissato. Ma credo che neanche una pozione convincerebbe la Evans,» rispose lui con una risata porcina.

Sirius s'immobilizzò e Wormtail in un attimo di panico si chiese se non avesse detto di nuovo qualcosa di troppo. Ma Padfoot non aveva l'aria offesa: nei suoi occhi si era accesa una scintilla che Remus aveva soprannominato il brillio del Malandrino. Non sapeva cosa stava per succedere, quello no, ma il brillio del Malandrino raramente portava alla pace che Peter tanto agognava di domenica pomeriggio. Ecco, forse i suoi calzini si sarebbero salvati – anche se non poteva dire altrettanto del resto della scuola.

«Una pozione d’amore, Peter. Una dannata pozione d’amore.» Sirius gli stampò un bacio molto bagnato sulla fronte, prima di fare una piroetta e correre a spiegare il suo grande piano a un ignaro James.



 



N/A C'era una volta l'HTML. E un codice, c'era anche un codice che ho deciso di scrivere io perché l'editor di EFP mi stava facendo impazzire. E' finita peggio di com'era cominciata, dico solo questo. Questa storia è già conclusa e consta di cinque - o sei? - capitoli. Perciò sarò puntuale nel pubblicare. Grazie mille per lettura. (:
 

Una precisazione: Non mi piacciono molto le traduzioni dei nomi dei Malandrini, perciò ho preferito mantenere quelli originali. Quindi:
  1. James Potter - Prongs (Ramoso)
  2. Peter (Minus) Pettigrew - Wormtail (Codaliscia)
  3. Sirius Black - Padfoot (Felpato)
  4. ​Remus Lupin - Moony (Lunastorta brr)
  
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