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Autore: VenerediRimmel    14/09/2014    9 recensioni
Questo è uno stupidissimo spin off di A modern Myth e richiede, per essere compreso e per evitare spoiler, la lettura di quella long.
Louis Tomlinson non ha ancora desistito dallo scoprire se la sua OTP, la coppia formata da Niall Horan e l'ex spogliarellista, Josh Devine, sia reale; e si dà il caso che il 13 Settembre del 2014, giorno del ventunesimo compleanno dell'irlandese, lo scrittore del Romanzo da quattro soldi ha - probabilmente - modo di scoprirlo.
Dalla stupidissima storia: Niall odia le sorprese, ma Josh potrebbe essere ancora una volta, come quando tutto è cominciato, come quando tutto è andato avanti, la sua eccezione.
Josh, invece, ama fare le sorprese, soprattutto se la persona in questione è il suo ragazzo, soprattutto se è il compleanno del medesimo e, ancora soprattutto, sì, se per sentirlo ridere sguaiatamente lui sarebbe disposto a compiere qualsiasi coglionata: come farsi preparare una torta enorme, così tanto da riuscire a infilarcisi dentro e starci comodo ad attendere di poter sbucare fuori e gridare “sorpresa” al suo festeggiato.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Josh Devine, Louis Tomlinson, Niall Horan, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Porta male augurarli prima,
ma per fortuna non farli in ritardo, perciò:
Buon Compleanno, Occhi blu ♥
 
Di quando l'irlandese si fece sgamare e...
sottotitolo: ascensore
 
 
Niall odia le sorprese, ma Josh potrebbe essere ancora una volta, come quando tutto è cominciato, come quando tutto è andato avanti, la sua eccezione.
Josh, invece, ama fare le sorprese, soprattutto se la persona in questione è il suo ragazzo, soprattutto se è il compleanno del medesimo e, ancora soprattutto, sì, se per sentirlo ridere sguaiatamente lui sarebbe disposto a compiere qualsiasi coglionata: come farsi preparare una torta enorme, così tanto da riuscire a infilarcisi dentro e starci comodo ad attendere di poter sbucare fuori e gridare “sorpresa” al suo festeggiato.
Josh e Niall sono così diversi, certo, ma si conoscono talmente tanto che al batterista senz'altro verrebbe in mente un'idea del genere senza ponderare su tutte le possibili reazioni, mentre l'irlandese penserebbe che sia così tanto assurda, una situazione del genere, che solo uno come Josh potrebbe realizzarla senza pensare al fatto che lui detesti sul serio le sorprese.
E, difatti, Josh Devine, che un tempo veniva riconosciuto come il Divino – ora solo l'irlandese ha il permesso di denominarlo in quel modo – lo fa. Si infila in una torta, si fa piazzare in quello che da un anno è diventato il loro appartamento a Londra e attende il festeggiato.
 
Nessuno sa ancora della loro relazione. Niall ama mantenere un certo distacco tra la vita pubblica e quella privata e da quando sono riconosciuti dal mondo intero per aver partecipato a un talent show questo divario si è amplificato.
Niall non vuole tenere la loro relazione segreta, vuole solo che si rispetti questa demarcazione: privata, loro insieme nella vita di tutti i giorni, pubblica, loro che suonano e realizzano una manciata di sogni.
Josh è il suo privato, è suo, non vuole condividerlo con nessun altro in quel senso. Ha dovuto già farlo agli inizi della loro storia e sa come è impazzito. Non vuole proprio riprovare quelle sensazioni assurde di gelosia.
E Josh, con questa spiegazione, è sempre 'gongolosamente' – sì, ha inventato tale termine – d'accordo.
Anche se spesso sente l'esigenza e l'istinto di gridare al mondo quanto ami il suo occhi blu, desiste perché Niall, in fondo, ha ragione: se tutti sapessero, la notizia diverrebbe di dominio pubblico e quel “noi”, al quale loro sono gelosamente affezionati, si incrinerebbe un bel po'.
Sono così gelosi della loro relazione che nemmeno i loro amici, nonostante sospettino, sanno nulla: sono tante le volte in cui Louis lancia una frecciatina e poche le volte in cui Niall e Josh ne escono vincenti. Hanno come la sensazione, i due, quando sono alle prese con quello scrittore da quattro soldi, di essere continuamente sotto esame. Louis, infatti, probabilmente, sospetta più di tutti, ma preferisce continuare con un bel “facciamo finta” e Niall non si è mai lamentato dei suoi sospetti, anzi, ha sempre fatto finta che non ci fossero.
E questo, forse, perché anche Louis e Harry hanno deciso di non essere di dominio pubblico e di mantenere privata la loro storia. Soltanto Liam e Zayn amano gridare al mondo la loro relazione e, difatti, i due non hanno segreti con nessuno. Non da quando, almeno, hanno capito che questi sono un brutto affare. Non da quando gli stessi maledetti segreti li hanno tenuti divisi.
L'unica differenza – tornando alle due coppie segrete – è sostanziale: Louis e Harry non sanno mantenere questo grande segreto – da cui derivano grandi responsabilità – e, quindi, chiunque abbia modo di interagire personalmente con uno dei due, o con entrambi, ha la facoltà di “sgamarli”.
Niall e Josh, invece, sono più bravi. O almeno, lo sono fino al 13 settembre 2014 quando a causa di una delle tante idee geniali – e fondamentalmente stupide – di Josh, vengono scoperti – per fortuna soltanto – dai loro compagni d'avventura
 
