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Autore: Amaya_01    08/09/2014    2 recensioni
16 ragazzi sono stati prelevati per partecipare a un torneo,il "Tournament of Death".
Ma dietro questo torneo si nasconde lo zampino di qualcuno,il capo di un temutissimo team,che vuole a tutti i costi i ragazzi,perché questi sono i prescelti di un'antica leggenda.
//Sto riscrivendo i primi 3 capitoli della storia, quindi se la troverete aggiornata è per questo. Per il prossimo capitolo bisognerà aspettare almeno 2 giorni//
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gold, Prof Oak, Rocco Petri, Team Rocket, Un po' tutti | Coppie: Ash/Misty, Drew/Vera
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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POV-Percy Jackson

Ero in acqua, mi piaceva l'acqua, sarà perché ero il figlio di Poseidone, o forse mi piaceva e basta, in realtá non aveva importanza. Annabeth era seduta a riva, dire che era incantevole era dire poco, era perfetta con i suoi riccioli biondi che le ricadevano sul viso e i suoi occhi cerulei che riflettevano tutte le sfumature del mare.

Stavo per raggiungere la costa quando una donna mi si avvicinò. Era bella, aveva lunghi capelli biondi, quasi bianchi, un colorito particolare di pelle e due grandi occhi azzurri che sembravano pozze d'acqua cristalline.

-Sei Percy Jackson?-, mi chiese la donna, sorridendo dolcemente.

-Si, ma lei chi è?-, chiesi scettico.

-Alyssa, la guardiana degli oceani.-, guardiana degli oceani? Ero sempre più perplesso.

-Umh. Ok. E da me cosa vuole?-

-Oh, ti prego, diamoci del tu. Comunque volevo farti una proposta.-

-Okay, che genere di proposta?-

-Vorresti partecipare a un torneo?-, un torneo? Ero allettato, ma non potevo lasciare sola Annabeth.

-Non mi interessa, grazie lo stesso.-, feci per andarmene ma la ninfa mi bloccò.

-Ti ho detto che c'é un desiderio in palio?-

-Veramente no, ma è uguale, la mia vita ora é perfetta.-

-Secondo me tu vorresti venire, ma la ragazza non te lo perdonerebbe mai.-

-Beh, si, hai ragione.-

-Percy, lo sai che la vita é la tua? Non puoi far decidere lei per te, anche se la ami devi imparare a non farti condizionare nelle tue scelte.-

-È vero, ma ho paura di perderla.-

-Se ti ama ti lascerà venire. Prendi una decisione alla svelta, il mio tempo sta scadendo.-

-Okay, vengo.-

-Bene, ti verranno a prendere domani all'una. Ciao!-, esclamó lei, per poi sparire tra le onde. Mi girai a guardare Annabeth, chissà in quale guaio mi ero cacciato.


POV-Finnick Odair

Ero morto, sepolto. Ad dir la verità la morte la immaginavo peggiore, e poi mi ero sacrificato per salvare delle vite umane, e questo mi faceva onore. In quel momento i ricordi si fecero strada nella mia mente, ricordai i miei primi Hunger Games, svolti più di 10 anni fa, quando avevo solo 14 anni. Ne uscii vincitore grazie all'innata abilità che avevo col tridente e, soprattutto, grazie al consenso del pubblico.

Ricordai la 75° edizione della memoria, non l'avessi mai fatto, sentii i miei occhi impregnarsi di lacrime. Provai a ricacciarle dentro ma non funzionò, una prima lacrima mi rigò la guancia, tentavo di trattenermi in tutti i modi ma non ci riuscivo, così, alla fine, scoppia in un silenzioso e disperato pianto.

Pensai a Katniss, poi a Peeta,a Johanna e a tutti gli altri ribelli, chissà se erano sopravvissuti. Pensai a Snow, a Capitol City, al regime e alla guerra, in cuor mio speravo che tutto fosse finito, che Snow fosse stato punito e che a Panem fosse tornata finalmente la pace. Quando il mio pensiero si posò su Annie iniziai a singhiozzare ancora più forte, l'avevo lasciata sola, con un bambino in grembo. Non potevo perdonarmelo, anche se infondo io non avevo fatto nulla, ma non potevo fare a meno di sentirmi in colpa per averla lasciata sola in un momento così critico.

