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Autore: Suiyo    29/09/2014    1 recensioni
Sono passati due anni dopo la distruzione dell’Organizzazione XIII e una nuova minaccia incombe sui mondi. Re Topolino è nuovamente in viaggio e, questa volta, la minaccia non riguarda neanche lontanamente Kingdom Hearts.
In questa nuova avventura Sora, Kairi, Riku e Naminé saranno costretti a viaggiare attraverso nuovi mondi e dovranno fare in modo di sopprimere una presenza nemica che minaccia i vari mondi e la vita di coloro che i nostri eroi amano. Ma questa volta le cose sono cambiate. Non ci sono più Heartless o Nobody da dover eliminare. Questa volta ci sono gli Heartmore.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kairi, Naminè, Riku, Sora, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Heartmore
 






Ore 19:43 | Stanza del Trono




Da sopra il massiccio trono dorato, una voce stridula invitò i due Eroi ad avvicinarsi, mentre il terzo, Riku, se ne stava in disparte. Studiò con attenzione l’espressione della faccia del Re: il volto era accigliato e aveva un’aria che incuteva preoccupazione. Ormai aveva imparato a leggere ogni sfumatura sul volto del suo amico Re.

Erano stati convocati dal Topo in persona: per una questione vitale, aveva detto. Che cosa poteva esserci di così urgente?

-Sora, Riku, Kairi, scusatemi se vi ho convocato con una tale urgenza-, cominciò Topolino, guardandoli uno a uno. Non li vedeva da un po’ e il tempo li aveva cambiati tanto: Sora era diventata più alto che prima e il suo fisico era diventato leggermente più robusto, ma il suo inconfondibile sorriso e la sua espressione non erano cambiati per niente. Kairi era diventata una ragazza ancora più avvenente, con i capelli rossi leggermente più lunghi, che le arrivavano poco sotto le scapole. L’albino invece era diventato più alto, anche se di poco, e aveva tagliato i capelli che, qualche anno fa, gli coprivano gli occhi verdi marini.

Quanto tempo era passato, che neanche se ne era accorto?

-Sarà sicuramente un affare urgente- affermò il moro, portando le mani dietro la testa e sorridendo come lui solo sapeva fare. - Altre cose invece, non cambiano mai - pensò il Topo, guardando con un’espressione nostalgica il volto dell’Eroe del Keyblade. Poi riprese la parola. – Qualcuno – o qualcosa- minaccia la serenità di tutti i mondi esistenti.

Riku lanciò un’occhiata al Re, piena di significato. Ora la cosa sembrava destare curiosità, ma soprattutto una preoccupazione. Quanto avrebbe voluto poter vivere una vita tranquilla e, soprattutto, evitare altre avventure. Quelle che aveva avuto lo avevano stremato.

Sora, invece, sembrava talmente entusiasta di intraprendere una nuova avventura.  Forse quei due anni gli erano stati sufficienti per riposare. Sembrava quasi che non fosse successa nessuna delle loro avventure. Ma in fondo, Riku sapeva benissimo perché Sora era tornato. E d’istinto lanciò uno sguardo a Kairi, che stringeva la mano al moro. Lei sembrava così eccitata, ma anche preoccupata. Eppure, guardandola negli occhi, sembrava che qualcosa nelle iridi color mare brillasse.

-Vostra Maestà – cominciò l’albino – di che minaccia si tratta? Insomma, abbiamo sconfitto Xehanort così come sono stati eliminati tutti i membri dell’Organizzazione XIII.

Topolino fece una smorfia che ispirava una velata tristezza e, con un balzo, scese dall’enorme trono che gli era stato costruito. Si avvicinò ai tre Eroi e li superò. – Venite con me. Vi mostrerò ciò che intendo.

I tre ragazzi si guardarono con aria preoccupata, per poi seguire il re. Uscirono dalla stanza del trono e, dopo aver girato a destra, percorsero un lunghissimo corridoio che sembrava non finire mai. A ogni metro una porta distaccava un muro da un altro, questo su entrambi i due lati. Erano porte di colore azzurro cielo, intagliate di un pregiato legno e con delle decorazioni floreali sulla parte superiore. I manici erano puro oro. – Vedete, questa minaccia non potete affrontarla senza un aiuto. – cominciò il più basso tra i quattro – e fortunatamente, io ho qui la persona giusta per questo lavoro.

L’albino, all’inizio, non comprese subito quelle parole. Chi mai avrebbe potuto aiutarli? Quale sarebbe stato il folle che li avrebbe aiutati nel loro viaggio? Folle, sì, perché tutto quel viaggio era solamente una follia. E chiedersi del perché era inutile: lui compiva quel viaggio solamente perché era la cosa giusta da fare, salvare e proteggere degli innocenti. Ma oltre a ciò, perché lui continuava quell’eterna avventura?
 