Anche se così dovrebbe essere, non è stato mai strano, non agli occhi degli altri componenti della band – ai quali si sono aggiunti anche Dan, Sandy e Jon, che assieme a Josh formano il gruppo dei musicisti – che Niall e Josh abitino assieme: due migliori amici possono tranquillamente condividere una casa – giusto? -.
Eppure è proprio in quella casa che accade tutto: il Divino si è ficcato dentro una torta gigantesca, completamente nudo – con l'idea di festeggiare in grande stile – in attesa dell'arrivo del suo ragazzo che, invece, ha organizzato un cena per festeggiare il suo compleanno.
Si parte, perciò, dall'arrivo in casa Devoran di Niall e del resto del gruppo. Sono le nove di sera e Josh è in quella torta da un paio d'ore.
Per fortuna ci sono dei fori che gli permettono di respirare, altrimenti sarebbe morto. E non morirà nella altre due lunghe ore che gli attendono davanti.
Sta, difatti, per uscire e gridare “sorpresa”, con aria maliziosa, ma qualcosa lo frena all'interno di quella torta.
 
“Spero tu abbia preparato la cena” è la prima affermazione che il batterista sente provenire dall'ingresso. Quella voce lo fa agitare perché NON è quella di Niall.
 
“Oh cazzo!” impreca, portandosi velocemente una mano tra i capelli per lisciarseli all'indietro.
La voce in questione, delicata e pungente come il suo solito, è quella di Louis Tomlinson, che non ha la minima idea di star per avere a che fare con una delle sue più grandi soddisfazioni nella vita. Sì, maggiore di una pubblicazione di un libro, maggiore perfino di sfondare nel mondo della musica. Ovvero, la soddisfazione di scoprire che la sua OTP è reale: Josh e Niall stanno fottutamente insieme. Sul serio. Come lui ha sempre saputo.
 
“Una torta?” è la voce nasale di Harry, quando guardando oltre i suoi ricci nota l'immenso dolce situato al centro del salone.
 
“Oh, cazzo” sì, Josh ha appena scoperto che c'è anche Harry.
 
Niall guarda prima il ragazzino con aria accigliata e poi, ridacchiando confuso, accende la luce e mette a fuoco: “Hai cucinato quella immensa torta?” si intromette Liam, sorpreso e abbracciato – come al solito – a uno Zayn piuttosto taciturno che resta in silenzio a godersi la scena.
 
“Oh cazzo” anche Liam e, sicuramente, perché non si separano mai, anche Zayn sono lì.
 
“Beh, almeno siamo sicuri che mangeremo qualcosa!” esclama Sandy, entusiasta alla vista di cotanta bellezza. Dan e Jon sono del suo stesso avviso e Josh non ha più dubbi: ci sono proprio tutti. Tutti. “Oh cazzo...” boccheggia. “E ora?”. Lo sapeva che doveva entrarci vestito, pensa. Niall, invece, ancora senza parole, sorpreso come odia sentirsi, osserva il dolce e si domanda dove cazzo sia finito Josh, con la strana sensazione che ne abbia combinata un'altra delle sue.
 
“Io non ho cucinato un bel niente! Volevo ordinare la pizza!” sbotta poi e, incerto sul da farsi, visto che la situazione inizia a bruciargli del sospetto che ci sia lo zampino di Josh, inizia a retrocedere e a spingere tutti quanti fuori: “Ma perché non andiamo in un ristorante, eh? Perché non da Nando's, mh?”
 
Nessuno può rifiutare una cena offerta in quel locale, Niall ne è certo, e difatti sembra speranzoso quando Harry inizia a cinguettare col naso tanti “sì” euforici. Ma Louis è già alle prese con le sue domande “Dov'è Josh?”, “Perché c'è una torta a grandezza uomo?”, “Che ci sia il Divino, lì dentro, come grande e ultima sorpresa?” perciò “Nah, perché invece non restiamo e assaggiamo questa bella torta?” afferma, voltandosi verso tutti gli altri.
Liam annuisce dopo aver fatto spallucce, anche Sandy, Dan e Jon sembrano d'accordo. Zayn gli fa il solito cenno “east side”, ovvero “sono con te amico” - anche se in tutta sincerità Zayn vorrebbe soltanto essere a casa per dedicarsi alla sua passione preferita: Liam Payne.
E Harry, quando guarda l'espressione di Louis, che sembra voler esprimere palesemente “se non sei d'accordo con me, scordati che scopiamo stanotte”, non può fare a meno di rinunciare all'idea di ingozzarsi da Nando's e di accettare la proposta di restare.
 
“Preferiamo la torta, sembra stracolma e invitante, Niall” afferma, allora, Louis con un sorriso a trentadue denti.
 
“Cazzo!” borbotta a bassa voce Josh, sperando di non farsi udire. E, fortunatamente, nessuno lo sente.
Tutti gli ospiti si mettono comodi sul divano di quella spaziosa casa, mentre Niall indaga ancora osservando quella torta.
“Ma Josh?” domanda Liam. Niall si gira a guardarlo e nota subito che l'amico si sta rivolgendo a lui.
Fa spallucce, non sa dove sia finito il batterista. L'unica sua speranza è che non si trovi nella torta. E non solo perché Niall Horan odia le sorprese, ma perché se così fosse Josh avrebbe i minuti contati e gli dispiacerebbe veramente togliere da questo mondo un esemplare tanto bello... quanto immensamente stupido.
Perché Niall non è convinto al cento per cento, ma sa che quel coglione del suo fidanzato è in quella torta. Lo sa perché Josh Il Divino Devine ne sarebbe fottutamente capace.
 
