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Autore: My Dream    16/09/2014    3 recensioni
Cross-over ambientata nell'arena degli Hunger Games. I nostri protagonisti vivono nei vari distretti, non si conoscono e sono pronti a lottare per sopravvivere. (userò i loro nomi europei.)
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Tsurugi Kyousuke, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 6.


Il giorno dopo mi svegliai sicura di andare a cercare Riccardo. Ero stanca di tutte queste morti, volevo aiutarlo. Poi un dubbio mi assalì.

«Victor, ma chi ha ucciso Eugene ieri?» lui si girò verso di me e poi distolse subito lo sguardo.

«Ecco..»

«Dimmelo.»

«E' stato Riccardo.» lui..

E cosi era stato lui a salvarmi la vita? Ti proteggerò, non ti succederà niente. Così aveva detto, ma non avrei pensato che fosse stato lui a ucciderlo. A quel punto dovevo assolutamente trovarlo, con o senza Victor. Sentimmo delle urla e ci alzammo subito. Ryoma entrò correndo nella grotta chiedendo aiuto, piangeva e respirava a fatica. Mi allarmai all'istante.

«Venite, vi prego. Oddio, venite. Aiuto!» faceva fatica a parlare, prendendo respiri profondo dopo ogni parola. Lo seguimmo fuori correndo e ci portò in una radura dove gli alberi erano quasi assenti. Lì, steso immobile, c'era il corpo di qualcuno. Era un po' nascosto da un cespuglio, ma quando ci avvicinammo riconobbi i capelli lunghi e il viso di Jade. Mi portai una mano alla bocca, sconvolta.

«E' ancora viva. Vi prego, aiutateci.» disse Ryoma lasciandosi cadere in ginocchio di fianco a lei. Jade aveva una lieve ferita alla testa e perdeva sangue da un fianco, sembrava arrivata la sua fine. Guardai Victor, che scosse la testa, la pensava come me. Ma Ryoma ci guardava con quella speranza negli occhi.. 
Mi inginocchiai vicino a lui e rispolverai tutti i vecchi insegnamenti di mia madre: lei andava sempre a cercare delle erbe per curare alcuni mali e mi aveva insegnato qualcosa. 
Mandai i ragazzi a cercarmi alcune erbe e mi concentrai su Jade. Respirava a malapena, ma si sforzava di parlare.

«Lacey.. » le sorrisi, cercando di farla stare in silenzio. In quel momento, guardandola negli occhi, riuscii a entrare nei suoi pensieri. Si era convinta che stava morendo e l'aveva accettato, ora sperava che anche Ryoma lo facesse. Cercai in qualche modo di tamponarle la ferita e ci riuscii, ma mi servivano quelle erbe. Aspettai i ragazzi stringendo la mano a Jade. 

«Eccoci!» disse Ryoma correndo verso di noi e passandomi le erbe. Mi misi al lavoro. 

«Sono riuscita a fermare il sangue, ma ne aveva già perso molto. Senza trasfusioni, non può farcela.» il ragazzo mi guardò sconsolato, poi concentrò le sue attenzioni su Jade. Decisi di lasciarli da soli. 

«Ryoma.. io ti amo..» la sentii dire con un filo di voce. Sentii il ragazzo tirare su col naso, stava piangendo.

«Anche io, amore, anche io.» lei gli sorrise e poi chiuse gli occhi. Ryoma si girò verso di noi allarmato.

«E' morta?» mi chiese con il panico nella voce, scossi piano la testa e si rilassò un po'.

«No, ma lo sarà presto se non esce di qui.» lui abbassò lo sguardo e lo spostò sulla sua ragazza, poi si allontanò da lei e venne ad abbracciarmi. 

«Grazie per averci provato, Lacey. Sei stata veramente di aiuto.» mi disse tra le lacrime, facendo piangere anche me. Victor ci guardava da lontano, ma sapevo che anche lui stava male. 
Sentimmo un rumore di elicottero sopra di noi e alzammo di scatto la testa. Il corpo di Jade fu preso e portato via, ma non si era sentito nessun cannone.

«Ma non è morta.. Ehi!» disse il ragazzo cercando di inseguire l'elicottero. 

«Ryoma, la stanno salvando! Vieni qui!» gli urlai dietro. Lui si fermò di colpo, si girò verso di me e un sorriso enorme gli si dipinse lentamente sul volto. Corse verso di me e mi saltò addosso, rischiando di farmi cadere.

«Lacey, oddio, l'hai salvata! Grazie mille, ti sono debitore.» gli sorrisi felice. 

E così, Jade era riuscita a salvarsi dall'arena, anche se non ne era uscita in buono stato. La sera, mentre mangiavamo alla luce del fuoco, parlammo di lei.

