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Autore: ButterflySeven    15/09/2014    7 recensioni
Belle è una ragazza di 23 anni, iscritta al terzo anno di Beni Culturali all'accademia di Belle Arti.
I sui problemi iniziano quando il professor Hood la rimanda per la seconda volta all'esame di storia dell'arte contemporanea 2.
Cercherà disperatamente aiuto in qualcuno che ne sappia più di lei in fatto d'Arte ed il padre dell'amico Baelfire, famoso storico dell'arte, sembrerebbe il candidato ideale... Ma tutto ciò, a quale prezzo?
[Rumbelle - coppia principale] secondarie Baelfire/Emma ed Emma/Killian
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy/Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera, sono tornata con una nuova ff (ho fatto in fretta a convincermi a tornare a scrivere sui Rumbelle).
La storia è ambientata ai giorni d'oggi. Ho inserito l'avvertimento AU perchè in realtà il nostro universo è AU rispetto al loro. Rispetto a storybrooke no, ma dato che anche lì è pieno di magia, il riferimento all'AU è inteso per dire che in questa storia non c'è la magia. Sono persone "normali" senza poteri. Insomma, "poveri babbani figli dell'estate" per mixarla con Harry Potter e Game of Thrones!
Spero vi piaccia l'inizio. Non ho idea di quanti capitoli saranno, ho la trama in testa, ma tendo sempre a modificare scrivendo, quindi non so quanti capitoli mi serviranno. 
Vorrei aggiornare almeno una volta a settimana, ma di volta in volta terrò aggiornati, promesso!
Buona lettura.


Strani Amori. Tutta colpa delle ripetizioni di Arte!
 

Belle si rigirò in quella scomoda sedia per l’ennesima volta, con il cuore che le balzava sino in gola e le mani che tremavano forte.
Sudore freddo colava lungo il collo, mentre quello delle mani era tenuto a bada da un fazzoletto assorbente.
- Allora, signorina, non ha altro da aggiungere sulle opere di Anish Kapoor? Mi parli del suo progetto “Gangnam for Freedom” -
Belle prese un bel respiro e cercò di ricordare qualcosa sul video visto a lezione, ma quel giorno stava discutendo sottovoce con Ariel dei suoi problemi di cuore mentre il professore commentava il video. Si maledì mentalmente e si sforzò di ricordare vagamente qualcosa, così cercò di appigliarsi a quei miseri ricordi.
- Gangnam for freedom è un video di denuncia contro il famoso Gangnam style del cantante coreano PSY. Kapoor mette in evidenza come il mondo della tecnologia porti alla corruzione ed alla perdita dei veri valori di vita e di libertà. Esprime con il sostegno delle gallerie di arte contemporanea, il modo in cui questi fenomeni ostruiscano il concetto di libertà nell’arte e nella vita di ogni individuo. Inoltre la denuncia è verso il corpo della donna, ancora una volta utilizzato come mero oggetto del desiderio maschile. A dimostrazione di ciò, Kapoor nel video indossa una camicia di colore rosa -
Il professore la guardò intensamente e Belle sperò di aver colto bene il significato del video.
- Complimenti, signorina, il suo è un 30 e lode più che meritato – il volto si aprì n un ampio sorriso – se questa materia fosse “Metodi di interpretazione dei nuovi media” e non “storia dell’arte contemporanea 2”. Mi dispiace, ma sono costretto a rimandarla al prossimo appello. E’ la seconda volta che ripete questo esame, provveda a cercare il supporto di qualche collega, o rischia di essere bocciata ancora una volta -
E con questo le restituì il libretto universitario.


Tornò a sedersi completamente distrutta, Ariel la guardò con compassione e le strinse la mano.
- Dai, vedrai che al prossimo appello andrà meglio -
Sospirò sconfitta ed attese qualche altro minuto, prima di far ritorno al negozio del padre.