“Proviamo a chiamarlo? Così gli diciamo che siamo tutti qui e ci raggiunge!?” è la proposta di Louis che ha già il telefono in mano.
Niall fa un passo nella direzione dello scrittore, è terrorizzato e “NO” urla.
Cade un silenzio imbarazzante, nel quale tutti fissano stralunati l'irlandese. Perché tanto terrore in quegli occhi blu?
Louis sorride beffardo e compone il numero. “No, dai, tanto prima o poi tornerà a casa” continua Niall, modulando la voce per tentare di apparire tranquillo e ridacchiando nervoso.
Ma è troppo tardi, perché Louis avvicina il telefono all'orecchio e guarda Niall con un sorriso soddisfatto.
Ne è certo: quel telefono suonerà in quella casa, più precisamente in quella torta.
 
“Suona” dice Louis sottovoce, iniziando a guardarsi in giro. Josh, per lo meno, ha avuto la prontezza di togliere la suoneria. È nudo, ma almeno ha avuto la brillante idea di entrare in quella torta col suo cellulare.
 
“Ri-risponde?” balbetta Niall, sollevato dal non sentire alcuna musica risuonare in quella casa – che tra le tante cose sarebbe la sua voce che canta una canzone che si sono dedicati e che reputano come “loro”: only you(*) - e Louis nega, chiudendo il tentativo di chiamata.
 
“Chissà dov'è!?” domanda retorico Harry che, ovviamente, non ha capito nulla.
 
“Ordino la pizza!” cambia argomento Niall, saltando sul posto e andando a ricercare il telefono e il bigliettino della loro pizzeria di fiducia.
Josh, nel frattempo, inizia a sentire caldo e a non sopportare quella situazione. Vorrebbe uscire, ma così rovinerebbe tutto: sorpresa, umore – imprevedibile – di Niall e la loro “privacy”. Si maledice, improvvisamente, per non aver pensato prima a una conseguenza di quel tipo ma, in sua difesa, ricordiamo che lui non pensa mai alle conseguenze, non a quelle negative.
 
“Perché non mangiare direttamente la torta? A proposito...non c'è nessun bigliettino? Non si sa chi te la manda?” procede nella sua investigazione, Louis, alzandosi e avvicinandosi al dolce.
Niall compie due falcate veloci prima di giungere davanti allo scrittore.
 
“NO!” urla di nuovo. Poi ridacchia e si scompiglia i capelli. Si tira su i pantaloni un po' lenti, guarda la torta e si ricompone: “Chi vuoi che me l'avrà inviata se non Josh? È l'unico che può averla portata dentro” ammette. Questo, almeno, può dirlo senza che risulti strano. Abitano insieme, è il suo compleanno, Josh è un coglione: torta enorme.
 
“Oh, che carino!” commenta Harry con gli occhi a cuore. “Louis non me l'ha mai comprata una torta così grande per il mio compleanno” si lagna, girandosi a guardare tutti gli altri.
Louis alza gli occhi al cielo, poi sbuffa: “La prossima volta ti comprerò un enorme cupcake e giuro che mi ci infilerò dentro come sorpresa” esclama dopo, con un sorrisino in volto che lascia intendere all'irlandese, che sta fissando con supponenza, tanti, e forse troppi, sotto intesi.
 
“Yohoo! Davvero, Lou?” gongola trionfante il riccio, ora sorridendo e mostrando le sue fossette vincenti a tutti gli altri. Se poco prima si era lamentato del suo ragazzo, ora sta facendo bella mostra dello stesso come a voler dire tacitamente: “Quello lì, bassino ma incredibilmente gnocco, è il mio fidanzato!”.
L'unica reazione che ha da tutti, Louis compreso e Niall escluso – troppo impegnato a preoccuparsi – è un'alzata di occhi e una sbuffata.
“Evviva l'amore!” esclama Sandy, gettando un'occhiata disperata verso Dan, che fa finta di non sentirlo improvvisando una chiacchierata con Jon.
Quando Louis rinuncia alle sue intenzioni, Niall gira intorno alla torta per scoprire se c'è un bigliettino; si ferma soltanto quando è completamente nascosto dal gruppetto dietro la torta. Si avvicina all'involucro zuccherato e in un bisbiglio a denti stretti “Josh Devine se sei lì dentro giuro su chi vuoi che ti uccido” lo minaccia.
 
“Niall? Stai parlando con noi?” indaga ancora Louis che, però, viene interrotto da Liam che “ma dagli tregua, sembra che tu sia il suo cane da guardia!” lo rimprovera. Niall si allontana, quindi, saltando sul posto e si dirige a chiamare la pizzeria.
 
“Sta zitto, Liam!” è la risposta acida di Louis. “Hey tu!” si intromette Zayn, difendendo il ragazzo, e guardando quindi l'amico in cagnesco. Perché Zayn per Liam andrebbe anche contro Louis, cosa che un anno addietro sarebbe risultato ovvio a tutti ma che da quando hanno legato, scrivendo una canzone assieme, non può più considerarsi tanto palese.
Perché Louis e Zayn sono partner in crime e si difenderebbro a vicenda per ogni marachella commessa, ma quando di mezzo ci sono Liam o Harry non è sempre così.
 
“Sì, sì, d'accordo” si arrende Louis, prima che possa assistere a una stucchevole difesa tra amanti. “Ma fatevi gli affari vostri, so cosa faccio...” borbotta in un sibilo.
 
“Tutti noi sappiamo cosa stai facendo, Louis” afferma Liam e Zayn annuisce assieme ai musicisti. Solo Harry si guarda attorno confuso.
 
“Davvero dovremmo saperlo tutti?” farfuglia arrossendo di imbarazzo.
Tutti ridacchiano, mentre Louis si lascia andare ad una dimostrazione d'affetto nei riguardi del suo buffo Harold, abbracciandolo in vita e spingendoselo contro il petto, con l'unico intento di scompigliargli i capelli in un dolce buffo.
 
