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Autore: Wonderful_me    09/10/2014    0 recensioni
Seguito di "1. Lovely" e di "2. Happily"
la terza parte di una serie composta di sole os
Godetevelo xD
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le situazioni di 5 idioti e le loro fans'
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Madly
 
Martha strinse la mano a pugno e la fiondò dritta nel viso della brunetta che le stava davanti. La ragazza barcollò all’indietro e quindi si lasciò andare, atterrando con il culo sull’asfalto. Furono le braccia di Myr e di Emily a fermare la rossa prima che si lanciasse di nuovo addosso alla fanciulla.
“Non lo devi toccare manco di striscio, lurida vacca in calore!” Mar sputò addosso alla ragazza, prima di raddrizzarsi e lasciarla lì a terra, andandosene senza voltarsi mai.
Myr allungò una mano aiutando la brunetta a rialzarsi dalla strada e si scusò per la sua amica.
“Vedi, quando si tratta di Zayn lei non capisce più niente. Perdonala” sorrise, cercando di non dare troppo peso alla cosa, ma la ragazza se la tolse di dosso arretrando di un paio di passi.
“Voi siete pazze! Ci stavo solo ballando, cazzo” sbottò, ma Emy la liquidò con un gesto della mano.
“La mia amica ti ha appena detto che Mar non capisce più una merda quando si tratta di Zayn. Sei sorda forse? Non gliene frega un cazzo se ci stavi solo ballando. Ti devi togliere dalle palle!” la inchiodò con uno sguardo freddo. “Adesso” sibilò, prima di vedere la fanciulla ritrarsi di un altro paio di passi e quindi correre via di corsa, spaventata e infuriata.
Myr le posò una mano sulla spalla ridendosela con la castana.
“Siamo delle teppiste, Emy” ridacchiò mentre tornavano in discoteca dagli altri.
 
 
Martha era rientrata di corsa, dopo aver sganciato il pugno alla tipa, per scusarsi con Zayn per avergliela strappata di dosso così di fretta, ma lo aveva trovato già appiccicata ad un’altra e questo l’aveva fatta infuriare ancora di più se possibile. Sbuffò qualcosa come tredici volte prima che il braccio di un biondino di sua conoscenza le si attocigliasse attorno alle spalle.
“Mi fa incazzare. Niall ormai è certo che lo faccia apposta” schizzò la rossa.
“Beh sono secoli che lo dico anch’io” soffiò e rise della sua risata rilassata. Mar lo guardò e quindi spostò di nuovo lo sguardo verso il moro che se la rideva con la biondina che gli stava appiccicata al braccio. La conosceva: si chiamava Perrie ed era la sua ragazza. Semplicemente l’unica tipa che aveva il permesso di girare attorno a Zayn… perché lui lo voleva.
Mar sbuffò ancora e si fiondò al bancone.
“Un Gin&Tonic grazie” ordinò e continuò per almeno un paio d’orette a bere, da sola, allontanando tutti gli altri, poi qualcuno gli si posò accanto, leggero come una libellula d’estate.
“Voglio portarti via di qui” la voce di Zayn raggiungeva appena il suo orecchio, presa com’era a cercare di mantenere l’equilibrio mentre lui le soffiava sulla pelle della spalla scoperta.
“Non puoi” gli disse e ingurgitò un lungo sorso di gin&tonic.
Zayn glielo levò dalle mani e Mar fece per riprenderselo. “No” ordinò lui, ma lei mise il broncio.
“Perché non te ne vai dalla tua cazzo di ragazza, Zayn?” sbottò ubriaca, cercando ancora una volta di afferrare il suo drink.
“Perché voglio stare qui con te, Mar” gli sorrise quello e la rossa alzò un sopracciglio, completamente incredula.
“Sì, figuriamoci. Ho visto prima come volevi star con me, moro” sbuffò, approfittando della sua distrazione per riprendersi il suo bicchiere dalle mani di Zayn. Il pakistano ridacchiò allungando le mani a stringere i suoi fianchi.
Mar si lasciò cadere sul petto del moro, completamente ubriaca e questo la accolse, stringendola a sé.
“Ti amo, Zayn” gli disse e non era mica la prima volta che lo faceva. Di solito era nel momento in cui era troppo ubriaca per rendersene conto. Lui le coccolò la testa e le stampò un bacio tra i capelli.
“Lo so, Mar” sorrise senza che lei lo vedesse.
“Zayn?”
“Sì?”
“Portami a casa ti prego” lo implorò e il ragazzo la fece voltare, prendendola dolcemente tra le braccia, come una sposa. Raggiunse gli altri e li salutò dicendo loro che sarebbe andato a portarla a casa.
Mar si strinse al suo collo e, per tutto il tragitto fino alla macchina, gli sussurrò quanto lo amasse.
 