Belle era una ragazza di 23 anni, iscritta al terzo anno di beni culturali all’accademia di Belle Arti. Amava l’arte come fosse una seconda parte di sé, il suo libretto era pieno di voti eccelsi, ma tutti conoscevano la fama del professor Robin Hood, particolarmente incline alla giustizia ed al senso del dovere, che dava il massimo durante le proprie lezioni, ma che all’esame pretendeva di sentire ogni piccolo dettaglio detto in aula.
La fortuna di Belle era sempre stata l’amore per la lettura, che la portava a conoscere molto la storia dell’arte, ma in quanto ad attenzione durante le lezioni, doveva ammettere di esserne parecchio carente.
Le campanelle tintinnarono quando entrò al negozio di fiori e suo padre la accolse con un forte abbraccio.
- Allora, hai preso un altro 30? -
Belle lo guardò triste ed il sorriso dell’uomo si spense di poco.
- Allora un 28, un 26? Dai, non importa, anche se hai preso 18 riuscirai ugualmente ad ottenere la borsa di studio -
Belle emise un altro sospiro e si decise a raccontare tutto.
- Non ho preso 28, o 26, né tantomeno un 18 – alzò lo sguardo e fissò afflitta il padre – mi ha rimandata -
- Di nuovo? Ma credevo che stavolta fossi riuscita a studiare a sufficienza! Belle, se non superi questo esame, non raggiungerai i crediti necessari per la borsa di studio! E sai che non posso permettermi di pagarti la retta per il biennio se non superi l’ultimo esame in tempo. Non passarlo a marzo significherebbe dover spostare la tesi a luglio e dover pagare metà anno, più l’iscrizione al biennio! Non posso permettermelo, lo sai…-
- Lo so, papà, lo so… Speravo di passare l’esame oggi e sostenere la tesi a marzo, di modo che potessi trovarmi un altro lavoro per i mesi successivi ed a settembre iscrivermi al biennio, ma questo non è accaduto. Posso provare a chiedere un appello straordinario a Dicembre, visto che è l’ultimo esame, o al massimo tentare l’ultimo appello a Marzo e sperare in un po’ di fortuna -
- Ah, Belle. Credo che stavolta dovresti farti aiutare da qualcuno, prova a chiedere a qualche tuo collego -
- Sì, farò così…-
Sospirò indossando il grembiule e mettendosi a lavoro.
Come se non bastasse quella sera c’era una festa di compleanno a sorpresa ed erano stati incaricati di preparare i fiori per l’evento. Lei era stata immersa nello studio fino alla sera precedente ed il padre, costretto a fare tutto da solo, non portò a termine nemmeno la metà del lavoro. Ciò significava dover accantonare momentaneamente i propri problemi ed impegnarsi a fondo per aiutare suo padre.


Alle 19 in punto furono nell’atrio dell’immensa villa. Li accolse Baelfire, il figlio del festeggiato, che aveva organizzato una festa a sorpresa per i 40 anni del padre.
- Ciao Belle, signor French, accomodatevi -
Il padrone fece gli onori di casa e lei potè mettersi finalmente a lavoro.
Nonostante i pensieri fossero altrove, dovette ammettere che era la casa più bella che avesse mai visto. Era una villa sviluppata in due livelli, tutta arredata in puro stile contemporaneo. Ogni stanza aveva colori diversi, ma la cosa che la colpì maggiormente, era che nonostante i forti colori brillanti, l’arredamento era estremamente minimal. Sembrava di essere all’interno di un quadro di Mondrian, il famoso pittore astrattista.
Le rose rosse ornavano magnificamente il bianco pallore del soggiorno, luogo dei festeggiamenti principali.
Così, qualche ora dopo, avevano ormai terminato di organizzare tutti gli spazi.
Baelfire la invitò a rimanere per i festeggiamenti ed accettò di buon grado data la presenza della sua cara amica Emma, che era anche la fidanzata di Bae da ormai 5 anni. Con il tempo aveva imparato a conoscere molto bene Bae e poteva affermare che rassomigliava alla figura del fratello che non ebbe mai avuto.
Tornò a casa per cambiarsi velocemente e cercò di convincere il padre a presentarsi alla festa, ma l’uomo sviò l’invito. Non correva buon sangue tra lui ed il signor Gold, ma Belle ne disconosceva il reale motivo.