Dopo qualche minuto, i quattro si fermarono a una porta diversa dalle altre. Era una porta alta una decina di centimetri in più, sulla quale era intagliata, con una grafia elegante ma semplice, “Stanza delle Capsule”. Il più grande dei tre Eroi guardò torvo quella scritta, come se la cosa gli ricordasse qualcosa ma, al contempo, come se questo ricordo portasse tristezza.

-Qui è custodita la persona che vi permetterà di proteggere i mondi da questa minaccia. – spiegò il Topo, mentre apriva la porta. Quando entrarono, i tre amici sussultarono. Di fronte a loro, vi era una capsula di vetro che ricordava un fiore pronto a sbocciare. Dentro di questa, una ragazza dai biondi capelli dormiva, sorridendo. Riku sgranò gli occhi, così come Kairi.

-Ma quella è…

-Naminé! – finì Riku.

Il re annuì, mentre si avvicinava alla capsula. La sfiorò con una mano, mentre i tre osservavano la Nobody.  Era diventata più alta, ma di appena qualche centimetro. I capelli biondi ora arrivavano appena sopra il seno e il corpo era diventato più sinuoso. Nonostante fosse diventata più donna, aveva mantenuto quell’espressione tipica di una bambina triste.

-In questa nuova missione, voi tre dovrete sconfiggere gli Heartmore, creature oscure che divorano i cuori delle persone per accrescere il proprio potere. A differenza degli Heartless, queste creature hanno già un cuore e sono intenzionati a prendersene altri. Questo perché i cuori accrescono il loro potere, facendoli diventare più forti. Più mangiano cuori e più diventano forti.

Kairi guardò ora la sua Nobody, ora il re. – Ma in tutto questo, Naminé cose centra? – chiese, guardando confusa il sorriso che si dipinse sul volto del Topo.

- Vedi Kairi, è qui che il suo ruolo – e indicò la bionda – diventa fondamentale. Vedete, questi Heartmore sono creature rarissime ma, una volta che sono impressi nei cuori e nelle memorie di una persona, essi si moltiplicano fino a invadere un mondo. Quindi sarebbe del tutto inutile eliminarli.

-Ma non possiamo neanche eliminare tutti gli abitanti! – sbottò Sora, assumendo una posizione pensosa. Riku lo guardò, confuso: davvero non aveva capito che c’era una soluzione diversa e più semplice? Come faceva, quel ragazzo, a tirare fuori delle domande così stupide?

Topolino sospirò.  – Quindi dobbiamo usare il potere di Naminé sui ricordi dei vari abitanti dei mondi, in modo da eliminare il problema. – dedusse la ragazza, guardando con un sorriso il moro. L’albino li guardò con un mezzo sorriso, quasi intenerito dai suoi amici. – Ma come ha fatto Naminé a uscire dal corpo di Kairi? – chiese Sora.

Il re annuì all’affermazione di Kairi e immediatamente si voltò di nuovo verso la capsula. – Questo non lo so neanche io. L’ho trovata svenuta in mezzo ai giardini del palazzo. L’ho portata qui e ho subito pensato di rinchiuderla in questa capsula. Mentre la trasportavo qui, ha farfugliato qualcosa. “Bisogna fermarli…” “stanno per rinascere…” ha detto.

Riku osservò con un’espressione di preoccupazione la bionda. Per quale motivo si trovava lì quella ragazza? E come aveva fatto a uscire dal corpo di Kairi? Cosa diavolo stava succedendo?

- È stata picchiata in modo violento – osservò Riku, guardando i lividi e le cicatrici che dimoravano gli arti della bionda. Eppure aveva un’espressione, così serena, quasi stesse sognando un desiderio che si avvera.

Il re annuì e aprì la capsula. Naminé, che prima era sospesa in aria, toccò la base di quella capsula e aprì pigramente gli occhi. La vista era offuscata e ci mise un po’ per mettere a fuoco la realtà intorno a lei. Si toccò la testa, come se le facesse male.

I tre Eroi la guardarono attenti, aspettando una sua mossa.

