Tutta
la vita davanti
“Ciò
che ho sempre trovato di più bello,
a teatro, è il lampadario”
Charles
Baudelaire
Chiuse
la porta del camerino,
dirigendosi verso colui che da li a poco sarebbe diventato il suo
interlocutore.
Ricordava ancora il modo in cui si erano conosciuti durante le prove di
Giulietta e Romeo: le risate, le carezze, la paura di essere scoperti.
Come avrebbe potuto giustificare una Giulietta cotta come
un’adolescente alle
prime armi, intenta a baciare Mercuzio, nascosti dietro le tende?
Lo guardò ancora una volta, bello come non mai, intento a rianimare una
vecchia
chitarra scovata nel ripostiglio.
Prese tutto il coraggio che aveva e gli si avvicinò.
Lei, che aveva trascorso tutta l’infanzia e l’adolescenza a sognare il
principe
azzurro, non avrebbe mai immaginato di innamorarsi di quell’attore
squattrinato
seduto su una di quelle poltrone sbiadite che vengono tolte dalla
platea per
non spezzarne l’armonia.
Eppure, mentre osservava affascinata le sue mani muoversi con fare
esperto
dalla tastiera alle chiavi e pizzicare dolcemente le corde nel
tentativo di
accordare quel reperto archeologico, non riusciva a evitare di pensare
a tutte
le volte in cui, quelle stesse mani, si erano prese cura di lei con la
stessa
delicatezza.
«
è finita – esordì, con il
vestito di scena addosso – non può continuare in questo modo. Sei
sposato, hai
uno splendido figlio: non voglio distruggere la tua famiglia. »
Lui
alzò la testa fissandola
dritta negli occhi.
« Io sono giovane, ho tutta la vita davanti per dimenticarti. »
«
Hai ragione » rispose
semplicemente.
«
Lo so » sussurrò,
raccogliendo l’ingombrante vestito come avrebbe fatto una dama
settecentesca,
dirigendosi sul palco.
Per la prima volta, entrambi seppero cosa significava perdere qualcuno.
Angolo
autrice
Eccomi
tornata con un altro
reperto archeologico, risalente al lontano 2011 (a quanto pare in quel
periodo
ero molto ispirata!) ma mai pubblicato.
Questa volta, ho deciso di modificare lo stile di scrittura veramente
troppo
scarno per i miei gusti. Non so cosa sono riuscita a trasmettervi e
soprattutto
se ci sono riuscita.
Fui ispirata (è passato abbastanza tempo da poter usare il passato
remoto XD) da
quella citazione di Baudelaire in alto a destra, che non c’entra nulla
con la
storia, a parte il teatro! Mha, vammi a capire!
Il titolo invece, riprende un film che ho guardai in quel periodo e che
si
chiama appunto “Tutta la vita davanti”. Non so perché ma mi colpì
particolarmente.
Ma bando alle ciance, vi ringrazio per aver letto. =)
OharaNakamura