Quando Emma la vide le corse subito incontro.
- Ehi, amica mia, come stai? Non mi hai fatto sapere più niente dell’esame –
- Ah, Emma, te lo racconto dopo, non voglio rovinarti la festa prima ancora che abbia inizio -
- D’accordo, ma sappi che l’argomento è solo rimandato – Emma si guardò intorno in cerca di qualcuno – ma tuo padre? E Gaston? -
Belle fece una smorfia nel sentire il nome del secondo.
- Mio padre ha preferito non venire, di Gaston invece non m’importa! Abbiamo litigato la domenica e non si è ancora fatto sentire. Sono stanca di lui e del nostro rapporto, sembriamo una coppia di ottantenni piuttosto che due ventenni! -
- Caspita, mi dispiace… Ma un po’ ti capisco, è difficile portare avanti una relazione dopo tanti anni di fidanzamento. Spesso è difficile anche con Bae, ma poi ripenso a tutti i momenti passati insieme e capisco che non potrei stare con nessun altro -
- Sei fortunata, lui ti ama davvero…-
Proprio in quel momento Bae si avvicinò e prese la sua ragazza invitandola a seguirlo.
- Scusa Belle, te la rubo. Mio padre sta per arrivare -
- Figurati! Te la cedo volentieri -
Belle li vide allontanarsi ed allora si guardò intorno in cerca di gente familiare. Ma tutto ciò che vide fu il suo collega e amico Killian Jones intento a servire gli aperitivi.
- Killian, vedo che ti dai da fare…-
Il ragazzo le porse un bicchiere di prosecco.
- Grazie, French, hai notato solo adesso che sgobbo per pagarmi le rette dell’accademia? -
- Ovviamente non puoi ricevere borse di studio dato che per il terzo anno consecutivo stai ripetendo il secondo anno…-
- Ma non è colpa mia! Se lavoro non posso studiare e tu dovresti saperlo molto bene -
Ingoiò un lungo sorso di prosecco, rischiando di soffocarsi.
- Lo so bene che è difficile, ma non abbiamo altre possibilità…-
- Ah, almeno tu sei fortunata in amore…-
Stavolta Belle non potè trattenersi dal ridere forte.
- E tu non lo sei? Mi sembra che tra i due il più attivo sei tu, io sto con lo stesso ragazzo da più di sette anni, ormai -
- E’ questo il punto! Io sto ogni sera con una ragazza diversa, mentre l’unica che vorrei è impegnata con un figlio di papà. Sono condannato ad essere infelice…-
Belle lo osservò attentamente e potè scorgere la tristezza tra i suoi occhi di ghiaccio.
- Sei ancora innamorato di Emma? -
Lui cercò di tapparle la bocca con una mano.
- Fa silenzio! Lei mi parla ancora solo perché le ho assicurato di non provare più niente! Cerca di non spargere i manifesti! Lo sai benissimo che non ho potuto fare altrimenti. Lei è così innamorata di Bae che non vede nessuno al di fuori di lui. E poi voglio troppo bene a Bae per sottrargli la ragazza. Dopo il suo rifiuto ho deciso di mettermi da parte, ma questo non significa smettere di amarla. Lei è così ribelle, così piena di vita! Nessuna è come lei…-
Belle era abituata a vederlo sempre iper attivo tra le sue mille idee da Graphic designer, ma vederlo a quel modo le spezzava il cuore.
- Mi dispiace Killian. Spero che prima o poi troverai la persona giusta, sono sicura che è lì da qualche parte – gli poggiò una mano sulla schiena e cercò di confortarlo più che poteva.
- Grazie Belle. E ti prego, non dirlo ad Emma, o non mi parlerà più…-
- Parola di pirata!-
Le luci si abbassarono quasi del tutto, rimanendo solo dei piccoli led rossi negli angoli della sala.
- Stanno arrivando, è meglio che vada. Grazie ancora e scusa per lo sfogo -
- E’ sempre un piacere, signor Jones…-