La bionda cominciò a camminare verso di loro ma, quando tolse il piede dalla capsula e toccò il pavimento della stanza, svenne.
Riku era il più vicino alla bionda e fu svelto a prenderla, prima che potesse farsi male. Le studiò il viso e, questa volta, aveva un’espressione sofferente. Poi quando si aprirono gli occhi, il ragazzo sussultò, spaventato.
  • Sua Maestà! – chiamò, guardandole gli occhi che, dall’originale blu mare, erano mutati in grigio trasparente, quasi fossero diventati di ghiaccio.
Topolino li guardò, all’inizio preoccupato. Poi però, quando vide lo sguardo di Naminè, assunse un’espressione rilassata, come se non fosse successo nulla.
  • Scusatemi – iniziò – di questo non ve ne avevo parlato.
I tre ragazzi lo guardarono impazienti di una spiegazione a quello strano fenomeno. Topolino lanciò uno sguardo all’albino, sorridendo lievemente. – Vedete, dopo che si è risvegliata, Naminé mi ha raccontato della minaccia degli Heartmore e, nelle sue parole, ho trovato anche delle prove. Non mi ha spiegato come aveva fatto e ha semplicemente detto che sarebbe stato meglio che lei dimenticasse tutto, o le sue memorie avrebbero potuto mettere a rischio gli Eroi e la vita dei vari mondi.

Riku continuava a non capire. Perché stava succedendo tutto ora, a distanza di due anni dall’ultima minaccia? E in che senso avrebbero potuto mettere a rischio la sua e la vita di Kairi e Sora?

-Così mi ha promesso che vi avrebbe aiutato, ma mi ha informato che, per farlo, sarebbe dovuta venire con voi tre. Dopo averle rimosso i ricordi tramite il suo potere e un incantesimo di Merlino, l’abbiamo messa in questa capsula – e indicò il contenitore di vetro trasparente – per poterle installare dei ricordi falsi.

- Quando siete venuti a sapere di questa minaccia? – chiese Kairi, guardando con preoccupazione la sua Nobody. – Da due settimane.

Sora squadrò confuso Naminé, la quale era stesa accanto all’albino. – Con me c’è voluto un anno intero. Perché con lei è andato così velocemente? – Alla fine si era fatto raccontare tutto dal suo amico, poiché non capiva come aveva questa mancanza di ricordi.

Fu Topolino questa volta a rispondere – Naminé ci ha impiegato parecchio a causa di Xion e Roxas, i quali erano i contenitori di alcuni dei tuoi ricordi. Se non era per questo, sarebbe stata molto più veloce la ricostruzione. Inoltre Naminé ha un numero di ricordi molto minori rispetto ai tuoi.

- Ma ora che le ha tolto i vecchi ricordi, che ne sarà di lei? – chiese Riku, curioso della risposta che ne sarebbe venuta fuori. – Beh, le abbiamo impiantato dei ricordi falsi. O meglio, abbiamo “riciclato” quelli che lei aveva usato.

I tre guardarono confusi il Re, non capendo le sue parole. –Riku, Naminé ti ha raccontato come ha ingannato Sora con quei falsi ricordi su di lei, no? – l’albino annuì, seguito dal topo. – Beh, grazie al suo potere abbiamo fatto in modo di recuperarli e di riutilizzarli su di lei, cosicché non perdessimo tempo e per fare più velocemente. È stata una sua idea. Oltre a quelli falsi, le abbiamo impiantato anche uno in cui le veniva raccontata un riassunto di ciò che era successo. Quindi non avrà bisogno di spiegazioni anche dopo che si sarà svegliata. Ovviamente al suo risveglio non ricorderà nulla del passato, ma anzi, crederà di avere un cuore. Voi dovrete stare al gioco e, soprattutto, badate bene. Ho chiesto personalmente a Merlino di creare un cuore artificiale in modo da dare più credibilità alla teoria sul cuore.

Riku però ancora era confuso: perché, quando l’aveva toccata, il colore degli occhi della ragazza era mutato? E lui, per caso, centrava qualcosa in ciò che era successo?
 
 




Ore 20:35 | Castello Disney
 





Erano rimasti lui e Kairi di guardia nella stanza, aspettando che la Nobody di lei si svegliasse. Il tempo sembrava non passare mai tra quelle quattro mura; doveva essere passata perlomeno un’ora da quando si trovavano lì. Il loro migliore amico invece era rimasto a discutere con il Re riguardo a tutte le informazioni che erano state ricavate fino a quel momento.

- Sora? – sussurrò la rossa, seduta sopra un divano a doppia piazza azzurro. Di fronte a lei, la bionda ragazza dormiva tranquillamente, tra le sue braccia il quaderno dei suoi disegni. Sopra le spalle, un plaid la riscaldava.

