Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: CherrySDiary    03/10/2014    6 recensioni
One Shot | 804 parole | Jelsa | For Mirko
Titubante, si tolse un auricolare.
“Sì?”
Lui le sorrise appena, scoprendo i denti bianchi come la neve.
“Ehi! Scusa se ti ho disturbata, ma ti andrebbe di ascoltare musica insieme?”
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Elsa odiava arrivare in ritardo.
Per questo,  mentre aspettava un autobus che non si decideva proprio a passare, sentiva il nervosismo crescere in lei e un nodo formarsi all’altezza dello stomaco.
Anna mi ucciderà, pensava. Dopotutto non è molto educato arrivare in ritardo alle prove del matrimonio della sua unica sorellina. Inconsciamente si portò una mano alla fronte e sospirò rumorosamente.
Decisa ad alleviare un po’ di tensione, cercò nella borsa l’MP3, pregando che non fosse scarico.
Quando il piccolo display si accese, tirò un’impercettibile respiro di sollievo. Portò gli auricolari alle orecchie e cercò la canzone adatta.
Destiny, bene.
Nonostante il volume fosse al massimo, lo scrosciare incessante della pioggia ne disturbava l’audio.
Si lasciò andare allo schienale della panchina sulla quale era seduta, al riparo sotto la pensilina, stando ben attenta ad avere la visuale libera se mai l’autobus si fosse deciso a passare.
La canzone era quasi terminata e Elsa, quasi rassegnata, si decise a scrivere a sua sorella:

Da: Sorellona:)
Anna, l’autobus non è ancora passato e non credo che lo farà. Non farò in tempo a venire, mi dispiace.
Inviato.


Si accigliò, odiavi arrendersi. Riprese l’MP3, cambiando canzone: Unbreakable.  
Domani stesso corro a comprarmi un’auto, è una promessa.


“Ehi”.
Elsa si girò di scatto, sentendosi toccare una spalla. Di fianco a lei – da quanto era lì?- sedeva un ragazzo sulla ventina che la guardava con occhi meravigliati.
Titubante, si tolse un auricolare.
“S-Sì?”
Lui le sorrise appena, scoprendo i denti bianchi come la neve.
“Ehi! Scusa se ti ho disturbata, ma ti andrebbe di ascoltare musica insieme?”
Elsa, interdetta, alzò le sopracciglia a quella proposta, così il ragazzo aggiunge, abbassando lo sguardo.
“E’ che stai ascoltando la mia canzone preferita…” E rimase in silenzio per alcuni secondi, aspettando una risposta.
Elsa intanto lo studiava: aveva gli occhi simili ai suoi, di un azzurro cielo, solo che i suoi non erano così brillanti.
Ma che diavolo ti salta in mente? Certo che non vuole ascoltare la musica con uno sconosciuto!
“Scusami, mi sono accorto solo dopo di aver detto una stupidaggine. Scusami ancora, io...”
Ma venne interrotto da una mano pallida che gli offriva un’auricolare.
“Perché no?” E sorrise debolmente.
Lui si voltò in direzione della ragazza, spalancando gli occhi e mostrandole un sorriso che lei avrebbe definito emozionante. Si avvicinò alla mano della bionda, prendendo la cuffietta e facendo durare quel piccolo contatto qualche secondo in più del dovuto.
Elsa rabbrividì alla vicinanza della mano del ragazzo, incredibilmente fredda. A dir la verità anche lei aveva sempre la mani fredde.
Rimasero in silenzio per qualche minuto, entrambi assaporando la melodia che risuonava nelle loro orecchie e attratti dall’idea di parlarsi ancora. Lei lo guardava di soppiatto ma cambiò subito direzione non appena i loro sguardi si incrociarono.

Guardò l’ora: 18:57.
Con ben 37 minuti di ritardo, Elsa poté definitivamente affermare che l’autobus non sarebbe passato.
Si lasciò andare ad un sospiro – l’ennesimo della giornata-, e si rassegnò all’idea di dover aspettare il prossimo mezzo, che sarebbe passato alle 20.30.
Questa giornata non ha una fine.
Si sentì toccare di nuovo la spalla e si voltò verso il ragazzo, che le sorrideva appena.
“La canzone è finita.” Gli comunicò, e lei abbassò automaticamente lo sguardo sul display. Aveva regione, e non se ne era neppure accorta.
Bella figura.
“Oh sì, scusami…” e si affrettò a scegliere una nuova canzone da ascoltare, mettendo fine a quel silenzio che si era calato tra i due, ma lui la fermò con un gesto della mano.
Lei lo guardò interrogativa, ma lui guardava altro: il cielo.

Morbidi fiocchi bianchi si posavano sull’asfalto, per poi sciogliersi quasi immediatamente. Sul viso del ragazzo si allargò un sorriso pieno di meraviglia, gli occhi brillavano. Scattò in piedi e si voltò verso di Elsa e per un attimo alla ragazza venne in mente quando lei e Anna giocavano con la neve, da bambine. Ricordò la spensieratezza negli occhi della sorellina, la stessa allegria che le mostrava ora quel ragazzo.
Non poté fare a meno di sorridere.
Improvvisamente, il biondo le prese la mano e Elsa avrebbe giurato di sentire le gambe tremare e il cuore pulsare più forte. La portò più in là, in balia dei fiocchi di neve che si posavano leggeri sui capelli dei due.
Rise nel vedere un fiocco che si era posato sul naso del ragazzo, e lui rimase senza fiato nell’udire quella risata cristallina. Sorrise di rimando, estasiato.
Mi chiamo Jack, comunque.” Disse, porgendo una mano. Lei sorrise, gli occhi ancora lucidi per la risata.
Strinse la mano, delicatamente. “Elsa.”
E i due continuarono a sorridersi, entrambi persi negli occhi dell’altro. Respiravano a fatica sotto il peso dei maglioni pesanti, le mani ancora strette, senza il minimo cenno di volersi allontanare.
Sorridevano ancora, anche quando sentirono il suono di un autobus che ripartiva. 




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Restare a casa piuttosto che andare a scuola mi fa partorire queste robe.
Evvai.
Spero che non sia stata talmente fluff da avervi cariato i denti.
Comunque, per chi volesse saperlo, entrambe le canzoni sono degli Stratovarius, vi consiglio di ascoltarle.
Beh, che dire? Spero tanto che questa piccola One Shot vi sia piaciuta, e spero di tornare presto a scrivere su questo fandom!
Grazie a chi ha letto, e un grazie speciale a chi deciderà di recensire!
A presto.
CherrySDiary
  
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