 
La testa le pulsava da far paura e non riusciva a ricordare minimamente il perché. Accanto a lei un corpo morto le stringeva il fianco con il braccio.  Mar aprì un occhio e quello che vide la risvegliò completamente dal torpore.
“Zayn?” sussurrò e, prima di riuscire a zittirsi, aveva lanciato un gridolino isterico.
Perché lui era lì? Perché stava dormendo nel suo letto, vestito semplicemente di maglia nera e boxer?
E per quale fottuto motivo lei non ricordava un accidenti della notte prima!?!?
Merdaaaaaaaaaaaaaa!!!!, schiamazzò nella sua testolina rossa, vado a letto con Zayn e ho pure il coraggio di non ricordarmi?! Devo essere una cretina totale.
“Rossa, non puoi fare tutto ‘sto casino la mattina presto, per giunta dopo una nottata di alcool. Rimettiti a dormire” Zayn la tirò verso di sé, impedendole di muoversi. Mar non sentiva più il battito del suo cuore e pensò che avrebbe anche potuto morire ora che era tra le sue braccia. Rotolò fino a voltarsi verso il moro e legò un braccio attorno al suo fianco, copiando il gesto del ragazzo di qualche minuto prima.
“Che è successo stanotte, Zay?” chiese con voce soffice, sfiorando i suoi capelli neri e perfetti anche appena sveglio. Lui mugugnò una mezza imprecazione – odiava che gli si toccassero i capelli – e poi le disse:
“Niente. Ti ho solo portata a casa e poi ero troppo sbronzo per andarmene. Non ho approfittato di te, puoi stare tranquilla” non aveva ancora aperto gli occhi e non aveva alcuna intenzione di farlo.
“Beh è un vero peccato. Avrei preferito che facessi di me qualunque cosa tu volessi. Il mio corpo, il mio cuore e la mia mente ti appartengono, dovresti saperlo ormai” Mar sfiorò la sua guancia che aveva un accenno di barba nera. Le piaceva il viso di Zayn quando aveva la barba.
“Mar ti ho detto mille volte di trovare qualcuno degno di te e di lasciar perdere un idiota come me” sogghignò, sporgendosi verso il collo di lei e facendole il solletico con un bacio appena accennato.
“E io ti ho risposto mille volte che non ha senso che tu dica così e poi mi vieni a riempire di bacetti insulsi come questi. Prendimi e fammi tua una buona volta e poi – se ti ho fatto tanto schifo – potrò dire di averci quantomeno provato. Perrie non sa darti nemmeno un decimo dell’amore che potrei trasmetterti io. Ormai l’hai capito anche da solo no?”
“Forse sei tu quella che è convinta di essere meglio di Perrie e poi non lo è. È vero, non la amo – se la amassi non la tradirei non credi? – ma ci sto bene con lei. Mi capisce” le baciò ancora il collo stavolta in maniera più languida e Mar non mosse un muscolo lasciandoci baciare e muovendo il corpo in modo di lasciare più pelle possibile libera affinchè lui la baciasse.
“Non è vero e tu lo sai” Mar lasciò cadere il silenzio tra di loro per qualche istante. “Perché sei venuto da me?” non serviva spiegare a che cosa si riferisse. Entrambi sapevano che stava parlando della sera prima.
“Mi davano fastidio gli sguardi con cui ti guardava quel tipo in fondo al bancone” Mar non riusciva a vedere il viso di Zayn, ma sentiva il suo respiro caldo sul collo e sapeva che lui era sveglio e che era davvero lì con lei.
“Quale tipo?”
“Ecco visto? Eri talmente su di giri che nemmeno te ne sei accorta. Dovresti ringraziarmi per averti salvato” strinse forte il suo fianco, tirandosela più vicina.
“Veramente era solo colpa tua se stavo messa così. Ero furiosa perché non mi avevi calcolato di striscio per tutta la sera” lasciò cadere uno sbuffo arrabbiato e di colpo il moro si rizzò su di lei, puntellandosi sulle mani.
Zayn, il viso ancora mezzo addormentato, il segno del cuscino sul lato sinistro della faccia, la semplice maglia nera che gli copriva il corpo, era una visione paradisiaca.
