Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: TheNorthway    15/09/2014    1 recensioni
Aprì gli occhi e si allungò fino a toccare con la mano l’acqua.
“Un principe.. qualcuno.. chiunque..” sussurrò, con un sorriso triste sul volto.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elsa era appoggiata alla finestra della sua stanza ed osservava la luna piena, che splendeva alta nel cielo. Le parole
della sorella le risuonavano nella testa, però lei non riusciva a crederci sul serio. Sarebbe mai riuscita a trovare qualcuno
che volesse stare al suo fianco? Ma soprattutto.. Esisteva quel qualcuno?
Sospirando girò le spalle alla luna e andò a coricarsi sul letto, chiudendo gli occhi. Il pensiero corse alla statua che aveva
creato quel pomeriggio e si addormentò pensando al suo volto e a quanto una persona simile avrebbe potuto essere adatta a lei.

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Il tavolo quella mattina era insolitamente silenzioso. Elsa, a capotavola, mangiava la sua colazione lentamente, facendo
saettare lo sguardo da Kristoff ad Anna che a teste chine mangiavano silenziosamente nei loro piatti.
Indecisa se dire qualcosa o no, era sul punto di chiedere se fosse successo qualcosa tra di loro quando una voce ruppe il silenzio.
“Ciaooo” disse una voce squillante alle sue spalle.
“Ciao, Olaf” rispose con un sorriso Elsa, girando di poco la testa per guardarlo.
“Ciao” furono le risposte meccaniche dei due, che non alzarono nemmeno la testa.
“Che succede ad Anna e a Sven?” chiese Olaf, guardando la Regina con occhi preoccupati. Elsa scrollò le spalle, cercando
di trattenere un sorriso; cercava di chiederlo da una decina di minuti, senza sapere come, e lui in pochi secondi aveva risolto il
suo problema.
Anna alzò lo sguardo dal suo piatto, arrossendo, prima guardando velocemente Kristoff per poi passare ad Elsa ed Olaf.
“Ecco io….cioè noi..” si ingarbugliò lei.
“Ti posso parlare?” la interruppe lui, facendo un cenno con la testa “in privato.”
Gli altri due li osservarono mentre uscivano dalla stanza, per poi rimanere qualche attimo in silenzio.
“Perché Kristoff è arrabbiato?” chiese Olaf, guardando Elsa con occhi speranzosi. Lei alzò le spalle, non ne aveva idea; quando era
arrivata il giorno prima, non sembravano esserci problemi.
“Credo proprio che lo scopriremo presto” disse, conoscendo il carattere della sorella.