“Josh è lì dentro, scommettiamo?” gli sussurra, poi, ad uno orecchio, senza farsi sentire dagli altri. Harry strabuzza gli occhi, i quali poi si piantano velocemente sul viso spigoloso di Louis. “C-cosa?” balbetta ancora.
 
“Hai capito. Scommettiamo?” Harry annuisce e allunga la bocca da un lato, ora è malizioso all'idea di una scommessa con Louis: gli piacciono sempre come vanno a finire.
 
“Se non è così, fai tu il passivo stanotte!” urla un po' troppo Harry, attirando l'attenzione. Louis lo rimprovera e sorride a tutti gli altri sussurrando “cose nostre” e confabulando subito dopo “se è così, invece, fai tutto ciò che ti dico per una settimana!”
 
“Cioè sarò il tuo servetto?” domanda con voce maliziosamente nasale e Louis si lascia scappare un'altra risata: “Il mio servetto, sì” spiega dolcemente, baciandolo a fior di labbra.
 
“Dannazione, sapevo di dover osare di più” si lamenta il riccio, facendolo ridacchiare ancora. “Tanto avresti perso lo stesso: Josh Devine è lì dentro” sussurra di nuovo Louis, guardando la torta.
 
“Era questo che tutti hanno capito tranne me, vero?” è la successiva domanda di Harry, che osserva il dolce. Louis sghignazza ancora, alza gli occhi al cielo e “non ti dannare, sono follemente cotto di te proprio per questo motivo, Harreh”
 
E Harry Styles è l'uomo più felice del pianeta, anche alla consapevolezza di essere tremendamente goffo e tardo.
 
*
 
Le pizze arrivano e finiscono assieme ad una cassa di lattine di birra. Josh, invece, ancora nella torta impazzisce lentamente: lo stomaco brontola e la crema non sembra invitante. Ha caldo e si sente soffocare. Forse dovrebbe soltanto uscire, rovinare tutto, e mettersi l'anima in pace. Eppure, c'è sempre qualcosa che lo fa desistere. Probabilmente la minaccia di Niall o l'imbarazzo che proverebbe, per la prima volta in vita sua, alle occhiate stupite dei ragazzi.
 
“Josh Devine, se sei lì dentro, giuro su chi vuoi che ti uccido” suona come un eco nelle sue orecchie e rabbrividisce di nuovo.
 
Durante quelle due ore, hanno provato ancora a chiamarlo ma Josh non ha risposto, perché altrimenti lo scoprirebbero.
Non manda nemmeno alcun sms al suo ragazzo, perché questo significherebbe, ancora, rovinare tutto e rischiare la sua vita per un bipolare che, seriamente, potrebbe reagire in qualsiasi maniera.
 
Nuovamente, Josh si domanda perché non ci abbia pensato prima alle fottute, pessime conseguenze.
 
“È arrivato il momento della torta!” urla Sandy, leggermente brillo e abbracciato a Dan e a Jon che lo sorreggono con facce ilari.
Louis guarda immediatamente verso un pallido Niall che, stranamente, quella sera non ha bevuto tantissimo. Si sa, infatti, che ad un irlandese serve molto di più di un paio di birre per sentirsi anche semplicemente brillo, ma quella sera Niall si è decisamente controllato troppo solo perché i suoi occhi blu, vigili, siano sempre rivolti verso la torta, alla quale non ha fatto avvicinare nessuno.
A quell'esclamazione del bassista, Niall si avvicina al dolce e come per proteggerlo “ma che ne dite, invece, se andassimo da qualche parte?” esclama nell'unico vano tentativo di non aprire quella stupida torta.
 
“Tipo a cercare Josh, che è scomparso...” rimbecca Liam, guardando tutti gli altri. Niall lo ringrazia con un solo sguardo. Gli sarà riconoscente per tutta la vita. “Non siamo conciati così bene da poter guidare...” è l'avvertimento di Zayn che, inconsapevolmente, si fa odiare da Niall che, pensa, si vendicherà.
 
“Oh beh, possiamo andare a piedi... ho una vaga idea, in realtà, di dove si sia cacciato...” improvvisa Niall, grattandosi il capo.

“Ah sì?” domanda Louis circospetto, con le mani sui fianchi e l'aria di chi non ha assolutamente voglia di credergli. “E dove esattamente?” se non nella torta?, sembra voler aggiungere con i suoi occhi azzurri.
Niall si guarda intorno, ha bisogno di un luogo. Ha bisogno di un aiuto. Nota un volantino della palestra che ha da poco aperto nel loro quartiere e quasi salta verso di esso per acciuffarlo. “Qui!”.
 
“In palestra? Di Sabato sera?” Louis sorride maligno e lo guarda sornione. Non gli crede assolutamente.
 
“Ma sì, Zayn può comprenderlo... da quando non balla più all'HeartAttack si sente grasso e... vuole perdere peso!” ciancica in una pessima menzogna.
Josh, dentro la torta, che purtroppo sente tutto ciò che proviene dall'esterno, aggrotta la fronte e si domanda se ciò non significhi indirettamente che Niall lo trovi grasso. Ha messo su un po' di ciccia ma, insomma, dal modo in cui lo tocca non gli è mai sembrato si lamentasse.
L'ex spogliarellista, a quelle parole, se ne risente un po', ecco.
 
“Io non ho il suo problema, faccio un sacco di attività fisica” ammicca Zayn, lanciando un celere sguardo malizioso verso un Liam profondamente imbarazzato che guarda gli amici arrossendo visibilmente.
Liam ridacchia, poi, mentre dà una gomitata al suo fidanzato, che ha iniziato a sorridere divertito e che, senza dubbio, la pagherà cara – cosa che Zayn non vede l'ora che accada.
Louis lo segue nella risata e guarda Niall come se, anche in quell'occasione, volesse sia trovare qualcosa nell'espressione dell'irlandese sia esprimergli quanti sotto intesi lui ci trovi in tutto ciò.
 
