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Autore: Aven90    19/09/2014    5 recensioni
Piccola introspettiva sulla battaglia di Cartagena, che si trova in Colombia, nel 1741. Mare, navi, cannonate e pirati, e inoltre gli Alestorm! Che volere di più?
Genere: Guerra, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Questa storia partecipa al contest "Quello che non faresti mai" indetto dal gruppo facebook "Io scrivo su EFP", e parla di un avvenimento realmente accaduto nella cittadina di Cartagena, in Colombia, nel 1741. Da ciò ne comporta che il personaggio dell'ammiraglio Vernon, dell'ammiraglio Wentworth e dell'ammiraglio Blas de Lezo sono personaggi realmente esistiti, pertanto mi scuso se non ho dato loro una caratterizzazione reale. Quindi, ogni fatto qui raccontato è puramente inventato e basato sul suddetto avvenimento e infine non a scopo di lucro.


Le frasi in corsivo invece sono tratte dalla canzone "1741 (Battle of Cartagena)", appartenente agli Alestorm, gruppo Pirate Metal scozzese. La canzone è stata pubblicata nel loro album "Sunset on the Golden Age", uscito nell'agosto del 2014. 





Sailing the raging seas
To distant lands unknown


 

Osservai compiaciuto dal mio cannocchiale, nuovo di zecca per il mio altrettanto nuovo lavoro di vedetta. Così, scesi e cercai l’ammiraglio.

“Ammiraglio Vernon!”

Era il 1741.

Cartagena, un villaggio sulle coste della Colombia, si imponeva sul nostro orizzonte.

Tutto era dunque pronto, l’alba a far da testimone a un’altra gloriosa impresa della Marina Inglese, ai danni della Marina Spagnola, costantemente inferiore ai nostri mezzi.

Il fatto era che Cartagena era già stata testimone di eventi terribili, eppure gloriosi, sulle bocche degli estimatori delle canaglie. Quelle acque hanno visto solcare le navi di grandi pirati terribili come Hawkins o Drake.

Ma quel giorno… quel giorno si sarebbero sfidate le due flotte più importanti di quelle regioni. Da una parte, la succitata flotta inglese, la flotta della mia terra, dall’altra quei perdenti succhia latte degli spagnoli, che avrebbero dovuto respingere il nostro potente assedio, il che mi suonava impossibile.

Ed ecco dunque l’ammiraglio Vernon, in tutto il suo fulgore. A quel tempo ero fiero di essere al servizio di un eroe nazionale.

Nessuno avrebbe mai detto, a giudicare dalla sua faccia tonda e benevola, che poteva essere stato capace di grandi imprese, al punto di essere (ed è tuttora) considerato il miglior comandante della Marina.

 

 Porto Bello fell in a day

 

Appena due anni prima infatti riuscì a distruggere le fortificazioni spagnole di Portobello  e di fatto riuscì ad eliminare uno dei punti intermedi di rifornimento della schifosa Flotta dell'argento spagnola. Solo poco tempo dopo, lo stesso uomo che avevo di fronte, riuscì un'impresa simile con il porto di Chagres. 

Solo successivamente riuscii ad ottenere il posto di vedetta nella sua flotta e adesso ero a colloquio con lui in carne ed ossa. Era venerabile, con l’espressione sicura e motivata dovuta alle battaglie che aveva vissuto e nelle ossa la tempra dei lupi di mare.

Ispirava sicurezza, decisamente, e non fatico a immaginare ogni suo sottoposto a Portobello o a Chagres che pendeva dalle sue labbra, certo della vittoria finale.

“Ditemi, vedetta” disse, rispondendo alla mia chiamata. Non abbandonava mai il suo completo rosso, forse riteneva che gli portava fortuna.

“Il porto di Cartagena è in vista, signore” lo informai.

“Bene” mi liquidò. Forse l’avevo visto spaventato, ma allo stesso tempo era convinto dei propri mezzi. Avevamo a disposizione cento e altre ottantasei navi con oltre trentamila uomini di fanteria, ma la fanteria apparteneva a un altro capitano. “Prepararsi all’attacco!”