Il ragazzo, dall’altra parte della stanza, era seduto su una sedia accanto al letto, dove la ragazza dormiva. E, a quanto notò la rossa, Morfeo aveva preso tra le sue braccia anche il moro. Riprovò a chiamarlo, alzando leggermente la voce. Nessuna risposta da parte del ragazzo. Allora lei prese un respiro profondo e, con il tono più dolce del mondo …

- SORA!!!! – urlò una voce femminile sull’orlo dell’esaurimento nervoso.

Il ragazzo saltò sulla sedia, e subito evocò il Keyblade. Probabilmente aveva pensato che la ragazza si fosse cacciata nei guai. Si guardò intorno, confuso, finché non incontrò lo sguardo arcigno di Kairi. Quasi si spaventò, tanto che la ragazza gli faceva paura. Sapeva essere, infatti, più spaventosa di tutta l’Organizzazione messa insieme.

- Dimmi, K-airi… - balbettò con un sorriso sornione sulla faccia. La ragazza lo fissò per un momento, poi, però, sorrise. Non ce la faceva a essere arrabbiata con il suo migliore amico, le era impossibile. Peccato che non si fosse accorta di aver svegliato anche la bionda.

Uno sbadiglio si levò da quel plaid color mare e due occhi dello stesso colore spuntarono fuori. Kairi per poco non volle sotterrarsi dentro il terreno.

- Mio dio, scusami Naminé; ti ho svegliata! – disse Kairi, mettendosi le mani davanti alla bocca. Era sinceramente dispiaciuta per il modo brusco con cui l’aveva svegliata.

La bionda scostò il plaid dal letto su cui era stesa. – Non preoccuparti. Anzi, penso di aver dormito troppo – le rispose, guardandola con un sorriso sincero. Si guardò intorno, per poi notare il moro guardarla. – Sora, tutto bene? – chiese ridendo.

Il moro strabuzzò gli occhi, e per un attimo guardò Kairi, che gli lanciò uno sguardo preciso. Gli stava pregando di fare attenzione a quello che doveva dire, perché altrimenti sarebbe andato tutto a monte. Avevano raccomandato loro di fare particolare attenzione a che cosa dire. Bastava un minimo accenno di un ricordo perduto per scaturire l’inferno nella testa.

La guardò con uno dei suoi solari sorrisi – Certo che va tutto bene! Kairi ha svegliato anche a me, quindi sono ancora un po’ assonnato – le rispose. La rossa era rimasta piuttosto sorpresa da come il suo amico era riuscito a giocarsi le carte. Aveva evitato di mentire, cosa per lui difficile, e aveva giocato anche il suo solito sorriso. Forse non era tanto stupido quanto dava a vedere.

La bionda annuì, guardandosi intorno, quasi come stesse cercando qualcosa d’importante. Poi guardò i due. – Dov’è Riku? Non lo vedo da un po’ di tempo …

I due eroi si guardarono uno più confuso dell’altra. Perché aveva fatto quell’ultima domanda? In che senso non si vedevano da un po’ di tempo? Non si posero nuove questioni per non destare sospetti. – Sta parlando del piano insieme al Re, così da attuare una strategia efficace.

- Beh, andiamo anche noi! – spronò Naminé, guardandoli sorridenti. Kairi quasi sembrò non riconoscerla: sembrava così diversa da quella triste, matura ragazza che l’aveva salvata. Almeno quella era la sua prima impressione sulla Nobody.

Uscirono dalla stanza e subito i due le indicarono una porta a distanza di qualche metro. Percossero il corridoio azzurro e, raggiunta la suddetta stanza, Naminé ne aprì la grande porta bianca. Una luce bianca illuminava interamente la stanza e, dalla finestra colorata, spuntava qualche luce colorata. Sotto i suoi piedi neanche si rese conto del tappeto blu che si allungava di una decina di metri fino ad arrivare a un trono.

- Mi raccomando. È di vitale importanza. – continuò Topolino, guardando con serietà l’altro, il quale annuì.

-Riku!

Una voce dolce risuonò nell’aria. Dovette arretrare di qualche passo, sentendo qualcosa che lo circondava dietro il collo. Voltò di poco la testa e vide che, nell’incavo, Naminé stringeva il suo collo. – Oh Riku, non sai quanto mi sei mancato!

Topolino guardò attentamente la bionda. Voleva assicurarsi che le sue reazioni corrispondessero a verità, e che non mentisse. Naminé gli aveva annunciato sin dall’inizio come reagivano i Nobody alle bugie. Ma, in quel momento, quella ragazza sembrava solo il ritratto dell’allegria, mentre abbracciava Riku.

Il suddetto ragazzo guardò lì la ragazza, lì Topolino, che con lo sguardo gli suggeriva di ricordarsi cosa gli aveva detto. Gli aveva spiegato come si sarebbe dovuto comportare. Eppure, neanche lo sapeva perché doveva comportarsi così; ma quasi gli era una cosa meccanica accogliere in un abbraccio quel corpo così esile. Persino Kairi era più robusta.