“ANCHE-” sta per ribattere, dando modo a Louis di accentuare il sorriso sul volto. “Ecco, lui NO!” si contraddice l'irlandese, stropicciandosi i capelli. È nervoso e quando accade, spesso dice cose senza pensare.
 
“Quindi? Andiamo?” domanda Harry. Louis annuisce, in fondo più di così non può fare. E calarsi nella torta, con la conseguenza di non trovarci nessuno al suo interno, lo farebbe apparire come un pazzo e, per quanto non si faccia problemi in merito, deve provvedere alla propria dignità.
Così escono tutti quanti, per ultimo Niall che guarda quella torta, sperando che Josh scivoli fuori in tempo per non farsi scoprire.
 
“Prepara la tua tomba, Josh” è l'ultimo avvertimento.
 
*
 
Siccome Niall, per quanto si fidi del suo ragazzo, sa che questo potrebbe combinarne di cotte e di crude, nonostante lui abbia appena salvato la situazione, decide, al secondo incrocio che trovano sulla via, di adottare la prima scusa che gli viene in mente e di tornare indietro.
Louis si insospettisce, ma Niall è tranquillo perché – se ne accerta mentre cammina – nessuno lo sta seguendo.
Quando rientra in casa, Niall non ha più alcun dubbio: il Divino è lì di fronte a lui, coperto malamente in vita da un piccolo asciugamano, mentre si toglie dei pezzi di crema e di panna dalla pelle. Quando Josh sente la porta aprirsi, ha quasi paura a voltarsi a guardare chi sia e perciò agisce lentamente, dando modo a Niall di fomentare la sua rabbia e – anche se stenterà sempre ad ammetterlo - riempirsi i suoi occhi di ogni prospettiva di quel corpo tonico e, ora, umidiccio di crema.
Si guardano in silenzio e “s-sorpresa” afferma insicuro con voce gracile, l'ex spogliarellista, alzando involontariamente anche l'asciugamano e offrendosi agli occhi di Niall completamente nudo.
Niall lo osserva completamente da capo a piedi, ma la rabbia è troppa. È pur sempre un bipolare che odia le sorprese, perciò quando si avvicina al batterista, vorrebbe saltargli addosso per altri motivi, ma la sua unica intenzione è quella di strozzarlo.
 
“Io ti ammazzo” esclama, infatti, incontrando con le sue mani il collo di Josh e saltandogli addosso per poi cadere uno sopra l'altro sul pavimento.
 
“Non dovevi reagire così!” esclama Josh, mentre tenta di tirarselo via dal proprio collo.
 
“E COME? Stavi quasi per farci scoprire, brutto coglione che non sei altro!” esclama adirato, allentando la presa ma senza alcuna intenzione di smettere di tentare di ucciderlo.
 
“Non lo sapevo che avevi invitato TUTTI!” dice in sua difesa, il batterista, capovolgendo le posizioni e sovrastandolo. Ma Niall risponde con un grugnito e torna ben presto a guardarlo dall'alto mentre gli toglie la vita.
 
“Io odio le sorprese!” afferma a denti stretti, cavalcioni sul corpo di Josh.
 
“MA IO SONO LA TUA ECCEZIONE!” urla Josh e a quelle parole Niall si calma improvvisamente. Una parola, eccezione, e la tempesta dentro esplode scomparendo. Valuta come vera quella affermazione del Divino e decide di non volerlo più uccidere. “Hai ragione, ma resti comunque un coglione” borbotta, immobile ancora sopra il corpo del suo ragazzo, senza alcuna intenzione di alzarsi.
Josh ammicca e annuisce, tira le braccia e le infila sotto la testa. “Anche tu hai ragione” soffia, “ora potresti baciare il tuo splendido e nudo fidanzato?”
Niall lo guarda, concludendo con un'alzata di occhi. Sta per replicare con uno schiaffo ma una voce alle loro spalle li interrompe: “Mh-mh” è Louis che si schiarisce la voce, mentre Harry è troppo impegnato a cercare aria per avere una qualsiasi reazione. Per fortuna, ci sono soltanto loro due.
 
Niall, però, si dà comunque del cretino per non aver chiuso la porta prima di saltare addosso a Josh. Ora, le mani gli prudono ancora e l'istinto di ammazzarlo torna a farsi vivo. “È la mia eccezione” si ripete a bassa voce e a occhi chiusi. “E loro non sono veramente qui”.
 
“Oh sì che siamo veramente qui” esclama trionfante Louis, incrociando le braccia al petto, trionfio di soddisfazione.
 
“FINALMENTE HO SGAMATO LA MIA OTP!” urla al soffitto e la sua voce delicata, incrinata un po' da una pura emozione di felicità, fa sorridere Harry che riacquista un po' di lucidità mentale. “Ot- cosa?” chiede subito.
 
“One true paring” si intromette velocemente Josh, con l'indice da maestrina alzato verso la porta, che si riabbassa velocemente quando Niall, voltatosi velocemente verso di lui, lo guarda bieco con l'evidente intenzione di mordere. Un'azione che, ammettiamolo, lo intrigherebbe se solo fosse un'occasione completamente diversa da quella. Un'azione che, probabilmente, aveva considerato nella testa ficcandosi in quella maledetta torta: mordere non solo il dolce ma essere morso dalla bocca di Niall.
Ecco, Josh si maledice una terza volta: pensa sempre alle porcate che farebbe con Niall, ma non alle conseguenze pessime come quella.
 