Quando le porte principali si aprirono, gli invitati applaudirono forte. Bae attraversò quasi l’intera sala portando il padre a braccetto.
Nonostante conoscesse Bae da parecchi anni, quella era la prima volta che vedeva suo padre.
I due avevano avuto un percorso molto travagliato. Da ragazzino i genitori di Bae divorziarono e per un certo periodo fu il signor Gold a prendersi cura di lui. Ma poi l’uomo fu immischiato in imbrogli politici e falsi bilanci al comune in qualità di assessore ai beni culturali e così la madre portò via il figlio dall’uomo, che nel mentre divenne la persona più temuta della città.
La signora morì di un male al cuore qualche anno dopo, alcuni affermavano che era stato il marito a procurarle quei mali tramite strani sortilegi, ma le parole feriscono più della spada e Belle non aveva mai dato peso a quelle parole.
Bae era rimasto lontano dal padre sino a meno di un anno fa, quando l’uomo fu colpito da un infarto e Bae capì di aver rischiato di perdere l’ultima persona rimastagli al mondo.
Pian piano hanno ricostruito il rapporto, sino a quel giorno, dove Bae sarebbe riapparso accanto al padre davanti gli amici ed all’intera città, in segno di vera e propria riappacificazione.

Una vera e propria calca di gente si ammassò attorno all’uomo, tanto che Belle rimase in disparte per buona parte della serata a festeggiare ed a mangiare tartine e stuzzichini. Poi Emma le si avvicinò con il suo solito calore.
- Belle, vieni, ti presento mio suocero – le disse portandola accanto a Bae e ad un uomo di spalle.
E quando l’uomo si voltò, Belle rimase affascinata dalla strana aura che filtrava da suo corpo. Era estremamente affascinante, con capelli striati di grigio che arrivavano poco sopra le spalle. Indossava un elegante completo nero che metteva in risalto il fisico asciutto e perfetto. Ed il sorriso era ciò che di più ambiguo avesse mai visto.
Era sinistro, accattivante, quasi “oscuro”.
- Papà, ti presento la mia amica Belle – disse Bae facendo un cenno verso lei.
L’uomo porse la mano e Belle la strinse educatamente.
- Piacere di conoscervi, signor Gold -
- Il piacere è mio, cara. Ho saputo che il merito delle decorazioni floreali è vostro -
- Oh, si, mio e di mio padre. Sapete, lui ha un negozio di fiori in città -
- Il signor French, se non ricordo male. Sì, mi ricordo di lui -
- Ecco, a lui dispiace molto non essere potuto venire, signor Gold, ma un impegno lo ha trattenuto-
- Immagino. Ma mi ha fatto molto piacere conoscere voi, mia cara -
Si osservarono in silenzio per qualche minuto. Belle era stranamente ammaliata da lui. Aveva qualcosa di misterioso. Era intrigante e… Non sapeva dirlo con certezza, ma era senza dubbio un bell’uomo.
- Signor Gold, buonasera…- gli altri ospiti reclamavano la sua presenza e Belle riemerse dai suoi pensieri.
- Scusatemi cara, vi devo salutare – e le porse la mano, che Belle prontamente afferrò, trattenendosi più del dovuto nello stringerla.
- Arrivederci, signor Gold ed è stato un piacere conoscervi-
Poi l’uomo si voltò e pian piano sparì dalla sua vista.