«Da un lato, è stato meglio così. Assurdo, ma dovrei ringraziare Meia per averla colpita. Senza volerlo, le ha salvato la vita.» mi bloccai di colpo. 

«Hai detto Meia?» lui annuì serio.

«Sì, a quanto pare sta cercando di sterminarci tutti. Non si ferma davanti a nessuno.» rabbrividii ripensando al sogno, ci avrebbe uccisi tutti. 
Più tardi, quando ormai stavo per chiudere gli occhi, mi ricordai di Riccardo. Con tutto quello che era successo, non ero andata a cercarlo. 

Il giorno dopo.

Mi svegliai prima di tutti e uscii fuori, ero veramente di cattivo umore. Avevo sognato di nuovo Meia, questa volta stava cercando di uccidere Jade. Volevo porre fine a questa catena di morti che pareva infinita, così mi mossi per la foresta cercando il capo della rivoluzione. Mi bloccai di colpo sentendo delle voci, stavano litigando. Non riuscii a riconoscerle, così mi avvicinai stando ben nascosta.

«Alpha, oggi non è giornata! Stammi lontano o ti ucciderò con le mie mani.» era Meia.

«Oh, avanti Meia, solo un bacetto. Beta non scoprirà niente.» disse lui avvicinandosi a lei decisamente oltre i limiti consentiti. Lei lo spinse via con forza, chiaramente arrabbiata.

«Avvicinati un'altra volta e ti farò assaggiare il mio nuovo coltello. L'ho rubato a quella ragazza, Jade, sembra molto affilato.» il ragazzo non si lasciò intimorire e si avvicinò ancora di più a lei, allungando anche le mani. La ragazza perse le staffe e lo spinse ancora più forte, facendolo finire contro un albero. Ancora insoddisfatta, gli si avvicinò e gli aprì un taglio lungo la gola. Per tutto il tempo, il ragazzo si limitò a spalancare gli occhi, completamente preso alla sprovvista. Dopodiché, il cannone.

«Ti ho sempre odiato.» disse, pulendo l'arma del delitto, poi se ne andò via sorridendo. 

E così, quella era Meia.

Dopo essermi ripresa, tornai a cercare Riccardo. Sentii dei passi dietro di me e mi misi in allerta, ma continuai a camminare facendo finta di niente. Erano i passi di una ragazza, sicuramente. Poteva trattarsi di Meia, magari mi aveva sentito mentre uccideva Alpha. 

«Ti ho in pugno!» disse la ragazza scagliandosi contro di me con il coltello in mano. Mi mossi velocemente e salii su un albero come un fulmine, poi guardai giù. Non era Meia, era Beta.

«Vieni giù, stronza! Devo uccidere qualcuno, strappare via a qualcuno l'amore della sua vita come Meia ha fatto con me.» sorrisi.

«Io non sono l'amore di nessuno!» le urlai.

«Non si direbbe proprio, Meia è così gelosa di te..» la guardai interdetta, che si riferisse a Victor? Giocai d'astuzia.

«Be', in quel caso, uccidendomi le faresti solo un favore.» lei ci pensò su, poi annuì sbuffando.

«Hai ragione, meglio uccidere il ragazzo di cui si è innamorata.» il nome di una persona molto importante per me mi passò per la testa e spalancai gli occhi.

«Ehi, di chi stai parlando?» lei sorrise in un modo inquietante.

«Di Victor, ovvio.» come pensavo. 

«Non lo farai.» 

«Scommettiamo?» disse, preparandosi ad andare a cercarlo. Per un attimo, smisi di ragionare e afferrai il mio coltello senza fare rumore. Con agilità, lo scagliai contro di lei colpendola. Il cannone tuonò, puntuale. Tremante, scegli dall'albero e recuperai il mio coltello insieme alle armi della ragazza. Il suo cadavere mi si stampò in testa molto più degli altri, era la prima volta che uccidevo qualcuno. Insomma, quando nasci non ti immagini di certo di fare un'esperienza del genere. Continuai a camminare alla ricerca di Riccardo, di un volto amico. Intanto sentii l'elicottero dietro di me che stava portando via Beta. Mi dispiace..
Andai a sbattere contro qualcuno, ma scattai subito all'indietro brandendo il coltello. Quando incontrai gli occhi del ragazzo che stavo cercando, mi rilassai visibilmente. 

«Lacey!» mi disse Riccardo, sorpreso. «Cosa ci fai qui tutta sola? Ma ti senti bene?» cercai di sorridergli, l'avevo trovato.

«Riccardo..» dissi, svenendo all'istante tra le sue braccia.

 
  
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