“Non capisco comunque...” continua la voce bassa di Harry e, ovviamente, tale affermazione non stupisce nessuno.
 
“Io sapevo che stavano insieme!” risponde velocemente Louis, piatto ma ancora soddisfatto.
 
“Tu sapevi COSA?” urla Niall. “Non sarebbe il caso che ci rialzassimo?” si intromette Josh che, però, viene subito zittito da una mano di Niall sulla bocca.
 
No, non è il caso.
 
“Non con certezza, ma... a tal punto da sapere che Josh si trovava dentro la torta” ridacchia Louis, indicando il dolce. “Ci ho scritto anche una storia, A Modern Myth, se volete posso farvela leggere un gior-” procede, ma Niall lo interrompe“A Modern- che? No, non voglio realmente saperlo. Andate via di qui” afferrando l'asciugamano e coprendo Josh prima di alzarsi. Ha mille domande nella testa, tanti “siamo fottuti, è troppo tardi”.
 
Ma è davvero troppo tardi, ormai, per disperarsi.
 
“Sì, sì, andiamo, anche perché abbiamo una scommessuccia, io e Harry...” spiega Louis, lanciando un'occhiata smaliziata verso il riccio che dopo aver sgranato gli occhi al ricordo, sbianca osservando il proprio ragazzo. Louis si sta già leccando i baffi alla sola idea. Harry, sapendo delle capacità mentali del fidanzato, è ancora più terrorizzato.
 
“Io comunque sarei curioso di legg-” prova Josh, prima che i due svaniscano dietro una porta chiusa, ma Niall gli tira una gomitata sul fianco che gli fa perdere il fiato.
Quando la porta si chiude Niall, però, insoddisfatto dalla fine di quella situazione, corre verso di essa e la riapre. Trova un Louis a braccia conserte che lo guarda ancora pienamente orgoglioso di se stesso – quando mai.

“Sapevo avresti riaperto” afferma Louis. Harry ha veramente paura quando lo scrittore si comporta in quel modo, ma lo lascia fare perché è meglio se Louis si sfoghi con gli altri piuttosto che con lui, a casa.
 
“Cosa vuoi, Louis?” chiede Niall, sconfitto. Louis sorride beffardo. “No, piccolo irlandese bipolare, prima dimmi quali sono le tue richieste, poi ti dirò le mie”
 
“Suona come un ricatto” si intromette di nuovo Josh che, però, ancora una volta, viene allontanato e fatto ammutolire da un calcio che Niall gli tira sugli stinchi. “Ahio!” è la protesta che, tuttavia, viene ignorata.
 
“Perché lo è. Avanti, dimmi pure” e, anche se non è affatto così, Louis sembra quasi cortese.
 
“Vorrei poterlo dire io, di me e Josh, quando e come voglio, agli altri. Tutto qui” dice, allora, sfidandolo nell'azzurro dei suoi occhi. E il blu apparentemente sembra vincere perché “d'accordo, non potevi chiedermi di meglio, Niall. Ora io” esclama velocemente. Ma è tutto un inganno perché poi “voglio sapere come, quando e perché è successo. Voglio tutta la storia. I dettagli. Tutto.” afferma Louis e quell'azzurro è più potente nella sua curiosità da battere ogni arma di difesa di Niall.
Cade un silenzio imbarazzante in cui i quattro sul ciglio della porta d'ingresso si guardano, studiandosi. Poi Niall sgonfia il petto e caccia fuori l'aria, esausto. “D'accordo” afferma. “Te la racconterà Josh, a lui piace tanto parlarne”
Josh annuisce come un cane che ha appena ricevuto l'osso e gli occhi gli luccicano come un perfetto coglione innamorato.
Niall lo guarda di striscio e sorride come tutte le volte, come un ebete, perché ha ascoltato la loro storia, quella che hanno direttamente vissuto, uscire dalle labbra di Josh soltanto per poterlo ammirare con quegli occhi da pesce lesso innamorato. Di lui. Ancora stenta a crederlo.
Nonostante tutto, nonostante i casini, è ancora felice di quei sentimenti per Josh. Lo è sempre, quando pensa di averlo nella propria vita. Forse è questo uno dei sinonimi della parola “eccezione”: 'incasinatamente' felici.
 
Louis esulta cinguettando felice e abbraccia d'istinto Harry. È felice perché finalmente saprà tutta la storia su quei due che ha visto, studiato e immaginato assieme per così tanto tempo. È felice perché non gli sembra vero che finalmente sia successo.
Louis è felice come quando si ha appena avuto una soddisfazione nella vita, è felice come lo sarebbe se pubblicasse un libro o come se lui e la sua band diventasse veramente famosa.
È felice perché Niall e Josh sono fatti per stare insieme, così diversi e così simili, perfetti nell'imperfezione. Sono l'eccezione, come per lui lo è stato il mondo che Harry ha portato con sé. È felice perché tante di quelle emozioni inespresse gliel'hanno provocate quei due e ora possono esplodere, libere, a briglia sciolta.
È felice perché si sente un po' il Destino di quella storia: li ha voluti così tanto insieme da condurli a stare insieme veramente – non è così, ma gli piace, in quanto megalomane, crederlo.
Louis Tomlinson è semplicemente emozionato e da un anno non ha più paura di dimostrarlo. Salta e ride, mentre Niall e Josh lo guardano spaventati.
 
“Ora andiamo, sul serio. State tranquilli e fate ciò che dovete...ci pensiamo noi agli altri!” commenta entusiasta lo scrittore.
Si incamminano perciò verso le scale, ma Louis si ferma nuovamente guardando indietro. Niall e Josh sono ancora lì a osservarli, sperando di avere almeno ancora una notte prima che lo scopra tutto il mondo.
 
“Niall?” lo chiama.
 
