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Autore: Florence Rhymes    08/09/2014    1 recensioni
Qualcuno in una cabina blu giunge alla sua morte,nonostante il mondo ha bisogno di lui.
Nonostante Lei ne abbia bisogno.
E cosi`,compie una follia,che chiudera` un cerchio della sua vita apertosi molto tempo prima.
[Accenni al Classic Who,spoiler per chi non segue la Nuova Stagione del New Who.]
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - Altro, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Linee Temporali Divergenti.'
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«Non voglio morire.» Un unico debole desiderio si fece prima miccia e poi vivida luce di un barlume di speranza nel suo cuore. Era giunto il suo momento,ma il mondo aveva ancora bisogno del Dottore.
Lei Ne aveva bisogno,ovunque ella fosse. L`avrebbe ritrovata,ancora e ancora,e l`avrebbe nuovamente stretta a sé. Ma non con quel volto,o con quelle vecchie braccia raggrinzite.
Si sarebbe trasformato in altro,solo per lei,per una semplice umana che però era forse molto più di questo. Accasciandosi accanto alla console,capì.
Era arrivato ad un punto fisso nella sua vita,qualcosa che gli era stato annunciato già tempo prima. Si diresse a passo spedito verso una stanza remota del TARDIS,frugò fra boccette di vari colori,sino ad afferrarne una dalle sfumature dorate.
La trangugiò.
«Non sarò più ciò che sono stato fino ad ora.» E morì.




Act I. Sogna.


In un vicolo freddo,un giovane uomo si risvegliò infreddolito e turbato,a fargli compagnia solo una bottiglia di un qualche alcolico. Non aveva una casa,ma sentiva di dover appartenere a qualcosa di più della mera T'hana Varijyas,un pianeta dai cieli porpora di cui lui era solo un ombra fra le tante forme di vita che vi camminavano ogni giorno. Sognava le stelle,ma gli sarebbe bastato una casa ed un pasto caldo e,perché no?,qualcuno da amare.
Forse,un giorno,avrebbe avuto tutto questo. Per ora,si accontentava del liquido che gli scendeva lungo la gola,come sola compagnia che potesse riscaldare il suo corpo ed il suo spirito intorpidito. «Sogna Jamie,sogna.» Si disse,avvolgendosi nella pesante coperta e raggomitolandosi su un fianco. Si lasciò andare ad un sorriso troppo stanco per un volto troppo giovane. «Sogna,che domani è un altro giorno.»



Uno scatto secco del polso sinistro,e la dory* iniziò a roteare sopra il suo capo, producendo un suono simile ad un lieve sibilo. Scattò in avanti,tendendo la lancia in resta nel tentativo di conficcarla nel bersaglio di legno,ma si sbilanciò e cadde a terra,la lama della sua arma si incastrò nel terreno.
Sbuffò,i corti capelli rossi si impastarono di terriccio. «No,Dawn!» la ragazzina si alzò, ostentando uno sguardo serio e fiero alla giovane donna davanti a lei.
Risultò solo la parodia di una guerriera adulta. «Non è così che ti devi muovere. Devi fare più attenzione.»
La rimbeccò la più grande,invitandola a darle di spalle. «Si fà così.» intrecciò le sue mani con quelle minuscole della ragazzina,muovendo insieme a lei la dory.
Non la fece roteare ma,anzi,si limitò ad un gesto secco del polso che,ad una distanza così ravvicinata,portò l`arma ad incastrarsi esattamente nel bersaglio di legno - intagliato con la forma delle creature che ogni giorno minacciavano la loro città.
Recuperò la lancia romana e la porse alla ragazzina. «Grazie,Mahiḷe** Clara.» la ringraziò,accennando un vago sorriso. Odiosa -pensò,riferita all`aura di perfezione assoluta che la guerriera sembrava emanare. Portò all`indietro il braccio che sosteneva la dory,e tornò ad allenarsi.








L`angolo di Florence. Ebbene sì,ci riprovo con la storia di quattordicesimo. Ma andiamo con ordine. Questo è un prequel di una decina/quattordicina di capitoli a quello che poi sarà la vera storia di Quattordicesimo. A scanso di equivoci,il volto che ho immaginato per lui è quello di Colton Haynes perché ha il volto pulito e giovane che voglio descrivere. Comunque,passiamo ai chiarimenti!
*Dory: è un tipo di lancia romana,impugnata con la mano destra,mentre nella sinistra tengono il pesante scudo.
**Mahiḷe: Significa "Signora" in Kannada,credo,ma qua l`ho resa una parola unisex. L`ho voluto rendere un onorifico di questo pianeta inventato,un pò come il -San od il -Sama giapponese,per esprimere che tale persona prova rispetto verso quella a cui si rivolge,oppure è solo più grande di lui/lei.
   
 
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