“Secondo te perché l’ho fatto?”
“Perché sei un coglione?” sorrise divertita lei.
“No, idiota. Perché avevo Perrie. Credevi che l’avrei mollata lì per correrti dietro?”
“L’hai fatto dopo” gli ricordò Mar. Zayn sbuffò inferocito.
“Non era la stessa cosa. È stata Perrie a mandarmi da te perché ti salvassi da quel dannato cretino al bancone”
“E allora che ci fai qui, adesso?” gli puntò le mani al petto, quasi respingendolo, ma non avrebbe fatto nulla se lui si fosse accucciato a baciarla.
“Ho raccontato una piccola bugia: ho detto che eri così sbronza da non riuscire a reggerti in piedi e che non ti scollavi dal mio collo – il che era quasi una verità, diciamocelo – e che quindi ero costretto a riportarti a casa con la mia macchina. Perrie se n’è tornata con Harry” ridacchiò sfiorandole il naso con il suo.
“Non ti conviene avvicinarti di nuovo così tanto. La prossima volta giuro che ti bacio” sorrise maliziosa Mar.
“Provaci allora” le fece eco lui, con lo stesso tono. Mar afferrò il viso di Zayn tra le mani e lo tirò a sé senza aspettare che lui la sfidasse sfiorandole il naso di nuovo.
La bocca di Zayn era dolcissima. Sapeva di menta e di tabacco. Sapeva di birra, ma anche di vodka. Sapeva di fresco, ma era anche calda. La sua saliva le entrò in bocca quando le loro lingue si incontrarono e presero a giocare. Qualcosa come trenta secondi dopo, la maglia di Zayn era ai piedi del letto.
“Hai risvegliato il drago, Zay” pronunciò lei, quasi incapace di arrivare infondo alla frase, eccitata com’era.
“Giochiamo allora, draghetto” la solleticò il moro, sfiorandole il naso.
E ben presto anche i vestiti di Mar seguirono la maglia di Zayn sul pavimento lasciando i due coperti solo del loro pudore. La rossa si tolse le lenzuola di dosso appallottolandole infondo al letto e si rizzò su Zayn. Si sedette tra le sue gambe e abbassò la testa verso l’incontro delle due lunghe gambe olivastre con il bacino.
Affondò il membro di Zayn dentro la sua bocca e lo solleticò con la lingua.
Il moro cacciò un gemito estasiato.
“Ohohoh, cosa abbiamo qui” fece, sbruffone, quasi ridendo di lei.
Mar rialzò la testa, staccandosi con velocità dal suo corpo. Il moro le afferrò un polso e le riportò la testa tra le gambe.
“Ehi, perché stai smettendo?” la rimproverò. Mar incrociò le braccia al petto.
“Ti faceva schifo, mi pareva” sentenziò brusca, ma maliziosamente divertita.
“Ti pareva male. Forza rossa, prosegui con questo gioco. Ti stava riuscendo bene” sorrise sornione ed eccitato. Il membro era duro e ritto. Mar non se lo fece ripetere e qualcosa si scaldò dentro di lei mentre lui le ordinava i movimenti da fare. Glielo succhiò pesantemente, senza concedergli un istante per parlare, finchè lui la tolse con cattiveria.
“Ma che caz-” Mar si volse a fissarlo, infastidita.
“Sto per venire e so bene che a voi donne non piace sentire quel gusto e…”
“Ma che cazzo di donne frequenti?” ribattè Mar e affondò di nuovo la testa tra quei peli che tanto amava. Strinse tra le mani i testicoli gonfi e riprese il suo gioco, succhiando forte, mentre Zayn si distendeva, alzando il bacino per infilarglielo dentro molto più di quanto Mar stesse facendo.
“No, Mar. Sul serio. Non dovrei ven-” cercava di pensare ad altro, a qualcosa di davvero orrendo per non venire, per interrompere quell’orgasmo, ma alla fine Mar spinse una volta di troppo e lui scoppiò, inondandola dei suoi umori che – Zayn lo sapeva – dovevano avere un gusto tremendo.
Mar continuò a succhiare fino a quando lui non la implorò di smettere: un altro movimento e lui sarebbe letteralmente morto.
“Mar…. wow…” riuscì a dire e poi dovette chiudere gli occhi e respirare diverse volte per tentare di calmare il battito del suo cuore.
 