“Mh?”
 
“Buon compleanno” e sgattaiola via ridendo beffardo con un Harry che continua a dirgli “hai esagerato, Louis”.
E Niall, chiudendo la porta, pensa che, dopotutto, quel ventunesimo compleanno poteva andargli peggio.
 
“Si festeggia con una scopata dentro la torta? Si sta comodissimi, te lo assicuro!” è l'affermazione di Josh, quando sono rimasti soli.
Niall sposta lo sguardo da Josh alla torta. Sbuffa, fa spallucce e “Solo se fai tu il passivo, ho della frustrazione da sfogare!” afferma. Tanto ormai non hanno più nulla da perdere, tanto vale fare qualcosa che, da quando conosce Josh, ama fare profondamente: avere delle prime volte speciali.
Josh ridacchia, mentre si tira indietro i capelli e si avvicinano al dolce.
 
“Dopotutto, oggi è un giorno particolare” commenta, accettando l'unica direttiva che lo vede passivo nel prossimo amplesso. Non lo aggiunge ma: dopotutto, a Josh piace esserlo con Niall.
 
Lo aiuta a salire per entrare nella torta e prima di seguirlo, affacciandosi dal buco, lo guarda come fosse la cosa più bella al mondo – e in fondo Niall è la sua cosa più bella al mondo – e “A proposito, buon compleanno occhi blu” soffia, mentre lascia scivolare a terra l'asciugamano dalla vita e lo segue al suo interno.
Niall sorride e abbassa gli occhi, è sempre un'emozione “da prima volta” sentirsi chiamare in quel modo. Ed è buffo se poi pensa che odiava quel nomignolo. Quando rialza lo sguardo, le iridi verdi screziate di piccole pagliuzze dorate lo guardano soddisfatte e smaliziate e Niall non può fare a meno di tornare a spazientirsi e a sbuffare indispettito.
 
“Tanto lo so che non sarai soddisfatto finché non lo dirai, quindi avanti, Josh, dillo” afferma. Josh sorride mentre lo afferra per i fianchi e lo avvicina a sé. “Stiamo per scopare in una torta” sussurra famelico. “Un'altra prima volta!!” urla, poi, alzando il viso verso il soffitto. Niall ride senza sapersi trattenere e lo bacia per zittirlo, afferrandolo per il mento e tirandoselo verso di lui.
Lo fa con foga perché, in fondo, gli manca sempre quando Josh è lontano.
 
“Perché ora vorresti dirmi che da gigolò non ti è mai capitato di scopare in una torta con un cliente?” domanda incredulo, soffiandoglielo sulla bocca. Josh gli morde indispettito un labbro e “ma per chi mi hai preso?” chiede, fingendosi risentito.
 
“Per un pazzo capace di tutto” è la risposta. “Fino a prova contraria, il pazzo bipolare sei tu” risponde sagace, il batterista, ammiccando senza sapere di aver segnato la sua fine.
 
“Josh, stai giocando con il fuoco” lo minaccia.
 
“Non lo sai? Io sono a prova di fuoco” rimbecca soddisfatto del fatto di avere sempre la battuta pronta.
Niall avvampa, di rabbia e di eccitazione, perché gli piace sempre quel gioco ed è proprio quello che alimenta e fortifica il loro rapporto: il fatto che continuino a mantenere vivo, come una fiamma di un focolare, il loro amore. E, sì, anche in quel modo così perverso.
 
“Ah sì? Ora lo vedremo, girati” ordina, girandolo poi da sé verso una parete della torta. Josh è nella stessa situazione di Niall, non avvampa, però, e non è arrabbiato; si sente soltanto frustrato ed eccitato da quella situazione, dal suo irlandese che quando prende la situazione in mano, è fottutamente spettacolare.
Sorride, infatti, vincente sebbene sia sottomesso al volere dell'altro. “Qualcuno sta per giocare la carta del sesso riparatore?” esclama e qualcosa nel suo stomaco esulta come fosse la prima volta.
 
“Nah, più che riparatore direi distruttore, Josh” e, dopo averlo detto, Niall ridacchia strusciandosi contro il corpo del batterista. Non c'è bisogno di alimentare una eccitazione già rigonfia nei suoi pantaloni e... Ricorda solo in quel momento di essere ancora maledettamente vestito.
 
“Te l'ho mai detto che amo il Niall Cattivo? Non lo vedevo così, da quanto, mh?” lo distrae Josh che parla con tono malizioso.
 
Dalla vigilia di natale nel bagno di casa di Liam, si sta rispondendo mentalmente, il batterista.
 
“Dalla vigilia di Natale nel bagno di casa di Liam” gli sussurra all'orecchio Niall, mentre abbassa la patta dei suoi pantaloni: hanno tutta una notte per amarsi, ora vuole soltanto averlo frettolosamente addossato a quella parete, tra la crema che li sporca e li invita a lussureggiare.
Josh rabbrividisce a quelle parole, a quel ricordo e al fatto che entrambi abbiano pensato alle stesse parole. Poi, però, anche lui si rende conto degli abbigliamenti che Niall ancora indossa e “Non ti spogli?” gli chiede.
“Abbiamo tempo per farlo con calma, ora ti desidero troppo per andare piano” lo implora patetico, Niall, facendo sghignazzare l'altro.
Ma Josh non replica; quelle parole, oltre che divertirlo, gonfiano il suo cuore, e non solo, perché toccandosi, si scopre già leggermente lubrificato e quella che ha addosso, in quella precisa zona, non è crema.
E non è stupito Josh, perché Niall Horan su di lui è capace proprio di tutto: anche di farlo bagnare come un adolescente.
 