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“Aspettami!”
lo richiamò Anna, mentre correva per il corridoio “Kristoff!”
“Vorrei evitare che tua sorella ci sentisse”
disse lui, mentre si fermava e si girava verso di lei.
“Ne abbiamo parlato ieri..”
“No, tu hai deciso così”
protestò Kristoff, passandosi la mano tra i capelli per poi portarla dietro il collo a massaggiarlo. Era
indeciso se essere arrabbiato o imbarazzato.
“Krist..”
“Bisognerà dirglielo prima o poi”
“Ma non ora”
“Tu pretendi di sapere già come reagirà..”
“Perché lo so!”
l’ultima frase suonò quasi come un urlo. Kristoff fece un passo indietro, guardandola sorpreso.
Cadde tra di loro qualche istante di silenzio imbarazzato.
“Scusami..” cominciarono assieme, per poi guardarsi negli occhi e sorridere.
Kristoff allargò le braccia per abbracciarla quando una guardia comparve da dietro l’angolo correndo verso di loro.
“Regina Elsa! Dove si trova la regina Elsa?” chiese loro, fermandosi qualche istante per riprendere fiato.
Anna lo guardò per un’istante confusa dalla sua agitazione prima di indicare il salone principale.
Tutti e tre esitarono un’istante prima di dirigersi assieme verso la stanza.
Quando entrarono trovarono Elsa che si stava divertendo a parlare con Olaf; un sorriso dolce, senza preoccupazioni le attraversava il volto.
“Regina Elsa” proclamò la guardia, aspettando il permesso di continuare a parlare. La Regina alzò lo sguardo, sorpresa dalla presenza
del soldato e con un cenno della mano lo invitò a parlare.
“Ci sono problemi al paese” cominciò lui. A quelle parole il sorriso sul suo volto scomparve, senza lasciarne traccia e gli occhi si fecero seri.
“E’ stato avvistato nel bosco e nei dintorni qualcuno o qualcosa. Si dice che sia un mostro terribile”
Elsa aggrottò le sopracciglia mentre Anna sgranava gli occhi, sorpresa.
“Mostro? Che genere di mostro?” parlò per loro Kristoff.
“L’unico che ha detto qualcosa di concreto e stato un bambino..” ricominciò la guardia.
“Mettete in allerta tutto il paese per ciò che dice un bambino?” lo interruppe Elsa, con un mezzo sorriso che le spuntava sul volto.
“No, mia Regina” arrossì violentemente la guardia, prima di abbassare lo sguardo “il fatto è.. ritenevo importante dirvelo.. il bambino
sosteneva che questo mostro fosse fatto di ghiaccio”
A quelle parole Elsa sbiancò e si alzò dalla sedia, cominciando a preoccuparsi.
“Ghiaccio?” mormorò, mentre Anna e Kristoff la guardavano preoccupati.
“Si, mia Regina” annuì la guardia.
“Puoi andare” disse Kristoff, appoggiandogli una mano sulla spalla, visto che Elsa non parlava.
La guardia uscì di fretta dalla sala, lasciando dietro un atmosfera tesa.
Anna guardò la sorella preoccupata, mentre si avvicinava a lei.
“Elsa..” lei la guardò con uno sguardo smarrito, prima di sedersi e portarsi le mani alle tempie. Sentiva la testa che le rimbombava.
“Elsa, sei stata tu?” la domanda di Anna era stata fatta con delicatezza, ma nonostante tutto era suonata come un’accusa.
“Cosa?” la guardò infatti Elsa, con uno sguardo ferito.
“Magari per sbaglio o ..”
“Io non ho più creato niente da”
Elsa si interruppe di colpo “Devo andare”
Sorpassò la sorella per poi uscire dalla stanza quasi correndo mentre Anna la seguiva con lo sguardo, indecisa se andare da lei o
lasciarle dello spazio. Sentì Kristoff abbracciarla da dietro e posarle un bacio delicato sulla testa.
“Lasciale tempo” Anna annuì mentre lui la fece voltare verso di se “scusami avevi ragione, può aspettare”
Anna fece per parlare quando lui la precedette con un bacio e lei si dimenticò quello che voleva dire. Portò le mani attorno al suo
collo per avvicinarlo di più, mentre lui la stringeva meno delicatamente a se.
“Io, ehm, allora vado..” li interruppe una voce. Anna si staccò velocemente da Kristoff e vendendo Olaf che se ne stava andando
imbarazzato, scoppiò a ridere seguita poco dopo dal ragazzo.

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Elsa intanto camminava avanti e indietro nella sua stanza, nervosamente. Le parole della guardia l’avevano turbata, che ci
fosse qualcuno in grado di utilizzare i poteri come lei? Ma quando sua sorella le aveva chiesto se era colpa sua aveva reagito
d’istinto, riflettendo solo un’attimo dopo; era davvero colpa sua? Ripensò alla statua che aveva creato. Era davvero l’unica cosa
che aveva creato quel pomeriggio o senza rendersene conto aveva fatto qualcos’altro? Si affacciò alla finestra ed appoggio la
testa al vetro, osservando il sole che illuminava tutto il paesaggio. La domanda che le premeva di più in realtà era un’altra: E
se non avesse creato altro? Se magari… fosse stato lui?




Rieccomi qua con il secondo capitolo! Grazie mille per le recensioni, sono state molto apprezzate. Spero che anche questo capitolo vi piaccia! Alla prossima
TheNorthway

 

  
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