Ero talmente preso dai miei pensieri che non mi ero accorto che una ragazza mi stava osservando. Era bellissima, aveva lunghi capelli color pece, gli occhi del medesimo colore e la carnagione pallida. Mi asciugai immediatamente il volto, non potevo essermi fatto vedere in quello stato, era vergognoso.

-Finnick, perché piangi?-, mi chiese, aveva un sorriso dolcissimo, che mi lasciò incantato.

-È che sono successe troppe cose prima della mia morte, e io ho lasciato troppe persone a me care.-, le risposi ricominciando a piangere. Mi vergognavo ad essere visto piangere, ma di quella ragazza mi fidavo, ancora non capisco il perché.

-Lo so bene, tu hai lasciato tua moglie e il tuo bambino.-

-Si, e mio figlio ancora doveva nascere. Crescerà senza un padre e io non potró mai vederlo crescere.-

-La morte è una cosa dura d'accettare quando sono altre persone a cedere, pensa un po' quando sei tu.-

-Già, comunque tu chi sei?-

-Sono Einde, la guardiana della morte.-

-Ah, e cosa vuoi da me?-, ero visibilmente impaurito.

-Oh, no, Finnick, tranquillo. Non voglio farti del male, non ne sarei capace. Volevo solo farti una proposta.-, rispose lei, sul suo viso nacque il sorriso più dolce e colmo di malinconia che io avessi mai visto.

-Uh, meno male, che proposta?-, chiesi sollevato.

-C'è un torneo, tu sei uno dei sedici prescelti, volevo sapere se ti va di partecipare, il premio in palio è un desiderio.-

-Qualsiasi genere di desiderio?-, domandai, lei intuì a cosa alludevo e sorrise, per poi annuire. 

-Allora accetto!-, esclamai, lei mi spiegò che l'indomani qualcuno sarebbe venuto a prelevarmi. Ci salutammo e lei se ne andò così come era arrivata: in silenzio.


POV-Clarissa.

Ero sdraiata sul mio letto, pensavo a tutto quello che era successo negli ultimi tempi, non solo tra me e Jace, ma in generale.

Avevo scoperto di essere una Cacciatrice, avevo aiutato mia madre con le sue ricerche, il mio migliore amico era divenuto un vampiro, mi ero innamorata del mio presunto fratellastro, avevo sconfitto Valentine, devo continuare? No, penso che queste cose bastino e avanzino.

-Lei è Clary?-, sobbalzai, un uomo alto e muscoloso era seduto ai piedi del mio letto.

-Si, ma lei chi è? E cosa ci fa nella mia stanza alle 11 di sera?!-, esclamai, ero irritata, preoccupata e spaventata allo stesso tempo.

-Sono il guardiano del fuoco, e sono venuto a farti una proposta.-, guardiano del fuoco? Ma che cazzata.

-Parla.-

-C'è un torneo, tu dovresti partecipare, c'è un desiderio in palio e accetti si o no?-, un desiderio? Proposta allettante.

-Certo che accetto.-, esclamai. L'uomo mi spiegò che qualcuno mi sarebbe venuto a prendere domani a l'una e poi, senza troppe cerimonie, se ne andó. Un desiderio: lo avrei usato per riavere Jace con me.


POV-Luna Lovegood

-Centodue ippogrifi, centotre ippogrifi, centoquattro, centocinque, cento...basta mi sono rotta!-, esclamai lanciando un incantesimo contro la mia Tv, la quale si mise a fluttuare per poi abbattersi al suolo e frantumarsi.

Non riuscivo a dormire, i pensieri che mi invandevano la testa erano troppi. Pensavo alla battaglia finale di Hogwarst, a Harry, a Voldemort, a tutte quelle vittime cadute ingiustamente. Per fortuna il signore oscuro era stato fermato, ma il ricordo rimaneva, non si potevano dimenticare quegli attimi di terrore, dovevano rimanere impressi dentro di noi.

-Luna Lovegood?-, una donna dai capelli bianchi e gli occhi blu mi si avvicinò.

-Si, almeno credo.-

-Io sono Alyssa, guardiana degli oceani, sono qui per farti una proposta.-

-Avanti, parla.-

-Vorresti partecipare a un torneo? In palio c'è un desiderio.-

-Un desiderio?! Accetto!-, urlai senza nemmeno pensarci su. La donna mi spiegò che l'indomani qualcuno mi sarebbe venuto a prendere e si dileguò. Un desiderio, uno ci poteva fare un sacco di cose, io, ad esempio, ci avrei riportato in vita mia madre.


   
 
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