“Sono tutto tuo, occhi blu” afferma, quindi, afferrandolo per una natica con la mano libera e spingendoselo verso di sé con prepotenza. Lo ha già scoperto che essere passivo non è affatto male, nonostante il dolore, ora vuole solo riprovarlo per convincersi che il ricordo non lo sta accecando.
E quando finalmente Niall lo penetra in quella torta, e lo fa senza garbo né attenzione, sfogando tutta la sua frustrazione, pensa che dopotutto il giorno del suo compleanno, da adesso in avanti, non può far altro che migliorare.
 
“Grazie per la sorpresa, gnappo” gli sussurra sul collo col fiato corto. Perché, lo ha ammesso a sé stesso e deve dirglielo anche a Josh: le sorprese, alla fine, non sono poi così male. “Ma non ci provare mai più, ti prego” e anche se potrebbero piacergli, ciò non vuol dire che Niall gli conceda la possibilità di farne altre, perché se questa ha causato la scoperta della loro relazione, non osa immaginare cosa potrebbe causarne un'altra. E Josh, a quella richiesta, acconsente gemendo come un dannato che gode alla consapevolezza di aver estirpato tutte le colpe.
 
“E, sì, quindi vaffanculo se domani lo saprà tutto il mondo!” pensa l'irlandese, mentre spinge e la vista si appanna sulle sue dita sporche di dolce che Josh sta avidamente succhiando.
 
Sì, fanculo, troveranno un modo per far sì che tutto resti bello, unico e immutato, come quella prima volta. Anche con la consapevolezza che saranno di dominio pubblico.
Che poi, a chi altro potrebbe davvero interessare la loro relazione se non unicamente a Louis Tomlinson?
 
 
*
 
 
Niall è fiducioso mentre conclude il suo sesso distruttore, venendo col nome del suo amante sulle labbra. E Josh non ci pensa nemmeno, non si preoccupa affatto di ciò che accadrà, perché ha la mente occupata da gemiti impronunciabili e dal nome dell'amante che lo sta facendo venire.
 
“Chiameremo questo giorno...” sussurra Josh, girandosi a guardare Niall per baciarlo appassionatamente.
 
“Come?”
 
“Di quando Niall si fece sgamare e... violentò Josh nella torta del suo compleanno” esclama in un soffio, mordendogli ancora un labbro. Niall ridacchia e lo stringe a sé. “Mi piace” commenta.
 
“A me piace anche il sottotitolo” continua. “Cioè? Di quando sprecarono tutta questa enorme torta scopandoci dentro?” tenta, ma Josh nega mentre ride divertito.
 
“Di quando Josh non ne ebbe abbastanza e lo portò in camera da letto per il secondo tempo” spiega.
 
Niall fa una smorfia: “Fa schifo” sorride malizioso.
 
“Nella doccia?” ritenta.
 
“Cliché” ribatte quasi seccato.
 
“Sulla lavatrice...” lo provoca, scuotendo con entrambe le mani, i fianchi dell'irlandese che ride sguaiatamente per poi farsi serio e “Già fatto” rispondere.
 
“In cucina?” è disperato.
 
“Hai la memoria corta?” lo prende in giro.
 
“In ascensore!” sbotta. Lo hanno mai fatto in ascensore?
 
Niall apre la bocca pronto a replicare, ma la richiude scioccato. Josh ammicca, anche se perfino lui è abbastanza meravigliato. “Come è potuto succedere, Josh?” domanda esasperato. Non lo hanno mai fatto nell'ascensore. Un disonore per entrambi.
 
“C'è sempre la possibilità di rimediare” e quella è una proposta allettante che fa sorridere scioccamente entrambi.
 
“Usciamo da questa fottuta torta!” si sbriga ad esclamare Niall. “Ma stavolta toppo io, eh!” lo rincorre Josh, quasi scivolando sul pavimento lucido a causa di quei piedi sporchi di torta.
 
 
E la storia già conclusa, ora finita veramente, ha il suo lieto fine senza più alcun dubbio: Niall e Josh sono realmente una coppia che scopa senza pietà in modi veramente assurdi e ripieni di cliché alla crema.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
...Oppure no? Oppure è ancora frutto di una fantasia molto malata?
 
 
 Eheh
 
 
Love you all,
Louis
 
 
(*)Only you, canzone di wheatus feat Josh Devine e Sandy Beales
 
 
 
Angolo di VenerediRimmel:
 
Se vi azzardate a dire “te l'avevamo detto”, vi segnalo in massa, just saying u.u
Questo spin off è una stronzata, ma una forza misteriosa ieri me lo ha fatto scrivere di getto e quindi anche se mi pentirò di questa pubblicazione – lo farò sicuramente – so che così come esistono persone che non meritano un cazzo, ci sono – per fortuna! - persone alle quali non sarò mai troppo riconoscente per tutto ciò che mi hanno regalato. Ecco, sì, l'eccezione di Niall, Josh, in questo caso per me siete voi. Siete i miei pazzi Josh :) Io odio l'ipocrisia, ma per l'eccezione faccio finta che questa non esista ♥ 
Non so se continuerò a farlo, non vi dico nulla perché tanto le mie promesse si fottono sempre.
E anche se, purtroppo, con questa schifezza non vi avrò fatto sicuramente un bel regalo, volevo dirvi ancora grazie e l'unico modo che ho trovato è stato questo ♥
 

Allora, che dite? Ancora Romanzo, quello dei Nosh, oppure Realtà?
 
 
PS sappiate che oramai non ci sono più speranze che io trovi del tempo per rispondere alle meravigliose recensioni di A Modern Myth, quindi vi ringrazio di cuore a tutti e spero che possiate perdonarmi questa mia mancanza!
 
 
Un abbraccio,
VenerediRimmel
   
 
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