 
Dovettero passare diversi minuti prima che il moro parlasse. Minuti in cui la rossa aveva legato i capelli, infilato una sottoveste di pizzo e si era posata di fianco a lui, cercando di mantenere una equa distanza, cosa che lui non aveva tollerato decidendo di trarla a sé, portandosi la sua testa sul petto. Mar sentiva i battiti del cuore di Zayn che lentamente rallentavano riprendendo il solito ritmo calmo.
“Mi dispiace” disse Zayn all’improvviso sfiorandole i capelli con la mano sinistra. I muscoli guizzavano ad ogni movimento e Mar si ritrovò bagnata senza nemmeno accorgersene.
“Per cosa?” chiese, mentre con la mano accarezzava il torace del moro.
“Perché hai dovuto ingoiare tutto quello sperma” Zayn non era uno di quei ragazzetti smidollati che non riusciva a dire le cose. Le aveva detto esattamente ciò che gli era passato per la mente, ma alla rossa non aveva dato nessun fastidio sentirlo parlare in quei termini.
“Non ho dovuto fare un bel niente. Ho voluto ingoiare Zayn perché io ti amo. Niente di quello che proviene da te può farmi schifo” ma anche lei era una ragazza semplice che non amava girare intorno alle cose. Lo amava; con questa, era la duecentesima volta forse (?) che glielo diceva e non se n’era mai pentita, nemmeno una volta.
“Il mio sperma fa schifo, Mar” sorrise, poggiandole un bacio sulla testa.
“Il tuo sperma è la cosa più buona e dolce che io abbia mai assaggiato. Più dolce del miele, più aspro del limone. Più fresco della menta, più caldo del fuoco. Più liquido dell’acqua, più denso del cioccolato. Oh Zayn dovresti assaggiarne un po’ anche tu” rise alla fine, sdramatizzando. Aveva percepito di essersi sporta un po’ troppo in là quando lui si era irrigidito nel sentirle dire quelle cose del suo fottuto sperma.
“Non credo che succederà mai, rossa” rise divertito, facendole il solletico sul fianco sollevato.
Mar si rizzò sul gomito, guardandolo a distanza decisamente troppo ravvicinata.
“Perché sei così spaventato quando ti dico che ti amo?” gli chiese e fu una domanda improvvisa. Zayn venne colto impreparato.
“Non sono spaventato…” tentò, ma lei lo zittì con una mano.
“Ormai il tempo delle scuse è finito. Se lascio questa bocca voglio che ne esca solo verità limpida come acqua di sorgente. Ciò che provò per te non cambierà: è inutile, ci ho già provato un migliaio di volte. Quindi ora io lascio la tua bocca e tu mi dici esattamente quello che pensi. Delle cazzate non ne ho più voglia. Credo di meritarmelo, Zayn, dopo questo favoloso pompino, non credi?” sorrise tentando di non fargli capire quanto tenesse alla sua risposta.
Zayn rise, stringendola forte a sé, facendola ricadere sul materasso ancora una volta.
“Io credo che l’amore non esista. Per questo mi spaventi: tu sei così sicura di quello che dici, mentre io sono sicurissimo che quello che dici non sia vero. Non ho mai pensato che esistesse davvero un sentimento che ti porta al bisogno di dire all’altro: TI AMO. O almeno, io – personalmente – non l’ho mai provato, né nessuno l’ha mai provato per me” lo disse tutto d’un fiato, coprendo la bocca di Mar allo stesso modo in cui lei aveva coperto la sua. Per impedirle di parlare, perché non lo interrompesse. Attese di aver finito prima di lasciarla.
“Sei spaventato quando ti dico ti amo perché credi che io non senta davvero una cosa simile per te?” la voce di Mar era così seria adesso.
“No, Mar non è che io non credo che tu non senta questo per me. Ne sono certo. L’amore non esiste. Esiste il buon sesso, esistono sentimenti di affetto e amicizia e rispetto reciproco. Ma l’amore no” Zayn era cocciuto come le capre, si disse Mar mentre lo ascoltava parlare a sproposito.
“Ah si? Allora come definiresti la voglia matta che ho di baciarti e averti dentro di me in ogni secondo?”
“Attrazione fisica. Mi sembra una domanda facile, Mar” rise il moro.
“E il bisogno che ho di sfiorare la tua pelle e di abbracciarti forte?”
