Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: TheNorthway    13/09/2014    4 recensioni
Aprì gli occhi e si allungò fino a toccare con la mano l’acqua.
“Un principe.. qualcuno.. chiunque..” sussurrò, con un sorriso triste sul volto.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Noi stiamo andando a fare un giro in barca, vuoi venire?" la voce fece girare Elsa verso la porta della sua stanza. Anna la osservava, appoggiata alla porta, guardandola con uno sguardo interrogativo. Elsa abbozzò un mezzo sorriso mentre finiva di vestirsi, infilandosi un guanto.
"Grazie, ma no. Devo sbrigare degli affari"
Un'ombra oscurò per un momento lo sguardo della sorella.
"Potresti pensarci nel pomeriggio" ritentò.
Elsa scosse la testa per poi darle le spalle e prendere la corona, osservandola per un attimo prima di indossarla sul capo. Si guardò velocemente allo specchio, mentre sentiva Anna allontanarsi e si prese un secondo prima di uscire per dirigersi alla sala del trono.
Si ritrovò a pensare all'anno che era passato mentre camminava per il corridoio; soltanto l'estate prima aveva rischiato di ghiacciare l'intera città perchè non aveva il controllo delle emozioni e ora, dopo che la sorella aveva insistito per un po’, si ritrovava nuovamente a regnare.
"Sei la più adatta al ruolo! Io di sicuro non ne sarei capace"
"Nessuno lo vorrà"
continuava a ripeterle " Tu potrai accettarmi, ma le persone mi guardano comunque con sospetto"
"Non è la verità, hanno accettato con gioia il tuo ritorno!"
"Finché si tratta di far apparire una pista di ghiaccio certo, sono un "mostro" divertente. Ma quando si tratta di regnare su di loro è un'altra storia"
Sua sorella l'aveva guardata intestardita. Non avrebbe mollato il discorso fino a che lei non avesse accettato.
"Va bene" disse, esausta, alla fine. L'insistenza di Anna l'aveva esasperata "Ma solo per insegnarti, resterai con me e nel momento in cui potrai farcela da sola avrai tu il potere".
E all'inizio aveva funzionato; Anna era presente quando doveva dare un ordine, quando c'era una decisione da prendere, risolvere un problema o fare affari con un regno vicino. Ma poi erano cominciati i ritardi con scuse che andavano da "Scusa, ho perso il senso del tempo" "Ero con Kristoff" "Mi sono riaddormentata" Fino al giorno in cui non si era presentata del tutto. In quel giorno ad Elsa era salito il panico ma aveva gestito bene la situazione.
"Dov'eri?" l'accusò la sera.
"Scusa, scusa" disse velocemente Anna "prometto che non accadrà più"
Ma anche il giorno dopo e quelli che seguirono non si presentò. Con il passare dei giorni Elsa si abituò alla situazione e ritornò ad essere quella di un tempo, ma nonostante si fosse abituata a regnare un peso le opprimeva il petto; il terrore di fare un passo falso e che tutti tornassero a considerarla un pericolo. Sorrise lievemente, alla fine Anna aveva ottenuto quello che voleva dall'inizio: che tornasse sul trono.
Mentre seguiva il filo dei suoi pensieri si sedette al suo posto ed osservò le guardie appostate affianco alla porta principale.
"Fate entrare il primo" ordinò.

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Nemmeno a metà giornata Elsa aveva già svolto tutti i suoi doveri. Alzandosi dal trono si affacciò alla finestra ed osservò il paesaggio; il sole alto nel cielo si rifletteva sull’acqua creando giochi di luce e alcune navi commerciali si allontanavano piano all’orizzonte, diventando dopo poco solo dei puntini.
Elsa cercò con lo sguardo la barca dove si doveva trovare Anna, ma non ne trovò traccia. Ripensò alla richiesta di sua sorella di andare con loro: da qualche tempo cercava di coinvolgerla in tutto. Da quando aveva ripreso a regnare Anna, prima felice per lei, aveva incominciato a guardarla in modo strano. All’inizio non capiva che cosa fosse, poi, man mano che il tempo passava, aveva capito che la guardava con pietà: vedeva che le persone andavano da lei per aiuto e consigli ma nessuno le stava accanto. Non appena Elsa si era accorta di questo fatto si era chiusa ancora di più in se stessa.
Sospirando si allontanò dalla finestra, aveva bisogno di aria.
“Se c’è qualche urgenza mia sorella si trova al porto” dichiarò alla guardia mentre indossava un mantello. Si avviò verso la stalla, scelse un cavallo bianco e lo fece sellare, per poi allontanarsi in fretta dal castello e dal paese, fino ad inoltrarsi nella foresta. Lasciò che il cavallo decidesse la strada da seguire, mentre lei si guardava intorno.
Il silenzio avvolgeva la foresta a parte qualche cinguettio degli uccelli. L’estate stava volgendo al termine e le prime foglie cominciavano ad ingiallirsi. Elsa si avvicinò all’acqua con il cavallo e, scendendo, lo legò ad un tronco, sedendosi poi sull’erba a guardare le piccole creste sull’acqua. Chiuse gli occhi ed ascoltò il battito del suo cuore. Anna aveva ragione a guardarla in quel modo, anche lei si sentiva sola, ma non poteva (voleva) ammetterlo. Se solo ci fosse stato qualcuno che non avesse avuto paura del suo gelo.
Aprì gli occhi e si allungò fino a toccare con la mano l’acqua.
“Un principe.. qualcuno.. chiunque..” sussurrò, con un sorriso triste sul volto. Creò con il ghiaccio una statua: un uomo alto, muscoloso, con i capelli che arrivavano fino alle spalle. Poi lo vestì con abiti regali, gli decorò il capo con una corona e infine fece un lungo mantello con un cappuccio. Elsa lo guardò sorridendo, magari fosse esistita una persona del genere. Si alzò e guardò la sua statua di ghiaccio negli occhi azzurri, con una mano gli accarezzò lievemente il volto. Distogliendo gli occhi per osservare il cielo notò che il sole stava per tramontare e sospirando si avviò. Rimontò a cavallo dirigendosi verso il castello sapendo che sua sorella come minimo si stava già preoccupando, lasciandosi alle spalle la statua con i piedi immersi nell’acqua.
Come aveva previsto, non appena ebbe messo piede nel castello, la sorella la invase di domande.
“Dove sei stata? Stai bene?” chiese con tono preoccupato.
“Non preoccuparti, sto bene” le sorrise Elsa, poggiandole una mano sulla spalla.
“Elsa.. ci siamo preoccupati. Davvero. Dove sei stata?” insistette lei.
“In giro..”
rispose indecisa su cosa dire alla sorella.
“Con qualcuno?”
L’unico commento che ricevette fu un verso tra una risata e un sospiro.
“Troverai anche tu qualcuno” sussurrò Anna, avendo capito i pensieri che tormentavano la sorella.
“Ne dubito” pensò lei, salutandola con un cenno della mano, dandole le spalle.
Nel frattempo la statua che era stata dimenticata mosse un passo uscendo dall’acqua e avviandosi nella foresta.

 

Ciao :) spero l'inizio vi abbia intrigato almeno un poco! Fatemi sapere se vale la pena continuare o no

TheNorthway

  
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