Il mare era un po’ agitato, le onde si increspavano illuminate dalla vaga luce dell’alba. Mentre attorno a me si preparavano i cannoni per il “dolce risveglio”, studiavo la conformazione del porto di Cartagena.

 

Now Britannia rules the waves
Thirty thousand men at arms
Red Ensign in the sky
To Cartagena we set sail
With blood and plunder we'll prevail

 

 

Non avevo mai visto un porto così ben difeso, devo ammetterlo ancora oggi. Ricordo una grande muraglia grigia, che sperava di proteggere quelle povere piccole formiche dalla nostra potenza di fuoco.

Non si vedeva altro, se non poche fregate ormeggiate innocue sulla baia, ma a quel che pareva a nessuno importava.

E mentre mi perdevo a studiare col binocolo, mi dilettai ad origliare un colloquio fra il mio capitano e il capitano della fanteria, tale Thomas Wentworth.

“Wentworth, avete saputo chi è che comanda a Cartagena?” chiese l’ammiraglio Vernon. Era un suo tipico comportamento non ricordare i nomi dei suoi avversari, perché secondo lui erano inferiori a prescindere.

“L’ammiraglio Blas de Lezo” rispose Wentworth. “Soprannominato Patapalo. Non so che cosa voglia dire… o cosa intenda dimostrare nell’avere un soprannome. Ad ogni modo, di lui e dei suoi idioti non resteranno che cenere e le sabbie del tempo ricorderanno piuttosto i nostri nomi. Voglio dire, siamo trentamila uomini di fanteria contro tremila impreparati e appena sei fregate! Ahahahah”

E con quella risata antipatica interruppi la mia curiosità, tornando a osservare l’orizzonte. Quella fortezza aveva un qualcosa di minaccioso: non era “verticale” nel vero senso del termine, ma era costruita su due livelli, intervallati da un tetto di mattoni rossi.

Giungemmo infine molto vicini alla nostra destinazione. Il mare era molto mosso e il vento non giocava a nostro favore, ma comunque le nostre maestose navi cominciarono a bombardare quelle mura.

 

The year is 1741

 

 

L’anno era il 1741, il nove di marzo. La battaglia finale era cominciata, e i rumori dei cannoni riempivano le mie orecchie e quelle di ogni altro singolo uomo, inframmezzato dai flutti che impetuosi si infrangevano sui legni e sulla costa. Vidi successivamente la fanteria invadere la spiaggia, spade e armi da fuoco sguainate.

 

The final battle has begun
The skies are burning with thunder
The seas are ablaze with flame
Set the course for Cartagena


 

 

Il cielo si colorò di rosso, segno del nuovo giorno e delle fiamme che già spiccavano alte. Ben presto ci ritrovammo a combattere contro quell’alta muraglia, ben difesa anche solo con pochi uomini, che tenaci cominciavano a eliminare molti dei nostri, che caddero contribuendo dunque al rosso del paesaggio.

 

"Cartagena lies ahead
The Spanish foe will soon be dead!"

 

 

“Cartagena giace di fronte a noi e il nemico spagnolo sarà presto morto! Il sole stesso sarà testimone della nostra impresa!”

Ecco perché l’ammiraglio Vernon era considerato un eroe nazionale. Arringava le folle come pochi altri, e alle sue parole seguì un urlo maestoso del plotone che comandava assieme all’ammiraglio Wentworth.

Era il 9 marzo 1741.

L’inizio della nostra disfatta.

 

The skies are burning with thunder

The seas are ablaze with flame

 

Tuttora non riesco a capire come mai venimmo sconfitti in quell’istmo maledetto. Non so, forse il mare troppo violento, forse l’epidemia che colpì e uccise molti dei miei compagni… stette di fatto che il magnifico ammiraglio Vernon dovette tarpare un po’ le ali del suo ego e infine pronunciare le ultime parole che all’inizio dell’assedio mai mi sarei aspettato di sentire pronunciare.

“Ritirata, uomini! Abbiamo perso…”

Per tre giorni l’ammiraglio non uscì dalla sua cabina. Era il 9 maggio 1741 e Cartagena rimase inespugnata.

   
 
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