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Autore: SakiJune    28/09/2008    9 recensioni
Giornata di pioggia alla Tana. Di tristezza e sensi di colpa. Di amore.
La mia prima "autentica" Harry/Ginny, dedicata a Ginny Lily Potter.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Colin non si era mai pentito della sua scelta di combattere, nemmeno in punto di morte.
Quel sorriso non si era mai trasformato in sospetto e malizia, era rimasto innocente fino alla fine... ma non incosciente, no. Tutti loro, maggiorenni o meno, erano cresciuti in fretta nei tre anni che avevano seguito il ritorno di Voldemort.
Questa certezza lo attraversò mentre lentamente posava la foto sul tavolo, capovolta. Sarebbe stato inutilmente doloroso posare ancora gli occhi su quell'immagine, ma non ce ne sarebbe stato più bisogno, perché aveva capito davvero.

Non era stato lui a uccidere, non era stato lui a ferire.
Anche in quella casa, in cui per la prima volta, quell'estate, si era sentito a disagio... non aveva colpa per la morte di Fred né alcun merito per il ritorno di Percy, ed era tempo di diventare ciò che non era mai stato: un ragazzo.

Non lo schiavetto di casa Dursley, né il Bambino Sopravvissuto.
Un ragazzo che vive, senza dimenticare, ma anche senza rimorsi.

Il ragazzo di Ginevra Molly Weasley.

- Non la smette di piovere. Sarà dura, domani alla stazione, con il baule...

Erano frasi semplici, banali. Era tornato il tempo in cui essere banali non era più peccato. Chiuse gli occhi, e vide...

Lei quel primo giorno a King's Cross, con le guance scarlatte, pallida e immobile nella Camera dei Segreti, infastidita e accigliata durante il Ballo, e poi tra le braccia di Dean, e finalmente tra le sue...

Per sempre?

Gli parve di vedere qualcos'altro, che non era il passato, ma nemmeno era ancora accaduto... forse possedeva la Vista di cui parlava la professoressa Trelawney, o forse... era solo la sua più intima speranza a immaginare quel futuro luminoso.

- Mi spiace non poterti accompagnare. Dovremo salutarci ora, non credi? Ci sarà una gran confusione domattina.

Ginny chinò la testa, Harry non capì se per annuire o per non guardarlo negli occhi. Quando tese le mani per afferrare le sue, sentì che erano fredde. Avrebbero fatto davvero meglio a tornare a letto, ma non aveva nessuna voglia di lasciarla...

- Salutarci. - Un brillìo malizioso era apparso negli occhi di lei. - Vuoi dire...

- Vuol dire arrivederci fino a Natale, e -

Non finì la frase, i loro visi si avvicinarono e unirono le labbra in un lungo bacio.

Ad occhi chiusi, Ginny udì qualcuno che scendeva le scale. Non voleva staccarsi da Harry, ma d'altra parte, sarebbe stato imbarazzante se si fosse trattato di suo padre...

- Ops - disse la voce, uscendo dall'ombra - perdonatemi.

Il momento magico si era spezzato: ma Ginny lo sapeva, sarebbe risorto ad ogni nuovo incontro. L'amore per Harry era una certezza per entrambi; l'affetto per quell'intruso spettinato e in pigiama, che in una parola aveva inteso molto più di quanto osasse confessare, stava rispuntando incerto come la falce di luna che splendeva tra le nuvole.

Perdono...

Perdono per gli inconsapevoli, per coloro che hanno compreso e sono tornati indietro.
Per chi non ha avuto scelta, e ha tradito per amore.

- Chi era? - chiese Harry, senza sciogliersi dall'abbraccio.

- Oh, soltanto Percy. - Non c'era più nessun disprezzo nella sua voce, nel pronunciare quel nome: in quella notte di pioggia ognuno di loro si riconciliava con gli altri e con se stesso, prima di tornare nella vita di ogni giorno nel pieno delle proprie energie.

Non erano le sue fotografie, l'eredità di Colin.
Era il suo entusiasmo, la voglia di vivere ogni attimo e catturarlo nella memoria.
E tutta la pioggia e le lacrime del mondo non potevano distruggere nulla di ciò che avevano costruito con le loro forze.
Fu un unico pensiero, una promessa tenue e solenne mentre il cielo cambiava colore e la casa si riempiva di scalpiccii e richiami, a risvegliarli dal bellissimo sogno.
All'alba di una realtà altrettanto bella.



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E con questo breve epilogo la mia incursione nel regno del romanticismo è finita!
A Ginny Lily Potter, naturalmente.
A tutte le Orange Crushers di EFP e oltre.
Con un grazie speciale a chi ha recensito, facendomi capire che la semplicità premia più di tante pippe mentali, che continuerò ugualmente a farmi, beninteso!
(Ehm... Ino, che fai, recensisci? vuoi far piovere oro di Lepricani? XD ti adddoro!)

Saki
   
 
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