Lei si sciolse da quel profondo abbraccio, guardando raggiante il viso dell’albino. – Allora, qual è la nostra prima tappa? – guardandoli uno a uno. Quanto era strana vedere quella ragazzina così felice. Eppure si poteva sentire un leggero sentimento di tenerezza nei confronti di quella ragazzina.
 
  • La prima tappa sarà “Crepuscopoli” – rispose il Re, mentre i quattro annuirono – Qui gli Heartmore sono pochi, così che vi possiate adeguare con gli sforzi. Man mano però incontrerete mondi con un numero maggiore di Heartmore, ma almeno per il momento avete bisogno di andare lentamente.
 
  • Naminé come farà? – cominciò Kairi, guardando preoccupata la sua Nobody. Lei era l’unica che non aveva alcun tipo di difesa. Non aveva né Keyblade, né altri tipi di armi. Come poteva difendersi?
 
  • La proteggerò io – disse prontamente Riku. Il Re gli aveva affidato quell’importante e lui lo avrebbe dovuto portare a termine. Non poteva permettersi di fallire, altrimenti tutti i mondi ne avrebbero risentito. Così come ne avrebbero risentito tutti i suoi amici. E lui era il primo che non lo avrebbe permesso.
 
Naminé sorrise all’albino. Non sapeva perché, ma il suo amico era sempre stato molto protettivo con lei. Sin da piccoli erano stati così, ancora se lo ricordava. Però dopotutto, la cosa l’aveva sempre resa molto felice.

Topolino sorrise al più alto dei quattro. – Beh, puoi sempre imparare a usare le magie. Puoi danneggiare i nemici con Fire o Blizzaga, così come puoi sostenere gli altri con Energia. Fatele da insegnanti – la esortò, mentre il resto del gruppo annuiva, lanciandosi uno sguardo degno di tre complici. Quell’avventura sarebbe stata diversa dalle altre. Ma questo ancora non lo sapevano. Perché ciò che sarebbe accaduto, di lì a poco, avrebbe capovolto tutto. E niente sarebbe stato come prima.
 




 
Ore 02:01 | ???
 
 
L’oscurità del cielo contrastava prepotentemente con il bagliore sprigionato dall’arma. Afferrò nuovamente il Keyblade, e con un fendente colpì l’oscura creatura; questa si dissolse in pochi secondi, lasciando dietro di sé solo un acuto grido di dolore. Si guardò intorno per l’ennesima volta, cercando anche solo una traccia di quelle fastidiose bestie. Poi, accortosi che non ve ne erano altre, fece sparire l’enorme chiave e ricominciò a camminare davanti a sé.
 
Presto sarebbe stato il suo turno. Presto sarebbe toccato a lei entrare in scena. E grazie a lei, sarebbe riuscito a diventare più forte e potente. Doveva solo attendere e, infine, entrare in contatto con lei. Fortunatamente, non doveva attendere ancora per molto. Sarebbe bastata un’ora e poco più, e finalmente l’avrebbe ritrovata. 






 
Suiyo's Palace;

Oyasuminnasai, minna_san! Sìì, sono tornata con un nuovo capitolo ** (le gettano i Keyblade addosso). Anche io vi amo, (?) uwu
Comunque, che dire? Penso che questo capitolo sia abbastanza lungo. Daje, lo scorso capitolo al confronto era una frasettina piccina piccina. Comunque, devo dire che ho deciso che aggiornerò ogni settimana (liceo classico permettendo).
Presto dovrei aggiornare il capitolo richiesto sulla mia raccolta [perdona il ritardo mendoza95, prometto che entro la fine della settimana aggiornerò (tralasciando che le mie sono promesse da marinaio, ma chissenefotte)]. Detto questo, ho paura di essere stata OOC. Soprattutto con Kairi e la sua scenata.
Non me ne vogliate a male, ma... non è il mio personaggio preferito [fangirleggia con Riku e Namine, muahahah (?!)]
Premetto che il terzo capitolo è pronto ma, dolcezze, voglio aspettare di iniziare finire il quarto capitolo.
Detto questo, ringrazio Oxydebast e mendoza95 per aver aggiunto la mia storia tra le seguite e soprattutto Devilangel476 per averla aggiunta tra le preferite e la recensione. Arigatoo, minna_san! <3
Detto questo, fate un po' di carità, donate un po' del vostro tempo per una recensione qwq (pura depresshioneeh)



Suiyo

 
   
 
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