“Mania del controllo, è una malattia, rossa. Devo iniziare a temere per la tua salute psicologica?” le sfiorò una guancia sorridendo adesso. Sembrava davvero convinto delle sue illazioni e Mar si stava imbestialendo.
“E come chiami il dolore al petto che sento quando ti vedo con una che non sono io… quando ti vedo con Perrie?” gli occhi iniziavano a bruciarle, come odiava sentirsi così!
“Si chiama gelosia. Mar quello non è amore. È mania del controllo e paura di perdere qualcuno a cui si è affezionati. Tutto lì” Zayn sbuffò, poggiandosi sui gomiti.
“E che cos’è la paura di perderti se non un esempio di amore?” gli occhi di Mar si erano fatti lucidi ora. Minacciavano di rilasciare calde lacrime in un batter di ciglia.
“Mar, l’amore non è mai controllo, sfiducia, paura, tristezza…” le sfiorò una guancia “… o lacrime” senza accorgersene dagli occhi cioccolato di Mar avevano iniziato a scendere copiose alcune lacrime.
“Ma io ti amo Zayn. Tutte queste emozioni – anche quelle brutte – le provo soltanto per te. Sono il segno dell’importanza che hai per me” la rossa si asciugò gli occhi con le mani togliendosi le lacrime dal viso.
“Come può una persona volere portare dentro di sé un sentimento talmente doloroso e osare chiamarlo amore?” Zayn le strinse i polsi allontanando i palmi delle mani dal suo viso. Mar lo fissò dritto nel suo oro e – coperta di lacrime salate – gli disse: “Che cosa saranno mai un po’ di lacrime in relazione agli infiniti sorrisi che mi fai fare? Tu mi fai stare bene Zayn. Non importa se qualche volta piango, fa parte del gioco” tolse le mani da quelle di lui e avvolse le braccia attorno al suo collo, affondando il viso nell’incavo che ne nacque.
“Mi basterebbe poter stare così, abbracciata a te e annusare il tuo profumo per tutta la vita. Se questo dovesse comportare altre lacrime ben vengano. Non vorrei lasciarti andare comunque!” la voce della rossa si sentiva appena, mentre inspirava il profumo fresco del moro.
“Questo significa amare, Zayn. Accettare di poter soffrire per la persona amata, esserne gelosa e qualche volta litigarci ed esserne triste. Perché in cambio ci sono talmente tanti motivi per sorridere ed essere felice che tutta quella tristezza passa sempre in secondo piano” Mar strinse più forte il corpo del pakistano a sé.
Dopo qualche istante di silenzio lui ricambiò la stretta e portò una mano tra i capelli della rossa.
“Mar tu mi piaci molto. Il tuo corpo è bellissimo – e adoro il modo in cui ingoi -” rise “però non sono innamorato. Non ho mai amato nessuno nella mia vita e…”
“Non importa. Zayn lo facciamo insieme. Un passo alla volta. Io ho così bisogno di te!” le sue braccia si strinsero ancora di più al moro, quasi strozzandolo forse.
Zayn ricambiò e sorrise sulla sua spalla, baciandola.
“Va bene, Mar, proviamoci. Ma poi non dire che non ti avevo avvertito” rise di gusto e lei si staccò dal suo corpo inchiodando il suo sguardo.
“Attento moro perché finirai per innamorarti pazzamente di me prima di accorgertene” solleticò la punta del suo naso e lo baciò dolcemente.
Non era importante se lui sapesse o meno di essere innamorato di lei, a Mar bastava stringerlo tra le braccia e vedere gli occhi di Zayn incastrati nei suoi. La sua bocca giocava con la sua lingua e per Mar tutto il resto era così sfuocato da non avere più confini. Chiuse gli occhi e si innamorò di lui… di nuovo.
 
 
 
 
 
 
Angolino me :3
I did it!!!

Pare impossibile anche a me, ma ce l’ho fatta. L’ho scritta finalmente… xD
Per la mia adorata Airiin, come ogni altra os/ff su Zayn.
Stavolta non ho messo nessuna canzoncina come sottofondo o canticchiamento perché volevo lasciare tutto in sospeso, come sono esattamente loro due. L’amore di Airiin/Mar per Zayn è più che lampante, ma sta a lui vederlo e capirlo. Per ora ci si sta impegnando dai,
un bacio, Ali ^^
  
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