-Allora, che ne pensi del padre di Bae? – le chiese Emma.
Lei era stata così gentile da offrirsi per accompagnarla a casa con la sua adorata Maggiolino gialla, così Belle potè approfittarne per chiacchierare un po’ con l’amica.
- Penso che sia un po’ strano, ma è un bell’uomo-
- Già, immaginavo che lo avresti detto. Sai, sono contenta per Bae, insomma, ho passato gli ultimi anni a convincerlo a riappacificarsi con il padre, però non riesco a capire che tipo sia. Sembra realmente affezionato a Bae, eppure ha un’aria… Come posso dire? Quasi sinistra –
- Ha fatto lo stesso effetto anche a me, ma questo non significa niente, Emma-
- Lo so, è che tendo sempre ad essere un po’ restia in queste cose. Sai benissimo com’è andata con i miei genitori. Ci ho messo anni ed anni per ritrovarli, per poi scoprire che a mia madre avevano fatto credere che fossi morta subito dopo il parto! E adesso ci ritroviamo a vivere sotto lo stesso tetto, ma sembriamo degli estranei ed io non riesco nemmeno a chiamarli “mamma” e “papà!”. Non voglio che a Bae succeda lo stesso con il padre -
- Stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene. E’ normale che sei così preoccupata, ma sono sicura riusciranno a ricostruire il loro rapporto -
- Speriamo di si… -
Passarono alcuni momenti di silenzio, finchè l’amica si ricordò di un argomento in sospeso.
-Belle, non mi hai ancora raccontato del tuo esame e sappiamo entrambe che se non vuoi parlarne c’è solo un motivo, quindi sputa il rospo e non tenerti l’angoscia dentro-
Belle sospirò. Emma ormai la conosceva troppo bene.
- Mi ha rimandata per la seconda volta -
Emma frenò di colpo, facendola sbilanciare in avanti.
- Ehi! Mi fai prendere un colpo, Emma! -
Ma l’amica si era appena voltata spegnendo l’auto.
- Come sarebbe che ti ha rimandato? Tu sei troppo brava per essere rimandata -
- Ma perché dite tutti la stessa cosa? Sono umana anch’io, sai? E poi lui pretende il 101% ed io evidentemente non raggiungo tale livello….-
Stettero in silenzio per qualche secondo, mentre un leggero venticello scompigliava i rami degli alberi lì vicino.
- E adesso che cosa vuoi fare?-
- Ah, non lo so. Forse devo arrendermi al fatto che devo chiedere aiuto, ma i miei colleghi sono messi peggio di me e può aiutarmi solo chi segue le sue lezioni, quindi non lo so. Non posso permettermi di prendere un professore a pagamento, non ho i soldi, quindi boh, dovrò inventarmi qualcosa -
Emma si rigirò e fissò l’asfalto davanti a loro.
- Mi piacerebbe aiutarti, ma sai benissimo che non è il mio campo…-
- Lo so, non posso pretendere che chi studia legge conosca alla perfezione la storia dell’arte, ma ti ringrazio lo stesso…-
- Forse Bae potrebbe aiutarti, suo padre è uno storico dell’arte ed è stato per molti anni assessore ai beni culturali, potrebbe aiutarti a farti avere lezioni private…-
- Ti ringrazio, ma non vorrei disturbare Bae, è stato già molto carino a chiamare me e mio padre per le decorazioni di stasera, non voglio metterlo in difficoltà…-
- Andiamo Belle, sai benissimo che per Bae sei come una sorella. Prova a parlarci e vedrai che troverai una soluzione! -
Belle cercò di apparire convinta, quando dentro fu assalita solo da una valanga di dubbi.
- Sì, hai ragione, ce la farò a risolvere questa situazione -
- Bene, adesso torniamo a casa, o tuo padre ci sgriderà-
Emma mise in moto e ripartirono.


Belle quella sera fu invasa da una marea di pensieri. Si girò e rigirò tra le lenzuola, senza riuscire a prendere sonno.
Pensava a tante cose, all’esame, a suo padre, ai soldi che non aveva per pagare un professore.
Era inutile illudersi: nessuno l’avrebbe aiutata senza essere pagato.
Alla fine si rassegnò all’idea di dover chiedere aiuto a qualche suo amico, ma obiettivamente nessuno poteva aiutarla in quella storia.
Eppure Emma le aveva detto che il padre di Bae era uno storico dell’arte… Odiava chiedere aiuto nuovamente a Bae, ma era ad un bivio: chiedere aiuto, o mandare in rovina suo padre.
Non aveva altra scelta, doveva tentare l’impossibile, qualunque fosse il prezzo da pagare.

Continua…


Sull'età di Gold non ho ovviamente idea se siano 40 anni o di più, ho inserito una mia età ideale. 
Per il resto, lasciate un commento, se vi va, o se alcuni punti non sono ben chiari. 
Al prossimo capitolo, baci!
  

PS. per oscuri motivi, ieri ho inserito Baelfire al posto di Neal come nome del figlio di Gold, sarà che adoro come lo chiama Gold in punto di morte con quel "Bae" che ti strazia il cuore. Me ne sono accorta solo adesso, ma ormai continuo a chiamarlo così, mi piace che utilizzino il diminutivo "Bae".
  
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