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Autore: maya_90    04/10/2008    8 recensioni
“Il sorriso risalta sulla sua carnagione ambrata, ma ciò che brilla come una gemma è di nuovo il suo sguardo. Due bellissimi lapislazzuli, due pietre preziose. Che ora si posano su di me.
- Non è così attraente là fuori, dopotutto.” [FrankyXRobin]
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Franky, Nico Robin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Siamo in navigazione da non so più quanto.. mio dio, che caldo.
Oggi è uno di quei giorni che nessuno ha voglia di parlare, preferiscono tutti starsene sotto coperta a sonnecchiare, o rintanati in qualche angoletto fresco della Thousand Sunny. Scommetto che Zoro si è addormentato già da un pezzo.
Dalla finestrella rotonda della saletta dove mi trovo ora, immerso nella penombra, si vede una porzione di cielo. È così bianco, totalmente bianco.. sembra della consistenza del latte, sembra che stia per gocciolare giù lentamente..solo questo pensiero mi fa sprofondare ancora un po’ tra i cuscini vermigli del divano.
È tutto silenzio, qua intorno. Magari gli altri sono nelle loro stanze. Sbadiglio. Dannazione, non sono abituato a starmene con le mani in mano. Gli occhiali mi cadono sugli occhi, li rimetto distrattamente su fra i capelli. 
Lontano si sentono i gabbiani con le loro strida fastidiose, come faranno a volare, io stento appena a sollevarmi da terra.. oggi c’è una forza in quest’aria, verso la terra, verso il basso, e l’atmosfera è così solida qua intorno.. ovattata.. come sott’acqua.. così misteriosa..
-Sto diventando muta a forza di star zitta,oggi.
Una voce velata e profonda, dolce e musicale.
È lei.
È comparsa dal nulla nel buio, e ora si siede di fronte a me. Mi squadra, per quello che può riuscire a vedere.
 - Oggi nessuno è di molte parole. Sarà quest’afa insopportabile.
Che idiota, parlo del tempo. Ma lei non sembra farci caso, come fa solitamente. Sembra che non faccia caso a nulla, ma quegli occhi vedono tutto. E ora io li vedo brillare nell’ombra.
-è soffocante.
Soffocante.. deglutisco. Sta iniziando davvero a mancarmi l’aria, qua sotto.
- gli altri dove sono..
Era una domanda, ma mi si è spenta in gola. Cazzo, fa così caldo che non mi viene nemmeno più la voce.
Lei aspetta sempre un po’ prima di rispondermi. Fa sempre così. Forse vuole darmi l’impressione che in realtà non vuole parlare con me, che lo fa solo perché non ha niente di meglio da fare.
È così altera..
- ho visto Rufy seduto sul ponte, e Sanji è in cucina a fare l’inventario.
.. o forse è quello che lei vuole dare a vedere.
Ma io non ho più niente da dirle, ora. Quindi, se non vuole parlare, può anche andare via.
Tace, ma continua a guardarmi, o forse sono io che me lo immagino. Cazzo, mi mette soggezione. Mi alzo e vado alla finestra, tanto per fare qualcosa, anche se la mia testa sembra essersi momentaneamente spenta. Non che ci sia molto da vedere la fuori, ma in questo momento è tutto così stranamente interessante. Mare, mare, mare. E questo cielo color del latte.
- è così attraente il panorama?
Il mio cuore perde un colpo. Mi volto di scatto, lei è qui, vicino a me.
- .. cazzo, mica ti ho sentito che ti sei mossa!
Il solito cafone. Ma lei sorride. Non ce la faccio a sostenere i suoi occhi. Sono troppo profondi, annegherei prima di vederne la fine. Vorrei dirle qualcosa di carino, ma non mi viene niente.
- ehm..
Beh, torno a guardare fuori. Non è cambiato di molto. Ancora mare e cielo, cielo e mare. In più sono spariti i gabbiani, ora il silenzio è totale. Apparte il suo flebile respiro. Starei ore ed ore ad ascoltarlo.Che razza di pensieri.
- Non cambi mai, Franky.
Franky. Così non è che mi faciliti le cose, maledizione. Devo uscire da questa trance,insomma..
-Ma..
Esordisco, ma se lei continua a fissarmi così spudoratamente non riesco a pensare a nulla. Sento il suo sguardo su di me, e mi sforzo di osservare la superficie marina completamente liscia, sembra uno specchio.
-..chissà quanto ancora dovremo aspettare prima di vedere un’isola?
E’ la prima cosa che mi è venuta in mente. Dio, vorrei che non fosse mai entrata qui.
Sta zitta, di nuovo. Si prende ancora gioco di me. Le piace assistere ai miei stupidi tentativi.
La odio quando fa così.
- lascia guardare anche me.
-Cos..?
Eh?
Reclina un po’ la testa, facendo ondeggiare i lunghi capelli corvini, che nell’ombra che ci avvolge sembrano fatti della stessa sostanza del vento. Mi viene ancora più vicino. Cazzo. Mi guarda ancora, con quell’espressione strafottente. Le tirerei uno schiaffo. Anzi no, non lo farei mai.
Poi, si gira verso la finestra, appoggiando i gomiti sul davanzale. Ecco che intendeva.
Però non riesco a muovermi, ora che il suo braccio sinistro tocca il mio destro.
E ce ne stiamo entrambi là, a fissare le onde. Almeno ora siamo in due a fare una cosa molto idiota.
Lei sorride ancora, guardando il mare, ma non sembra vederlo.
Il sorriso risalta sulla sua carnagione ambrata, ma ciò che brilla come una gemma è di nuovo il suo sguardo. Due bellissimi lapislazzuli, due pietre preziose.
Che ora si posano su di me.
- Non è così attraente là fuori, dopotutto.
Scivola leggera tra me e il davanzale, s’insinua nel poco spazio che c’è.
È di fronte a me, e continua a fissarmi. Il suo respiro è un po’ più forte ..è ovvio, non ha lo spazio per respirare, stretta tra me e la finestra.
Forse dovrei allontanarmi.
Ma tutto il resto del corpo evidentemente non è d’accordo con il cervello.
Le mie mani invece si posano entrambe sul davanzale, chiudendola, e mi curvo in avanti, verso di lei, incombendo su di lei.
A pochi millimetri dal suo viso.
Ma lei non si lascia certo impressionare. Anzi. Alza il volto su di me.
Il suo caldo fiato si mischia al mio.
- dimmi..
la sua voce è offuscata, un sussurro, poco più del nulla.
- .. i cyborg sono capaci di amare? 
Dio, quanto è bella.
Bella la sua bocca, socchiusa, che non attende risposta e si posa lieve sulla mia.
Belle le sue mani, che mi sfiorano delicate e s’intrecciano con le mie dita ruvide.
Bello il suo profumo, che sa di fiori rari e selvaggi.
Da quanto tempo non sentivo il calore di una donna. Le sue curve sinuose sotto le dita. I suoi capelli lambire il mio collo.
Il suo respiro, ancora una volta, fermato sulle mie labbra, mentre si lascia adagiare dolcemente sul divano, mentre nel buio sussurro piano il suo nome... Nico Robin.

  
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