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Autore: Princess Leila    04/10/2014    4 recensioni
Nel Distretto sette mancano due giorni alla Mietitura. Tris non è preoccupata, il suo nome c'è solamente una volta... Qualcosa però va storto. L'arena la attende.
Un'amore inconcepibile, in un contesto paradossale. Due mondi incompatibili uniti. Ma dopo tutto... Cosa cambiava morire prima invece che dopo? Meno sofferenza, meno dolore... Meno persone a cui dire addio... Un proiettile che fa la differenza. Un colpo di cannone che determina tutto. Cosa li attende? Di certo nulla di semplice. Quali sono i segreti mai svelati che lentamente, un passo per volta, verranno alla luce? Chi dovrà necessariamente morire, e chi ce la farà?
Benvenuti ai ventinovesimi Hunger Games! E possa la buona sorte sempre essere a vostro favore!
Genere: Avventura, Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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PROLOGO: Due giorni prima...

Faceva caldo in quei giorni nel Distretto Sette. Legname.
Tris era stesa su di un letto di aghi di pino a pancia all'aria nella pineta; pensava sempre che non sarebbe potuta sopravvivere lontano da quel posto. Caleb, suo fratello, invece non sopportava gli aghi nelle scarpe e la moltitudine di insetti che vi si potevano trovare. A lui gli insetti piacevano solo morti, su di un vetrino da laboratorio, in attesa di essere esaminati.
Ogni anno, ormai da quando ne aveva dodici, un po' prima della Mietitura Tris andava nella pineta tentando di imprimersi nella mente ogni suo più piccolo particolare per paura di dimenticarla se fosse stata estratta e non avesse avuto la possibilità di rivederla.
Mancavano due giorni a quelli che sarebbero stati i ventinovesimi Hunger Games, ma Tris non era preoccupata... Sua madre e suo padre non le avevano mai permesso di attingere alle tessere anche nei periodi in cui non avevano di che mangiare.
Sua madre gestiva una piccola drogheria, mentre suo padre faceva il taglialegna, così come Caleb, il quale però non era affatto contento del suo lavoro...
Tris camminava mettendo un piede davanti all'altro come fosse su una fune da equilibrista e tenendo le braccia in fuori. Mentre camminava a testa bassa però notò qualcosa... A distanza regolare fra loro c'erano delle scie di un liquido denso e rosso. Sangue. Il suo cuore perse un battito, alzò di scatto la testa per tentare di scorgere un eventuale animale ferito, ma nulla; iniziò a camminare più velocemente, fino a correre.
La scia conduceva al limitare del Distretto e passava proprio attraverso il buco nella recinzione; Tris c'era già stata e sapeva come muoversi, come sapeva anche che non doveva essere vista.
Sentì dei nitriti, così accelerò fino a quando non lo vide: uno splendido cavallo bianco con una zampa ferita. Trotterellava zoppicando così la ragazza decise di avvicinarsi per valutare gli eventuali danni. Era a tre passi dall'animale quando un suono sordo risuonò nell'aria e qualcosa passò con un sibilo ad una spanna dalla sua testa. Lei si girò di scatto in tempo per vedere un Pacificatore che la stava mirando, e scansarsi. Il proiettile prese il cavallo.
Le si poté leggere la disperazione negli occhi quando vide l'animale accasciarsi a terra; lei amava gli animali. Non ebbe il tempo però di soccorrerlo in alcun modo perché il Pacificatore aveva già sparato un altro proiettile nella sua direzione mancandola. Doveva scappare.
Tris zigzagava tra gli alberi correndo a capofitto, l'adrenalina le scorreva nelle vene e si sentì come se non sapesse cosa fosse la stanchezza; corse più veloce che poté, ma anche il suo inseguitore non sembrava affatto affannato.
Non si era mai allontanata così tanto dalla recinzione e tentava di correre trasversalmente a questa sperando di incrociarla.
Non sapeva assolutamente dove stesse andando ma continuava a correre, saltando radici e abbassandosi dove i rami più bassi la sfioravano. Il percorso si stava facendo ripido e Tris non sapeva dove portasse; fece a gomitate in un groviglio di rovi che le lasciarono dei graffi sul viso, ma oltrepassati questi si ritrovò davanti ad un fiume, il fiume che arrivava anche in città. L'altra sponda era irraggiungibile con un salto e la corrente era molto forte in questo punto, ma anche se avesse tentato di attraversarlo il Pacificatore l'avrebbe raggiunta e sarebbe stata la fine.
Se fosse andata verso sinistra sarebbe significato andare verso una morte certa e ora il fiatone si faceva sentire; non sarebbe riuscita a correre ancora per molto, per di più senza sapere dove andare. Così si fermò lì sulla sponda verde del fiume, non pensò di raccomandarsi o di fare le sue ultime preghiere, semplicemente alzò le mani e tutto ciò che riuscì a dire fu «Ti prego fa' veloce»; aveva gli occhi socchiusi quasi per timore di guardare in faccia quello che sarebbe stato il suo carnefice, ma quando non sentì il colpo arrivare li aprì e lentamente fece ridiscendere le braccia lungo il corpo.
Davanti a lei c'era un ragazzo sui diciotto anni, capelli neri e occhi blu, una tonalità così scura di blu da sembrare quasi neri; teneva il braccio con la pistola steso davanti a se, puntato dritto al cuore di Tris.
Erano entrambi immobili e la ragazza aveva paura che anche solo respirando troppo forte avrebbe fatto scattare il grilletto.
Un suono di interferenza provenne dalla ricetrasmittente del Pacificatore.

Agente Quattro, mi ricevi? Passo.”
Roger, lato ovest oltre la recinzione tutto tranquillo. Passo.”
Ricevuto, passo e chiudo”.
Tris aveva trattenuto il fiato per tutto il tempo.
Il ragazzo aveva abbassato la pistola e senza una parola si girò e ripercorse i suoi passi.
Alla ragazza vollero un paio di minuti per metabolizzare il tutto.
Poi si guardò intorno prima di iniziare a correre verso casa.







NOTE DELL'AUTRICE

Salve a tutti! L'idea di questo crossover è nata durante un ora di greco comparabile ad un'edizione degli Hunger Games, così io ed un mia amica abbiamo iniziato a fantasticare su come complicare la vita a quei poverini di Tris e Quattro (perché giustamente senza di noi non avevano abbastanza guai).
Aspetto con ansia delle vostre recensioni sia belle che brutte, e se vi è piaciuto fatevi sentire e ben presto arriverà il Capitolo I.
Grazie per la vostra attenzione,
Princess Leila.

   
 
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